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Nato a Raiano (L'Aquila) da Franco, di professione commerciante, e Francesca Guardiani, sin da bambino subisce una fortissima influenza da parte dello zio Alfonso Postiglione, maestro elementare pioniere delle libere e gratuite scuole popolari in Abruzzo. È da lui che apprende l'importanza dell'educazione popolare, particolarmente in una regione poverissima e con un elevato tasso di analfabetismo quale era l'Abruzzo dell'epoca. | Nato a Raiano (L'Aquila) da Franco, di professione commerciante, e Francesca Guardiani, sin da bambino subisce una fortissima influenza da parte dello zio Alfonso Postiglione, maestro elementare pioniere delle libere e gratuite scuole popolari in Abruzzo. È da lui che apprende l'importanza dell'educazione popolare, particolarmente in una regione poverissima e con un elevato tasso di analfabetismo quale era l'Abruzzo dell'epoca. | ||
Umberto, dopo aver frequentato la [[scuola]] dell'obbligo, nel luglio [[1910]] consegue il diploma di ragioniere all'Istituto tecnico | Umberto, dopo aver frequentato la [[scuola]] dell'obbligo, nel luglio [[1910]] consegue il diploma di ragioniere all'Istituto tecnico dell'Aquila. Il periodo scolastico si dipana in un ambiente particolarmente effervescente dal punto di vista politico-sociale. Sono anni in cui i gruppi anarchici e [[antimilitarismo|antimilitaristi]] sono straordinariamente attivi e la conseguenza logica è che moltissimi giovani cominciano ad avvicinarsi all'ideale anarchico avendone subito la fortissima influenza. Tra questi c'è anche Umberto Postiglione. | ||
===Negli Stati Uniti=== | ===Negli Stati Uniti=== | ||
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Arrivato a New York il [[18 ottobre]], prosegue il viaggio in treno verso Chicago, dove giunge due giorni dopo. La grande città dell'Illinois è conosciuta per i drammatici fatti di [[Haymarket Square]] di qualche decennio prima, un luogo in cui quando vi giunge il giovane Umberto i circoli socialisti ed anarchici sono ancora molto attivi. Inizialmente frequenta un circolo socialista, ma ben presto entra a far parte di uno prettamente anarchico che dà inizio alla sua militanza libertaria negli [[USA]]. | Arrivato a New York il [[18 ottobre]], prosegue il viaggio in treno verso Chicago, dove giunge due giorni dopo. La grande città dell'Illinois è conosciuta per i drammatici fatti di [[Haymarket Square]] di qualche decennio prima, un luogo in cui quando vi giunge il giovane Umberto i circoli socialisti ed anarchici sono ancora molto attivi. Inizialmente frequenta un circolo socialista, ma ben presto entra a far parte di uno prettamente anarchico che dà inizio alla sua militanza libertaria negli [[USA]]. | ||
Dal punto di vista lavorativo è fortunato, il diploma di ragioniere gli consente di trovare lavoro come impiegato bancario, ma questa occupazione non gli interessa, la sua attenzione è tutta rivolta verso i problemi sociali, politici e sindacali. Così, in cerca di una totale coerenza, Postiglione cerca e trova impiego come operaio in diverse tipologie di aziende (fabbriche chimiche, di pianoforti, vetrerie, fonderie, manovalanza | Dal punto di vista lavorativo è fortunato, il diploma di ragioniere gli consente di trovare lavoro come impiegato bancario, ma questa occupazione non gli interessa, la sua attenzione è tutta rivolta verso i problemi sociali, politici e sindacali. Così, in cerca di una totale coerenza, Postiglione cerca e trova impiego come operaio in diverse tipologie di aziende (fabbriche chimiche, di pianoforti, vetrerie, fonderie, manovalanza varia ecc.). | ||
[[File:Luigigalleani2.jpg|200px|thumb|left|[[Luigi Galleani]]]] | [[File:Luigigalleani2.jpg|200px|thumb|left|[[Luigi Galleani]]]] | ||
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===Contro la guerra: esilio in Messico e Sud America=== | ===Contro la guerra: esilio in Messico e Sud America=== | ||
Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, per evitare il rimpatrio forzato in [[Italia]] o la coscrizione militare negli USA, Postiglione sceglie l'esilio verso la cittadina di Monterrey, in [[Messico]], insieme a tantissimi anarchici italo-americani, tra cui [[Riziero Fantini]], [[Nicola Sacco]], [[Bartolomeo Vanzetti]], [[Emilio Coda]], [[Giovanni Scussel]], [[Amleto Fabbri]], [[Adelfo Sanchioni]], [[Umberto Colarossi]], [[Mario Buda]], [[Carlo Valdinoci]], [[Salvatore De Filippis]]ecc. | Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, per evitare il rimpatrio forzato in [[Italia]] o la coscrizione militare negli USA, Postiglione sceglie l'esilio verso la cittadina di Monterrey, in [[Messico]], insieme a tantissimi anarchici italo-americani, tra cui [[Riziero Fantini]], [[Nicola Sacco]], [[Bartolomeo Vanzetti]], [[Emilio Coda]], [[Giovanni Scussel]], [[Amleto Fabbri]], [[Adelfo Sanchioni]], [[Umberto Colarossi]], [[Mario Buda]], [[Carlo Valdinoci]], [[Salvatore De Filippis]] ecc. | ||
Quella di Postiglione e dei suoi compagni non è una scelta dettata dalla codardia, bensì dalla semplice volontà di esser coerente rispetto ai principi anarchici [[internazionalismo|internazionalisti]]. <ref>Su quest'argomento molto interessanti sono alcuni capitoli del libro di [[Paul Avrich]] dal titolo ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', Nova Delphi Libri, 2015.</ref> Questa sua posizione sarà peraltro esplicitata al padre Franco che gli chiedeva di rientrare in Abruzzo per adempiere a quello che riteneva fosse un dovere del figlio: | Quella di Postiglione e dei suoi compagni non è una scelta dettata dalla codardia, bensì dalla semplice volontà di esser coerente rispetto ai principi anarchici [[internazionalismo|internazionalisti]]. <ref>Su quest'argomento molto interessanti sono alcuni capitoli del libro di [[Paul Avrich]] dal titolo ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', Nova Delphi Libri, 2015.</ref> Questa sua posizione sarà peraltro esplicitata al padre Franco che gli chiedeva di rientrare in Abruzzo per adempiere a quello che riteneva fosse un dovere del figlio: | ||
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L'idea anarchica di Postiglione non può prescindere dall'aspetto educativo e pedagogico, per questo, per metterla in pratica, dopo aver conseguito l'integrazione della licenza di ragioniere (1921) e il diploma d'abilitazione all'insegnamento elementare (1922) sempre alla scuola Normale di Avezzano, decide di aprire una [[pedagogia libertaria|scuola popolare]] e una Casa del Popolo (in seguito vi allestirà il dramma di [[Pietro Gori]] ''I senza patria'') nel suo paese natale. Per la realizzazione di tutte queste iniziative (compresa anche l'apertura di una scuola privata), riceverà il sostegno dei compagni della [[Federazione Anarchica Abruzzese]], in particolare di [[Luigi Meta]] e [[Quirino Perfetto]]. | L'idea anarchica di Postiglione non può prescindere dall'aspetto educativo e pedagogico, per questo, per metterla in pratica, dopo aver conseguito l'integrazione della licenza di ragioniere (1921) e il diploma d'abilitazione all'insegnamento elementare (1922) sempre alla scuola Normale di Avezzano, decide di aprire una [[pedagogia libertaria|scuola popolare]] e una Casa del Popolo (in seguito vi allestirà il dramma di [[Pietro Gori]] ''I senza patria'') nel suo paese natale. Per la realizzazione di tutte queste iniziative (compresa anche l'apertura di una scuola privata), riceverà il sostegno dei compagni della [[Federazione Anarchica Abruzzese]], in particolare di [[Luigi Meta]] e [[Quirino Perfetto]]. | ||
Nell'ottobre del [[1923]] viene nominato insegnante di tutte le materie in una prima elementare a San Demetrio (AQ), nonostante le [[autorità]] lo abbiano segnalato come attivista anarchico («Il noto anarchico Umberto Postiglione, insegnante elementare a S. Demetrio nei Vestini, si è trasferito temporaneamente in questa città, siccome chiamato a disposizione presso l'ufficio del R. Provveditorato agli studi. Il Postiglione non è pericoloso, ma ha coltura ed attitudine a svolgere propaganda».). A quest'incarico dovrà per un periodo rinunciare perché chiamato dal Provveditore agli studi a collaborare all'istituzione della biblioteca dei maestri | Nell'ottobre del [[1923]] viene nominato insegnante di tutte le materie in una prima elementare a San Demetrio (AQ), nonostante le [[autorità]] lo abbiano segnalato come attivista anarchico («Il noto anarchico Umberto Postiglione, insegnante elementare a S. Demetrio nei Vestini, si è trasferito temporaneamente in questa città, siccome chiamato a disposizione presso l'ufficio del R. Provveditorato agli studi. Il Postiglione non è pericoloso, ma ha coltura ed attitudine a svolgere propaganda».). A quest'incarico dovrà per un periodo rinunciare perché chiamato dal Provveditore agli studi a collaborare all'istituzione della biblioteca dei maestri dell'Aquila e a presentare un intervento al Congresso Magistrale dell'Aquila ([[17 Novembre]] [[1923]]). <ref>Durante il congresso, Postiglione elaborerà il testo su ''L'autoeducazione del maestro'', che susciterà grande clamore per il suo carattere fortemente anticonformista.</ref>Nel mese di dicembre ritornerà a svolgere il mestiere di maestro nella [[scuola]] di San Demetrio. | ||
Nell'ultima fase della sua breve vita, Postiglione termina il sussidiario, ''La terra d'Abruzzo e la sua gente'' (ed. Paravia) e soprattutto riscopre il dialetto pubblicando numerose poesie in abruzzese. <ref>[http://www.concapeligna.it/terrad'abruzzo/artecultura/poesie/postiglione/umberto_postiglione_home.htm Poesie dialettali di Postiglione]</ref> La sua esistenza termina bruscamente a causa di una fulminante polmonite il [[28 marzo]] [[1924]]. | Nell'ultima fase della sua breve vita, Postiglione termina il sussidiario, ''La terra d'Abruzzo e la sua gente'' (ed. Paravia) e soprattutto riscopre il dialetto pubblicando numerose poesie in abruzzese. <ref>[http://www.concapeligna.it/terrad'abruzzo/artecultura/poesie/postiglione/umberto_postiglione_home.htm Poesie dialettali di Postiglione]</ref> La sua esistenza termina bruscamente a causa di una fulminante polmonite il [[28 marzo]] [[1924]]. |