Ugo Fedeli: differenze tra le versioni

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Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità ]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà  suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità ]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà  suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall’altra fascisti e poliziotti.  
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall'altra fascisti e poliziotti.  
:Era già  un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo.” Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino ...»<ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [http://www.centrostudilibertari.it/bollettino-37 Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag 20</ref>
:Era già  un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo.” Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino ...»<ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [http://www.centrostudilibertari.it/bollettino-37 Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag 20</ref>


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