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[[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|140|Cesare Beccaria, autore di "''Dei delitti e delle pene''"(Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794)]] | [[Image:Beccaria.jpg |thumb|right|140|Cesare Beccaria, autore di "''Dei delitti e delle pene''"(Milano, 15 marzo 1738 – Milano, 28 novembre 1794)]] | ||
All'inizio del secolo XIX si afferma in [[Francia]] Napoleone Bonaparte il quale diede inizio alla sua seconda Campagna d'Italia. Napoleone fu l'ennesimo invasore del nostro paese; quindi la tradizione si rinnova e la Chiesa tratta con il nostro giornale nemico corso. Il [[16 luglio]] [[1801]] papa Pio VII e la repubblica francese stipularono un concordato con cui la Francia riconosce la religione cattolica come [[religione]] di Stato ; il Primo Console Napoleone si arroga il diritto di nominare i vescovi; i parroci francesi devono giurare fedeltà al [[governo]]. La Chiesa ancora una volta ha puntato alla salvaguardia del proprio potere “universale” e in [[Italia]] (riottenne il potere sul suo territorio tranne sulla repubblica cisalpina) piuttosto che difenderci da un invasore come Napoleone. Nel [[1804]] Napoleone si incorona imperatore; alla cerimonia prende parte anche Pio VII. L'idillio -se mai vi fu veramente- si ruppe comunque subito: nel [[1808]] il papa rifiuta di applicare il blocco continentale e di riconoscere Giuseppe Bonaparte come re di Spagna. La reazione napoleonica non si fece attendere e furono occupate le Marche e la Romagna; il papa allora decise di non rispettare il concordato nominando dei vescovi per il Regno d'[[Italia]]. Allora l'imperatore fece occupare tutto lo Stato Pontificio in aprile; inoltre fece arrestare il pontefice e annettere i territori papalini alla [[Francia]]. Fu poi Napoleone stesso a liberare il papa e a ricondurlo a Roma, nel [[1812]], dopo il tracollo della Grande Armata in Russia e dopo il tradimento di Murat. Bonaparte facendo rientrare il pontefice volle impedire al cognato di impossessarsi dei territori papalini nel suo “sogno” di unificare la penisola italiana. | All'inizio del secolo XIX si afferma in [[Francia]] Napoleone Bonaparte il quale diede inizio alla sua seconda Campagna d'Italia. Napoleone fu l'ennesimo invasore del nostro paese; quindi la tradizione si rinnova e la Chiesa tratta con il nostro giornale nemico corso. Il [[16 luglio]] [[1801]] papa Pio VII e la repubblica francese stipularono un concordato con cui la Francia riconosce la religione cattolica come [[religione]] di Stato; il Primo Console Napoleone si arroga il diritto di nominare i vescovi; i parroci francesi devono giurare fedeltà al [[governo]]. La Chiesa ancora una volta ha puntato alla salvaguardia del proprio potere “universale” e in [[Italia]] (riottenne il potere sul suo territorio tranne sulla repubblica cisalpina) piuttosto che difenderci da un invasore come Napoleone. Nel [[1804]] Napoleone si incorona imperatore; alla cerimonia prende parte anche Pio VII. L'idillio -se mai vi fu veramente- si ruppe comunque subito: nel [[1808]] il papa rifiuta di applicare il blocco continentale e di riconoscere Giuseppe Bonaparte come re di Spagna. La reazione napoleonica non si fece attendere e furono occupate le Marche e la Romagna; il papa allora decise di non rispettare il concordato nominando dei vescovi per il Regno d'[[Italia]]. Allora l'imperatore fece occupare tutto lo Stato Pontificio in aprile; inoltre fece arrestare il pontefice e annettere i territori papalini alla [[Francia]]. Fu poi Napoleone stesso a liberare il papa e a ricondurlo a Roma, nel [[1812]], dopo il tracollo della Grande Armata in Russia e dopo il tradimento di Murat. Bonaparte facendo rientrare il pontefice volle impedire al cognato di impossessarsi dei territori papalini nel suo “sogno” di unificare la penisola italiana. | ||
Dopo Waterloo ([[1815]]) venne la Restaurazione volta a soffocare gli ideali rivoluzionari e a restaurare l'antico regime pre-napoleonico. Dopo il congresso di Vienna, che sancì il dominio austriaco sul nostro paese, lo [[Stato]] Pontificio comprende il Lazio, Umbria, Marche, Romagna, Pontecorvo e Benevento all'interno del Regno di Napoli. La Chiesa fu ovviamente in prima linea nella reazione; nello [[Stato]] di Pio VII fu abolito il Codice Napoleonico, fu ristabilito il tribunale ecclesiastico con la cacciata dei magistrati civili. Il protagonista di questo ritorno al passato fu il Cardinale Rivarola il quale inoltre ripristinò la giustizia feudale, l'Inquisizione, la [[antisemitismo|ghettizzazione degli ebrei]], la [[tortura]]. Si sfiorò il ridicolo quando si giunse ad abolire ogni tipo di importazione francese fosse anche palesemente utile come la vaccinazione dal vaiolo o l'illuminazione pubblica delle vie; ma fu addirittura proibito un vestiario che riconducesse alla [[Francia]] napoleonica. | Dopo Waterloo ([[1815]]) venne la Restaurazione volta a soffocare gli ideali rivoluzionari e a restaurare l'antico regime pre-napoleonico. Dopo il congresso di Vienna, che sancì il dominio austriaco sul nostro paese, lo [[Stato]] Pontificio comprende il Lazio, Umbria, Marche, Romagna, Pontecorvo e Benevento all'interno del Regno di Napoli. La Chiesa fu ovviamente in prima linea nella reazione; nello [[Stato]] di Pio VII fu abolito il Codice Napoleonico, fu ristabilito il tribunale ecclesiastico con la cacciata dei magistrati civili. Il protagonista di questo ritorno al passato fu il Cardinale Rivarola il quale inoltre ripristinò la giustizia feudale, l'Inquisizione, la [[antisemitismo|ghettizzazione degli ebrei]], la [[tortura]]. Si sfiorò il ridicolo quando si giunse ad abolire ogni tipo di importazione francese fosse anche palesemente utile come la vaccinazione dal vaiolo o l'illuminazione pubblica delle vie; ma fu addirittura proibito un vestiario che riconducesse alla [[Francia]] napoleonica. |