Alfonso Failla: differenze tra le versioni

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Con l'avvento del [[fascismo]], Failla si mette immediatamente a contrastarlo: nel [[1925]] a  Siracusa è tra gli assedianti, insieme ad altri locali antifascisti, di alcune migliaia di militi fascisti in attesa di imbarcarsi per la Libia e nel frattempo protagonisti nel frattempo di iniziative antiproletarie. In seguito a questa insurrezione il regime sospenderà  l'imbarco dei fascisti dal porto di Siracusa, convogliandoli nel più sicuro porto di Napoli <ref name="da">[http://francosenia.blogspot.com/2006/11/insuscettibile-di-ravvedimento.html Insuscettibile di ravvedimento]</ref>.
Con l'avvento del [[fascismo]], Failla si mette immediatamente a contrastarlo: nel [[1925]] a  Siracusa è tra gli assedianti, insieme ad altri locali antifascisti, di alcune migliaia di militi fascisti in attesa di imbarcarsi per la Libia e nel frattempo protagonisti nel frattempo di iniziative antiproletarie. In seguito a questa insurrezione il regime sospenderà  l'imbarco dei fascisti dal porto di Siracusa, convogliandoli nel più sicuro porto di Napoli <ref name="da">[http://francosenia.blogspot.com/2006/11/insuscettibile-di-ravvedimento.html Insuscettibile di ravvedimento]</ref>.


Quando la [[repressione]] di qualsivoglia pensiero [[antifascismo|antifascista]] viene definitivamente istituzionalizzato dal [[Fascismo|regime]] l'[[8 novembre]] [[1926]] con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» del decreto istitutivo del «Tribunale Speciale per la difesa dello [[Stato]]» e l'istituzione delle «Commissioni provinciali per l’assegnazione al Confino di Polizia», come molti altri [[antifascismo|antifascisti]], Failla conosce le [[carcere|patrie galere]].
Quando la [[repressione]] di qualsivoglia pensiero [[antifascismo|antifascista]] viene definitivamente istituzionalizzato dal [[Fascismo|regime]] l'[[8 novembre]] [[1926]] con la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale» del decreto istitutivo del «Tribunale Speciale per la difesa dello [[Stato]]» e l'istituzione delle «Commissioni provinciali per l'assegnazione al Confino di Polizia», come molti altri [[antifascismo|antifascisti]], Failla conosce le [[carcere|patrie galere]].


Nella sua testimonianza chiarirà  bene la disparità  di trattamento che gli anarchici subivano in [[carcere]] e/o al confino (esperienze che gli anarchici vissero sin dalla fine dell'800) rispetto agli altri [[antifascismo|antifascisti]] (la [[discriminazione]] proseguirà  anche dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] nel [[1943]]). Nonostante tutto gli anarchici al confino danno vita a nuclei compatti e combattivi, proseguendo la lotta di opposizione al [[Fascismo|fascismo]] pure in quei difficili frangenti. Per esempio, 152 confinati nel [[1933]] sono protagonisti, a Ponza, di proteste contro i soprusi degli aguzzini responsabili della colonia penale. Fra questi rivoltosi vi sono molti anarchici, come lo stesso Failla, Grossuti, [[Giovanni Bidoli|Bidoli]], [[Giovanni Dettori|Dettori]], ecc. [[File:Disegnofailla.jpg|thumb|]]
Nella sua testimonianza chiarirà  bene la disparità  di trattamento che gli anarchici subivano in [[carcere]] e/o al confino (esperienze che gli anarchici vissero sin dalla fine dell'800) rispetto agli altri [[antifascismo|antifascisti]] (la [[discriminazione]] proseguirà  anche dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] nel [[1943]]). Nonostante tutto gli anarchici al confino danno vita a nuclei compatti e combattivi, proseguendo la lotta di opposizione al [[Fascismo|fascismo]] pure in quei difficili frangenti. Per esempio, 152 confinati nel [[1933]] sono protagonisti, a Ponza, di proteste contro i soprusi degli aguzzini responsabili della colonia penale. Fra questi rivoltosi vi sono molti anarchici, come lo stesso Failla, Grossuti, [[Giovanni Bidoli|Bidoli]], [[Giovanni Dettori|Dettori]], ecc. [[File:Disegnofailla.jpg|thumb|]]


L'anno seguente, tanto per non smentire la ribellione precedente, l’anarchico [[Arturo Messinese]], nel frattempo trasferito ad Ustica, schiaffeggia il direttore della colonia penale che voleva imporgli il saluto fascista. Tali azioni avevano il pregio di divenire "contagiose", essendosi rapidamente come in una sorta di "effetto domino" di colonia in colonia e di [[carcere]] in carcere. Casi storicamente rilevanti furono le rivolte di Ventotene e delle Tremiti, che andarono avanti nonostante ciò significasse il prolungamento della pena detentiva.  
L'anno seguente, tanto per non smentire la ribellione precedente, l'anarchico [[Arturo Messinese]], nel frattempo trasferito ad Ustica, schiaffeggia il direttore della colonia penale che voleva imporgli il saluto fascista. Tali azioni avevano il pregio di divenire "contagiose", essendosi rapidamente come in una sorta di "effetto domino" di colonia in colonia e di [[carcere]] in carcere. Casi storicamente rilevanti furono le rivolte di Ventotene e delle Tremiti, che andarono avanti nonostante ciò significasse il prolungamento della pena detentiva.  


Gli anarchici, molto solidali fra loro, facevano circolare testi politici, dai quali si ingeneravano molte vivaci discussioni con i confinati di diversa ideologia politica. I rapporti più difficoltosi sono quelli fra anarchici e [[comunismo|comunisti]], in quanto molti di questi ultimi tentavano di applicare in modo draconiano le direttive di [[Stalin]] che invitavano, tanto per usare un eufemismo, ad "ostacolare" le ideologie e le iniziative Libertarie.  
Gli anarchici, molto solidali fra loro, facevano circolare testi politici, dai quali si ingeneravano molte vivaci discussioni con i confinati di diversa ideologia politica. I rapporti più difficoltosi sono quelli fra anarchici e [[comunismo|comunisti]], in quanto molti di questi ultimi tentavano di applicare in modo draconiano le direttive di [[Stalin]] che invitavano, tanto per usare un eufemismo, ad "ostacolare" le ideologie e le iniziative Libertarie.  
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Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], la smobilitazione delle colonie penali incredibilmente non riguarda gli anarchici ed altre militanti ritenuti pericolosi. Per loro non vi è alcun «liberi tutti», costretti a rimanere in [[carcere]] nonostante l'avvento del nuovo governo badogliano.
Dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], la smobilitazione delle colonie penali incredibilmente non riguarda gli anarchici ed altre militanti ritenuti pericolosi. Per loro non vi è alcun «liberi tutti», costretti a rimanere in [[carcere]] nonostante l'avvento del nuovo governo badogliano.


Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici confinati a Ventotene non vengono liberati, bensì indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d’Anghiari]]<ref>Relazione di [[Giorgio Sacchetti]] in un convegno sulla "Guerra di sterminio e la resistenza", tenuto ad Arezzo, che ha focalizzato l'attenzione sulla ricostruzione dell'esperienza dei deportati anarchici provenienti dall'isola di Ventotene giunti a Renicci dal luglio 1943, e che permette  di trarre solo una visione parziale del fenomeno del campo di Renicci.
Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici confinati a Ventotene non vengono liberati, bensì indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]]<ref>Relazione di [[Giorgio Sacchetti]] in un convegno sulla "Guerra di sterminio e la resistenza", tenuto ad Arezzo, che ha focalizzato l'attenzione sulla ricostruzione dell'esperienza dei deportati anarchici provenienti dall'isola di Ventotene giunti a Renicci dal luglio 1943, e che permette  di trarre solo una visione parziale del fenomeno del campo di Renicci.


Si legga di Carlo Spartaco Capogreco, ''Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed.  Italiano'', Mursia, 2003, ed ancora ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre dal lavoro]'' </ref>, vicino ad Arezzo. Tra questi anche lo stesso Failla, che sarà  uno dei protagonisti di una serie di rivolte tese alla ricerca della [[libertà ]] che anche il nuovo governo stava loro negando ([http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da ''ANPI'']) <ref name="ventotene"> Si legga [https://www.anarcopedia.org/index.php/gli_anarchici_e_la_resistenza_antifascista#Il_.22caso.22_Ventotene ''Il caso Ventotene'']</ref>.
Si legga di Carlo Spartaco Capogreco, ''Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere 1ª ed.  Italiano'', Mursia, 2003, ed ancora ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre dal lavoro]'' </ref>, vicino ad Arezzo. Tra questi anche lo stesso Failla, che sarà  uno dei protagonisti di una serie di rivolte tese alla ricerca della [[libertà ]] che anche il nuovo governo stava loro negando ([http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da ''ANPI'']) <ref name="ventotene"> Si legga [https://www.anarcopedia.org/index.php/gli_anarchici_e_la_resistenza_antifascista#Il_.22caso.22_Ventotene ''Il caso Ventotene'']</ref>.
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[[File:Failla_e_messinese.jpg|thumb|left|275px|<center>[[Arturo Messinese]] e [[Alfonso Failla]]</center>]]
[[File:Failla_e_messinese.jpg|thumb|left|275px|<center>[[Arturo Messinese]] e [[Alfonso Failla]]</center>]]
Quando giunge il momento di lasciare Ventotene per [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d’Anghiari]] gli anarchici protestano per la mancata liberazione: [[Enrico Zambonini]] durante la sosta alla stazione di Arezzo si rifiuta di proseguire e viene portato in [[carcere]] (in seguito verrà  fucilato a Reggio Emilia dai nazifascisti durante la Resistenza). Giunti a [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|al "campo" di Renicci]], vengono accolti da carabinieri e soldati armati di fucili con il colpo in canna, sviluppando violente discussioni con gli aguzzini e i loro ufficiali che prendono così ad insultarli. [[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]] vengono segregati per aver urlato ai guardiani armati: «'''Sparate vigliacchi'''!».  
Quando giunge il momento di lasciare Ventotene per [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d'Anghiari]] gli anarchici protestano per la mancata liberazione: [[Enrico Zambonini]] durante la sosta alla stazione di Arezzo si rifiuta di proseguire e viene portato in [[carcere]] (in seguito verrà  fucilato a Reggio Emilia dai nazifascisti durante la Resistenza). Giunti a [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|al "campo" di Renicci]], vengono accolti da carabinieri e soldati armati di fucili con il colpo in canna, sviluppando violente discussioni con gli aguzzini e i loro ufficiali che prendono così ad insultarli. [[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]] vengono segregati per aver urlato ai guardiani armati: «'''Sparate vigliacchi'''!».  


Ci saranno molte rivolte contro il regime di controllo a cui veniva sottoposto il "campo" (erano presenti diverse centinaia di guardie fra carabinieri e soldati), forse addirittura ben peggiore di quanto succedeva all'epoca [[Fascismo|fascista]], a cui partecipano anche molti partigiani jugoslavi ivi detenuti, tra cui anche diverse centinaia di minorenni <ref>Recenti studi sui detenuti del campo d'Anghiari, nella fattispecie soprattutto gli slavi, confermano che molti ragazzini trovarono la morte per il durissimo trattamento subito, '''N.d.R'''</ref>. Il responsabile del campo, il maggiore Fiorenzuoli, insieme al tenente Panzacchi, si distingue per i metodi [[repressione|repressivi]] utilizzati, volti ad impedire anche le semplici discussioni tra detenuti di diverse sezioni. Questi ed altri ufficiali minacciavanoe provocavano ripetutamente gli anarchici ed i detenuti politici, dimostrando che molti guardiani avevano mantenuto l'odio contro gli elementi di "sinistra" a cui erano stati indottrinati dal [[fascismo]]. Questo troverà  in seguito conferma soprattutto in Sicilia <ref>[https://www.anarcopedia.org/index.php/L%E2%80%99insurrezione_antimilitarista_del_%E2%80%9Cnon_si_parte!%E2%80%9D Cronologia delle rivolte siciliane dopo la caduta del fascismo] </ref>, a Roma <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Albano#Dopo_la_Liberazione Il ''Gobbo'' del Quarticciolo e gli espropri proletari. Il ''Gobbo'' verrà  ucciso poco tempo dopo in un agguato]</ref> e in molte altre città , dimostrando una certa continuità  di vedute tra il periodo [[fascismo|fascista]] e quello immediatamente seguente.
Ci saranno molte rivolte contro il regime di controllo a cui veniva sottoposto il "campo" (erano presenti diverse centinaia di guardie fra carabinieri e soldati), forse addirittura ben peggiore di quanto succedeva all'epoca [[Fascismo|fascista]], a cui partecipano anche molti partigiani jugoslavi ivi detenuti, tra cui anche diverse centinaia di minorenni <ref>Recenti studi sui detenuti del campo d'Anghiari, nella fattispecie soprattutto gli slavi, confermano che molti ragazzini trovarono la morte per il durissimo trattamento subito, '''N.d.R'''</ref>. Il responsabile del campo, il maggiore Fiorenzuoli, insieme al tenente Panzacchi, si distingue per i metodi [[repressione|repressivi]] utilizzati, volti ad impedire anche le semplici discussioni tra detenuti di diverse sezioni. Questi ed altri ufficiali minacciavanoe provocavano ripetutamente gli anarchici ed i detenuti politici, dimostrando che molti guardiani avevano mantenuto l'odio contro gli elementi di "sinistra" a cui erano stati indottrinati dal [[fascismo]]. Questo troverà  in seguito conferma soprattutto in Sicilia <ref>[https://www.anarcopedia.org/index.php/L%E2%80%99insurrezione_antimilitarista_del_%E2%80%9Cnon_si_parte!%E2%80%9D Cronologia delle rivolte siciliane dopo la caduta del fascismo] </ref>, a Roma <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Albano#Dopo_la_Liberazione Il ''Gobbo'' del Quarticciolo e gli espropri proletari. Il ''Gobbo'' verrà  ucciso poco tempo dopo in un agguato]</ref> e in molte altre città , dimostrando una certa continuità  di vedute tra il periodo [[fascismo|fascista]] e quello immediatamente seguente.
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