Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi: differenze tra le versioni

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[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|[[Carlo Tresca]]]]Quest’articolo intende provare a sviscerare le indagini e le questioni successive all'assassinio New York dell'anarchico e [[antifascismo|antifascista]] italiano [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]), ucciso a seguito delle complesse relazioni sviluppatesi tra mafia e fascismo che Tresca aveva in buona parte portato alla luce.
[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|[[Carlo Tresca]]]]Quest'articolo intende provare a sviscerare le indagini e le questioni successive all'assassinio New York dell'anarchico e [[antifascismo|antifascista]] italiano [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]), ucciso a seguito delle complesse relazioni sviluppatesi tra mafia e fascismo che Tresca aveva in buona parte portato alla luce.


L'indagine, fondata sulle ricerche di [[Ezio Taddei]], scrittore anarchico, e poi di Mauro Canali, storico, che appurano la colpevolezza di personaggi come Vito Genovese, Carmine Galante e Frank Garofalo, mafiosi italo-americani, che agivano in combutta con i gerarchi [[Fascismo|fascisti]].
L'indagine, fondata sulle ricerche di [[Ezio Taddei]], scrittore anarchico, e poi di Mauro Canali, storico, che appurano la colpevolezza di personaggi come Vito Genovese, Carmine Galante e Frank Garofalo, mafiosi italo-americani, che agivano in combutta con i gerarchi [[Fascismo|fascisti]].
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Per una maggiore comprensione degli accadimenti é consigliabile per primo approfondire nel relativo capitolo le complesse vicende interne alla [[Mazzini Society]].
Per una maggiore comprensione degli accadimenti é consigliabile per primo approfondire nel relativo capitolo le complesse vicende interne alla [[Mazzini Society]].


== L’omicidio dell’anarchico Tresca ==
== L'omicidio dell'anarchico Tresca ==


Originario di Sulmona, [[Carlo Tresca]]<ref>La sua città  gli ha stata intitolato una piazza in ricordo</ref> venne ucciso la notte dell'11 gennaio del '43, mentre si trovava in compagnia di  Giuseppe Calabi, entrambi esponenti della ''[[Mazzini Society]]''. Quella sera i due avevano atteso all'uscita della redazione de ''[[Il Martello]]'' di quattro collaboratori (tra cui Vanni Montana, segretario di Luigi Antonini, e Giovanni Sala) militanti come Tresca del comitato di agitazione [[antifascismo|antifascista]] della ''[[Mazzini Society]]'' di New York impegnati nella strutturazione dei "comitati della vittoria" che nascevano fra le comunità  italiane in [[USA]]. Tali comitati ipotizzavano la nascita di un governo provvisorio in esilio, poiché credevano che la caduta del [[Fascismo|fascismo]] fosse prossima e inevitabile. Saltato all’appuntamento, poiché i quattro uomini non si presentarono, i due si apprestarono ad attraversare la strada quando Tresca fu colpito mortalmente da due colpi di pistola sparati da un killer appostato al buio.
Originario di Sulmona, [[Carlo Tresca]]<ref>La sua città  gli ha stata intitolato una piazza in ricordo</ref> venne ucciso la notte dell'11 gennaio del '43, mentre si trovava in compagnia di  Giuseppe Calabi, entrambi esponenti della ''[[Mazzini Society]]''. Quella sera i due avevano atteso all'uscita della redazione de ''[[Il Martello]]'' di quattro collaboratori (tra cui Vanni Montana, segretario di Luigi Antonini, e Giovanni Sala) militanti come Tresca del comitato di agitazione [[antifascismo|antifascista]] della ''[[Mazzini Society]]'' di New York impegnati nella strutturazione dei "comitati della vittoria" che nascevano fra le comunità  italiane in [[USA]]. Tali comitati ipotizzavano la nascita di un governo provvisorio in esilio, poiché credevano che la caduta del [[Fascismo|fascismo]] fosse prossima e inevitabile. Saltato all'appuntamento, poiché i quattro uomini non si presentarono, i due si apprestarono ad attraversare la strada quando Tresca fu colpito mortalmente da due colpi di pistola sparati da un killer appostato al buio.
===Tresca fu tradito? ===
===Tresca fu tradito? ===


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D'altronde anche il giudice istruttore Louis Pagnucco mirò ad incriminare dell'assassinio di Carlo Tresca il comunista Vittorio Vidali, il leggendario ''Comandante Carlos'' delle'' Brigate Internazionali''. Vidali fu indicato anche come l'assassino di [[Lev Trotzky|Trotzkij]], ma i fatti dimostrarono ampiamente che anche con quella vicenda non c'entrava nulla.
D'altronde anche il giudice istruttore Louis Pagnucco mirò ad incriminare dell'assassinio di Carlo Tresca il comunista Vittorio Vidali, il leggendario ''Comandante Carlos'' delle'' Brigate Internazionali''. Vidali fu indicato anche come l'assassino di [[Lev Trotzky|Trotzkij]], ma i fatti dimostrarono ampiamente che anche con quella vicenda non c'entrava nulla.


Già  più di venti anni fa, il giornalista Furio Morroni, allora redattore del ''Progresso Italo-Americano'' annunciò di aver compiuto pazienti ricerche negli archivi e nelle biblioteche di New York e tra i dossier del ''Federal bureau of investigation'', esaminando i carteggi tra le [[autorità ]] americane e il governo fascista e le indagini sul caso Vidali e dichiarava: «Sono riuscito a trovare le prove che non solo Vidali non c’entra nulla nel delitto Tresca, ma che l’omicida, killer prezzolato, fu proprio Carmine Galante» (''Panorama'', 6 aprile 1981).  
Già  più di venti anni fa, il giornalista Furio Morroni, allora redattore del ''Progresso Italo-Americano'' annunciò di aver compiuto pazienti ricerche negli archivi e nelle biblioteche di New York e tra i dossier del ''Federal bureau of investigation'', esaminando i carteggi tra le [[autorità ]] americane e il governo fascista e le indagini sul caso Vidali e dichiarava: «Sono riuscito a trovare le prove che non solo Vidali non c'entra nulla nel delitto Tresca, ma che l'omicida, killer prezzolato, fu proprio Carmine Galante» (''Panorama'', 6 aprile 1981).  


Secondo Morroni, Vidali non era a New York al tempo dell'assassinio di Tresca e una lettera con documentazione fotografica che sosteneva il suo alibi era stata fatta sparire dall'istruttoria, ma Edgar Hoover, il potente capo del FBI aveva indirizzato le indagini su Vidali, utilizzando il sindacato dei sarti, in particolare il segretario di Luigi Antonini Vanni Montana.<ref>[http://www.abruzzoemigrazione.it/e_view.asp?E=175 ''L’emigrazione abruzzese e la letteratura  di Carlo Tresca]''
Secondo Morroni, Vidali non era a New York al tempo dell'assassinio di Tresca e una lettera con documentazione fotografica che sosteneva il suo alibi era stata fatta sparire dall'istruttoria, ma Edgar Hoover, il potente capo del FBI aveva indirizzato le indagini su Vidali, utilizzando il sindacato dei sarti, in particolare il segretario di Luigi Antonini Vanni Montana.<ref>[http://www.abruzzoemigrazione.it/e_view.asp?E=175 ''L'emigrazione abruzzese e la letteratura  di Carlo Tresca]''
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=== L'intuizione di Taddei ===
=== L'intuizione di Taddei ===
[[File:Ezio Taddei.jpg|thumb|300 px|[[Ezio Taddei]]]]
[[File:Ezio Taddei.jpg|thumb|300 px|[[Ezio Taddei]]]]
[[Ezio Taddei]], anarchico e scrittore che negli [[USA]] visse un lungo periodo di amicizia e collaborazione con [[Carlo Tresca]], accusò pubblicamente la mafia italo-americana e i fascisti della morte del direttore de ''[[Il Martello]]''. Oltre a presentarsi spontaneamente alla magistratura, in seguito scrisse un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]'': «Questo zoliano j'accuse venne definito da [[Domenico Javarone]] (Vita di scrittore, Ezio Taddei), il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista» </ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermò senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell’Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo<ref>[http://www.societacivile.it/blog/inchieste/americani.html Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref>  e Carmine Galante<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».
[[Ezio Taddei]], anarchico e scrittore che negli [[USA]] visse un lungo periodo di amicizia e collaborazione con [[Carlo Tresca]], accusò pubblicamente la mafia italo-americana e i fascisti della morte del direttore de ''[[Il Martello]]''. Oltre a presentarsi spontaneamente alla magistratura, in seguito scrisse un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]'': «Questo zoliano j'accuse venne definito da [[Domenico Javarone]] (Vita di scrittore, Ezio Taddei), il primo biografo di Ezio, la "rivelazione sul modo come l'assassinio di un noto dirigente anarchico ad opera della malavita newyorkese doveva essere utilizzato per la campagna anticomunista» </ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermò senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo<ref>[http://www.societacivile.it/blog/inchieste/americani.html Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref>  e Carmine Galante<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».


Per Taddei, a quanto afferma la sorella<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, é Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>, gli esecutori materiali furono Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]]<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm ''Articolo di Giuseppe D’avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5'']</ref>. Essi avrebbero agito direttamente su mandato di Generoso Pope e altri mafiosi come lui. (Riguardo al mandante, esiste quindi una discordanza tra la versione di [[Ezio Taddei]] e quella più Mauro Canali, che invece indica Vito Genovese, tuttavia ciò non sminuisce per nulla l'intuizione di Taddei, anche perché egli fu il primo a denunciare questo complotto, senza peraltro poter visionare al documento ufficiale).
Per Taddei, a quanto afferma la sorella<ref name="tirena">Le indagini sul "[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|Caso Tresca]]" indicano Vito Genovese quale mandante dell'omicidio, mentre Tirrena, sorella di [[Ezio Taddei]], afferma che per il fratello il mandante era Pope. Le due affermazioni non son per nulla contraddittorie visto i legami del gruppo mafioso affaristico e quindi politico formato da Pope, il "galantuomo", ed i vari Frank Costello, Lucky Luciano, Vito Genovese e i criminali conosciuti, ma pressoché intoccabili anche per via di certi favori fatti all'"ordine costituito". In sostanza l'assassinio fuoriuscì da accordi fra Pope e Genovese, anche se il mandante riconosciuto secondo la documentazione di Mauro Canali, e altri, é Vito Genovese, uomo in grado di poter impartire ordini a figuri come Carmine Galante e Frank Garofalo. Inoltre il Genovese aveva un vecchio debito di riconoscenza verso il "duce", già  in parte pagato elargendo i fondi per tirar su la casa del fascio di Nola, ed eliminare un [[antifascismo|antifascista]] "pericoloso" come Tresca era proprio un modo per pagare definitivamente il debito.</ref>, gli esecutori materiali furono Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]]<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm ''Articolo di Giuseppe D'avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5'']</ref>. Essi avrebbero agito direttamente su mandato di Generoso Pope e altri mafiosi come lui. (Riguardo al mandante, esiste quindi una discordanza tra la versione di [[Ezio Taddei]] e quella più Mauro Canali, che invece indica Vito Genovese, tuttavia ciò non sminuisce per nulla l'intuizione di Taddei, anche perché egli fu il primo a denunciare questo complotto, senza peraltro poter visionare al documento ufficiale).


===L'indagine di Mauro Canali ===
===L'indagine di Mauro Canali ===
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