Fra contadini: dialogo sull'anarchia (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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'''Giorgio''' - Prima di tutto dico che se vorreste spartire voi, non vorrebbe spartire il vostro padrone. Bisognerebbe adoperar la forza, e tanto ci vorrebbe per obbligarlo a spartire, quanto per fargli lasciar tutto. Allora, perché fare le cose a mezzo e contentarsi di un sistema che lascia sussistere l’ingiustizia e il parassitismo, e che inceppa l’aumento generale della produzione, che è pure una cosa tanto necessaria?
'''Giorgio''' - Prima di tutto dico che se vorreste spartire voi, non vorrebbe spartire il vostro padrone. Bisognerebbe adoperar la forza, e tanto ci vorrebbe per obbligarlo a spartire, quanto per fargli lasciar tutto. Allora, perché fare le cose a mezzo e contentarsi di un sistema che lascia sussistere l’ingiustizia e il parassitismo, e che inceppa l’aumento generale della produzione, che è pure una cosa tanto necessaria?
Poi domando, con che diritto alcuni uomini, senza lavorare, si dovrebbero prendere la metà  di quello che producono i lavoratori?
Poi domando, con che diritto alcuni uomini, senza lavorare, si dovrebbero prendere la metà  di quello che producono i lavoratori?
E, come vi ho detto, non solo bisognerebbe dare la metà  del prodotto ai padroni ma lo stesso prodotto totale sarebbe di molto inferiore a quello che potrebbe essere, perché quando esiste la proprietà  individuale, la produzione è inceppata e fuorviata dall’interesse privato, dalla concorrenza e dalla mancanza di organizzazione, e così si viene a produrre molto meno di quel che si farebbe quando il lavoro fosse fatto in comune e guidato dall’interesse generale dei produttori e dei consumatori. E??? la stessa cosa che per alzare un masso: cento uomini si provano uno dopo l’altro e non ci riescono, nè ci riuscirebbero se si mettessero tutti insieme ma ognuno tirasse per proprio conto e cercasse di contrariare gli sforzi degli altri.
E, come vi ho detto, non solo bisognerebbe dare la metà  del prodotto ai padroni ma lo stesso prodotto totale sarebbe di molto inferiore a quello che potrebbe essere, perché quando esiste la proprietà  individuale, la produzione è inceppata e fuorviata dall’interesse privato, dalla concorrenza e dalla mancanza di organizzazione, e così si viene a produrre molto meno di quel che si farebbe quando il lavoro fosse fatto in comune e guidato dall’interesse generale dei produttori e dei consumatori. È la stessa cosa che per alzare un masso: cento uomini si provano uno dopo l’altro e non ci riescono, nè ci riuscirebbero se si mettessero tutti insieme ma ognuno tirasse per proprio conto e cercasse di contrariare gli sforzi degli altri.
Invece due o quattro persone, che agiscono contemporaneamente combinando i loro sforzi e servendosi di leve ed altri arnesi opportuni, lo alzano senza fatica. Se uno si mette a fare uno spillo, che sa se ci riesce in un’ora; dieci uomini insieme ne fanno migliaia e migliaia per giorno. E più si va innanzi più si scoprono macchine, e più il lavoro deve esser fatto in comune, se si vogliono mettere a profitto i nuovi progressi.
Invece due o quattro persone, che agiscono contemporaneamente combinando i loro sforzi e servendosi di leve ed altri arnesi opportuni, lo alzano senza fatica. Se uno si mette a fare uno spillo, che sa se ci riesce in un’ora; dieci uomini insieme ne fanno migliaia e migliaia per giorno. E più si va innanzi più si scoprono macchine, e più il lavoro deve esser fatto in comune, se si vogliono mettere a profitto i nuovi progressi.
A questo proposito voglio rispondere ad una obiezione che ci fanno molto sovente.
A questo proposito voglio rispondere ad una obiezione che ci fanno molto sovente.
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'''Giorgio''' - E a che serve l’essere comandati? Perché non potremmo fare da noi gl’interessi nostri?
'''Giorgio''' - E a che serve l’essere comandati? Perché non potremmo fare da noi gl’interessi nostri?
Chi comanda fa sempre il comodo suo, e sempre, sia per ignoranza, sia per malvagità , tradisce il popolo. Il potere fa montare i fumi al cervello anche ai migliori; e poi bisogna, ed è forse la ragione principale per non voler comando, bisogna, dico, che gli uomini cessino di essere pecore e si abituino a pensare ed a sentire fieramente della loro dignità  e della loro forza. Il comando degli uni educa gli altri all’obbedienza; e, se anche si potesse avere un governo buono, esso sarebbe più corruttore, più debilitante che un governo cattivo: e, durante il dominio suo o dei suoi immediati successori sarebbe più facile che mai un colpo di stato, che distrugga i miglioramenti acquisiti, ristabilendo privilegi e tirannie. Per educare il popolo alla libertà  ed alla gestione dei suoi interessi, bisogna lasciarlo fare da sè; fargli sentire la responsabilità  dei suoi atti nel bene o nel male che gliene deriva. Farà  male molte cose e spesse volte, ma, dalle conseguenze che ne risentirà , capirà?? che ha fatto male, tenterà  nuove vie: senza contare che il male che può fare un popolo abbandonato a se stesso, non è che la
Chi comanda fa sempre il comodo suo, e sempre, sia per ignoranza, sia per malvagità , tradisce il popolo. Il potere fa montare i fumi al cervello anche ai migliori; e poi bisogna, ed è forse la ragione principale per non voler comando, bisogna, dico, che gli uomini cessino di essere pecore e si abituino a pensare ed a sentire fieramente della loro dignità  e della loro forza. Il comando degli uni educa gli altri all’obbedienza; e, se anche si potesse avere un governo buono, esso sarebbe più corruttore, più debilitante che un governo cattivo: e, durante il dominio suo o dei suoi immediati successori sarebbe più facile che mai un colpo di stato, che distrugga i miglioramenti acquisiti, ristabilendo privilegi e tirannie. Per educare il popolo alla libertà  ed alla gestione dei suoi interessi, bisogna lasciarlo fare da sè; fargli sentire la responsabilità  dei suoi atti nel bene o nel male che gliene deriva. Farà  male molte cose e spesse volte, ma, dalle conseguenze che ne risentirà , capirà che ha fatto male, tenterà  nuove vie: senza contare che il male che può fare un popolo abbandonato a se stesso, non è che la
millesima parte di quello che fa il più benigno dei governi. Perché un bambino impari a camminare bisogna lasciarlo camminare, e non spaventarsi di qualche urto e qualche caduta
millesima parte di quello che fa il più benigno dei governi. Perché un bambino impari a camminare bisogna lasciarlo camminare, e non spaventarsi di qualche urto e qualche caduta


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gli altri per suo conto; quando poi muore, se ha messo da parte qualche cosa, questa ritorna alla comunità . I suoi figli hanno naturalmente anche essi i mezzi di poter lavorare e godere del frutto del lavoro; e lasciarli ereditare sarebbe un primo passo per tornare alla disuguaglianza ed al privilegio. Per ciò che riguarda l’istruzione, il mantenimento dei fanciulli, dei vecchi e degli impotenti, per le strade, per l’acqua, per l’illuminazione e la nettezza pubblica, per tutte quelle cose insomma che si debbono fare per conto di tutti, ogni
gli altri per suo conto; quando poi muore, se ha messo da parte qualche cosa, questa ritorna alla comunità . I suoi figli hanno naturalmente anche essi i mezzi di poter lavorare e godere del frutto del lavoro; e lasciarli ereditare sarebbe un primo passo per tornare alla disuguaglianza ed al privilegio. Per ciò che riguarda l’istruzione, il mantenimento dei fanciulli, dei vecchi e degli impotenti, per le strade, per l’acqua, per l’illuminazione e la nettezza pubblica, per tutte quelle cose insomma che si debbono fare per conto di tutti, ogni
associazione di lavoranti darebbe un tanto per conpensare coloro che disimpegnano questi uffici.
associazione di lavoranti darebbe un tanto per conpensare coloro che disimpegnano questi uffici.
I comunisti poi vanno più per le spiccie. Essi dicono: poichè per andar innanzi bene, bisogna che gli uomini si considerino come membri di una sola famiglia; poichè la proprietà  deve stare in comune; poichè il lavoro per essere molto produttivo e per potere giovarsi delle macchine deve essere fatto da grandi collettività  operaie; poichè per profittare di tutte le varietà  di suolo e dì condizioni atmosferiche, e far sì che ogni luogo produca le cose per cui è meglio adatto, e per evitare d??altra parte la concorrenza e gli odii tra i diversi paesi e l’accorrere della gente nel luoghi più ricchi, è necessario stabilire una solidarietà  perfetta tra tutti gli uomini del mondo, e poichè sarebbe un lavorio del diavolo il distinguere in un prodotto la parte che spetta ai suoi diversi fattori facciamo una cosa, invece di starci a confondere con quello che hai fatto tu e quello che ho
I comunisti poi vanno più per le spiccie. Essi dicono: poichè per andar innanzi bene, bisogna che gli uomini si considerino come membri di una sola famiglia; poichè la proprietà  deve stare in comune; poichè il lavoro per essere molto produttivo e per potere giovarsi delle macchine deve essere fatto da grandi collettività  operaie; poichè per profittare di tutte le varietà  di suolo e dì condizioni atmosferiche, e far sì che ogni luogo produca le cose per cui è meglio adatto, e per evitare d'altra parte la concorrenza e gli odii tra i diversi paesi e l’accorrere della gente nel luoghi più ricchi, è necessario stabilire una solidarietà  perfetta tra tutti gli uomini del mondo, e poichè sarebbe un lavorio del diavolo il distinguere in un prodotto la parte che spetta ai suoi diversi fattori facciamo una cosa, invece di starci a confondere con quello che hai fatto tu e quello che ho
fatto io, lavoriamo tutti e mettiamo ogni cosa in comune. Così ognuno darà  alla società  tutto quello che le sue forze gli permettono di dare fino a che non vi siano prodotti sufficienti per tutti; ed ognuno piglierà  tutto quello che gli bisognerà , limitandosi s’intende, in quello cose per le quali non si sarà  ancora potuto raggiungere l’abbondanza.
fatto io, lavoriamo tutti e mettiamo ogni cosa in comune. Così ognuno darà  alla società  tutto quello che le sue forze gli permettono di dare fino a che non vi siano prodotti sufficienti per tutti; ed ognuno piglierà  tutto quello che gli bisognerà , limitandosi s’intende, in quello cose per le quali non si sarà  ancora potuto raggiungere l’abbondanza.


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'''Beppe''' - E anche questa l’ho capita. Dimmi adesso, che cosa è l’Anarchia?
'''Beppe''' - E anche questa l’ho capita. Dimmi adesso, che cosa è l’Anarchia?


'''Giorgio''' - Anarchia significa non governo. Non vi ho detto io che il governo non serve altro che a difendere i signori e che quando si tratta degli interessi nostri il meglio è di badarci da noi senza che alcuno ci comandi? Invece di nominare dei deputati e dei consiglieri comunali, che poi vanno a fare e disfare le leggi, alle quali ci tocca ubbidire, noi tratteremo da noi stessi le cose nostre, e decideremo il da farsi; e, quando per mettere in esecuzione le nostre deliberazioni, ci fosse bisogno d???incaricare qualcuno, noi lo incaricheremo di fare e
'''Giorgio''' - Anarchia significa non governo. Non vi ho detto io che il governo non serve altro che a difendere i signori e che quando si tratta degli interessi nostri il meglio è di badarci da noi senza che alcuno ci comandi? Invece di nominare dei deputati e dei consiglieri comunali, che poi vanno a fare e disfare le leggi, alle quali ci tocca ubbidire, noi tratteremo da noi stessi le cose nostre, e decideremo il da farsi; e, quando per mettere in esecuzione le nostre deliberazioni, ci fosse bisogno d'incaricare qualcuno, noi lo incaricheremo di fare e
così e così e non altrimenti. Se si trattasse di cose che non si possono stabilire prima, allora incaricheremo quelli che ne sono capaci, di vedere, studiare, proporre; in ogni modo niente sarebbe fatto senza la nostra volontà . Così i nostri delegati, invece di essere degli individui a cui abbiamo dato il diritto di comandarci su tutte le cose, su cui piace loro far delle leggi, sarebbero persone scelte apposta e fra le più capaci di ogni singola faccenda, che non avrebbero nessuna autorità  e solamente il dovere di eseguire quello che gl’interessati
così e così e non altrimenti. Se si trattasse di cose che non si possono stabilire prima, allora incaricheremo quelli che ne sono capaci, di vedere, studiare, proporre; in ogni modo niente sarebbe fatto senza la nostra volontà . Così i nostri delegati, invece di essere degli individui a cui abbiamo dato il diritto di comandarci su tutte le cose, su cui piace loro far delle leggi, sarebbero persone scelte apposta e fra le più capaci di ogni singola faccenda, che non avrebbero nessuna autorità  e solamente il dovere di eseguire quello che gl’interessati
vorrebbero: insomma si incaricherebbe uno di organizzare le scuole per esempio, o di tracciare una strada, o di provvedere allo scambio dei prodotti, come s’incarica un calzolaio di fare un paio di scarpe.
vorrebbero: insomma si incaricherebbe uno di organizzare le scuole per esempio, o di tracciare una strada, o di provvedere allo scambio dei prodotti, come s’incarica un calzolaio di fare un paio di scarpe.
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