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Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
Prima della scoperta dell'agricoltura (10-12000 anni fa) gli uomini vivevano secondo i principi del [[modo di produzione paleolitico]], ma da quel momento gli uomini\donne hanno cambiato le proprie abitudini trasformandosi in sedentari.  
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società  agricole del neolitico]]
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|left|200 px|[[Marija Gimbutas]], studiosa delle società  agricole del neolitico]]
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità  sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità  “economica” e sociale<ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l’organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società  egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà  agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività , ecc.([[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano)» .</ref>.  
Questo cambiamento, avvenuto attraverso tappe ben individuate dalla ricerca storica (vedasi gli studi della [[Marija Gimbutas|Gimbutas]] e di [[Riane Eisler]]) e per cause di ordine a volte naturale a volte sociale o dalla loro reciproca interazione, ha determinato la nascita di comunità  sedentarie (per un lungo periodo i sedentari mantennero comunque le loro vecchie abitudini, integrando alla nuova dieta i prodotti derivati dalla caccia, pesca e dalla raccolta di frutta, funghi ecc.), incentrate spessissimo sul possesso comune della terra, sul culto della dea madre (culto egualitario) e sulla ricerca di una certa stabilità  “economica” e sociale<ref name="trasformazione"> «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni [[classismo|sociali classiste]], in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società  egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Chatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Hrappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal Portogallo alla Russia), dimostrano che la civiltà  agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo Stato, la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa classista patriarcale, il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività , ecc.([[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano)» .</ref>.  
Queste società , chiamate [[società  gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.
Queste società , chiamate [[società  gilaniche|gilania]] (unione di maschile e femminile) dalla [[Riane Eisler|Eisler]], autrice di studi epocali come ''Corsivo'', ''Il calice e la spada'' e ''Il piacere è sacro'', sono durate millenni in vaste aree del mondo in collegamento tra di loro.


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Quindi il modo di produzione nomade-pastorale non era interno alla società  neolitica ma anzi del tutto esterno ad essa; il meccanismo, che inizialmente vedeva i due sistemi convivere, ad un certo punto è entrato in crisi: i pastori avrebbero preso a conquistare con la forza le terre che i neolitici coltivavano comunemente, estendendo il dominio, fondato su un [[gerarchia|sistema gerarchico]], della loro società  a quella neolitica. Per i nomadi pastori si trattava a questo punto di estendere le relazioni di dominio tribali su scala enormemente più vasta e a ciò non poteva che contribuire alla nascita di un sistema di controllo militare e poliziesco.
Quindi il modo di produzione nomade-pastorale non era interno alla società  neolitica ma anzi del tutto esterno ad essa; il meccanismo, che inizialmente vedeva i due sistemi convivere, ad un certo punto è entrato in crisi: i pastori avrebbero preso a conquistare con la forza le terre che i neolitici coltivavano comunemente, estendendo il dominio, fondato su un [[gerarchia|sistema gerarchico]], della loro società  a quella neolitica. Per i nomadi pastori si trattava a questo punto di estendere le relazioni di dominio tribali su scala enormemente più vasta e a ciò non poteva che contribuire alla nascita di un sistema di controllo militare e poliziesco.
<ref>A questo punto appare chiaro che la teoria secondo cui con l’agricoltura sarebbe nata la [[La proprietà |proprietà ]] e di conseguenza una sorta di abbozzo di “Stato primordiale”, è tutt'altro che veritiera. </ref> <ref name="prima"> «Non c'è alcun nesso tra la coltivazione della terra, in origine un bene sterminato ed abbondante rispetto all'esiguità  del numero stesso degli esseri umani, e la sua appropriazione privata da parte di uomini più forti. La struttura egualitaria paleolitica ha trovato una sua continuità  nel passaggio alla coltivazione della terra, di cui nessun singolo avrebbe potuto appropriarsi, in quanto questo modo di produzione sottintende la comunità  come produttore della ricchezza sociale attraverso il lavoro gestito comunitariamente e la proprietà  stessa della terra quindi intesa in senso comunitario. Il tema della genesi storica dello Stato e delle classi sociali è stato da tempo risolto ma coloro che dovrebbero appropriarsi se non altro di diritto dei suoi risultati rivoluzionari, li ignorano semplicemente preferendo vegetare su quanto si è elucubrato almeno un secolo e mezzo fa.
<ref>A questo punto appare chiaro che la teoria secondo cui con l'agricoltura sarebbe nata la [[La proprietà |proprietà ]] e di conseguenza una sorta di abbozzo di “Stato primordiale”, è tutt'altro che veritiera. </ref> <ref name="prima"> «Non c'è alcun nesso tra la coltivazione della terra, in origine un bene sterminato ed abbondante rispetto all'esiguità  del numero stesso degli esseri umani, e la sua appropriazione privata da parte di uomini più forti. La struttura egualitaria paleolitica ha trovato una sua continuità  nel passaggio alla coltivazione della terra, di cui nessun singolo avrebbe potuto appropriarsi, in quanto questo modo di produzione sottintende la comunità  come produttore della ricchezza sociale attraverso il lavoro gestito comunitariamente e la proprietà  stessa della terra quindi intesa in senso comunitario. Il tema della genesi storica dello Stato e delle classi sociali è stato da tempo risolto ma coloro che dovrebbero appropriarsi se non altro di diritto dei suoi risultati rivoluzionari, li ignorano semplicemente preferendo vegetare su quanto si è elucubrato almeno un secolo e mezzo fa.
Il motivo per cui le ideologie antagonistiche al sistema non producano un sapere certo su una questione così fondamentale è la dimostrazione che il sistema ideologico dominante, quello accademico per intenderci, sta funzionando bene e produce ignoranza e disinformazione su questo tema critico e riesce a far passare come classiste società  egualitarie» [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano). Vedere anche [[Discussioni utente:Ario Libert]]</ref>
Il motivo per cui le ideologie antagonistiche al sistema non producano un sapere certo su una questione così fondamentale è la dimostrazione che il sistema ideologico dominante, quello accademico per intenderci, sta funzionando bene e produce ignoranza e disinformazione su questo tema critico e riesce a far passare come classiste società  egualitarie» [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]], utente anarcopediano). Vedere anche [[Discussioni utente:Ario Libert]]</ref>


È quindi la cultura nomade-pastorale che introduce i primi germi d’[[autorità ]] ([[patriarcato|patriarcale]] e militare), dando luogo all'insorgere storico dello Stato come strumento in grado di gestire il dominio su vastissime aree su una popolazione numerosa e resa schiava da questi popoli. Tuttavia lo Stato vero e proprio ha dovuto attendere a lungo prima di potersi definitivamente insediare e farsi accettare dalle popolazioni, che spessissimo hanno contrastato, pagandone prezzi altissimi queste forme di [[autorità ]].
È quindi la cultura nomade-pastorale che introduce i primi germi d'[[autorità ]] ([[patriarcato|patriarcale]] e militare), dando luogo all'insorgere storico dello Stato come strumento in grado di gestire il dominio su vastissime aree su una popolazione numerosa e resa schiava da questi popoli. Tuttavia lo Stato vero e proprio ha dovuto attendere a lungo prima di potersi definitivamente insediare e farsi accettare dalle popolazioni, che spessissimo hanno contrastato, pagandone prezzi altissimi queste forme di [[autorità ]].


=== Nascita dello Stato arcaico ===
=== Nascita dello Stato arcaico ===
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Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).
Questa nascita quindi ha origine nell'alleanza strategica tra monarchia e borghesia, in cui l'unificazione del territorio e l'accentramento del '''[[Potere]]''' nelle mani del Re sono i suoi elementi caratterizzanti. La funzione amministrativa, in passato gestita da funzionari al servizio del re, divengono una moltitudine di burocrati posti al servizio della legge; la difesa e il servizio d'ordine vengono affidate agli eserciti permanenti (nel periodo feudale, durante le guerre, il sovrano si affidava ai mercenari), fedelmente asserviti allo stesso '''Sovrano''' (attualmente potremmo dire che i funzionari e l'[[esercito]] sono fedeli allo Stato e alla sua organizzazione); lo Stato moderno necessita di più soldi per mantenere un sistema burocratico e di potere accentrato, ecco quindi che prende vita un sistema fiscale poderoso. Mentre in passato le imposte esistenti erano essenzialmente quelle indirette (dazi doganali, imposte sui consumi, ecc.), lo Stato moderno impone ai sudditi anche imposte dirette (nel periodo feudale le imposte dirette erano un eccezione e non la regola).


[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l’apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità ]]. ([[Utente:Nessuno|Nessuno]])</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità  cittadina o a quella parentale.
[[Max Weber]] lo definisce «un'impresa istituzionale di carattere politico in cui l'apparato amministrativo avanza con successo una pretesa di monopolio della coercizione della forza legittima in vista dell'attuazione degli ordinamenti». Per questo lo Stato moderno necessita di istituzioni come l'[[esercito]] permanente (prerogativa che lo stato arcaico non possedeva), apparati burocratici e amministrativi (tribunali e istituzioni vari) volti a controllare il territorio ed i cittadini attraverso il monopolio delle funzioni di difesa, governo, [[giustizia]] ed uso della forza. <ref>Lo Stato mantiene l'ordine e salvaguardia lo ''status quo''. Per questo reprime tutti coloro che nella pratica ne contestano l'[[autorità ]]. ([[Utente:Nessuno|Nessuno]])</ref> Esso si caratterizza inoltre per lo sviluppo dell'[[nazionalismo|idea nazionalistica]] e [[patria|patriottica]], volta a creare un legame di comunanza tra i cittadini che altrimenti naturalmente non sussisterebbe, giacchè anche negli stati arcaici ci si sentiva appartenenti alla comunità  cittadina o a quella parentale.


=== Lo Stato-Nazione ===
=== Lo Stato-Nazione ===
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Benché le origini dello Stato-Nazione risalgano al "trattato di Westfalia" ([[1648]]), che pose fine alla guerra dei trent'anni (dal [[1618]] al [[1648]] si svolse un lungo conflitto che impegnò soprattutto i territori dell'Europa centrale appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, e poi coinvolsero la maggior parte delle potenze europee, con le eccezioni di Inghilterra e Russia), questo concetto si sviluppò storicamente gradualmente sino a giungere a maturazione nel [[1789]] ([[Rivoluzione Francese]]).
Benché le origini dello Stato-Nazione risalgano al "trattato di Westfalia" ([[1648]]), che pose fine alla guerra dei trent'anni (dal [[1618]] al [[1648]] si svolse un lungo conflitto che impegnò soprattutto i territori dell'Europa centrale appartenenti al Sacro Romano Impero Germanico, e poi coinvolsero la maggior parte delle potenze europee, con le eccezioni di Inghilterra e Russia), questo concetto si sviluppò storicamente gradualmente sino a giungere a maturazione nel [[1789]] ([[Rivoluzione Francese]]).


Il concetto di Stato-Nazione nacque fondandosi su principi autoritari, uniti a principi legalitari che regolano i rapporti tra cittadini e [[autorità ]] statali e tra cittadini e cittadini. Secondo [[Michele Fabiani]], la differenza tra Stato-Nazione e Stato feudale (dalle cui ceneri si è sviluppato lo Stato moderno) starebbe nel fatto che «[nello stato-nazione].. non si ha più il potere di un [[Individuo|individuo]] su altri individui e su un territorio, ma il potere diretto dell’organizzazione su tutti gli individui, compresi i padroni stessi che secondo i principi di uno stato liberale devono rispettare la legge quanto i loro servi»<ref name="Stato-Nazione">  [[Michele Fabiani]], [[Il razionale e l'assurdo]], ''[http://www.anarchaos.it/wp-content/uploads/2008/08/il_razionale_e_l_assurdo.pdf]''  </ref>
Il concetto di Stato-Nazione nacque fondandosi su principi autoritari, uniti a principi legalitari che regolano i rapporti tra cittadini e [[autorità ]] statali e tra cittadini e cittadini. Secondo [[Michele Fabiani]], la differenza tra Stato-Nazione e Stato feudale (dalle cui ceneri si è sviluppato lo Stato moderno) starebbe nel fatto che «[nello stato-nazione].. non si ha più il potere di un [[Individuo|individuo]] su altri individui e su un territorio, ma il potere diretto dell'organizzazione su tutti gli individui, compresi i padroni stessi che secondo i principi di uno stato liberale devono rispettare la legge quanto i loro servi»<ref name="Stato-Nazione">  [[Michele Fabiani]], [[Il razionale e l'assurdo]], ''[http://www.anarchaos.it/wp-content/uploads/2008/08/il_razionale_e_l_assurdo.pdf]''  </ref>


Lo Stato-Nazione assunse una forma organizzativa funzionale agli interessi della [[borghesia]], la quale impresse la sua impronta [[classista]] sul controllo e l'amministrazione della società . Questa istituzione favorì pure l'ascesa del [[nazionalismo]], ideologia diffusasi ai primi del '900 specialmente in [[Italia]] e in [[Francia]], che porterà  alla [[repressione]] delle minoranze presenti entro i confini dello Stato (spesso giustificato con argomenti [[razzismo|razzisti]]), allo scoppio della Prima guerra mondiale e allo sviluppo del [[fascismo]].
Lo Stato-Nazione assunse una forma organizzativa funzionale agli interessi della [[borghesia]], la quale impresse la sua impronta [[classista]] sul controllo e l'amministrazione della società . Questa istituzione favorì pure l'ascesa del [[nazionalismo]], ideologia diffusasi ai primi del '900 specialmente in [[Italia]] e in [[Francia]], che porterà  alla [[repressione]] delle minoranze presenti entro i confini dello Stato (spesso giustificato con argomenti [[razzismo|razzisti]]), allo scoppio della Prima guerra mondiale e allo sviluppo del [[fascismo]].
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Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
Nel corso del tempo lo Stato ha cambiato forma ("Monarchia assoluta, Monarchia costituzionale, Repubblica" ecc.) ma non sostanza, assumendo talvolta forme molto autoritarie come l'[[Assolutismo monarchico]] <ref>Chiamato impropriamente Stato assoluto, è una teoria politica che sostiene che una persona - generalmente un monarca - debba detenere tutto il potere. Hobbes, Bodin e Macchiavelli sono i principali teorici di questa forma di Stato.</ref> e lo [[Stato di polizia]] <ref>Lo Stato di polizia è una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico. Si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico, affermandosi all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II. Attualmente si utilizza questo temrine per definire uno stato in cui vi è una forte ingerenza della polizia, ma sarebbe più corretto parlare di [[Stato poliziesco]].</ref>. Nonostante l'evoluzione storica, lo Stato mantiene le sue caratteristiche originarie, ovvero è ancora un'istituzione in cui si concretizza una '''concentrazione di Potere''' organizzato in una rigida [[gerarchia]] sociale, nel cui ambito territoriale il proprio diritto è ritenuto superiore a qualsiasi altro soggetto individuale o collettivo ([[autorità |autoritarismo]]).
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|200 px|Un giovane [[Michel Foucault]] (1955)]]
[[File:Michel_foucault.jpg|thumb|200 px|Un giovane [[Michel Foucault]] (1955)]]
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell’individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l’organizzazione del potere sulla vita. L' effetto storico è una società  normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.».<ref>[http://figuredelpotere.altervista.org/commento_foucault.php Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  
Secondo [[Michel Foucault]], nello Stato moderno «i meccanismi del potere si sono trasformati: il diritto sovrano di appropriarsi dei beni, del lavoro, della vita dei sudditi, non è più la forma principale del potere, che s'impegna, invece, a “gestire la vita”. “Adesso vi sono dei corpi e delle popolazioni. Il potere è diventato materialista, ha smesso di essere giuridico”. Il nocciolo del potere diviene il [[biopotere]], il potere che si esercita positivamente sulla vita, nel senso che la gestisce, la potenzia, la plasma riuscendo a regolarla e a controllarla in modo sempre più capillare e preciso. Suo oggetto è il corpo dell'individuo e il corpo-specie della popolazione; le discipline del corpo e i saperi che mirano a regolare la popolazione costituiscono i due poli attorno ai quali si è sviluppata l'organizzazione del potere sulla vita. L' effetto storico è una società  normalizzata, in cui i corpi sono plasmati, gli individui irreggimentati nella [[scuola]], nella caserma, nell'ospedale, nella fabbrica.».<ref>[http://figuredelpotere.altervista.org/commento_foucault.php Michel Foucault e il potere]</ref> Per [[Foucault]] la [[biopolitica]] è il luogo d'incontro tra potere e sfera della vita, che si realizza pienamente in un'epoca precisa: quella dell'esplosione del [[capitalismo]].  


Lo Stato dell'attualità  è fondamentalmente uno stato [[capitalista]]. Di più, è il corpo centrale del [[capitalismo]], progettato per tenere insieme e gestire meccanismi affaristici di grandi dimensioni, tessere i legami inestricabili con il [[capitalismo]] privato e tra questo e strutturazioni più potenti, generando così una classe tecnocratica.
Lo Stato dell'attualità  è fondamentalmente uno stato [[capitalista]]. Di più, è il corpo centrale del [[capitalismo]], progettato per tenere insieme e gestire meccanismi affaristici di grandi dimensioni, tessere i legami inestricabili con il [[capitalismo]] privato e tra questo e strutturazioni più potenti, generando così una classe tecnocratica.
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=== La necessità  dell'abolizione ===
=== La necessità  dell'abolizione ===


Gli [[anarchici]] sono contrari a qualsiasi idea di Stato (su questo punto sono sostanziali le differenze tra [[anarchismo e marxismo]], in quanto i primi auspicano l’immediata abolizione mentre i secondi usano il termine «estinzione»), in quanto  esso contiene, comunque, il germe dell'[[autorità |autoritarismo]], del dominio e della sopraffazione.
Gli [[anarchici]] sono contrari a qualsiasi idea di Stato (su questo punto sono sostanziali le differenze tra [[anarchismo e marxismo]], in quanto i primi auspicano l'immediata abolizione mentre i secondi usano il termine «estinzione»), in quanto  esso contiene, comunque, il germe dell'[[autorità |autoritarismo]], del dominio e della sopraffazione.


È necessario, per la costruzione di una società  anarchica libera, la totale scomparsa dello Stato, in maniera tale che scompaia anche il dominio dell’uomo sull’uomo e con esso anche ogni sistema basato sulla [[gerarchia]]  sull’[[autorità ]] e la [[repressione]], giacchè è del tutto illegittima la sua autorità , sia nella teoria ([[contratto]]) che nella pratica ([[diritto]]).
È necessario, per la costruzione di una società  anarchica libera, la totale scomparsa dello Stato, in maniera tale che scompaia anche il dominio dell'uomo sull'uomo e con esso anche ogni sistema basato sulla [[gerarchia]]  sull'[[autorità ]] e la [[repressione]], giacchè è del tutto illegittima la sua autorità , sia nella teoria ([[contratto]]) che nella pratica ([[diritto]]).


Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità , la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società  meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
Lo Stato secondo [[Pëtr Kropotkin]] deve essere abolito per poter distribuire meglio le ricchezze ed evitare una concentrazione di potere. La fine delle contraddizioni istituzionali dovrebbe permettere anche la diminuzione della criminalità , la scomparsa dei privilegi e la creazione di una società  meno iniqua e dove comunque i problemi vengano affrontati e risolti e non semplicemente [[repressione|repressi]].
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