Umberto Marzocchi: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - "’" con "'")
m (Sostituzione testo - " é " con " è ")
Riga 1: Riga 1:
[[File:Umberto Marzocchi.jpg|thumb|Umberto Marzocchi a ventisette anni]]'''Umberto Marzocchi''' (Firenze, [[10 ottobre]] [[1900]] - Savona, [[4 giugno]] [[1986]]) é stato un anarchico, un'[[antifascismo|antifascista]] degli [[Arditi del Popolo]], un miliziano nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] e uno dei fondatori della [[Federazione Anarchica Italiana]].
[[File:Umberto Marzocchi.jpg|thumb|Umberto Marzocchi a ventisette anni]]'''Umberto Marzocchi''' (Firenze, [[10 ottobre]] [[1900]] - Savona, [[4 giugno]] [[1986]]) è stato un anarchico, un'[[antifascismo|antifascista]] degli [[Arditi del Popolo]], un miliziano nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] e uno dei fondatori della [[Federazione Anarchica Italiana]].
== Biografia ==
== Biografia ==


Riga 7: Riga 7:
Terminata la prima guerra mondiale, Marzocchi lavora come operaio metallurgico nell'officina Vickers dei cantieri navali di La Spezia. Milita  nell'[[Unione Sindacale Italiana]], settore metallurgico, ed  a  soli 17 anni diviene segretario dell'Unione degli Operai metallurgici (aderante all'[[USI]]), distinguendosi per coraggio e capacità  nell'organizzare la propaganda politica. La sua fama era tale che i compagni di fabbrica lo soprannominano "[[Lenin]]", nonostante [[comunismo|comunista]] certo non fosse ed anzi da tutti era conosciuto come militante dell'[[Unione Anarchica Italiana]]. Il nomignolo lo si deve al fatto che all'epoca [[Lenin]] rappresentava la Rivoluzione Proletaria, indipendentemente dalla specifica impostazione politica che lo contraddistingueva, e tale appellativo veniva quindi attribuito a molti rivoluzionari (anche ad [[Errico Malatesta]] fu affibbiato il sopranome di "[[Lenin]] italiano"... che fra l'altro lui non gradiva troppo).  
Terminata la prima guerra mondiale, Marzocchi lavora come operaio metallurgico nell'officina Vickers dei cantieri navali di La Spezia. Milita  nell'[[Unione Sindacale Italiana]], settore metallurgico, ed  a  soli 17 anni diviene segretario dell'Unione degli Operai metallurgici (aderante all'[[USI]]), distinguendosi per coraggio e capacità  nell'organizzare la propaganda politica. La sua fama era tale che i compagni di fabbrica lo soprannominano "[[Lenin]]", nonostante [[comunismo|comunista]] certo non fosse ed anzi da tutti era conosciuto come militante dell'[[Unione Anarchica Italiana]]. Il nomignolo lo si deve al fatto che all'epoca [[Lenin]] rappresentava la Rivoluzione Proletaria, indipendentemente dalla specifica impostazione politica che lo contraddistingueva, e tale appellativo veniva quindi attribuito a molti rivoluzionari (anche ad [[Errico Malatesta]] fu affibbiato il sopranome di "[[Lenin]] italiano"... che fra l'altro lui non gradiva troppo).  


All'avvento del [[fascismo]], Marzocchi si schiera con gli [[Arditi del Popolo]], partecipa alla difesa di Sarzana da un attacco squadristico, durante il quale, caso unico per l'epoca, i carabinieri del capitano [[Guido Jurgens]] <ref> Guido Jurgens sarà  esautorato da ogni incarico dal [[Fascismo|fascismo]], ma Sarzana lo ricorda ancora adesso con una lapide: [http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Cultura/Storia/Fatti_1921/Jurgens_Guido.htm Piazza con targa]. Stessa sorte capiterà  a Federico Fusco, prefetto di Parma, che non volle appoggiare gli squadristi fascisti di Balbo, e a Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza mandato ad indagare dopo l'attacco [[fascismo|fascista]] a Sarzana respinto dagli [[Arditi del Popolo]]. A queste vicende é dedicato il film ''Nella città  perduta di Sarzana'' ed un libro ''Un poliziotto per bene'' di Luigi Faccini. I rappresentanti degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] che non appoggiarono gli squadristi saranno molto rari e anche in concomitanza dell'inizio della Resistenza pochissimi poliziotti passeranno all'[[antifascismo]] militare, mentre la stragrande maggioranza servirà  il [[Fascismo|fascismo]] fino a divenire i principali "cacciatori" degli ebrei (così afferma lo storico non di sinistra Renzo De Felice). Solo fra i militari ed i carabinieri ci sarà  un qualche apporto alle bande partigiane. I poliziotti si "sporcheranno" ulteriormente con la banda Koch e la Banda Carità , gruppi di torturatori organizzati al servizio dei [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]] e di cui rappresentano solo due esempi dei tanti che ci furono</ref> e gli [[Arditi del Popolo]] impartiscono una durissima lezione ai [[Fascismo|fascisti]], dei quali almeno venti cadranno durante gli scontri.  
All'avvento del [[fascismo]], Marzocchi si schiera con gli [[Arditi del Popolo]], partecipa alla difesa di Sarzana da un attacco squadristico, durante il quale, caso unico per l'epoca, i carabinieri del capitano [[Guido Jurgens]] <ref> Guido Jurgens sarà  esautorato da ogni incarico dal [[Fascismo|fascismo]], ma Sarzana lo ricorda ancora adesso con una lapide: [http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Cultura/Storia/Fatti_1921/Jurgens_Guido.htm Piazza con targa]. Stessa sorte capiterà  a Federico Fusco, prefetto di Parma, che non volle appoggiare gli squadristi fascisti di Balbo, e a Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza mandato ad indagare dopo l'attacco [[fascismo|fascista]] a Sarzana respinto dagli [[Arditi del Popolo]]. A queste vicende è dedicato il film ''Nella città  perduta di Sarzana'' ed un libro ''Un poliziotto per bene'' di Luigi Faccini. I rappresentanti degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] che non appoggiarono gli squadristi saranno molto rari e anche in concomitanza dell'inizio della Resistenza pochissimi poliziotti passeranno all'[[antifascismo]] militare, mentre la stragrande maggioranza servirà  il [[Fascismo|fascismo]] fino a divenire i principali "cacciatori" degli ebrei (così afferma lo storico non di sinistra Renzo De Felice). Solo fra i militari ed i carabinieri ci sarà  un qualche apporto alle bande partigiane. I poliziotti si "sporcheranno" ulteriormente con la banda Koch e la Banda Carità , gruppi di torturatori organizzati al servizio dei [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]] e di cui rappresentano solo due esempi dei tanti che ci furono</ref> e gli [[Arditi del Popolo]] impartiscono una durissima lezione ai [[Fascismo|fascisti]], dei quali almeno venti cadranno durante gli scontri.  


Umberto Marzocchi all'epoca é uno degli [[antifascismo|antifascisti]] più conosciuti dello spezzino, ma con l'acuirsi della repressione é costretto a riparare in [[Francia]], non prima però di aver dato il suo contributo alla difesa di Savona da una nuova aggressione [[fascista]]. (In quel periodo La Spezia, Livorno, Piombino e Pisa furono oggetto di feroci attacchi squadristici e la risposta degli [[Arditi del Popolo]] e delle [[formazioni di difesa proletaria]] è proporzionata agli attacchi subiti. A La Spezia e zone limitrofe della Lunigiana, la forte industrializzazione, dovuta sopratutto alla costruzione dell'Arsenale, aveva stimolato un afflusso di molta mano d'opera non del posto, portando alla costituzione di un movimento operaio variegato ed in grado di rispondere allo [[squadrismo fascista]] con durezza, decisione ed una certa preparazione militare. La presenza a La Spezia di capi storici sia del movimento operaio che anarchico, come [[Pasquale Binazzi]], nonché di elementi dei [[futuristi di sinistra]] molto vicini al movimento anarchico, come [[Renzo Novatore]], [[Auro D'Arcola]] e [[Dante Carnesecchi]]<ref>[http://www.novatore.it/Archivio%20leggimi/Dante_Carnesecchi.htm Dante Carnesecchi]</ref><ref>[http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm Dante Carnesecchi (2)]</ref>, furono riferimenti importanti per il fermento antiautoritario della classe operaia.)
Umberto Marzocchi all'epoca è uno degli [[antifascismo|antifascisti]] più conosciuti dello spezzino, ma con l'acuirsi della repressione è costretto a riparare in [[Francia]], non prima però di aver dato il suo contributo alla difesa di Savona da una nuova aggressione [[fascista]]. (In quel periodo La Spezia, Livorno, Piombino e Pisa furono oggetto di feroci attacchi squadristici e la risposta degli [[Arditi del Popolo]] e delle [[formazioni di difesa proletaria]] è proporzionata agli attacchi subiti. A La Spezia e zone limitrofe della Lunigiana, la forte industrializzazione, dovuta sopratutto alla costruzione dell'Arsenale, aveva stimolato un afflusso di molta mano d'opera non del posto, portando alla costituzione di un movimento operaio variegato ed in grado di rispondere allo [[squadrismo fascista]] con durezza, decisione ed una certa preparazione militare. La presenza a La Spezia di capi storici sia del movimento operaio che anarchico, come [[Pasquale Binazzi]], nonché di elementi dei [[futuristi di sinistra]] molto vicini al movimento anarchico, come [[Renzo Novatore]], [[Auro D'Arcola]] e [[Dante Carnesecchi]]<ref>[http://www.novatore.it/Archivio%20leggimi/Dante_Carnesecchi.htm Dante Carnesecchi]</ref><ref>[http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm Dante Carnesecchi (2)]</ref>, furono riferimenti importanti per il fermento antiautoritario della classe operaia.)


===Dalla Francia alla Legione straniera===
===Dalla Francia alla Legione straniera===
Con il [[fascismo]] al potere, l'anarchico é costretto ad espatriare in [[Francia]], non solo per la [[repressione]] che avrebbe potuto subire legalmente, ma anche per evitare persecuzioni fisiche visto che il suo nome era noto a tutti. In [[Francia]], come molti altri fuoriusciti, giunge prima a Nizza, poi si sposta a Lilla, dove era presente una folta e attiva comunità  antifascista appartenente al cosiddetto "fuoriuscitismo anarchico", comunque spesso vittima di fermi ed arresti da parte degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] francese. Nel [[1935]], a Sartrouville (nei pressi di Parigi), si forma il "Comitato Libertario segreto" che si pone come obiettivo la [[antifascismo|lotta antifascista]] ad oltranza. Marzocchi è uno dei dirigenti del "Comitato", nato da una organizzazione conosciuta come "Convegno d'Intesa" e formata da italiani di estrazione libertaria.  In [[Francia]] ha anche due figlie, Adria e Marisa, nate nel primo periodo d'esilio d'oltralpe.  
Con il [[fascismo]] al potere, l'anarchico è costretto ad espatriare in [[Francia]], non solo per la [[repressione]] che avrebbe potuto subire legalmente, ma anche per evitare persecuzioni fisiche visto che il suo nome era noto a tutti. In [[Francia]], come molti altri fuoriusciti, giunge prima a Nizza, poi si sposta a Lilla, dove era presente una folta e attiva comunità  antifascista appartenente al cosiddetto "fuoriuscitismo anarchico", comunque spesso vittima di fermi ed arresti da parte degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] francese. Nel [[1935]], a Sartrouville (nei pressi di Parigi), si forma il "Comitato Libertario segreto" che si pone come obiettivo la [[antifascismo|lotta antifascista]] ad oltranza. Marzocchi è uno dei dirigenti del "Comitato", nato da una organizzazione conosciuta come "Convegno d'Intesa" e formata da italiani di estrazione libertaria.  In [[Francia]] ha anche due figlie, Adria e Marisa, nate nel primo periodo d'esilio d'oltralpe.  


Allo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], lascia la [[Francia]] e si dirige in [[Spagna]]. Combatte sul fronte aragonese ed é presente nel [[Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista|maggio 1937]] a Barcellona durante gli scontri che vede opposti anarchici, miliziani del [[POUM]] ('''Partito Operaio di Unità  Marxista''', il cui leader, [[Andrea Nin]], sarà  trucidato dagli emissari di Stalin) e antistalinisti contro e i [[comunismo|comunisti]] fedeli alla linea di [[Stalin]]. Sarà  proprio Marzocchi che avrà  lo sgraditissimo compito di riconoscere i cadaveri di [[Camillo Berneri]] e di [[Francesco Barbieri]], assassinati dai sicari di [[Stalin]] perchè ostili alla linea antirivoluzionaria dettata da Mosca.  
Allo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], lascia la [[Francia]] e si dirige in [[Spagna]]. Combatte sul fronte aragonese ed è presente nel [[Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista|maggio 1937]] a Barcellona durante gli scontri che vede opposti anarchici, miliziani del [[POUM]] ('''Partito Operaio di Unità  Marxista''', il cui leader, [[Andrea Nin]], sarà  trucidato dagli emissari di Stalin) e antistalinisti contro e i [[comunismo|comunisti]] fedeli alla linea di [[Stalin]]. Sarà  proprio Marzocchi che avrà  lo sgraditissimo compito di riconoscere i cadaveri di [[Camillo Berneri]] e di [[Francesco Barbieri]], assassinati dai sicari di [[Stalin]] perchè ostili alla linea antirivoluzionaria dettata da Mosca.  


Dopo la sconfitta del fronte [[antifascismo|antifascista]] in Spagna e la conseguente ''[[La Retirada|Retirada]]'', Umberto Marzocchi giunge nuovamente in [[Francia]], ma qui, come agli altri esuli, è impossibile portare avanti attività  politiche di sinistra giacché il paese transalpino era in quel momento governato dalla destra. Marzocchi allora decide di accettare l'offerta di arruolamento nella Legione straniera, di modo che questo, come da regola della Legione, potesse poi consentirgli di avere "documenti ripuliti" e poter così in seguito  proseguire nella lotta contro il [[Fascismo|fascismo]].  
Dopo la sconfitta del fronte [[antifascismo|antifascista]] in Spagna e la conseguente ''[[La Retirada|Retirada]]'', Umberto Marzocchi giunge nuovamente in [[Francia]], ma qui, come agli altri esuli, è impossibile portare avanti attività  politiche di sinistra giacché il paese transalpino era in quel momento governato dalla destra. Marzocchi allora decide di accettare l'offerta di arruolamento nella Legione straniera, di modo che questo, come da regola della Legione, potesse poi consentirgli di avere "documenti ripuliti" e poter così in seguito  proseguire nella lotta contro il [[Fascismo|fascismo]].