66 506
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "" con "") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "’" con "'") |
||
Riga 6: | Riga 6: | ||
La '''Mazzini Society''' si costituisce nel [[1939]] a New York per merito soprattutto di Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html Biografia Salvemini]</ref>. Fortemente ostili alla monarchia, i personaggi più importanti sono stati un gruppo di repubblicani e di militanti di [[Giustizia e Libertà ]]: Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio, Renato Poggi, Giuseppe Antonio Borgese. | La '''Mazzini Society''' si costituisce nel [[1939]] a New York per merito soprattutto di Gaetano Salvemini <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/biografie%20antifascisti39.html Biografia Salvemini]</ref>. Fortemente ostili alla monarchia, i personaggi più importanti sono stati un gruppo di repubblicani e di militanti di [[Giustizia e Libertà ]]: Lionello Venturi, Randolfo Pacciardi, Michele Cantarella, Aldo Garosci, Carlo Sforza, Alberto Tarchiani, Max Ascoli, Roberto Bolaffio, Renato Poggi, Giuseppe Antonio Borgese. | ||
L'associazione nasce come organismo “democratico borghese”, non influenzabile dai partiti e apertamente ostile a [[Fascismo|fascisti]] e [[comunismo|comunisti]], per questo in principio i militanti sono intenti a mantenere l'unitarietà dei militanti in nome del comune [[antifascismo]] e [[anticomunismo]]. | |||
Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]]. | Inizialmente la Mazzini Society si occupa soprattutto della raccolta di fondi per i fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] italiani, caratterizzandosi come semplice aggregazione di intellettuali della "sinistra" più o meno moderata. In seguito diventa un vero e proprio organismo di aggregazione delle [[antifascismo|forze antifasciste]] italo-americane e di indirizzo di queste verso i “principi democratici”: il cambiamento sostanziale si ha a partire dal [[14 giugno]] [[1940]], quando Max Ascoli entra nella "società ", divenendone presidente qualche mese dopo, e si impegna per trasformarla in un gruppo di collegamento tra [[antifascismo|antifascisti]] e governo americano. Per questo, dalla fine del [[1940]], la Mazzini Society penetra negli ambienti [[sindacalismo|sindacali]] italo-americani che sono allineati alla linea poliitca di Roosvelt, tra questi Luigi Antonini che poi ritroveremo più avanti quale acerrimo "nemico" di [[Carlo Tresca]]. | ||
Riga 15: | Riga 15: | ||
'''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society é quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]]'''. La "linea Sforza", che sarà poi rilanciata al "congresso di Montevideo" (agosto [[1942]]) che vede la presenza degli [[antifascismo|antifascisti]] italiani del sud america, non sarà mai accolta favorevolmente dal governo americano e si rivelerà mera [[utopia]]. | '''Un'altra "corrente"''' importante della Mazzini Society é quella che '''fa capo a Carlo Sforza''', il quale invece '''vorrebbe usarla come un mezzo per giungere poi alla nascita di un Consiglio nazionale e di un'unità di combattimento che affiancasse i nuovi alleati nella campagna di liberazione dell'[[Italia]]'''. La "linea Sforza", che sarà poi rilanciata al "congresso di Montevideo" (agosto [[1942]]) che vede la presenza degli [[antifascismo|antifascisti]] italiani del sud america, non sarà mai accolta favorevolmente dal governo americano e si rivelerà mera [[utopia]]. | ||
Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli é per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità italo-americani. Da questo momento l'amministrazione americana decide di conseguenza di disinteressarsi un pò della Mazzini Society e di affidarsi a vecchi personaggi "pro-fascismo" improvvisamente e incredibilmente convertitisi all'[[antifascismo]] e ai "principi democratici" americani. <ref name="sfroza">L'articolo [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mat_0769-3206_2000_num_60_1_403235 Le rôle de la Mazzini Society dans l'émigration démocratique antifasciste italienne aux Etats-Unis, 1940-1943] cita come fonte di questo cambiamento di strategia del governo federale il libro "''Carlo Sforza''", di J.A. Miller, pag 839-841. L'articolo non riferimento direttamente a Generoso Pope, tuttavia bisogna ricordarsi che Pope é editore di alcuni giornali molto diffusi negli ambienti italo-americani (Il Progresso italo-americano, Corriere | Nonostante gli sforzi, la strategia di Max Ascoli é per ammissione sua e del governo federale decisamente non penetrante tra gli italo-americani, che vedono la Mazzini Society come un'aggregazione di intellettuali distante dalla comunità italo-americani. Da questo momento l'amministrazione americana decide di conseguenza di disinteressarsi un pò della Mazzini Society e di affidarsi a vecchi personaggi "pro-fascismo" improvvisamente e incredibilmente convertitisi all'[[antifascismo]] e ai "principi democratici" americani. <ref name="sfroza">L'articolo [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mat_0769-3206_2000_num_60_1_403235 Le rôle de la Mazzini Society dans l'émigration démocratique antifasciste italienne aux Etats-Unis, 1940-1943] cita come fonte di questo cambiamento di strategia del governo federale il libro "''Carlo Sforza''", di J.A. Miller, pag 839-841. L'articolo non riferimento direttamente a Generoso Pope, tuttavia bisogna ricordarsi che Pope é editore di alcuni giornali molto diffusi negli ambienti italo-americani (Il Progresso italo-americano, Corriere d'America) inoltre si era pubblicamente allontanato dal [[Fascismo|fascismo]] nel settembre [[1941]].</ref> | ||
== I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"== | == I "Comitati per la Vittoria" e la "questione comunista"== | ||
[[Image:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|left|L'anarchico Carlo Tresca si dichiarò favorevole all'ingresso dei comunisti nei "Comitati della Vittoria"]] | [[Image:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|left|L'anarchico Carlo Tresca si dichiarò favorevole all'ingresso dei comunisti nei "Comitati della Vittoria"]] | ||
Alla fine del [[1942]] [[Carlo Tresca|Tresca]] ed altri militanti sono impegnati nella creazione dei cosiddetti '''''Comitati della Vittoria''''', che spontaneamente si andavano formando nelle comunità italo-americane e che furono sostenuti dal Owi (Office war information), a cui però era inizialmente negato ogni possibilità di ingresso agli ex-fascisti e ai [[comunismo|comunisti]]. Tresca per lungo tempo rimane allineato alla posizione anticomunista dell'organizzazionee ('''es'''. il [[14 maggio]] [[1942]] ''[[Il Martello]]'' pubblica un articolo intitolato ''I pretoriani di Stalin | Alla fine del [[1942]] [[Carlo Tresca|Tresca]] ed altri militanti sono impegnati nella creazione dei cosiddetti '''''Comitati della Vittoria''''', che spontaneamente si andavano formando nelle comunità italo-americane e che furono sostenuti dal Owi (Office war information), a cui però era inizialmente negato ogni possibilità di ingresso agli ex-fascisti e ai [[comunismo|comunisti]]. Tresca per lungo tempo rimane allineato alla posizione anticomunista dell'organizzazionee ('''es'''. il [[14 maggio]] [[1942]] ''[[Il Martello]]'' pubblica un articolo intitolato ''I pretoriani di Stalin all'assalto della Mazzini Society''), tuttavia, verso la fine dell'anno, riprende più favorevolmente in considerazione la possibilità di concedere l'ingresso degli [[antifascismo|antifascisti]] social-comunisti nei "Comitati", rimanendo fermamente contrario a chi invece avesse appoggiato il [[Fascismo|fascismo]] in tempi recedenti, come per esempio Generoso Pope <ref>[http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm Tutta la verità sul caso Tresca di Mauro Canali]</ref> (editore di giornali diffusi tra gli italo-americani, nonché “grande elettore” di Frank Rooslvelt e amico di mafiosi italo-americani<ref>[http://www.bibliotecamarxista.org/casciola_paolo/carl_tresca_comb_libert.htm Carlo Tresca, combattente libertario] </ref>). Questa nuova posizione di [[Carlo Tresca|Tresca]] scatenerà le ire del gruppo che ruotava intorno ad ambigui personaggi della Mazzini Society come Luigi Antonini e Vanni Montana (vero nome Giovanni Buscemi, ex spia dell'[[OVRA]] [[Fascismo|fascista]] e poi futuro agente [[OSS]] <ref>Si legga in particolare la nota 27 di [http://www.bibliotecamarxista.org/casciola_paolo/carl_tresca_comb_libert.htm Carlo Tresca, combattente libertario]</ref>), ostili invece all'ingresso dei [[comunismo|comunisti]] ma favorevoli agli [[antifascismo|antifascisti]] dell'ultima ora come Generoso Pope. | ||
La nascita di questi comitati, che alcuni militanti vedevano come uno strumento da cui sarebbe potuto scaturire un possibile governo provvisorio in esilio dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] (ormai prossima e inevitabile), portò ad un periodo di molti conflitti interni all'organizzazione, che poi sfociarono nell'assassinio di [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]). | La nascita di questi comitati, che alcuni militanti vedevano come uno strumento da cui sarebbe potuto scaturire un possibile governo provvisorio in esilio dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] (ormai prossima e inevitabile), portò ad un periodo di molti conflitti interni all'organizzazione, che poi sfociarono nell'assassinio di [[Carlo Tresca]] ([[11 gennaio]] [[1943]]). | ||
Riga 28: | Riga 28: | ||
== Ultime divisioni interne alla Mazzini Society == | == Ultime divisioni interne alla Mazzini Society == | ||
Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile | Dal [[1943]] la Mazzini Society si divise su quale strada dovesse prendere l'[[Italia]] una volta liberatasi da Mussolini. Carlo Sforza auspicava una via diplomatica che portasse al riconoscimento degli sforzi italiani da parte degli anglo-americani e alla nascita di un paese libero ma direttamente rapportato agli alleati. [[Gaetano Salvemini]] invece riteneva necessaria una "rivoluzione democratica", indipendentemente dalle scelte degli anglo-americani, e l'epurazione dei collaborazionisti dalla nuova [[Italia]], temendo che si giungesse a formare un governo [[Fascismo|fascista]] senza Mussolini. Questa nuova divisione segnò l'inizio di una serie di contrasti che portarono ad una crisi definitiva e irreversibile all'interno dell'associazione. | ||
Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde é bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità all'[[Italia]] liberata e la ponessero in condizione di trattare da pari a pari con gli alleati anglo-americani. | Tanto le idee di Sforza, quanto quelle di Salvemini, non furono mai ben accolte dagli americani, d'altronde é bene ricordare che gli statunitensi si mostrarono sempre ostili a qualsiasi progetto che propugnasse la nascita di "Consigli Nazionali" o di "governi in esilio" che dessero dignità all'[[Italia]] liberata e la ponessero in condizione di trattare da pari a pari con gli alleati anglo-americani. |