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Andò in esilio nel [[1923]] quando fu licenziato dalle Ferrovie. A Parigi nel [[1925]] riprese la sua attività di anarchico militante collaborando alla pubblicazione del numero unico di «Polemiche Nostre» (Parigi, [[22 agosto]] [[1925]]), fondando, insieme a [[Camillo Berneri]], il periodico «Umanità Nova» (da non confondere con l'allora quotidiano dell'[[Unione Anarchica Italiana]] «[[Umanità Nova]]»), «La Protesta» e collaborando ad un numero di «La Vecchia Umanita Nova» ([[15 aprile]] [[1933]]). | Andò in esilio nel [[1923]] quando fu licenziato dalle Ferrovie. A Parigi nel [[1925]] riprese la sua attività di anarchico militante collaborando alla pubblicazione del numero unico di «Polemiche Nostre» (Parigi, [[22 agosto]] [[1925]]), fondando, insieme a [[Camillo Berneri]], il periodico «Umanità Nova» (da non confondere con l'allora quotidiano dell'[[Unione Anarchica Italiana]] «[[Umanità Nova]]»), «La Protesta» e collaborando ad un numero di «La Vecchia Umanita Nova» ([[15 aprile]] [[1933]]). | ||
L'[[1 novembre|1]]-[[2 novembre]] [[1935]] partecipò al congresso italiano di Sartrouville, dove venne fondato il [[Comitato Anarchico | L'[[1 novembre|1]]-[[2 novembre]] [[1935]] partecipò al congresso italiano di Sartrouville, dove venne fondato il [[Comitato Anarchico d'Azione Rivoluzionaria]]. | ||
Nel [[1936]] fu uno dei comandanti delle [[Brigate Internazionali]] nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]]; in particolare fu a capo della squadra dei ''bomberos'', da lui appositamente addestrata per | Nel [[1936]] fu uno dei comandanti delle [[Brigate Internazionali]] nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]]; in particolare fu a capo della squadra dei ''bomberos'', da lui appositamente addestrata per l'assalto. Nell'aprile [[1937]] (il [[7 aprile|7 aprile]] o l'[[8 aprile|8]]) cadde in combattimento durante l'assalto per la presa di Huesca, poi conquistata dalle formazioni antifasciste. I suoi figli furono allevati dalla moglie di [[Camillo Berneri]]. | ||
== Cieri durante le barricate di Parma (1922) == | == Cieri durante le barricate di Parma (1922) == | ||
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'''Riportiamo uno stralcio di ''Oltretorrente'', di [[Pino Cacucci]]''': | '''Riportiamo uno stralcio di ''Oltretorrente'', di [[Pino Cacucci]]''': | ||
Su un tavolo | Su un tavolo d'osteria Antonio Cieri e [[Guido Picelli]] studiano le mappe della città e le linee difensive contro gli attacchi fascisti: | ||
: «Abbiamo un punto debole: il Naviglio» , dice Picelli. | : «Abbiamo un punto debole: il Naviglio» , dice Picelli. «L'Oltretorrente è più facile da difendere, ci sono i ponti da superare, e la struttura stessa della città vecchia ci è d'aiuto. Ma al Naviglio, sarà dura. Lì non abbiamo il fiume e gli orti ad aiutarci, mi preoccupa soprattutto viale Mentana: qui possono attaccare in forze, hanno molto spazio a disposizione. E poi, è vulnerabile per la vicinanza della stazione ferroviaria e dello scalo merci, senza contare la stazione dei tram a vapore...» . | ||
Picelli e Cieri si guardano negli occhi. | Picelli e Cieri si guardano negli occhi. | ||
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Cieri ci pensa un istante, scambia uno sguardo con [[Primo Parisini]] e con [[Alberto Puzzarini]] che gli sono accanto, fucile in spalla e bombe a mano appese al petto, e infine risponde: | Cieri ci pensa un istante, scambia uno sguardo con [[Primo Parisini]] e con [[Alberto Puzzarini]] che gli sono accanto, fucile in spalla e bombe a mano appese al petto, e infine risponde: | ||
: «Me ne bastano sei. | : «Me ne bastano sei. L'essenziale sarà mantenere i collegamenti. Dobbiamo impedire che ci taglino fuori, tu tieni il grosso delle nostre forze qui, e noi ce la faremo se voi riuscirete a tenervi in contatto» . | ||
: «Bene. Allora... quattro squadre le mandiamo nel Saffi, e ce ne restano a occhio e croce una ventina per la difesa | : «Bene. Allora... quattro squadre le mandiamo nel Saffi, e ce ne restano a occhio e croce una ventina per la difesa dell'Oltretorrente. Ora... bisogna organizzare i rifornimenti e la logistica per una resistenza di lunga durata!». | ||
[[File:Commemorazione_Antonio_Cieri.jpg|thumb|left|300 px|Commemorazione di Antonio Cieri, a cura di [[Massimo Ortalli]]]] | [[File:Commemorazione_Antonio_Cieri.jpg|thumb|left|300 px|Commemorazione di Antonio Cieri, a cura di [[Massimo Ortalli]]]] | ||
Una ragazza si affaccia alla finestra brandendo | Una ragazza si affaccia alla finestra brandendo un'accetta, ed esclama alla gente sottostante: | ||
: «Che vengano pure! Io son pronta!». | : «Che vengano pure! Io son pronta!». | ||
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Sui campanili, i ragazzi si appostano di vedetta, e così anche sugli abbaini dei tetti. Picelli è con un falegname, che ha intagliato dei rozzi fucili di legno. | Sui campanili, i ragazzi si appostano di vedetta, e così anche sugli abbaini dei tetti. Picelli è con un falegname, che ha intagliato dei rozzi fucili di legno. | ||
: «In mancanza | : «In mancanza d'altro, procurate altri bastoni, passateci sopra il nerofumo, e impugnateli come se fossero fucili veri. Devono credere che tutta Parma trabocca di armi!». | ||
Arriva un gruppo di uomini al seguito di un giovanotto | Arriva un gruppo di uomini al seguito di un giovanotto dall'aria bonaria ma risoluta: è il consigliere comunale Ulisse Corazza, del Partito Popolare, che ha un fucile da caccia in spalla e si guarda intorno con aria preoccupata finché, individuato Picelli, fa un cenno ai suoi e quindi gli va incontro tendendo la mano. Picelli, vedendolo, sembra stupito e raggiante al tempo stesso: | ||
: «Consigliere Corazza! Che piacere vedervi qui!». | : «Consigliere Corazza! Che piacere vedervi qui!». | ||
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Nel pomeriggio vengono sparati i primi colpi: alle revolverate di alcuni [[Fascismo|fascisti]] che avanzano in ordine sparso, si risponde con sporadiche fucilate che ottengono il risultato di tenerli a debita distanza. Il commissario di pubblica sicurezza Di Seri, che con un gruppo di agenti interviene in viale Mentana', cerca di far arretrare i fascisti appostati dietro gli alberi, ma quando pretende di disarmarne alcuni, viene colpito da una bastonata alla testa. I poliziotti si ritirano, portando via il commissario semistordito. | Nel pomeriggio vengono sparati i primi colpi: alle revolverate di alcuni [[Fascismo|fascisti]] che avanzano in ordine sparso, si risponde con sporadiche fucilate che ottengono il risultato di tenerli a debita distanza. Il commissario di pubblica sicurezza Di Seri, che con un gruppo di agenti interviene in viale Mentana', cerca di far arretrare i fascisti appostati dietro gli alberi, ma quando pretende di disarmarne alcuni, viene colpito da una bastonata alla testa. I poliziotti si ritirano, portando via il commissario semistordito. | ||
Mentre i combattenti di Cieri, Parisini e Puzzarini, in Borgo del Naviglio, raccolgono materiali per tirar su barricate, arriva un prete in bicicletta, con la tonaca che svolazza al vento. Scende al volo, getta la bicicletta contro un muro nei pressi della [[chiesa]] e si dirige verso Antonio Cieri. «Oh Cristo...» , si lascia sfuggire | Mentre i combattenti di Cieri, Parisini e Puzzarini, in Borgo del Naviglio, raccolgono materiali per tirar su barricate, arriva un prete in bicicletta, con la tonaca che svolazza al vento. Scende al volo, getta la bicicletta contro un muro nei pressi della [[chiesa]] e si dirige verso Antonio Cieri. «Oh Cristo...» , si lascia sfuggire l'anarchico. | ||
Il sacerdote lo redarguisce: | Il sacerdote lo redarguisce: | ||
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: «Forza, vieni a darmi una mano, muoviti!» . | : «Forza, vieni a darmi una mano, muoviti!» . | ||
Cieri, spiazzato, lo segue in chiesa. Una volta entrati, il prete si inginocchia e si fa il segno della croce; | Cieri, spiazzato, lo segue in chiesa. Una volta entrati, il prete si inginocchia e si fa il segno della croce; l'anarchico non mette piede in chiesa da quando era bambino e quindi resta imbambolato, gli occhi incollati a un grande crocefisso che si leva, fra luce e ombra, in una cappella laterale. Il prete afferra una panca da un lato, e gli dice: | ||
: «Allora, mi aiuti o no? Che aspetti?» . | : «Allora, mi aiuti o no? Che aspetti?» . | ||
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Il prete alza il dito indice con espressione severa: | Il prete alza il dito indice con espressione severa: | ||
: «Perché nei prossimi giorni mi servirà là dentro». Getta | : «Perché nei prossimi giorni mi servirà là dentro». Getta un'occhiata oltre la barricata, e aggiunge: «Saranno anche fascisti e se lo meritano, ma c'è pur sempre il quinto, non uccidere. E comunque dovrete confessarvi. Tutti!» . | ||
: «Oh, come no... Puoi contarci | : «Oh, come no... Puoi contarci senz'altro» fa Cieri, con aria sorniona. | ||
==La targa in suo ricordo a Parma ed a Vasto (CH)== | ==La targa in suo ricordo a Parma ed a Vasto (CH)== | ||
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L'atto è stato presentato da [[Massimo Franzoni]], che ha spiegato la importanza dell'iniziativa tesa al ricordo della memoria storica dei libertari. [[Massimo Ortalli]] è intervenuto per ricordare le gesta di Antonio Cieri, dei libertari e degli [[antifascismo|antifascisti]] di Parma. Alla commemorazione era presente anche una delegazione di Vasto (paese natale di Cieri). | L'atto è stato presentato da [[Massimo Franzoni]], che ha spiegato la importanza dell'iniziativa tesa al ricordo della memoria storica dei libertari. [[Massimo Ortalli]] è intervenuto per ricordare le gesta di Antonio Cieri, dei libertari e degli [[antifascismo|antifascisti]] di Parma. Alla commemorazione era presente anche una delegazione di Vasto (paese natale di Cieri). | ||
È stata scoperta giovedì [[27 dicembre]] [[2012]] in piazza Rossetti a Vasto (CH) la lapide in onore di Antonio Cieri, Questo il testo: «anarchico, antifascista e ardito del popolo, sulle barricate a Parma e in Spagna. Respinse | È stata scoperta giovedì [[27 dicembre]] [[2012]] in piazza Rossetti a Vasto (CH) la lapide in onore di Antonio Cieri, Questo il testo: «anarchico, antifascista e ardito del popolo, sulle barricate a Parma e in Spagna. Respinse l'oppressione fascista». | ||
Per l'occasione insieme al sindaco Luciano Lapenna | Per l'occasione insieme al sindaco Luciano Lapenna c'era anche Giorgia Sisti la vastese autrice del libro ''Lo Stranier''. Vita anarchica di Antonio Cieri, pubblicato dalla casa editrice Fedelo's. | ||
== Note == | == Note == | ||
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