66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (1 revision imported) |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "" con "") |
||
Riga 1: | Riga 1: | ||
'''Pietrino Arixi''' (Villasor (?), Cagliari, [[1922]] - Villasor (?), Cagliari, [[1996]]) è stato un anarchico italiano e un’ importante figura dell’[[Storia dell'anarchismo sardo|anarchismo sardo]]. | '''Pietrino Arixi''' (Villasor (?), Cagliari, [[1922]] - Villasor (?), Cagliari, [[1996]]) è stato un anarchico italiano e un’ importante figura dell’[[Storia dell'anarchismo sardo|anarchismo sardo]]. | ||
A causa di alcune sue coraggiose prese di posizione contro l’autoritarismo e la guerra subì le persecuzioni della “[[giustizia sociale|giustizia]] | A causa di alcune sue coraggiose prese di posizione contro l’autoritarismo e la guerra subì le persecuzioni della “[[giustizia sociale|giustizia]]” che lo condannò a lunghi periodi di internamento in alcuni famigerati [[psichiatria|istituti psichiatrici]]. | ||
==Biografia== | ==Biografia== | ||
Riga 6: | Riga 6: | ||
'''Pietrino Arixi''' nasce nel [[1922]] in una famiglia di Villasor, un piccolo paese ubicato a circa 25 km da Cagliari. Di origine molto povera, sperimenta sin da bambino le fatiche del lavoro, esperienza che all'epoca era del resto comune a molti altri suoi coetanei sardi (e non solo sardi), svolgendo i più svariati lavori: bracciante, spigolatore, servo pastore ecc. Tutto questo sino al momento di svolgere il servizio militare, in cui in lui affiora l'istintiva repulsione all'[[autorità |autoritarismo]] che non lo abbandonerà in tutta la sua vita: :«Ho sempre odiato il servizio militare, gli eserciti, i soldati e le guerre che scatenano». | '''Pietrino Arixi''' nasce nel [[1922]] in una famiglia di Villasor, un piccolo paese ubicato a circa 25 km da Cagliari. Di origine molto povera, sperimenta sin da bambino le fatiche del lavoro, esperienza che all'epoca era del resto comune a molti altri suoi coetanei sardi (e non solo sardi), svolgendo i più svariati lavori: bracciante, spigolatore, servo pastore ecc. Tutto questo sino al momento di svolgere il servizio militare, in cui in lui affiora l'istintiva repulsione all'[[autorità |autoritarismo]] che non lo abbandonerà in tutta la sua vita: :«Ho sempre odiato il servizio militare, gli eserciti, i soldati e le guerre che scatenano». | ||
[[File:Anarchy symbol neat.png|right|150px|]] | [[File:Anarchy symbol neat.png|right|150px|]] | ||
Più avanti, dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] nel [[1943]], svolge il ruolo di attendente nel campo degli americani, divenendo testimone diretto di tutta quell'umanità di povera gente che giungevano a chiedere l'elemosina ai | Più avanti, dopo la caduta del [[Fascismo|fascismo]] nel [[1943]], svolge il ruolo di attendente nel campo degli americani, divenendo testimone diretto di tutta quell'umanità di povera gente che giungevano a chiedere l'elemosina ai “liberatori”: | ||
:«Ricordo che a chiedere l'elemosina agli americani venivano persone anche da Iglesias e non rare erano le ragazze che con essi si prostituivano». | :«Ricordo che a chiedere l'elemosina agli americani venivano persone anche da Iglesias e non rare erano le ragazze che con essi si prostituivano». | ||
Riga 14: | Riga 14: | ||
Nel frattempo era soppravissuto lavorando come minatore, mietitore e bracciante. Proprio nel Sulcis <ref name="sulcis">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sulcis da Wikipedia]</ref>, tra i minatori, conosce i primi elementi del [[anarchia|pensiero anarchico]], che in seguito approfondirà durante un lungo periodo di convalescenza trascorso in [[Svizzera]], dove era emigrato in cerca di lavoro. È proprio in questa fase che inizia a leggere e raccogliere libri e [[stampa anarchica|riviste]] del [[anarchismo|movimento anarchico]]. | Nel frattempo era soppravissuto lavorando come minatore, mietitore e bracciante. Proprio nel Sulcis <ref name="sulcis">[http://it.wikipedia.org/wiki/Sulcis da Wikipedia]</ref>, tra i minatori, conosce i primi elementi del [[anarchia|pensiero anarchico]], che in seguito approfondirà durante un lungo periodo di convalescenza trascorso in [[Svizzera]], dove era emigrato in cerca di lavoro. È proprio in questa fase che inizia a leggere e raccogliere libri e [[stampa anarchica|riviste]] del [[anarchismo|movimento anarchico]]. | ||
Desideroso di vivere l'[[anarchismo]] in prima persona, entra in contatto con gli anarchici di Genova e di Carrara. Nella cittadina toscana, vera e propria roccaforte anarchica, viene fermato dai carabinieri per un controllo. Trovato privo di documenti e con un libro anarchico in tasca, viene caricato con la forza su una camionetta, ma avendo opposto resistenza Arixi è definito | Desideroso di vivere l'[[anarchismo]] in prima persona, entra in contatto con gli anarchici di Genova e di Carrara. Nella cittadina toscana, vera e propria roccaforte anarchica, viene fermato dai carabinieri per un controllo. Trovato privo di documenti e con un libro anarchico in tasca, viene caricato con la forza su una camionetta, ma avendo opposto resistenza Arixi è definito “pazzo” e per questo condannato al ricovero coatto di 4 mesi nell'[[psichiatria|ospedale psichiatrico]] di Siena. Di quel periodo dirà in seguito: | ||
: «Muri spessi come non mai, inferriate alle finestre, personale dalla struttura mentale del secondino e completamente disumanizzati tanto che i rapporti che riescono a instaurare con i ricoverati non differiscono da quelli intercorrenti tra un allevatore di bestiame e gli animali allevati, con la sola differenza che le bestie, essendo materia produttrice di ricchezza, richiedono certe attenzioni e cure, al contrario dei malati di mente....». | : «Muri spessi come non mai, inferriate alle finestre, personale dalla struttura mentale del secondino e completamente disumanizzati tanto che i rapporti che riescono a instaurare con i ricoverati non differiscono da quelli intercorrenti tra un allevatore di bestiame e gli animali allevati, con la sola differenza che le bestie, essendo materia produttrice di ricchezza, richiedono certe attenzioni e cure, al contrario dei malati di mente....». | ||
Riga 23: | Riga 23: | ||
Nonostante le gravi ustioni riesce a salvarsi, ma è nuovamente ricoverato in [[psichiatria|ospedale psichiatrico]]. Una volta dimesso riprende la solita difficile vita con la moglie, con cui alla fine era riuscito a legarsi ufficialmente, e i figli. Per mettere insieme un pasto decente, Pietrino Arixi spesso si reca nelle campagne del paese alla ricerca di lumache («Uno dei pasti più economici per i poveri come noi»). Ed è proprio durante una di queste ricerche che rinviene un'ascia nuragica, ingenerando in lui una nuova passione: l'[[archeologia]]. In pochi anni, da solo, scopre ben 35 siti (punici, romani, nuragici e prenuragici) e ritrova almeno 2000 reperti, che cataloga, studia e confronta da autodidatta. La sua idea è quella di «raccogliere quanti più reperti possibile per poi fare una unica donazione al Comune di Villasor, con la sola clausola di istituire un museo archeologico nel paese e sotto tale spinta costringere chi di dovere a intraprendere le ricerche necessarie per riportare in luce tutta la ricchezza archeologica della zona», ma nel [[1980]], scoperto dai carabinieri (Pietrino non faceva mistero in paese della sua passione…), è arrestato e trattenuto nel [[carcere]] cagliaritano di Buoncammino per 8 giorni ed in seguito condannato con la condizionale a 4 mesi e una multa. | Nonostante le gravi ustioni riesce a salvarsi, ma è nuovamente ricoverato in [[psichiatria|ospedale psichiatrico]]. Una volta dimesso riprende la solita difficile vita con la moglie, con cui alla fine era riuscito a legarsi ufficialmente, e i figli. Per mettere insieme un pasto decente, Pietrino Arixi spesso si reca nelle campagne del paese alla ricerca di lumache («Uno dei pasti più economici per i poveri come noi»). Ed è proprio durante una di queste ricerche che rinviene un'ascia nuragica, ingenerando in lui una nuova passione: l'[[archeologia]]. In pochi anni, da solo, scopre ben 35 siti (punici, romani, nuragici e prenuragici) e ritrova almeno 2000 reperti, che cataloga, studia e confronta da autodidatta. La sua idea è quella di «raccogliere quanti più reperti possibile per poi fare una unica donazione al Comune di Villasor, con la sola clausola di istituire un museo archeologico nel paese e sotto tale spinta costringere chi di dovere a intraprendere le ricerche necessarie per riportare in luce tutta la ricchezza archeologica della zona», ma nel [[1980]], scoperto dai carabinieri (Pietrino non faceva mistero in paese della sua passione…), è arrestato e trattenuto nel [[carcere]] cagliaritano di Buoncammino per 8 giorni ed in seguito condannato con la condizionale a 4 mesi e una multa. | ||
[[Image:Black flag waving.png|right|160 px|]] | [[Image:Black flag waving.png|right|160 px|]] | ||
In un primo momento le forze dell'ordine gli sequestrano tutti i reperti ritrovati, ma una volta restituiti si accorge però che alcuni "pezzi" sono incredibilmente e | In un primo momento le forze dell'ordine gli sequestrano tutti i reperti ritrovati, ma una volta restituiti si accorge però che alcuni "pezzi" sono incredibilmente e “misteriosamente” scomparsi (rubati?). Arixi, che nel frattempo prosegue la sua militanza anarchica, non demorde e riprende con passione le proprie ricerche archeologiche, riuscendo ad accumulare in un anno almeno 25 000 reperti. Questa volta documenta con una telecamera quanto è in suo possesso, dichiarando la propria disponibilità a donare tutto al comune di Villasor, a patto che si desse vita ad un museo apposito, ma «con queste cautele nessuno si è precipitato in casa a far man bassa degli oggetti: nessuno ha avuto tanta fretta, come invece avvenne la prima volta». | ||
Coerentemente con il suo spirito [[autorità |antiautoritario]], l’anarchico di Villasor dimostra il lassismo delle istituzioni e la loro scarsa voglia di difendere, al di là degli slogan, il proprio patrimonio naturale e culturale: «Possibile che un pazzo come me riesca a salvare dalla distruzione del tempo e degli eventi naturali, nonché dalla distruzione (...) degli uomini (...) migliaia di cocci e reperti, ma una volta che tali reperti finiscono nelle mani della gente "sana" (...) nonché "onesta" e retribuita (...) è possibile che tali reperti vengano dispersi in un semplice trasferimento?». | Coerentemente con il suo spirito [[autorità |antiautoritario]], l’anarchico di Villasor dimostra il lassismo delle istituzioni e la loro scarsa voglia di difendere, al di là degli slogan, il proprio patrimonio naturale e culturale: «Possibile che un pazzo come me riesca a salvare dalla distruzione del tempo e degli eventi naturali, nonché dalla distruzione (...) degli uomini (...) migliaia di cocci e reperti, ma una volta che tali reperti finiscono nelle mani della gente "sana" (...) nonché "onesta" e retribuita (...) è possibile che tali reperti vengano dispersi in un semplice trasferimento?». |