Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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Sempre a Londra, a causa del suo profondo interesse per i moti risorgimentali, aveva inoltre conosciuto Mazzini, presentatogli da [[Herzen]] dopo la sua fuga in Siberia. Il [[12 novembre]] [[1863]] Mazzini scrisse a Federico Campanella:
Sempre a Londra, a causa del suo profondo interesse per i moti risorgimentali, aveva inoltre conosciuto Mazzini, presentatogli da [[Herzen]] dopo la sua fuga in Siberia. Il [[12 novembre]] [[1863]] Mazzini scrisse a Federico Campanella:
: «...dì a Mosto che andrà  a cercarlo un mio amico russo con la moglie, che mi preme sia bene accolto dai nostri […] Questo russo…ti darà ..una prima lettera russa in francese…E’ un lavoro interessante assai. fa che sia tradotta. La serie delle lettere è primitivamente diretta a un giornale svedese; ma se tu gli chiederai di lasciarti sopprimere il preambolo, tanto che appaia un lavoro dato al “Dovere”, te lo concederà . Intenditi perché ei ti mandi le altre lettere da Firenze»«» (Romano A., ''Storia del socialismo in Italia'', p. 119)
: «...dì a Mosto che andrà  a cercarlo un mio amico russo con la moglie, che mi preme sia bene accolto dai nostri […] Questo russo…ti darà ..una prima lettera russa in francese…E’ un lavoro interessante assai. fa che sia tradotta. La serie delle lettere è primitivamente diretta a un giornale svedese; ma se tu gli chiederai di lasciarti sopprimere il preambolo, tanto che appaia un lavoro dato al “Dovere”, te lo concederà . Intenditi perché ei ti mandi le altre lettere da Firenze»«» (Romano A., ''Storia del socialismo in Italia'', p. 119)


A dimostrazione della concertazione con Mazzini ed altri italiani in occasione del suo successivo viaggio in [[Italia]], lo stesso Mazzini il giorno dopo scrisse a Giuseppe Dolfi:
A dimostrazione della concertazione con Mazzini ed altri italiani in occasione del suo successivo viaggio in [[Italia]], lo stesso Mazzini il giorno dopo scrisse a Giuseppe Dolfi:
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nel gennaio [[1864]] Bakunin raggiunse Genova, città  in cui incontrò Bertani; a Caprera fece visita a [[Giuseppe Garibaldi]] ([[19 gennaio]] [[1864]]); in seguito giunse a Firenze, incontrò un gruppo di giovani socialisti e mazziniani tra cui Dolfi, Mazzoni, Granelli, Berti-Calura e De Gubernatis;  
nel gennaio [[1864]] Bakunin raggiunse Genova, città  in cui incontrò Bertani; a Caprera fece visita a [[Giuseppe Garibaldi]] ([[19 gennaio]] [[1864]]); in seguito giunse a Firenze, incontrò un gruppo di giovani socialisti e mazziniani tra cui Dolfi, Mazzoni, Granelli, Berti-Calura e De Gubernatis;  


A questo punto Bakunin cominciò a lavorare alacramente per preparare la nascita della [[Prima Internazionale]], che il [[28 settembre]] [[1864]] svolse a Londra il suo congresso fondativo: nasce la "Prima Internazionale socialista dei Lavoratori”. All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]]. All'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]] riguardo alla funzione dello Stato prima, durante e dopo la [[rivoluzione sociale]] (Bakunin, contrariamente a [[Marx]], asupicava ovviamente la sua immediata abolizione).
A questo punto Bakunin cominciò a lavorare alacramente per preparare la nascita della [[Prima Internazionale]], che il [[28 settembre]] [[1864]] svolse a Londra il suo congresso fondativo: nasce la "Prima Internazionale socialista dei Lavoratori”. All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]]. All'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]] riguardo alla funzione dello Stato prima, durante e dopo la [[rivoluzione sociale]] (Bakunin, contrariamente a [[Marx]], asupicava ovviamente la sua immediata abolizione).
[[File:AIT.jpg|thumb|left|Simbolo adottato dalla [[Prima Internazionale]]]]
[[File:AIT.jpg|thumb|left|Simbolo adottato dalla [[Prima Internazionale]]]]
Negli ultimi mesi dell'anno Bakunin intraprese un nuovo viaggio in [[Italia]] con l'intento di diffondere i principi [[AIT|internazionalisti]] e promuovere la nascita di un organizzazione internazionalista. Nascerà  così l'effimera "[[Fratellanza Internazionale]]". In sintesi ecco i momenti più importanti del soggiorno italiano:
Negli ultimi mesi dell'anno Bakunin intraprese un nuovo viaggio in [[Italia]] con l'intento di diffondere i principi [[AIT|internazionalisti]] e promuovere la nascita di un organizzazione internazionalista. Nascerà  così l'effimera "[[Fratellanza Internazionale]]". In sintesi ecco i momenti più importanti del soggiorno italiano:
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La [[libertà ]] può essere realizzata solo se ogni individuo insorge contro la società  che «domina con gli uomini, con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini…la sua azione è molto più potente di quella dell’[[autorità ]] dello [[Stato]]».  
La [[libertà ]] può essere realizzata solo se ogni individuo insorge contro la società  che «domina con gli uomini, con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini…la sua azione è molto più potente di quella dell’[[autorità ]] dello [[Stato]]».  
Ribellarsi contro questi “valori” imposti dalla società , significa ribellarsi contro se stesso, in quanto ogni individuo non è altro che il prodotto della società . La libertà , come entità  infinita,  per espletarsi, abbisogna della società : l’uomo, infatti, nella misura in cui è interiormente infinito, immortale e libero, è altresì esteriormente limitato, mortale, debole e dipendente dal mondo circostante. Il riconoscimento della libertà , dunque, avviene nell’organizzazione sociale degli uomini: di più, la società  è il nido della libertà  e fuori di essa nulla è possibile. Libertà  come costitutivo della società , libertà  come cifra della civiltà , libertà  come bisogno insopprimibile. E, al raggiungimento della libertà , la rivolta contro il dominio è un fatto necessitante. L’organizzazione di questa rivolta individuale contro il principio di autorità , in favore della libertà , non è altro che la rivoluzione, cuore e stigma del pensiero dell’anarchico russo.  
Ribellarsi contro questi “valori” imposti dalla società , significa ribellarsi contro se stesso, in quanto ogni individuo non è altro che il prodotto della società . La libertà , come entità  infinita,  per espletarsi, abbisogna della società : l’uomo, infatti, nella misura in cui è interiormente infinito, immortale e libero, è altresì esteriormente limitato, mortale, debole e dipendente dal mondo circostante. Il riconoscimento della libertà , dunque, avviene nell’organizzazione sociale degli uomini: di più, la società  è il nido della libertà  e fuori di essa nulla è possibile. Libertà  come costitutivo della società , libertà  come cifra della civiltà , libertà  come bisogno insopprimibile. E, al raggiungimento della libertà , la rivolta contro il dominio è un fatto necessitante. L’organizzazione di questa rivolta individuale contro il principio di autorità , in favore della libertà , non è altro che la rivoluzione, cuore e stigma del pensiero dell’anarchico russo.  


La [[libertà ]] è però irrealizzabile senza l'uguaglianza di fatto ([[uguaglianza]] sociale, politica, ma soprattutto economica). Il fenomeno che spinge gli uomini all'ineguaglianza e alla schiavitù è il '''principio di autorità ''', esemplificato nella modernità , da soggetti astratti che però si fanno concreti socialmente, schiacciando la libertà : '''Dio''' e la [[religione]], lo [[Stato]] e il [[capitale (economia)|Capitale]]. Abbattuti questi, grazie a una rivoluzione strettamente popolare, si sarebbe giunti all'[[anarchia|Anarchia]].
La [[libertà ]] è però irrealizzabile senza l'uguaglianza di fatto ([[uguaglianza]] sociale, politica, ma soprattutto economica). Il fenomeno che spinge gli uomini all'ineguaglianza e alla schiavitù è il '''principio di autorità ''', esemplificato nella modernità , da soggetti astratti che però si fanno concreti socialmente, schiacciando la libertà : '''Dio''' e la [[religione]], lo [[Stato]] e il [[capitale (economia)|Capitale]]. Abbattuti questi, grazie a una rivoluzione strettamente popolare, si sarebbe giunti all'[[anarchia|Anarchia]].
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=== Dio e la religione ===
=== Dio e la religione ===
[[File:Arvon 1.jpg|thumb|220 px|Copertina libro di [[Herni Arvon]] su Bakunin]]
[[File:Arvon 1.jpg|thumb|220 px|Copertina libro di [[Herni Arvon]] su Bakunin]]
: «La religione, ed in particolare il cristianesimo, hanno prodotto “l’annientamento dell’umanità  a profitto della divinità ”, quindi “se Dio esiste, l’uomo è uno schiavo. Ora l’uomo può, deve essere libero: dunque Dio non esiste». (Bakunin in "''[[Dio e lo  Stato]]''")
: «La religione, ed in particolare il cristianesimo, hanno prodotto “l’annientamento dell’umanità  a profitto della divinità ”, quindi “se Dio esiste, l’uomo è uno schiavo. Ora l’uomo può, deve essere libero: dunque Dio non esiste». (Bakunin in "''[[Dio e lo  Stato]]''")


:«E’ evidente che finché avremo un padrone in cielo, non potremo essere liberi in terra. Finché saremo convinti di dovere a Dio un’obbedienza assoluta, e davanti a Dio non è possibile altro tipo di obbedienza, dovremo sottometterci in modo passivo e senza la minima critica alla sacra autorità  dei suoi intermediari e dei suoi eletti [...] Dio, o piuttosto la finzione di Dio, è dunque la consacrazione e la causa intellettuale e morale di ogni schiavitù sulla terra; e la libertà  degli uomini sarà  completa solo quando avrà  distrutto la nefasta finzione di un padrone celeste». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')
:«E’ evidente che finché avremo un padrone in cielo, non potremo essere liberi in terra. Finché saremo convinti di dovere a Dio un’obbedienza assoluta, e davanti a Dio non è possibile altro tipo di obbedienza, dovremo sottometterci in modo passivo e senza la minima critica alla sacra autorità  dei suoi intermediari e dei suoi eletti [...] Dio, o piuttosto la finzione di Dio, è dunque la consacrazione e la causa intellettuale e morale di ogni schiavitù sulla terra; e la libertà  degli uomini sarà  completa solo quando avrà  distrutto la nefasta finzione di un padrone celeste». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')
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