Victor Serge: differenze tra le versioni

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: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno [...]» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]''). <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno [...]» ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]''). <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag. 50 e 51</ref>


Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all'[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all'insurrezione del mese successivo (fallita miseramente anche questa...).
Non appena uscito dal [[abolizione del carcere|carcere]] si trasferì a Barcellona, dove entrò in contatto con i movimenti operaisti che preparavano la [[rivoluzione]]; in Catalogna conobbe [[Salvador Segui]]. Proprio in quella terra si concretizzò la rottura definitiva con gli individualisti ostili, per eccessivo radicalismo, ad ogni [[rivoluzione|idea rivoluzionaria]]. Partecipò all'[[insurrezione di Barcellona (1917)|insurrezione di Barcellona]] del [[19 luglio]] [[1917]]; la sconfitta lo convinse della necessità di una maggiore organizzazione, per questo decise di non partecipare all'insurrezione del mese successivo (anche questa miseramente fallita).


A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni.
A questo punto ritornò a Parigi, ma qualche tempo dopo (febbraio [[1919]]) entrò in Russia, dove vi rimase diciassette anni.
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