Umberto Marzocchi: differenze tra le versioni

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===La gioventù e la situazione locale===
===La gioventù e la situazione locale===
Terminata la prima guerra mondiale, Marzocchi lavora come operaio metallurgico nell'officina Vickers dei cantieri navali di La Spezia. Milita nell'[[Unione Sindacale Italiana]], settore metallurgico, ed a soli 17 anni diviene segretario dell'Unione degli Operai metallurgici (aderante all'[[USI]]), distinguendosi per coraggio e capacità nell'organizzare la propaganda politica. La sua fama era tale che i compagni di fabbrica lo soprannominano "[[Lenin]]", nonostante [[comunismo|comunista]] certo non fosse ed anzi da tutti era conosciuto come militante dell'[[Unione Anarchica Italiana]]. Il nomignolo lo si deve al fatto che all'epoca [[Lenin]] rappresentava la Rivoluzione Proletaria, indipendentemente dalla specifica impostazione politica che lo contraddistingueva, e tale appellativo veniva quindi attribuito a molti rivoluzionari (anche ad [[Errico Malatesta]] fu affibbiato il sopranome di "[[Lenin]] italiano"... che fra l'altro lui non gradiva troppo).  
Terminata la Prima guerra mondiale, Marzocchi lavora come operaio metallurgico nell'officina Vickers dei cantieri navali di La Spezia. Milita nell'[[Unione Sindacale Italiana]], settore metallurgico, ed a soli 17 anni diviene segretario dell'Unione degli Operai metallurgici (aderante all'[[USI]]), distinguendosi per coraggio e capacità nell'organizzare la propaganda politica. La sua fama era tale che i compagni di fabbrica lo soprannominano "[[Lenin]]", nonostante [[comunismo|comunista]] certo non fosse ed anzi da tutti era conosciuto come militante dell'[[Unione Anarchica Italiana]]. Il nomignolo lo si deve al fatto che all'epoca [[Lenin]] rappresentava la Rivoluzione Proletaria, indipendentemente dalla specifica impostazione politica che lo contraddistingueva, e tale appellativo veniva quindi attribuito a molti rivoluzionari (anche ad [[Errico Malatesta]] fu affibbiato il sopranome di "[[Lenin]] italiano"... che fra l'altro lui non gradiva troppo).  


All'avvento del [[fascismo]], Marzocchi si schiera con gli [[Arditi del Popolo]], partecipa alla difesa di Sarzana da un attacco squadristico, durante il quale, caso unico per l'epoca, i carabinieri del capitano [[Guido Jurgens]] <ref> Guido Jurgens sarà esautorato da ogni incarico dal [[Fascismo|fascismo]], ma Sarzana lo ricorda ancora adesso con una lapide: [http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Cultura/Storia/Fatti_1921/Jurgens_Guido.htm Piazza con targa]. Stessa sorte capiterà a Federico Fusco, prefetto di Parma, che non volle appoggiare gli squadristi fascisti di Balbo, e a Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza mandato ad indagare dopo l'attacco [[fascismo|fascista]] a Sarzana respinto dagli [[Arditi del Popolo]]. A queste vicende è dedicato il film ''Nella città perduta di Sarzana'' ed un libro ''Un poliziotto per bene'' di Luigi Faccini. I rappresentanti degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] che non appoggiarono gli squadristi saranno molto rari e anche in concomitanza dell'inizio della Resistenza pochissimi poliziotti passeranno all'[[antifascismo]] militare, mentre la stragrande maggioranza servirà il [[Fascismo|fascismo]] fino a divenire i principali "cacciatori" degli ebrei (così afferma lo storico non di sinistra Renzo De Felice). Solo fra i militari ed i carabinieri ci sarà un qualche apporto alle bande partigiane. I poliziotti si "sporcheranno" ulteriormente con la banda Koch e la Banda Carità, gruppi di torturatori organizzati al servizio dei [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]] e di cui rappresentano solo due esempi dei tanti che ci furono</ref> e gli [[Arditi del Popolo]] impartiscono una durissima lezione ai [[Fascismo|fascisti]], dei quali almeno venti cadranno durante gli scontri.  
All'avvento del [[fascismo]], Marzocchi si schiera con gli [[Arditi del Popolo]], partecipa alla difesa di Sarzana da un attacco squadristico, durante il quale, caso unico per l'epoca, i carabinieri del capitano [[Guido Jurgens]] <ref> Guido Jurgens sarà esautorato da ogni incarico dal [[Fascismo|fascismo]], ma Sarzana lo ricorda ancora adesso con una lapide: [http://www.comune.sarzana.sp.it/Citta/Cultura/Storia/Fatti_1921/Jurgens_Guido.htm Piazza con targa]. Stessa sorte capiterà a Federico Fusco, prefetto di Parma, che non volle appoggiare gli squadristi fascisti di Balbo, e a Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza mandato ad indagare dopo l'attacco [[fascismo|fascista]] a Sarzana respinto dagli [[Arditi del Popolo]]. A queste vicende è dedicato il film ''Nella città perduta di Sarzana'' ed un libro ''Un poliziotto per bene'' di Luigi Faccini. I rappresentanti degli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] che non appoggiarono gli squadristi saranno molto rari e anche in concomitanza dell'inizio della Resistenza pochissimi poliziotti passeranno all'[[antifascismo]] militare, mentre la stragrande maggioranza servirà il [[Fascismo|fascismo]] fino a divenire i principali "cacciatori" degli ebrei (così afferma lo storico non di sinistra Renzo De Felice). Solo fra i militari ed i carabinieri ci sarà un qualche apporto alle bande partigiane. I poliziotti si "sporcheranno" ulteriormente con la banda Koch e la Banda Carità, gruppi di torturatori organizzati al servizio dei [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]] e di cui rappresentano solo due esempi dei tanti che ci furono</ref> e gli [[Arditi del Popolo]] impartiscono una durissima lezione ai [[Fascismo|fascisti]], dei quali almeno venti cadranno durante gli scontri.  
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Dopo la sconfitta del fronte [[antifascismo|antifascista]] in Spagna e la conseguente ''[[La Retirada|Retirada]]'', Umberto Marzocchi giunge nuovamente in [[Francia]], ma qui, come agli altri esuli, è impossibile portare avanti attività politiche di sinistra giacché il paese transalpino era in quel momento governato dalla destra. Marzocchi allora decide di accettare l'offerta di arruolamento nella Legione straniera, di modo che questo, come da regola della Legione, potesse poi consentirgli di avere "documenti ripuliti" e poter così in seguito proseguire nella lotta contro il [[Fascismo|fascismo]].  
Dopo la sconfitta del fronte [[antifascismo|antifascista]] in Spagna e la conseguente ''[[La Retirada|Retirada]]'', Umberto Marzocchi giunge nuovamente in [[Francia]], ma qui, come agli altri esuli, è impossibile portare avanti attività politiche di sinistra giacché il paese transalpino era in quel momento governato dalla destra. Marzocchi allora decide di accettare l'offerta di arruolamento nella Legione straniera, di modo che questo, come da regola della Legione, potesse poi consentirgli di avere "documenti ripuliti" e poter così in seguito proseguire nella lotta contro il [[Fascismo|fascismo]].  


Iniziata la guerra mondiale, molti [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli che si trovavano in [[Francia]] accetteranno, per lo stesso motivo di Marzocchi, di entrare nella Legione partecipando ad una serie di missioni, tra cui la cosiddetta "impresa di Narvik" <ref name="narvick">Narvick è una cittadina siderurgica, allora di importanza strategica per l'industria pesante nella Norvegia, e per questo occupata dai germanici e poi presa con un colpo di mano da truppe anglo francesi, grazie anche al fondamentale apporto della ''Legione Straniera'', che fece da apripista con le squadre formate dagli antifascisti spagnoli, tra cui molti anarchici</ref>. Bisogna anche ricordare che una volta caduto il [[Nazionalsocialismo|nazismo]] i primi ad entrare a Parigi e raggiungere la piazza del municipio erano stati 5 carri armati <ref> Alcuni nomi dei carro armati: ''Guadalajara'' (primo ad entrare), ''Teruel'', ''Ebro'', ''Madrid''... I nomi spagnoli sono indicativi del legame tra [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza francese]] e [[antifascismo]] spagnolo, anche se tale rapporto fu poi negato dagli storici stalinisti e gollisti. (Si legga il capitolo: [https://www.anarcopedia.org/index.php/Anarchici_e_Resistenza_in_Francia#Il_revisionismo_storico_di_gollisti_e_stalinisti Il revisionismo storico di gollisti e stalinisti]) </ref> della Legione straniera francese che portavano i nomi delle battaglie che avevano combattuto contro i [[Fascismo|fascisti]] in [[Spagna]] <ref> «Cinquemila rifugiati, decisi a riprendere le armi contro i tedeschi, si arruolarono nei "Battallions de Marche" della Legione Straniera Francese» ([https://web.archive.org/web/20080511144659/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/Guerraspagna15.htm da Guerra di Spagna], di [[Pietro Ramella]], storico). La cifra nel proseguo della seconda guerra mondiale sarà abbondantemente superata.</ref>.
Iniziata la guerra mondiale, molti [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli che si trovavano in [[Francia]] accetteranno, per lo stesso motivo di Marzocchi, di entrare nella Legione partecipando ad una serie di missioni, tra cui la cosiddetta "impresa di Narvik" <ref name="narvick">Narvick è una cittadina siderurgica, allora di importanza strategica per l'industria pesante nella Norvegia, e per questo occupata dai germanici e poi presa con un colpo di mano da truppe anglo francesi, grazie anche al fondamentale apporto della ''Legione Straniera'', che fece da apripista con le squadre formate dagli antifascisti spagnoli, tra cui molti anarchici</ref>. Bisogna anche ricordare che una volta caduto il [[Nazionalsocialismo|nazismo]] i primi ad entrare a Parigi e raggiungere la piazza del municipio erano stati 5 carri armati <ref> Alcuni nomi dei carro armati: ''Guadalajara'' (primo ad entrare), ''Teruel'', ''Ebro'', ''Madrid''... I nomi spagnoli sono indicativi del legame tra [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza francese]] e [[antifascismo]] spagnolo, anche se tale rapporto fu poi negato dagli storici stalinisti e gollisti. (Si legga il capitolo: [https://www.anarcopedia.org/index.php/Anarchici_e_Resistenza_in_Francia#Il_revisionismo_storico_di_gollisti_e_stalinisti Il revisionismo storico di gollisti e stalinisti]) </ref> della Legione straniera francese che portavano i nomi delle battaglie che avevano combattuto contro i [[Fascismo|fascisti]] in [[Spagna]] <ref> «Cinquemila rifugiati, decisi a riprendere le armi contro i tedeschi, si arruolarono nei "Battallions de Marche" della Legione Straniera Francese» ([https://web.archive.org/web/20080511144659/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/Guerraspagna15.htm da Guerra di Spagna], di [[Pietro Ramella]], storico). La cifra nel proseguo della Seconda guerra mondiale sarà abbondantemente superata.</ref>.
[[File:Congresso Nazionale Anarchico (1957).jpg|thumb|270 px|Congresso Nazionale Anarchico di Senigallia (1957): si notano [[Aurelio Chessa]] (con la sciarpa), alla sua sinistra [[Umberto Marzocchi]] e [[Pio Turroni]]]]


===Umberto Marzocchi e Camillo Berneri===
===Umberto Marzocchi e Camillo Berneri===
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===Il secondo dopo la seconda guerra: la FAI e l'attivismo anarchico===
===Il secondo dopo la seconda guerra: la FAI e l'attivismo anarchico===
Terminata la seconda guerra mondiale, partecipa alla fondazione della [[Federazione Anarchica Italiana]], sancita durante il [[Congresso di Carrara (1945)|congresso di Carrara]] del [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]). Marzocchi sarà fra i dirigenti nazionali di associazioni di ex combattenti [[antifascismo|antifascisti]] (ANPI, ANPPIA e AICVAS), del sindacato CGIL e nel [[1977]], insieme allo scrittore [[Carlo Cassola]] <ref>[http://www.italialibri.net/autori/cassolac.html Biografia Carlo Cassola] </ref>, sarà uno dei fondatori della [[Lega per il Disarmo unilaterale]].  
Terminata la Seconda guerra mondiale, partecipa alla fondazione della [[Federazione Anarchica Italiana]], sancita durante il [[Congresso di Carrara (1945)|congresso di Carrara]] del [[1945]] ([[15 settembre|15]]-[[19 settembre]]). Marzocchi sarà fra i dirigenti nazionali di associazioni di ex combattenti [[antifascismo|antifascisti]] (ANPI, ANPPIA e AICVAS), del sindacato CGIL e nel [[1977]], insieme allo scrittore [[Carlo Cassola]] <ref>[http://www.italialibri.net/autori/cassolac.html Biografia Carlo Cassola] </ref>, sarà uno dei fondatori della [[Lega per il Disarmo unilaterale]].  
[[File:BandieraFAI.jpg|left|thumb|250 px|Bandiera della [[FAI]] sventola davanti al Teatro degli Animosi di Carrara durante un primo maggio anarchico.]]
[[File:BandieraFAI.jpg|left|thumb|200px|Bandiera della [[FAI]] sventola davanti al Teatro degli Animosi di Carrara durante un [[primo maggio]] [[anarchico]].]]
[[File:Congresso Nazionale Anarchico (1957).jpg|thumb|270px|Senigallia, [[1 novembre|1]]-[[4 novembre]] [[1957]]. Congresso nazionale della [[Federazione Anarchica Italiana]]. [[Aurelio Chessa]] (con la sciarpa), alla sua sinistra Umberto Marzocchi e [[Pio Turroni]].]]
Durante il convegno della [[FAI]] di Civitavecchia del [[1953]], vengono approvate le mozioni che riguardano le basi fondamentali dell'[[anarchismo]], cioè le lotte operaie, il comitato pro-vittime politiche, la stampa ed anche l'[[antimilitarismo]], di cui nel seguito con lo scrittore Carlo Cassola sarà un alfiere. Sul primo punto, ovvero le basi dell'[[anarchismo]], viene messa ben in risalto che l'[[anarchia]] ha carattere sia «rivoluzionario che educativo in modo inscindibile» e da ciò ne consegue il rifiuto delle teorie anarchiche [[anarco-individualismo|strettamente individualiste]] dell'[[anarchismo]] (si realizza infatti la rottura col gruppo de «l'Assemblea dei Refrattari»). Proprio in questo convegno nasce la "[[FAI-Movimento]]", ideata da [[Armando Borghi]], ovvero una aggregazione "aperta" nella quale potessero convivere anime differenti fra di loro.  
Durante il convegno della [[FAI]] di Civitavecchia del [[1953]], vengono approvate le mozioni che riguardano le basi fondamentali dell'[[anarchismo]], cioè le lotte operaie, il comitato pro-vittime politiche, la stampa ed anche l'[[antimilitarismo]], di cui nel seguito con lo scrittore Carlo Cassola sarà un alfiere. Sul primo punto, ovvero le basi dell'[[anarchismo]], viene messa ben in risalto che l'[[anarchia]] ha carattere sia «rivoluzionario che educativo in modo inscindibile» e da ciò ne consegue il rifiuto delle teorie anarchiche [[anarco-individualismo|strettamente individualiste]] dell'[[anarchismo]] (si realizza infatti la rottura col gruppo de «l'Assemblea dei Refrattari»). Proprio in questo convegno nasce la "[[FAI-Movimento]]", ideata da [[Armando Borghi]], ovvero una aggregazione "aperta" nella quale potessero convivere anime differenti fra di loro.  


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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[Giorgio Sacchetti]], Umberto Marzocchi ''Senza frontiere: pensiero e azione dell'anarchico Umberto Marzocchi (1900-1986)'', Zero in condotta, 2005
*[[Giorgio Sacchetti]], Umberto Marzocchi, ''Senza frontiere: pensiero e azione dell'anarchico Umberto Marzocchi (1900-1986)'', Zero in condotta, 2005
*Gaetano Manfredonia, ''La Resistenza sconosciuta'', Zero in condotta, 1995
*Gaetano Manfredonia, ''La Resistenza sconosciuta'', Zero in condotta, 1995
*Umberto Marzocchi, ''Perche gli Anarchici non hanno votato il 18 aprile'', [[Il Libertario]], 1948
*Umberto Marzocchi, ''Perché gli Anarchici non hanno votato il 18 aprile'', [[Il Libertario]], 1948
*[[Camillo Berneri]], [[Aurelio Chessa]], [[Pier Carlo Masini]], Paola Feri, [[Luigi Di Lembo]], [[Paul Avrich]], ''Epistolario inedito'' Archivio Famiglia Berneri, 1980
*[[Camillo Berneri]], [[Aurelio Chessa]], [[Pier Carlo Masini]], Paola Feri, [[Luigi Di Lembo]], [[Paul Avrich]], ''Epistolario inedito'' Archivio Famiglia Berneri, 1980
*Movimento anarchico di lingua italiana Centro studi libertari [[Giuseppe Pinelli]], [[Volontà]], RL, 1974
*''Movimento anarchico di lingua italiana'', «[[Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli]]», [[Volontà]], RL, 1974


== Collegamenti esterni ==
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