Antimilitarismo: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "’" con "'"
m (Sostituzione testo - "’ " con "'")
m (Sostituzione testo - "’" con "'")
Riga 1: Riga 1:
[[Image:P20.jpg|thumb|left|220px|Manifesto degli Antimilitaristi Anarchici, Carrara 1977]][[Image:Broken-gun-star.png|right|thumb|400 px|Simbolo antimilitarista]]
[[Image:P20.jpg|thumb|left|220px|Manifesto degli Antimilitaristi Anarchici, Carrara 1977]][[Image:Broken-gun-star.png|right|thumb|400 px|Simbolo antimilitarista]]
L''''antimilitarismo''' è una dottrina ed un movimento sociale sfavorevole alla guerra e quindi le [[militarismo|istituzioni militari]], il loro sviluppo e quanto concorra all’esaltazione e alla diffusione dello spirito militaristico. Per gli anarchici l’antimilitarismo ha una valenza particolare e rappresenta il proseguimento della lotta alla [[gerarchia]], all'[[autorità ]], allo [[Stato]] e ad ogni forma di dominio e [[discriminazione]].
L''''antimilitarismo''' è una dottrina ed un movimento sociale sfavorevole alla guerra e quindi le [[militarismo|istituzioni militari]], il loro sviluppo e quanto concorra all'esaltazione e alla diffusione dello spirito militaristico. Per gli anarchici l'antimilitarismo ha una valenza particolare e rappresenta il proseguimento della lotta alla [[gerarchia]], all'[[autorità ]], allo [[Stato]] e ad ogni forma di dominio e [[discriminazione]].


Per queste ragioni, quantunque la lotta antimilitarista possa avere motivazioni politiche, religiose, filosofiche ecc., è proprio nell'[[anarchismo]] e nell'opposizione ad ogni [[autorità ]] che essa acquisisce il suo maggior significato.  
Per queste ragioni, quantunque la lotta antimilitarista possa avere motivazioni politiche, religiose, filosofiche ecc., è proprio nell'[[anarchismo]] e nell'opposizione ad ogni [[autorità ]] che essa acquisisce il suo maggior significato.  
Riga 33: Riga 33:
Uno degli anarchici italiani più attivi nell'[[antimilitarismo|ambito antimilitarista]] dell'inizio del '900 fu l'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. La sua attività  fu, a dire il vero, particolarmente concentrata nella [[Svizzera]] italiana, lavorando per esempio alla realizzazione del congresso antimilitarista di Bienne (Svizzera) del [[1909]].
Uno degli anarchici italiani più attivi nell'[[antimilitarismo|ambito antimilitarista]] dell'inizio del '900 fu l'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. La sua attività  fu, a dire il vero, particolarmente concentrata nella [[Svizzera]] italiana, lavorando per esempio alla realizzazione del congresso antimilitarista di Bienne (Svizzera) del [[1909]].


Le vicende legate alla guerra italo-libica del [[1911]] (si veda caso dell'anarchico [[Augusto Masetti]])<ref>Il [[30 ottobre]] [[1911]], il muratore anarchico [[Augusto Masetti]], al momento di partire per l’impresa imperialistica italiana Libia, nel piazzale della caserma Cialdini di Bologna, in un atto estremo di «insubordinazione con vie di fatto verso superiore ufficiale», sparò, ferendolo leggermente, al colonnello Stroppa (il colonnello stava istigando i militari all'odio verso il popolo libico).  [Questo fatto insieme a quello di [[Antonio Moroni]] - arrestato per le sue idee antimilitariste - determinò l’insurrezione della cosiddetta [[settimana rossa]]].</ref> provocarono la rottura tra gli antimilitaristi internazionalisti e i [[Sorel|soreliani]], nei quali erano venuti alla luce ambiguità  [[nazionalismo|nazionalistiche]] ovviamente mal sopportate dall'antimilitarismo anarchico. In seguito, allo scoppio della prima guerra mondiale, insorsero nuove divisioni nei diversi ambienti della sinistra, legati alle differenti posizioni assunte rispetto all'opportunità  o meno dell'[[Italia]] di entrare in guerra. L'[[Unione Sindacale Italiana]], dopo il congresso del [[13 settembre|13]]-[[14 settembre]] [[1914]] e il discorso interventista di [[Alceste De Ambris]] subì una drammatica divisione in seguito all'espulsione della minoranza interventista, la cui mozione era stata respinta in favore di quella contro la guerra firmata da [[Armando Borghi]], Niccolini, Pace e [[Carlo Nencini]]. Nell'ambito di questi eventi, [[Maria Rygier]], che nel frattempo aveva aderito alla [[massoneria]] (così come molti di quei membri dell'[[USI]] che divennero improvvisamente interventisti) ed era diventata un agente provocatore, si pose a capofila degli interventisti con l'obiettivo di creare scompiglio tra i socialisti ed agevolare così l'entrata dell'Italia in guerra. <ref>[http://www.comidad.org/bollettino/comidad108.pdf Un agente provocatore massonico: Maria Rygier], pag 10-11</ref>
Le vicende legate alla guerra italo-libica del [[1911]] (si veda caso dell'anarchico [[Augusto Masetti]])<ref>Il [[30 ottobre]] [[1911]], il muratore anarchico [[Augusto Masetti]], al momento di partire per l'impresa imperialistica italiana Libia, nel piazzale della caserma Cialdini di Bologna, in un atto estremo di «insubordinazione con vie di fatto verso superiore ufficiale», sparò, ferendolo leggermente, al colonnello Stroppa (il colonnello stava istigando i militari all'odio verso il popolo libico).  [Questo fatto insieme a quello di [[Antonio Moroni]] - arrestato per le sue idee antimilitariste - determinò l'insurrezione della cosiddetta [[settimana rossa]]].</ref> provocarono la rottura tra gli antimilitaristi internazionalisti e i [[Sorel|soreliani]], nei quali erano venuti alla luce ambiguità  [[nazionalismo|nazionalistiche]] ovviamente mal sopportate dall'antimilitarismo anarchico. In seguito, allo scoppio della prima guerra mondiale, insorsero nuove divisioni nei diversi ambienti della sinistra, legati alle differenti posizioni assunte rispetto all'opportunità  o meno dell'[[Italia]] di entrare in guerra. L'[[Unione Sindacale Italiana]], dopo il congresso del [[13 settembre|13]]-[[14 settembre]] [[1914]] e il discorso interventista di [[Alceste De Ambris]] subì una drammatica divisione in seguito all'espulsione della minoranza interventista, la cui mozione era stata respinta in favore di quella contro la guerra firmata da [[Armando Borghi]], Niccolini, Pace e [[Carlo Nencini]]. Nell'ambito di questi eventi, [[Maria Rygier]], che nel frattempo aveva aderito alla [[massoneria]] (così come molti di quei membri dell'[[USI]] che divennero improvvisamente interventisti) ed era diventata un agente provocatore, si pose a capofila degli interventisti con l'obiettivo di creare scompiglio tra i socialisti ed agevolare così l'entrata dell'Italia in guerra. <ref>[http://www.comidad.org/bollettino/comidad108.pdf Un agente provocatore massonico: Maria Rygier], pag 10-11</ref>


Il movimento italiano contro la guerra fu egemonizzato dai socialisti e soprattutto dagli anarchici, tra i quali si distinsero [[Errico Malatesta]], [[Leda Rafanelli]], [[Torquato Gobbi]], [[Virgilia D'Andrea]], [[Armando Borghi]] e il giovanissimo [[Camillo Berneri]], che nel [[1914]] tentò di dar vita senza successo all'«Unione Studentesca Antimilitarista». Quasi tutti gli anarchici italiano si schierarono contro l'interventismo e contro il [[Manifesto dei sedici]] firmato da celebri anarchici come [[Kropotkin]] e [[Jean Grave|Grave]], anche se il convegno anarchico di Pisa (gennaio 1915) se ne uscì con il motto ambiguo : «né aderire né sabotare».<ref>[[Gino Cerrito]], ''L'antimilitarismo anarchico in Italia'', pag 52, edizione RL, Pistoia, 1968</ref>   
Il movimento italiano contro la guerra fu egemonizzato dai socialisti e soprattutto dagli anarchici, tra i quali si distinsero [[Errico Malatesta]], [[Leda Rafanelli]], [[Torquato Gobbi]], [[Virgilia D'Andrea]], [[Armando Borghi]] e il giovanissimo [[Camillo Berneri]], che nel [[1914]] tentò di dar vita senza successo all'«Unione Studentesca Antimilitarista». Quasi tutti gli anarchici italiano si schierarono contro l'interventismo e contro il [[Manifesto dei sedici]] firmato da celebri anarchici come [[Kropotkin]] e [[Jean Grave|Grave]], anche se il convegno anarchico di Pisa (gennaio 1915) se ne uscì con il motto ambiguo : «né aderire né sabotare».<ref>[[Gino Cerrito]], ''L'antimilitarismo anarchico in Italia'', pag 52, edizione RL, Pistoia, 1968</ref>   
Riga 43: Riga 43:
Le conseguenze delle attività  antimilitariste proseguirono anche dopo la fine della guerra, come per esempio ad Ancona nel [[1920]], quando i [[Rivolta dei Bersaglieri|bersaglieri della caserma Villarey]], incitati dagli anarchici, si ribellarono agli ordini superiori (era prevista una partenza vero l'[[Albania]]).
Le conseguenze delle attività  antimilitariste proseguirono anche dopo la fine della guerra, come per esempio ad Ancona nel [[1920]], quando i [[Rivolta dei Bersaglieri|bersaglieri della caserma Villarey]], incitati dagli anarchici, si ribellarono agli ordini superiori (era prevista una partenza vero l'[[Albania]]).


In seguito l'antimilitarismo, specialmente quello di matrice anarchica, è entrato in una fase di declino, seppur esso si manifestò improvvisamente in Sicilia durante [[L’insurrezione antimilitarista del “non si parte!”|insurrezione antimilitarista del “non si parte!” (1945)]] o nel movimento di [[obiezione di coscienza]] al servizio militare degli anni '60 e '70.
In seguito l'antimilitarismo, specialmente quello di matrice anarchica, è entrato in una fase di declino, seppur esso si manifestò improvvisamente in Sicilia durante [[L'insurrezione antimilitarista del “non si parte!”|insurrezione antimilitarista del “non si parte!” (1945)]] o nel movimento di [[obiezione di coscienza]] al servizio militare degli anni '60 e '70.


Più recentemente sono stati organizzati diversi Convegni Antimilitaristi, per esempio a Genova (2005), [[A chi sente il ticchettio|Trento (2009)]], Bergamo (2010) ed altri. Da segnalare anche la nascita della [http://www.ainfos.ca/it/ainfos07448.html Rete Antimilitarista].
Più recentemente sono stati organizzati diversi Convegni Antimilitaristi, per esempio a Genova (2005), [[A chi sente il ticchettio|Trento (2009)]], Bergamo (2010) ed altri. Da segnalare anche la nascita della [http://www.ainfos.ca/it/ainfos07448.html Rete Antimilitarista].
Riga 49: Riga 49:
== L'antimilitarismo anarchico ==
== L'antimilitarismo anarchico ==


Per '''antimilitarismo''' in genere si intende la contrarietà  [[etica]] (individuale) e politica (collettiva) all’istituzione militare e all’esercito. A questo punto bisognerebbe chiedersi se esista o meno una specificità  anarchica di questo rifiuto della divisa e conseguentemente alla prima domanda se anche il movimento anarchico in genere sia unanime o si differenzi ulteriormente.
Per '''antimilitarismo''' in genere si intende la contrarietà  [[etica]] (individuale) e politica (collettiva) all'istituzione militare e all'esercito. A questo punto bisognerebbe chiedersi se esista o meno una specificità  anarchica di questo rifiuto della divisa e conseguentemente alla prima domanda se anche il movimento anarchico in genere sia unanime o si differenzi ulteriormente.
[[Image:Mehmet_tarhan_handcuffed.jpg|thumb||[[Mehmet Tarhan]], antimilitarista e anarchico turco]]
[[Image:Mehmet_tarhan_handcuffed.jpg|thumb||[[Mehmet Tarhan]], antimilitarista e anarchico turco]]


[[File:Boris Vian - WIKI.jpg|thumb|left|[[Boris Vian]], musicista anarchico e antimilitarista autore della celebre ''Le deserteur'']]
[[File:Boris Vian - WIKI.jpg|thumb|left|[[Boris Vian]], musicista anarchico e antimilitarista autore della celebre ''Le deserteur'']]
Iniziamo subito dalle affermazioni di principio e dai distinguo. Il movimento anarchico non ha mai avuto la pretesa di monopolizzare ideologicamente l’antimilitarismo, ma ha sempre voluto attribuirgli una valenza particolare, in qualche modo di specificità  propria che lo contraddistinguesse da tutti gli altri antimilitarismi.
Iniziamo subito dalle affermazioni di principio e dai distinguo. Il movimento anarchico non ha mai avuto la pretesa di monopolizzare ideologicamente l'antimilitarismo, ma ha sempre voluto attribuirgli una valenza particolare, in qualche modo di specificità  propria che lo contraddistinguesse da tutti gli altri antimilitarismi.


Sembra, di primo acchito, una pretesa di superiorità  boriosa di un gruppo di “duri e puri”.
Sembra, di primo acchito, una pretesa di superiorità  boriosa di un gruppo di “duri e puri”.
   
   
La realtà , a nostro avviso, è ben altra, e cioè che l’antimilitarismo senza una lotta che metta in discussione l’esistenza stessa dello [[Stato]], delle istituzioni e del sistema di sfruttamento capitalistico, potrebbe risultare monco.
La realtà , a nostro avviso, è ben altra, e cioè che l'antimilitarismo senza una lotta che metta in discussione l'esistenza stessa dello [[Stato]], delle istituzioni e del sistema di sfruttamento capitalistico, potrebbe risultare monco.
[[File:Alberto Meschi.jpg|thumb|left|180 px|[[Alberto Meschi]], anarcosindacalista antimilitarista dell'[[USI]]]]  
[[File:Alberto Meschi.jpg|thumb|left|180 px|[[Alberto Meschi]], anarcosindacalista antimilitarista dell'[[USI]]]]  
Se è vero, infatti, che ciò che configura da un punto di vista giuridico il potere statale è l’uso legale della forza all’interno di un territorio dato, è chiaro che per difendere l’ordinamento vigente, il '''Potere''' si attrezzi con gli strumenti più conseguenti: la polizia, i carabinieri, l’esercito, i tribunali, le [[abolizione del carcere|carceri]] e così via.
Se è vero, infatti, che ciò che configura da un punto di vista giuridico il potere statale è l'uso legale della forza all'interno di un territorio dato, è chiaro che per difendere l'ordinamento vigente, il '''Potere''' si attrezzi con gli strumenti più conseguenti: la polizia, i carabinieri, l'esercito, i tribunali, le [[abolizione del carcere|carceri]] e così via.
Sarebbe troppo lungo dilungarsi, ma è evidente che il '''Potere''' si conforma ai livelli che lo scontro di classe, le culture ed i movimenti sociali e comunicativi esprimono in dato momento storico: tanto per fare un esempio si può supporre che il sistema penale medioevale fosse abbastanza differente da quello attuale, senza togliere nulla alle nefandezze del presente.
Sarebbe troppo lungo dilungarsi, ma è evidente che il '''Potere''' si conforma ai livelli che lo scontro di classe, le culture ed i movimenti sociali e comunicativi esprimono in dato momento storico: tanto per fare un esempio si può supporre che il sistema penale medioevale fosse abbastanza differente da quello attuale, senza togliere nulla alle nefandezze del presente.
Ricordiamo inoltre che non abbiamo per nulla una visione statica della storia e che pertanto, quando parliamo di momenti storici, pensiamo sempre ad una loro periodizzazione e contestualizzazione.
Ricordiamo inoltre che non abbiamo per nulla una visione statica della storia e che pertanto, quando parliamo di momenti storici, pensiamo sempre ad una loro periodizzazione e contestualizzazione.


Chi ha un po'di memoria storica, sa che tutti gli eserciti nascono con una duplice finalità : di repressione e di controllo interno (entità  statuale genericamente definita dall'età  moderna) e di repressione e di controllo dell’integrità  territoriale di fronte ai nuovi o vecchi nemici.
Chi ha un po'di memoria storica, sa che tutti gli eserciti nascono con una duplice finalità : di repressione e di controllo interno (entità  statuale genericamente definita dall'età  moderna) e di repressione e di controllo dell'integrità  territoriale di fronte ai nuovi o vecchi nemici.
Tutte le più grandi repressioni antipopolari della storia sono state condotte dagli eserciti dei propri paesi e, quand’anche fosse stata fatta da un qualsiasi ‘invasore’, non è mai mancata l’attiva collaborazione delle forze patrie.
Tutte le più grandi repressioni antipopolari della storia sono state condotte dagli eserciti dei propri paesi e, quand'anche fosse stata fatta da un qualsiasi ‘invasore', non è mai mancata l'attiva collaborazione delle forze patrie.


L’esercito, quindi, in base a questa funzione duale (interna ed esterna) non è mai stato scisso dal Potere che ad esso si accomunava e sorreggeva. Ecco perché non può bastarci un generico rifiuto dell'Istituzione militare senza che ad essa si accompagni un altrettanto serrata critica del potere statuale e delle sue diramazioni.  
L'esercito, quindi, in base a questa funzione duale (interna ed esterna) non è mai stato scisso dal Potere che ad esso si accomunava e sorreggeva. Ecco perché non può bastarci un generico rifiuto dell'Istituzione militare senza che ad essa si accompagni un altrettanto serrata critica del potere statuale e delle sue diramazioni.  


Siamo, secondariamente, abituati a sceglierci i nemici e gli amici senza che alcuno, al di sopra, ce lo imponga: non è la collocazione geo-politico-natale di una persona che ci interessa, ma cosa questa fa in quel luogo. O per meglio dire, se essa sfrutta o non sfrutta altri esseri umani, animali o vegetali, cosa ne pensa dell'omosessualità , dell'infibulazione, dell'autorganizzazione e così via.  
Siamo, secondariamente, abituati a sceglierci i nemici e gli amici senza che alcuno, al di sopra, ce lo imponga: non è la collocazione geo-politico-natale di una persona che ci interessa, ma cosa questa fa in quel luogo. O per meglio dire, se essa sfrutta o non sfrutta altri esseri umani, animali o vegetali, cosa ne pensa dell'omosessualità , dell'infibulazione, dell'autorganizzazione e così via.  
Riga 73: Riga 73:


Per quanto concerne, invece, il secondo postulato, ci sembra più che ovvio che non accetteremo mai che uno ci dica che una popolazione di 10, 20 o 100 milioni di abitanti è nostra nemica.
Per quanto concerne, invece, il secondo postulato, ci sembra più che ovvio che non accetteremo mai che uno ci dica che una popolazione di 10, 20 o 100 milioni di abitanti è nostra nemica.
Né accetteremo mai che il Potere, inviando a combattere dei ‘professionisti della morte su vasta scala’, ci liberi dal dovere etico e politico di insultarlo e combatterò ogni qual volta questo accada (vedi guerra in Kosovo, Iraq, Afghanistan).
Né accetteremo mai che il Potere, inviando a combattere dei ‘professionisti della morte su vasta scala', ci liberi dal dovere etico e politico di insultarlo e combatterò ogni qual volta questo accada (vedi guerra in Kosovo, Iraq, Afghanistan).


Forse adesso si capisce un po'meglio cosa ci contraddistingue dal degnissimo antimilitarismo cristiano o da quello social-comunista.
Forse adesso si capisce un po'meglio cosa ci contraddistingue dal degnissimo antimilitarismo cristiano o da quello social-comunista.


Non possiamo credere infatti, che esistano guerre giuste o sante o che l’esercito possa servire a costruire uno [[socialismo di stato|Stato socialista]], ma semmai ad affondare il [[socialismo]] e a salvare lo stato; non possiamo credere che esistano eserciti popolari, ma solo antipopolari o che le missioni sotto egida ONU siano delle missioni umanitarie, ma possiamo credere che siano soltanto delle forme di guerra sotto altro nome.
Non possiamo credere infatti, che esistano guerre giuste o sante o che l'esercito possa servire a costruire uno [[socialismo di stato|Stato socialista]], ma semmai ad affondare il [[socialismo]] e a salvare lo stato; non possiamo credere che esistano eserciti popolari, ma solo antipopolari o che le missioni sotto egida ONU siano delle missioni umanitarie, ma possiamo credere che siano soltanto delle forme di guerra sotto altro nome.


Possiamo, dunque, dirci pacifisti? Sì, a patto che a questo termine non vengano concesse deroghe di sorta: «'''ricerca della pace sempre, ma lotta mai pacificata ad ogni forma di sfruttamento e di dominio'''».<ref>[http://www.ecn.org/contropotere/press/54.htm Articolo clonato da "contropotere"]</ref>
Possiamo, dunque, dirci pacifisti? Sì, a patto che a questo termine non vengano concesse deroghe di sorta: «'''ricerca della pace sempre, ma lotta mai pacificata ad ogni forma di sfruttamento e di dominio'''».<ref>[http://www.ecn.org/contropotere/press/54.htm Articolo clonato da "contropotere"]</ref>
Riga 85: Riga 85:
[[Pacifismo]] e antimilitarismo non sono necessariamente sinonimi, infatti mentre per forza di cose i veri pacifisti sono anche antimilitaristi, questi non necessariamente devono essere pacifisti.
[[Pacifismo]] e antimilitarismo non sono necessariamente sinonimi, infatti mentre per forza di cose i veri pacifisti sono anche antimilitaristi, questi non necessariamente devono essere pacifisti.


Tutti gli anarchici non possono che essere antimilitaristi, perché tutti gli anarchici rifiutano l’[[autorità |autoritarismo]], la [[gerarchia]] militare e l’uso degli eserciti come strumento di [[repressione]] o di sostegno al [[Capitalismo|capitale]]. Tutti gli anarchici odiano la violenza ed auspicano una [[Pacifismo|società  pacifica]] ed [[eguaglianza|egualitaria]], alcuni però pensano che per giungere a questo fine si possa anche utilizzare una violenza misurata e proporzionale, i pacifisti invece ritengono che una società  giusta e pacifica possa costituirsi solo con l’utilizzo di mezzi non violenti. In ogni caso i pacifisti non possono che essere antimilitaristi visto che il [[pacifismo]] è:
Tutti gli anarchici non possono che essere antimilitaristi, perché tutti gli anarchici rifiutano l'[[autorità |autoritarismo]], la [[gerarchia]] militare e l'uso degli eserciti come strumento di [[repressione]] o di sostegno al [[Capitalismo|capitale]]. Tutti gli anarchici odiano la violenza ed auspicano una [[Pacifismo|società  pacifica]] ed [[eguaglianza|egualitaria]], alcuni però pensano che per giungere a questo fine si possa anche utilizzare una violenza misurata e proporzionale, i pacifisti invece ritengono che una società  giusta e pacifica possa costituirsi solo con l'utilizzo di mezzi non violenti. In ogni caso i pacifisti non possono che essere antimilitaristi visto che il [[pacifismo]] è:
:« Movimento, tendenza di chi mira a risolvere le vertenze fra gli stati non con la guerra ma con trattative o arbitrati internazionali»
:« Movimento, tendenza di chi mira a risolvere le vertenze fra gli stati non con la guerra ma con trattative o arbitrati internazionali»
: «Movimento internazionale che tende a mantenere la pace tra i popoli».  
: «Movimento internazionale che tende a mantenere la pace tra i popoli».  
Riga 91: Riga 91:
: «Movimento ispirato all'idea di bandire la guerra come strumento per la soluzione delle vertenze internazionali». <ref>[http://www.peacelink.it/pace/a/29912.html Che cosa è il pacifismo? Una guida per capire]</ref>
: «Movimento ispirato all'idea di bandire la guerra come strumento per la soluzione delle vertenze internazionali». <ref>[http://www.peacelink.it/pace/a/29912.html Che cosa è il pacifismo? Una guida per capire]</ref>


Volutamente in malafede, spesso i [[media]] utilizzano strumentalmente i due termini come fossero sinonimi, di modo che un antimilitarista non pacifista possa essere bollato come incoerente e ipocrita. In realtà  l’ipocrisia sta in chi, orwellianamente, si definisce pacifista ma anche militarista e che sostiene le fantomatiche operazioni militari di pace («la guerra è pace» <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/La_guerra_%C3%A8_pace Uno dei tre slogan che compaiono in 1984 di Orwell]</ref>).
Volutamente in malafede, spesso i [[media]] utilizzano strumentalmente i due termini come fossero sinonimi, di modo che un antimilitarista non pacifista possa essere bollato come incoerente e ipocrita. In realtà  l'ipocrisia sta in chi, orwellianamente, si definisce pacifista ma anche militarista e che sostiene le fantomatiche operazioni militari di pace («la guerra è pace» <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/La_guerra_%C3%A8_pace Uno dei tre slogan che compaiono in 1984 di Orwell]</ref>).


L'antimilitarismo è semplicemente uno dei mezzi attraverso cui è possibile realizzare quella società  pacifica e giusta cui '''tutti''' gli anarchici auspicano.
L'antimilitarismo è semplicemente uno dei mezzi attraverso cui è possibile realizzare quella società  pacifica e giusta cui '''tutti''' gli anarchici auspicano.
66 514

contributi