Zemlja i Volja: differenze tra le versioni
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[[File:Zemlya i volya logo.png|thumb|230px|Simbolo del movimento ''Terra e Libertà '']]'''Zemlja i Volja''' («Terra e libertà ») è stato un movimento populistico russo attivo nella seconda metà | [[File:Zemlya i volya logo.png|thumb|230px|Simbolo del movimento ''Terra e Libertà '']]'''Zemlja i Volja''' («Terra e libertà ») è stato un movimento populistico russo attivo nella seconda metà dell'Ottocento in due diversi momenti storici: prima operò fra il [[1861]] e il [[1863]], poi, dopo lo scioglimento, fu attiva fra il [[1876]] e il [[1879]]. Nel [[1879]] un lungo dibattito interno portò ad una scissione e alla nascita di due organizzazioni: la [[Narodnaja Volja]] e la [[Čërnyj peredel]]. | ||
== Storia del movimento == | == Storia del movimento == | ||
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=== Prima fase del movimento: 1861-1863 === | === Prima fase del movimento: 1861-1863 === | ||
Il [[populismo]] si sviluppa in [[Russia]] durante il trentennio che va dal [[1850]] al [[1880]]. Zemlja i Volja fu la prima organizzazione populistica, costituitasi nel [[1861]] subito dopo l'abolizione [[servitù della gleba]] grazie a [[Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič]] e [[Nikolaj Platonovič Ogarëv]], che aveva sì suscitato tante speranze nel popolo, ma che nei fatti non aveva modificato più di tanto le strutture sociali della [[Russia]]. Alcuni di questi militanti, credendo che la situazione fosse potenzialmente rivoluzionaria, parteciparono anche ai preparativi per | Il [[populismo]] si sviluppa in [[Russia]] durante il trentennio che va dal [[1850]] al [[1880]]. Zemlja i Volja fu la prima organizzazione populistica, costituitasi nel [[1861]] subito dopo l'abolizione [[servitù della gleba]] grazie a [[Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič]] e [[Nikolaj Platonovič Ogarëv]], che aveva sì suscitato tante speranze nel popolo, ma che nei fatti non aveva modificato più di tanto le strutture sociali della [[Russia]]. Alcuni di questi militanti, credendo che la situazione fosse potenzialmente rivoluzionaria, parteciparono anche ai preparativi per l'insurrezione polacca ([[1863]]). La [[violenta]] [[repressione]] militare comportò lo scioglimento della Zemlja i Volja nel [[1863]]. | ||
Gli ispiratori teorici di Zemlja i Volja furono [[Alexander Herzen]] e [[Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij]], ma soprattutto ebbero notevole influenza le idee di [[Pëtr Lavrovič Lavrov]]. Secondo quest'ultimo, il movimento si prefiggeva l'obiettivo di combattere in favore del popolo contadino russo e delle sue aspirazioni. I militanti dovevano vivere e lavorare all'interno delle masse contadine, di modo da creare ed educare al suo interno una nuova ''intellighentsia'' che potesse guidare e realizzare la rivolta contadina. | Gli ispiratori teorici di Zemlja i Volja furono [[Alexander Herzen]] e [[Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij]], ma soprattutto ebbero notevole influenza le idee di [[Pëtr Lavrovič Lavrov]]. Secondo quest'ultimo, il movimento si prefiggeva l'obiettivo di combattere in favore del popolo contadino russo e delle sue aspirazioni. I militanti dovevano vivere e lavorare all'interno delle masse contadine, di modo da creare ed educare al suo interno una nuova ''intellighentsia'' che potesse guidare e realizzare la rivolta contadina. | ||
===Sviluppi del populismo russo=== | ===Sviluppi del populismo russo=== | ||
Prima della nuova ricostituzione del movimento, nel [[1876]], si era diffusa tra i populisti l'idea che il ruolo dell'[[individuo]] dovesse essere anteposto rispetto a quello delle masse. Queste idee, che erano state diffuse inizialmente dai [[nichilismo|nichilisti]], furono riprese e rielaborate da sia dagli anarchici e sia da [[P.N. Tkačëv]]. Alla fine degli anni '70, | Prima della nuova ricostituzione del movimento, nel [[1876]], si era diffusa tra i populisti l'idea che il ruolo dell'[[individuo]] dovesse essere anteposto rispetto a quello delle masse. Queste idee, che erano state diffuse inizialmente dai [[nichilismo|nichilisti]], furono riprese e rielaborate da sia dagli anarchici e sia da [[P.N. Tkačëv]]. Alla fine degli anni '70, l'influenza della combinazione delle idee di di Lavrov con quelle di [[Bakunin]], riportò i populisti a prestare massima attenzione all'azione rivoluzionaria. A partire dalla primavera del [[1874]], molti giovani rivoluzionari si spostarono dalle città ai villaggi (quella che fu chiamata «l'andata al popolo») con l'intenzione di mobilitare le masse contadine attraverso la propaganda. | ||
===Rinascita del movimento: 1876-1879=== | ===Rinascita del movimento: 1876-1879=== | ||
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Presto si resero conto che i contadini delle ''[[obščina|obscine]]'' «non avevano ancora raggiunto un'etica e uno sviluppo intellettuale» <ref>V. A. Tvardovskaja, ''Il populismo russo'', 1975, p. 17</ref> che li rendesse capaci di autorganizzarsi. Gli ''zemlevoltsy'', molti dei quali si dichiaravano anarchici, e quindi contrari ad ogni forma di organizzazione verticistica e autoritaria, accettavano, sulla base del pensiero di di Lavrov, la possibilità di mantenere in vita lo [[Stato]] almeno nella fase rivoluzionaria e la stessa struttura organizzativa era fondata su basi centralistiche e sulla disciplina. | Presto si resero conto che i contadini delle ''[[obščina|obscine]]'' «non avevano ancora raggiunto un'etica e uno sviluppo intellettuale» <ref>V. A. Tvardovskaja, ''Il populismo russo'', 1975, p. 17</ref> che li rendesse capaci di autorganizzarsi. Gli ''zemlevoltsy'', molti dei quali si dichiaravano anarchici, e quindi contrari ad ogni forma di organizzazione verticistica e autoritaria, accettavano, sulla base del pensiero di di Lavrov, la possibilità di mantenere in vita lo [[Stato]] almeno nella fase rivoluzionaria e la stessa struttura organizzativa era fondata su basi centralistiche e sulla disciplina. | ||
Il sostanziale fallimento della propaganda nelle campagne portò Zemlja i Volja a spostare il proprio interesse verso le città , dove si susseguivano gli [[sciopero|scioperi]] degli operai e degli studenti. [[German Aleksandrovič Lopatin|Lopatin]], un importante membro del gruppo, sviluppò un'idea di «lotta politica», appoggiata sugli operai delle città , che si poneva obiettivi politici intermedi - la promulgazione di una nuova Costituzione e la conquista dei fondamentali diritti democratici - del tutto estranee alle idee [[Bakunin|bakuniste]]. Alcuni individuarono nella radicalizzazione della [[violenza]] lo strumento idoneo alla lotta contro | Il sostanziale fallimento della propaganda nelle campagne portò Zemlja i Volja a spostare il proprio interesse verso le città , dove si susseguivano gli [[sciopero|scioperi]] degli operai e degli studenti. [[German Aleksandrovič Lopatin|Lopatin]], un importante membro del gruppo, sviluppò un'idea di «lotta politica», appoggiata sugli operai delle città , che si poneva obiettivi politici intermedi - la promulgazione di una nuova Costituzione e la conquista dei fondamentali diritti democratici - del tutto estranee alle idee [[Bakunin|bakuniste]]. Alcuni individuarono nella radicalizzazione della [[violenza]] lo strumento idoneo alla lotta contro l'[[autocrazia]] zarista, necessaria anche come premessa alla lotta sociale nelle campagne, proponendo di attuare una vera e propria pratica del terrore, che prevedeva «l'eliminazione sistematica delle personalità più pericolose o più autorevoli del governo e, in generale, di coloro che, in un modo o nell'altro, mantengono in piedi l'odiato regime»,<ref>''Revoljutsionnoe nrodničestvo 70-ch godov XIX veka'' (Il populismo rivoluzionario degli anni 70 del XIX secolo), Mosca-Leningrado 1965, II, p. 33</ref>. I primi attentati degli ''zemlevoltsy'' ebbero più che altro un carattere propagandistico, poi il [[24 gennaio]] [[1878]] ci fu una svolta: [[Vera Zasulic]] sparò, ferendolo, il governatore Trepov, che aveva fatto frustare un detenuto. | ||
Durante il processo a suo carico, [[Vera Zasulic]], giustificò il gesto con la necessità <ref>''Protcess Veri Zasulič'' (Il processo di Vera Zasulič), 1906, p. 49</ref> «di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su questo crimine e di mettere un argine alla continua profanazione della dignità umana». Alla fine del processo la Zasulic fu assolta. La stessa giustificazione diede Maria Kolenkina, arrestata il [[12 dicembre]], e S. N. Bobochov, nel [[1879]], che al processo spiegò: «Non avevo nessuna intenzione di uccidere o ferire, o per meglio dire, mi era del tutto indifferente. Ho sparato solo perché, facendo fuoco, avevo modo di esprimere apertamente la mia protesta contro i crimini del governo». <ref>Citato in V. A. Tvardovskaja, cit., p. 22</ref> | Durante il processo a suo carico, [[Vera Zasulic]], giustificò il gesto con la necessità <ref>''Protcess Veri Zasulič'' (Il processo di Vera Zasulič), 1906, p. 49</ref> «di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su questo crimine e di mettere un argine alla continua profanazione della dignità umana». Alla fine del processo la Zasulic fu assolta. La stessa giustificazione diede Maria Kolenkina, arrestata il [[12 dicembre]], e S. N. Bobochov, nel [[1879]], che al processo spiegò: «Non avevo nessuna intenzione di uccidere o ferire, o per meglio dire, mi era del tutto indifferente. Ho sparato solo perché, facendo fuoco, avevo modo di esprimere apertamente la mia protesta contro i crimini del governo». <ref>Citato in V. A. Tvardovskaja, cit., p. 22</ref> | ||
[[File:Vera Zasulic 2.jpg|thumb|right|170px|[[Vera Zasulic|Vera Ivanovna Zasulič]]]] | [[File:Vera Zasulic 2.jpg|thumb|right|170px|[[Vera Zasulic|Vera Ivanovna Zasulič]]]] |