Aaron Baron: differenze tra le versioni

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Ritornato nella sua terra natia, nel [[1917]], Baron diventò rapidamente un conferenziere e uno scrittore popolare in [[Ucraina]]. Fu attivo nel [[sindacalismo|movimento sindacale]] ucraino, diventando rappresentante del [[sindacalismo|sindacato]] dei panettieri del [[soviet]] di Kiev. Dopo l'insurrezione bolscevica, trasferitosi con [[Fanya Baron|Fanya]] a Kharkov, sempre in [[Ucraina]], contribuì al lancio del "movimento anarchico unitario" del [[Nabat]].  
Ritornato nella sua terra natia, nel [[1917]], Baron diventò rapidamente un conferenziere e uno scrittore popolare in [[Ucraina]]. Fu attivo nel [[sindacalismo|movimento sindacale]] ucraino, diventando rappresentante del [[sindacalismo|sindacato]] dei panettieri del [[soviet]] di Kiev. Dopo l'insurrezione bolscevica, trasferitosi con [[Fanya Baron|Fanya]] a Kharkov, sempre in [[Ucraina]], contribuì al lancio del "movimento anarchico unitario" del [[Nabat]].  


Fu membro attivo e importante di quell’[[Ucraina libertaria|esperienza libertaria ucraina]] che si sviluppò tra il [[1917]] e il [[1921]], collaborando attivamente, tra gli altri, con [[Nestor Makhno]], [[Voline]] e [[Petr Arshinov]].
Fu membro attivo e importante di quell'[[Ucraina libertaria|esperienza libertaria ucraina]] che si sviluppò tra il [[1917]] e il [[1921]], collaborando attivamente, tra gli altri, con [[Nestor Makhno]], [[Voline]] e [[Petr Arshinov]].


All’interno del [[Nabat]], Aaron Baron si occupò per molto tempo della cultura e dell’educazione, organizzando conferenze, redigendo articoli e manifesti, in modo da assicurare un’efficace propaganda a favore dei libertari ucraini. Oltre a fare parte della segreteria della Confederazione anarchica, Baron fu condirettore assieme a [[Voline]] del giornale [[Nabat (rivista)|Nabat]].
All'interno del [[Nabat]], Aaron Baron si occupò per molto tempo della cultura e dell'educazione, organizzando conferenze, redigendo articoli e manifesti, in modo da assicurare un'efficace propaganda a favore dei libertari ucraini. Oltre a fare parte della segreteria della Confederazione anarchica, Baron fu condirettore assieme a [[Voline]] del giornale [[Nabat (rivista)|Nabat]].


Il suo attivismo non lasciò però indifferente la [[Ceka]] sovietica che nel novembre [[1920]] lo arrestò a Kharkov, durante un convegno al quale partecipavano numerosi anarchici e [[sindacalismo|sindacalisti]] russi e ucraini, tra i quali [[Voline]], la moglie [[Fanya Baron|Fanya]]  e lo stesso [[Nestor Makhno|Makhno]], il quale però riuscì a scappare e ad evitare l’arresto.
Il suo attivismo non lasciò però indifferente la [[Ceka]] sovietica che nel novembre [[1920]] lo arrestò a Kharkov, durante un convegno al quale partecipavano numerosi anarchici e [[sindacalismo|sindacalisti]] russi e ucraini, tra i quali [[Voline]], la moglie [[Fanya Baron|Fanya]]  e lo stesso [[Nestor Makhno|Makhno]], il quale però riuscì a scappare e ad evitare l'arresto.
=== Le lotte carcerarie===
=== Le lotte carcerarie===


In carcere Aaron proseguì strenuamente la sua lotta [[autorità |antiautoritaria]]. Dopo un tafferuglio fu trasferito in cella d’isolamento, ma, in seguito ad uno sciopero della fame durato 36 ore, fu riportato nel carcere di Boutirky (Mosca). Insieme ad altri anarchici ebbe il permesso di assistere ai funerali di [[Kropotkin]], che fu l’ultima manifestazione pubblica a cui poterono partecipare gli anarchici russi. Contribuì alle lotte di resistenza dei prigionieri politici russi, del [[21 febbraio]] [[1921]], contro le indiscriminate deportazioni degli stessi.
In carcere Aaron proseguì strenuamente la sua lotta [[autorità |antiautoritaria]]. Dopo un tafferuglio fu trasferito in cella d'isolamento, ma, in seguito ad uno sciopero della fame durato 36 ore, fu riportato nel carcere di Boutirky (Mosca). Insieme ad altri anarchici ebbe il permesso di assistere ai funerali di [[Kropotkin]], che fu l'ultima manifestazione pubblica a cui poterono partecipare gli anarchici russi. Contribuì alle lotte di resistenza dei prigionieri politici russi, del [[21 febbraio]] [[1921]], contro le indiscriminate deportazioni degli stessi.


Successivamente fu trasferito nella [[carcere|prigione]] di Orel; nel frattempo la sua compagna, [[Fanya Baron| Fanya]], anch’essa detenuta, organizzò un’evasione che però fallì, determinando la sua condanna a morte per fucilazione (settembre [[1921]]).  
Successivamente fu trasferito nella [[carcere|prigione]] di Orel; nel frattempo la sua compagna, [[Fanya Baron| Fanya]], anch'essa detenuta, organizzò un'evasione che però fallì, determinando la sua condanna a morte per fucilazione (settembre [[1921]]).  


Aaron, nonostante tutto, continuò strenuamente la sua lotta per ottenere una nuovo dislocazione a Mosca, ma fu invece trasferito a Nijni Novgorod. Nell’agosto del [[1922]] fu tradotto a Mosca per essere giudicato, ma poiché il processo non si tenne gli fu concesso un mese di [[libertà ]] per regolare i propri affari personali. Cercò di arrivare a Kiev, ma senza alcun plausibile motivo gli fu revocato il permesso, fu arrestato per “propaganda clandestina” e spedito ad  Arkhangel, poi a Peredominsk e infine, dopo essersi dato fuoco ai vestiti per protesta, alle isole Solovietzki dove ricevette una condanna a tre anni di reclusione.  
Aaron, nonostante tutto, continuò strenuamente la sua lotta per ottenere una nuovo dislocazione a Mosca, ma fu invece trasferito a Nijni Novgorod. Nell'agosto del [[1922]] fu tradotto a Mosca per essere giudicato, ma poiché il processo non si tenne gli fu concesso un mese di [[libertà ]] per regolare i propri affari personali. Cercò di arrivare a Kiev, ma senza alcun plausibile motivo gli fu revocato il permesso, fu arrestato per “propaganda clandestina” e spedito ad  Arkhangel, poi a Peredominsk e infine, dopo essersi dato fuoco ai vestiti per protesta, alle isole Solovietzki dove ricevette una condanna a tre anni di reclusione.  


L'accanimento bolscevico di Aaron non finirono qui, infatti aver scontato la pena fu nuovamente arrestato e spedito ad Enisseik (Siberia), poi verso la primavera del [[1926]] fu trasferito 1000 Km più a nord, a Touroukhansk, dove risultò praticamente isolato dal resto del mondo (il primo ufficio postale distava 300 km).
L'accanimento bolscevico di Aaron non finirono qui, infatti aver scontato la pena fu nuovamente arrestato e spedito ad Enisseik (Siberia), poi verso la primavera del [[1926]] fu trasferito 1000 Km più a nord, a Touroukhansk, dove risultò praticamente isolato dal resto del mondo (il primo ufficio postale distava 300 km).
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