Umanità Nova: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
Riga 52: Riga 52:
:«I capi fascisti, responsabili della rovina d'Italia, approfittando della debolezza a loro riguardo dimostrata dal governo Badoglio, hanno potuto rifugiarsi in Germania presso i loro degni compari, i nazisti, assassini del popolo tedesco, da dove diramano a mezzo radio l'ordine agli squadristi italiani di aiutare in tutti i modi i tedeschi che sono in Italia, allo scopo di far riconquistare al [[fascismo]] il potere. [...] Non esiste nella storia un esempio di più vile tradimento a danno del popolo italiano, ridotto in gran parte senza casa e privo di tutto».
:«I capi fascisti, responsabili della rovina d'Italia, approfittando della debolezza a loro riguardo dimostrata dal governo Badoglio, hanno potuto rifugiarsi in Germania presso i loro degni compari, i nazisti, assassini del popolo tedesco, da dove diramano a mezzo radio l'ordine agli squadristi italiani di aiutare in tutti i modi i tedeschi che sono in Italia, allo scopo di far riconquistare al [[fascismo]] il potere. [...] Non esiste nella storia un esempio di più vile tradimento a danno del popolo italiano, ridotto in gran parte senza casa e privo di tutto».


Con il crollo del [[fascismo]] (luglio [[1943]]) ed il successivo armistizio (settembre [[1943]]) <ref>Il [[10 settembre]] 1944 a Firenze il giornale aveva ripreso le pubblicazioni, ma era stato sequestrato dagli alleati liberatori e il suo tipografo, [[Lato Latini]], era stato condannato in novembre a molti mesi di prigione.</ref>, il giornale, edito sotto la gestione della [[Federazione Anarchica Italiana]], viene subito contrassegnato, nella sua impostazione, da molte delle caratteristiche del pensiero libertario: organizzazione interna non definita in termini assolutamente rigidi, ma vincolata ai mandati congressuali, che ne stabiliscono anche le figure redazionali fisse; individuazione di una rete estesa di collaboratori frequenti; possibilità di ogni lettore di interagire con il giornale, tanto che un numero consistente degli articoli pubblicati sarà opera proprio di occasionali collaboratori; assoluta libertà circa gli argomenti da trattare e, soprattutto, riguardo al contenuto di essi; diffusione affidata in gran parte alle capacità dei militanti.  
Con il crollo del [[fascismo]] (luglio [[1943]]) ed il successivo armistizio (settembre [[1943]]), <ref>Il [[10 settembre]] [[1944]] a Firenze il giornale aveva ripreso le pubblicazioni, ma era stato sequestrato dagli alleati liberatori e il suo tipografo, [[Lato Latini]], era stato condannato in novembre a molti mesi di prigione per aver stampato senza autorizzazione ottomila copie di ''UN'', dopo averla redatta insieme a [[Ezio Puzzoli]], [[Augusto Boccone]] e [[Vittorio Monni]], sostenendo che le responsabilità degli orrori della guerra dovevano gravare, dal [[25 luglio]] in poi, anche «sulla monarchia e sul governo monarchico».</ref> il giornale, edito sotto la gestione della [[Federazione Anarchica Italiana]], viene subito contrassegnato, nella sua impostazione, da molte delle caratteristiche del pensiero libertario: organizzazione interna non definita in termini assolutamente rigidi, ma vincolata ai mandati congressuali, che ne stabiliscono anche le figure redazionali fisse; individuazione di una rete estesa di collaboratori frequenti; possibilità di ogni lettore di interagire con il giornale, tanto che un numero consistente degli articoli pubblicati sarà opera proprio di occasionali collaboratori; assoluta libertà circa gli argomenti da trattare e, soprattutto, riguardo al contenuto di essi; diffusione affidata in gran parte alle capacità dei militanti.  
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
[[Image:UN_geminal.jpg|thumb|300px|Una copia di ''UN'' davanti al Politeama Verdi di Carrara, città nella quale viene stampato il giornale.]]  
La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref>
La diffusione del giornale sarà strettamente correlata sia al tradizionale radicamento sociale degli [[anarchici]] sul territorio sia alle diverse fasi dell'evoluzione della situazione politica e sociale italiana. Con una certa approssimazione, è possibile constatare che da una tiratura di circa 13.000 copie del [[1944]], questa salì ad una media di 15.000/16.000 copie a numero, fino ad arrivare ad un massimo di 18.000, quota toccata nel [[1946]], per poi scendere progressivamente fino alle 10.000/10.500 copie dei primi anni '50. <ref>La maggior parte dei proventi (circa il 60%) era data dalla vendita diretta, mentre gli abbonamenti non superavano il 15% delle entrate; le zone di maggior diffusione erano quelle di consolidamento storico maggiore: Toscana, Lazio, Emilia-Romagna.</ref>
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione