Francesco Ghezzi: differenze tra le versioni

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===La militanza anarchica durante lo stalinismo===
===La militanza anarchica durante lo stalinismo===
Grazie all’insistente campagna di [[solidarietà ]], nel [[1931]], dopo essere stato mandato in esilio in Kazakistan, Ghezzi viene rilasciato con l’obbligo di rimanere in Unione Sovietica. Ritornato a Mosca, riprende il suo lavoro di operaio, si diploma all’Istituto Tecnico e si sposa con Olga Gaake. Da quest’unione nasce una figlia, Tat’jana. Nella capitale sovietica continua l’attivismo anarchico e mantiene i contatti con l'estero, fornendo la sua casa come rifugio agli antistalinisti russi ricercati dalla polizia segreta. Nel [[1933]], tramite la [[Croce Rossa Politica]], si impegna per il rilascio del trotzkysta Gurevich e aiuta la moglie esiliata di [[Victor Serge]], Liobov Rusakova-Kibaltxitx. Nel [[1936]] chiede ripetutamente di essere inviato come volontario nella [[rivoluzione spagnola|guerra di Spagna]], ma i permessi gli vengono negati nonostante la [[CNT spagnola|CNT]] avesse chiesto direttamente a [[Stalin]] di permettere a Ghezzi e ad altri prigionieri politici (es. [[Otello Gaggi]], [[Herman Sandormirski]] ...) di unirsi a loro nelle lotte contro i [[franchismo|franchisti]].
Grazie all'insistente campagna di [[solidarietà ]], nel [[1931]], dopo essere stato mandato in esilio in Kazakistan, Ghezzi viene rilasciato con l'obbligo di rimanere in Unione Sovietica. Ritornato a Mosca, riprende il suo lavoro di operaio, si diploma all'Istituto Tecnico e si sposa con Olga Gaake. Da quest'unione nasce una figlia, Tat'jana. Nella capitale sovietica continua l'attivismo anarchico e mantiene i contatti con l'estero, fornendo la sua casa come rifugio agli antistalinisti russi ricercati dalla polizia segreta. Nel [[1933]], tramite la [[Croce Rossa Politica]], si impegna per il rilascio del trotzkysta Gurevich e aiuta la moglie esiliata di [[Victor Serge]], Liobov Rusakova-Kibaltxitx. Nel [[1936]] chiede ripetutamente di essere inviato come volontario nella [[rivoluzione spagnola|guerra di Spagna]], ma i permessi gli vengono negati nonostante la [[CNT spagnola|CNT]] avesse chiesto direttamente a [[Stalin]] di permettere a Ghezzi e ad altri prigionieri politici (es. [[Otello Gaggi]], [[Herman Sandormirski]] ...) di unirsi a loro nelle lotte contro i [[franchismo|franchisti]].


Il [[5 novembre]] [[1937]] è arrestato nuovamente con la solita accusa di attività  controrivoluzionaria nei luoghi di lavoro e di essere un sostenitore del [[nazismo]]. Le indagini durano circa un mese, durante il quale Ghezzi respinge tutte le accuse, compresa quella di essere filotrotskista. Fino alla sentenza di colpevolezza resta a Lubianka, prigione interna della [[NKVD]].
Il [[5 novembre]] [[1937]] è arrestato nuovamente con la solita accusa di attività  controrivoluzionaria nei luoghi di lavoro e di essere un sostenitore del [[nazismo]]. Le indagini durano circa un mese, durante il quale Ghezzi respinge tutte le accuse, compresa quella di essere filotrotskista. Fino alla sentenza di colpevolezza resta a Lubianka, prigione interna della [[NKVD]].
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Nel [[1956]], su richiesta della moglie Olga Gaake, Nikita Khruscov accetta di riaprire il caso riguardante Ghezzi e si stabilisce che le sue confessioni e le le testimonianze contro di lui furono estore con la tortura. Il [[21 maggio]] [[1956]] un tribunale di Mosca dichiara che «le prove a suo carico erano insufficienti», Ghezzi viene di fatto riabilitato e cade l'accusa di essere un controrivoluzionario. <ref>Stessa riabilitazione postuma riceverà  l'anarchico [[Otello Gaggi]]</ref>
Nel [[1956]], su richiesta della moglie Olga Gaake, Nikita Khruscov accetta di riaprire il caso riguardante Ghezzi e si stabilisce che le sue confessioni e le le testimonianze contro di lui furono estore con la tortura. Il [[21 maggio]] [[1956]] un tribunale di Mosca dichiara che «le prove a suo carico erano insufficienti», Ghezzi viene di fatto riabilitato e cade l'accusa di essere un controrivoluzionario. <ref>Stessa riabilitazione postuma riceverà  l'anarchico [[Otello Gaggi]]</ref>


Il [[28 settembre]] [[1994]], la Procura di Mosca riconobbe «vittima di repressioni politiche» anche la figlia di Ghezzi, Tat’jana Ghezzi Stepanova.
Il [[28 settembre]] [[1994]], la Procura di Mosca riconobbe «vittima di repressioni politiche» anche la figlia di Ghezzi, Tat'jana Ghezzi Stepanova.


==Note==
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