Ugo Fedeli: differenze tra le versioni

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[[Image:Ugo_Fedeli.jpg|thumb|250 px|Ugo Fedeli]]'''Ugo Fedeli''' (Milano, [[8 maggio]] [[1898]] - Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]), è stato un propagandista e anarchico italiano compagno di [[Clelia Premoli]].
[[File:Fedeli01.jpg|miniatura|500px|Ugo Fedeli in una foto segnaletica.]]
'''Ugo Fedeli''' (Milano, [[8 maggio]] [[1898]] - Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]), è stato un propagandista e [[anarchico]] italiano, compagno di [[Clelia Premoli]].


== Biografia ==
== Biografia <ref>Fonti:
* M. Granata, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13371 ''Ugo Fedeli''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 593-595
* R. Bianco, ''Un siècle de presse''
* L. Bettini, ''Bibliografia dell'anarchismo''
* ''Le Monde Libertaire'', n° 102, giugno 1964</ref> ==
'''Ugo Fedeli''' nacque a Milano l'[[8 maggio]] [[1898]], morì ad Ivrea il [[10 marzo]] [[1964]] ed era conosciuto anche sotto i falsi nomi di "Hugo Treni" e "G. Renti".
'''Ugo Fedeli''' nacque a Milano l'[[8 maggio]] [[1898]], morì ad Ivrea il [[10 marzo]] [[1964]] ed era conosciuto anche sotto i falsi nomi di "Hugo Treni" e "G. Renti".


Aveva cominciato a lavorare molto giovane e non completerà la sua formazione professionale se non seguendo dei corsi serali di una scuola tecnica. Subito membro di gruppi di giovani libertari di Milano che animano, all'epoca della [[guerra di Libia]], una campagna [[antimilitarismo|antimilitarista]], diventa l'amico di qualche militante appena più grande di lui, come [[Francesco Ghezzi]] e [[Carlo Molaschi]].
Aveva cominciato a lavorare molto giovane e non completerà la sua formazione professionale se non seguendo dei corsi serali di una scuola tecnica. Subito membro di gruppi di giovani libertari di Milano che animano, all'epoca della [[guerra di Libia]], una campagna [[antimilitarismo|antimilitarista]], diventa l'amico di qualche militante appena più grande di lui, come [[Francesco Ghezzi]] e [[Carlo Molaschi]].


Formatosi nell'ambito degli [[individualismo|individualisti]], maggioritario a Milano a quest'epoca, dove i principali rappresentanti erano [[Carlo Molaschi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Giuseppe Monnanni]], Ugo Fedeli partecipò alle lotte sociali e la sua partecipazione nel [[1913]] a uno [[sciopero]] organizzato dall'[[USI]] gli valse il suo primo arresto e la schedatura da parte della polizia come «pericoloso anarchico». Alla vigilia della prima guerra mondiale era, insieme a  Mantovani, Franceschelli, Monteverdi, Rafanelli e Molaschi, uno dei redattori del [[stampa libertaria|giornale]] «Il Ribelle» (Milano, 9 numeri dal [[24 ottobre]] [[1914]] al [[20 marzo]] [[1915]]) di cui il responsabile era [[Giovanni Fontanelli]], che appoggiava gli anarchici [[Manifesto_dei_Sedici#I_contrari:_Malatesta.2C_Emma_Goldman_ed_altri|non interventisti]], laddove Fedeli pubblicò il suo primo articolo ''Abbasso la guerra''. Era, in quest'epoca, perseguitato a più riprese a causa delle sue azioni [[antimilitarismo|antimilitariste]].
Formatosi nell'ambito degli [[individualismo|individualisti]], maggioritario a Milano a quest'epoca, dove i principali rappresentanti erano [[Carlo Molaschi]], [[Leda Rafanelli]] e [[Giuseppe Monnanni]], Ugo Fedeli partecipò alle lotte sociali e la sua partecipazione nel [[1913]] a uno [[sciopero]] organizzato dall'[[USI]] gli valse il suo primo arresto e la schedatura da parte della polizia come «pericoloso anarchico». Alla vigilia della Prima guerra mondiale era, insieme a  Mantovani, Franceschelli, Monteverdi, Rafanelli e Molaschi, uno dei redattori del [[stampa libertaria|giornale]] «[[Il Ribelle]]» (Milano, 9 numeri dal [[24 ottobre]] [[1914]] al [[20 marzo]] [[1915]]) di cui il responsabile era [[Giovanni Fontanelli]], che appoggiava gli anarchici [[Manifesto_dei_Sedici#I_contrari:_Malatesta.2C_Emma_Goldman_ed_altri|non interventisti]], laddove Fedeli pubblicò il suo primo articolo ''Abbasso la guerra''. Era, in quest'epoca, perseguitato a più riprese a causa delle sue azioni [[antimilitarismo|antimilitariste]].
[[Image:Ugo_Fedeli.jpg|thumb|250 px|Ugo Fedeli]]
[[File:Clelia Premoli.jpg|thumb|200 px|left|[[Clelia Premoli]], moglie di Ugo Fedeli]]
[[File:Clelia Premoli.jpg|thumb|200 px|left|[[Clelia Premoli]], moglie di Ugo Fedeli]]
Nel [[1917]], dopo aver lavorato per qualche mese come operaio per i [[militari]], fu chiamato sotto le armi e molto presto, in nome dei principi tolstojani, disertava. Rifugiatosi in [[Svizzera]], laddove ritrovava numerosi militanti milanesi, lì era implicato nel complotto detto «delle bombe di Zurigo» (insieme ad altri anarchici, tra cui [[Bruno Misefari]] e [[Giuseppe Monnanni]]) ma veniva rilasciato dopo qualche settimana di [[carcere]]. Tornato in [[Italia]] nel novembre del [[1919]], era amnistiato nel [[1920]].
Nel [[1917]], dopo aver lavorato per qualche mese come operaio per i [[militari]], fu chiamato sotto le armi e molto presto, in nome dei principi tolstojani, disertava. Rifugiatosi in [[Svizzera]], laddove ritrovava numerosi militanti milanesi, lì era implicato nel complotto detto «delle bombe di Zurigo» (insieme ad altri anarchici, tra cui [[Bruno Misefari]] e [[Giuseppe Monnanni]]) ma veniva rilasciato dopo qualche settimana di [[carcere]]. Tornato in [[Italia]] nel novembre del [[1919]], era amnistiato nel [[1920]].


Nel luglio del [[1920]] si sposava con [[Clelia Premoli]] che aveva conosciuto prima della guerra e che gli resterà accanto per tutta la vita. Fu in seguito uno dei fondatori e corrispondenti di «[[Umanità Nova]]», poi membro della redazione della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]» (Milano, dal [[5 aprile]] [[1920]] al [[5 marzo]] [[1921]]), organo dei [[anarco-individualismo|militanti individualisti]], di cui il gestore era [[Giuseppe Invernizzi]]. Fondava, successivamente, subito dopo l'attentato del [[Teatro Diana]], la rivista «L'individualista» (Milano, 4 numeri dal [[1 Febbraio|1° febbraio]] al [[16 marzo]] [[1921]]), di cui il responsabile era [[Eugenio Macchi]] e i redattori [[Francesco Ghezzi]], [[Pietro Bruzzi]] e lo stesso Fedeli). Egli era tra la moltitudine degli anarchici ricercato in quanto tale e non certo perché coinvolto nella strage del Diana. Fedeli fu costretto ad intraprendere un lungo viaggio che attraverso la Svizzera e Berlino lo condusse in qualche settimana prima a Pietrogrado, poi a Mosca. Durante il soggiorno in Russia, mantenne un rapporto epistolare con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]], sino a quando, tra la fine del [[1921]] e l'inizio del [[1922]], i due si ritrovarono a Berlino, dove Fedeli era riparato, insieme a [[Pietro Bruzzi]], uno dei suoi vecchi collaboratori, per partecipare al Congresso internazionale anarchico. Molto presto incontrerà [[Francesco Ghezzi]], con cui, e sotto il falso nome di “Alfred Fidler” entrò a Mosca, dove con Ghezzi e Bruzzi, rappresentava l'[[USI]] al congresso dell'[[Internazionale Sindacale Rossa (ISR)]]. Alloggiato all'hotel Lux, incontrerà [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]] e qualche altro militante russo ancora in [[libertà ]]. Poi ritornò presto a Berlino, dove partecipava come delegato degli anarchici russi al congresso di fondazione dell'[[AIT-anarcosindacalista|Internazionale anarcosindacalista]] ([[25 dicembre]] [[1922]]-[[2 gennaio]] [[1923]]) che gli varrà l'arresto.
Nel luglio del [[1920]] si sposava con [[Clelia Premoli]] che aveva conosciuto prima della guerra e che gli resterà accanto per tutta la vita. Fu in seguito uno dei fondatori e corrispondenti di «[[Umanità Nova]]», poi membro della redazione della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]» (Milano, dal [[5 aprile]] [[1920]] al [[5 marzo]] [[1921]]), organo dei [[anarco-individualismo|militanti individualisti]], di cui il gestore era [[Giuseppe Invernizzi]]. Fondava, successivamente, subito dopo l'attentato del [[Teatro Diana]], la rivista «L'individualista» (Milano, 4 numeri dal [[1 Febbraio|1° febbraio]] al [[16 marzo]] [[1921]]), di cui il responsabile era [[Eugenio Macchi]] e i redattori [[Francesco Ghezzi]], [[Pietro Bruzzi]] e lo stesso Fedeli). Egli era tra la moltitudine degli anarchici ricercato in quanto tale e non certo perché coinvolto nella strage del Diana. Fedeli fu costretto ad intraprendere un lungo viaggio che attraverso la Svizzera e Berlino lo condusse in qualche settimana prima a Pietrogrado, poi a Mosca. Durante il soggiorno in Russia, mantenne un rapporto epistolare con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]], sino a quando, tra la fine del [[1921]] e l'inizio del [[1922]], i due si ritrovarono a Berlino, dove Fedeli era riparato, insieme a [[Pietro Bruzzi]], uno dei suoi vecchi collaboratori, per partecipare al Congresso internazionale anarchico. Molto presto incontrerà [[Francesco Ghezzi]], con cui, e sotto il falso nome di “Alfred Fidler” entrò a Mosca, dove con Ghezzi e Bruzzi, rappresentava l'[[USI]] al congresso dell'[[Internazionale Sindacale Rossa (ISR)]]. Alloggiato all'hotel Lux, incontrerà [[Alexander Berkman]], [[Emma Goldman]] e qualche altro militante russo ancora in [[libertà]]. Poi ritornò presto a Berlino, dove partecipava come delegato degli anarchici russi al congresso di fondazione dell'[[AIT-anarcosindacalista|Internazionale anarcosindacalista]] ([[25 dicembre]] [[1922]]-[[2 gennaio]] [[1923]]) che gli varrà l'arresto.


Dopo aver lavorato a Berlino come carbonaio e poi in una tipografia, partiva nel [[1924]] alla volta di Parigi dove frequentò molti compagni russi esiliati tra i quali [[Nestor Makhno]] e [[Voline]]. S'incontrò con molti esuli [[antifascismo|antifascisti]] e [[Personalità anarchiche|anarchici]] italiani e partecipò al dibattito sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]] (detta anche "Piattaforma di [[Petr Arshinov|Arshinov]]"). Era con [[Sébastien Faure]], [[Ferrandel]] e [[Buenaventura Durruti]] uno dei fondatori della "Libreria Internazionale", delle "Edizioni anarchiche" e della «Rivista Internazionale Anarchica» (Parigi, 8 numeri dal novembre [[1924]] al [[15 giugno]] [[1925]]), dov'era in particolare responsabile della parte italiana di questa rivista trilingue, avvalendosi della collaborazione di [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]. Partecipava ugualmente alle campagne in favore dei militanti – di cui [[Francesco Ghezzi]] – imprigionati in [[Russia]], come anche a quelle a favore di [[Mario Castagna]] e [[Ernesto Bonomini]] <ref>[[Mario Castagna]] ed [[Ernesto Bonomini]], anarchici italiani esuli in [[Francia]], furono accusati di aver ucciso 2 [[fascismo|fascisti]]. In loro favore si sviluppò una forte campagna di [[solidarietà ]] che coinvolse soprattutto gli esuli italiani in [[Francia]].</ref>, [[Sacco e Vanzetti]]. ecc.
Dopo aver lavorato a Berlino come carbonaio e poi in una tipografia, partiva nel [[1924]] alla volta di Parigi dove frequentò molti compagni russi esiliati tra i quali [[Nestor Makhno]] e [[Voline]]. S'incontrò con molti esuli [[antifascismo|antifascisti]] e [[Personalità anarchiche|anarchici]] italiani e partecipò al dibattito sulla [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]] (detta anche "Piattaforma di [[Petr Arshinov|Arshinov]]"). Era con [[Sébastien Faure]], [[Ferrandel]] e [[Buenaventura Durruti]] uno dei fondatori della "Libreria Internazionale", delle "Edizioni anarchiche" e della «Rivista Internazionale Anarchica» (Parigi, 8 numeri dal novembre [[1924]] al [[15 giugno]] [[1925]]), dov'era in particolare responsabile della parte italiana di questa rivista trilingue, avvalendosi della collaborazione di [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]. Partecipava ugualmente alle campagne in favore dei militanti – di cui [[Francesco Ghezzi]] – imprigionati in [[Russia]], come anche a quelle a favore di [[Mario Castagna]] e [[Ernesto Bonomini]] <ref>[[Mario Castagna]] ed [[Ernesto Bonomini]], anarchici italiani esuli in [[Francia]], furono accusati di aver ucciso 2 [[fascismo|fascisti]]. In loro favore si sviluppò una forte campagna di [[solidarietà]] che coinvolse soprattutto gli esuli italiani in [[Francia]].</ref>, [[Sacco e Vanzetti]]. ecc.


In seguito all'attentato commesso in giugno del [[1924]] dai [[Fascismo|fascisti]] contro [[Giacomo Matteotti]], fu costituito a Parigi un "Comitato d'azione antifascista", che riuniva socialisti, repubblicani e anarchici; questi ultimi erano rappresentati da Ugo Fedeli, [[Erasmo Abate]] (vale a dire H.Rolland), [[Alberto Meschi]] e [[Armando Borghi]]. Collaborò allo stesso modo, all'[[Enciclopedia anarchica di Sébastien Faure|Enciclopedia anarchica]] di [[Sébastien Faure]].
In seguito all'attentato commesso in giugno del [[1924]] dai [[Fascismo|fascisti]] contro [[Giacomo Matteotti]], fu costituito a Parigi un "Comitato d'azione antifascista", che riuniva socialisti, repubblicani e anarchici; questi ultimi erano rappresentati da Ugo Fedeli, [[Erasmo Abate]] (vale a dire H.Rolland), [[Alberto Meschi]] e [[Armando Borghi]]. Collaborò allo stesso modo, all'[[Enciclopedia anarchica di Sébastien Faure|Enciclopedia anarchica]] di [[Sébastien Faure]].


Espulso dalla [[Francia]] e successivamente dal [[Belgio]] (dove insieme a Clelia avevano stampato a marzo ed aprile gli ultimi due numeri de ''La Lota Umana''), allora raggiunse con la [[Clelia Premoli|moglie]] l'[[Uruguay]] dove continuò a militare a Montevideo con [[Luigi Fabbri]] e molti anarchici italiani che avevano trovato rifugio in quel paese, come per esempio [[Domenico Aratari]] e [[Torquato Gobbi]], con i quali fu dato vita al gruppo ''Volontà '', che ben presto darà alle stampe il periodico dell'anarchismo organizzatore ''Studi Sociali''.
Espulso dalla [[Francia]] e successivamente dal [[Belgio]] (dove insieme a Clelia avevano stampato a marzo ed aprile gli ultimi due numeri de ''La Lota Umana''), allora raggiunse con la [[Clelia Premoli|moglie]] l'[[Uruguay]] dove continuò a militare a Montevideo con [[Luigi Fabbri]] e molti anarchici italiani che avevano trovato rifugio in quel paese, come per esempio [[Domenico Aratari]] e [[Torquato Gobbi]], con i quali fu dato vita al gruppo ''Volontà'', che ben presto darà alle stampe il periodico dell'[[anarchismo]] [[organizzatore]] ''Studi Sociali''.


Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità ]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
Nel dicembre del [[1933]], veniva estradato dalle [[autorità]] uruguaiane e rimesso a quelle italiane che nel [[1935]] lo condannarono a cinque anni di confino. Era, volta a volta internato a Ponza, Colfiorito, Monteforte Irpino e Ventotene. Proprio durante la sua detenzione morirà suo figlio di soli 8 anni, Hughetto, che spessissimo gli faceva compagnia al confino con la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]]:
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall'altra fascisti e poliziotti.  
:«Hughetto era sempre stato nelle isole di deportazione con noi e non ha conosciuto altri se non detenuti e confinati. Per lui il mondo si divideva in due categorie di persone: confinati da una parte, dall'altra fascisti e poliziotti.  
:Era già un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo.Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino ...»<ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [http://www.centrostudilibertari.it/bollettino-37 Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag 20</ref>
:Era già un omino e sapeva quello che bisognava fare e quello che un uomo con carattere non deve mai fare. Essendo sempre vissuto tra uomini fatti si era subito abituato a pensare come un uomo, e forse è stato un male perché così egli non ha potuto avere una vera e propria fanciullezza, che è forse il periodo più bello e felice nella vita di un uomo. Eppure nonostante tutto anche a Ventotene, come in precedenza a Ponza e negli altri luoghi di confino... » <ref>Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_37.pdf Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag. 20</ref>


Nel corso del [[1942]] insieme alla moglie fu trasferito a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che fu occupato dai nazisti dopo l'[[8 settembre]] [[1943]]. [[Clelia Premoli]] fu arrestata ed internata campo di concentramento di Chieti Scalo, da dove però riuscirà a scappare. I due si ritrovarono a Chieti, trovando rifugio all'ospedale e aiutando la Croce rossa nella cura dei feriti. Nel corso del [[1944]] la coppia risiedette a Bucchianico, paese del quale Ugo fu nominato sindaco per circa otto mesi. All'avvenuta liberazione, sempre insieme alla moglie, raggiunse, in buona parte a piedi, la città di Milano.  
Nel corso del [[1942]] insieme alla moglie fu trasferito a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che fu occupato dai nazisti dopo l'[[8 settembre]] [[1943]]. [[Clelia Premoli]] fu arrestata ed internata campo di concentramento di Chieti Scalo, da dove però riuscirà a scappare. I due si ritrovarono a Chieti, trovando rifugio all'ospedale e aiutando la Croce rossa nella cura dei feriti. Nel corso del [[1944]] la coppia risiedette a Bucchianico, paese del quale Ugo fu nominato sindaco per circa otto mesi. All'avvenuta liberazione, sempre insieme alla moglie, raggiunse, in buona parte a piedi, la città di Milano.  


Nell'immediato dopoguerra partecipò ai lavori della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]], entrando poi a far parte della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nel [[1951]] lavorò come bibliotecario e responsabile delle attività culturali dell'azienda Olivetti e redasse un gran numero di opere storiche sull'[[anarchismo]]. Ugo Fedeli e la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]] avevano raccolto un'importante mole di documenti che alla sua morte (Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]) sarà inviata all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam andando a costituire gli ''[http://www.iisg.nl/archives/en/files/f/ARCH00392.php Ugo Fedeli papers]''.
Nell'immediato dopoguerra partecipò ai lavori della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]], entrando poi a far parte della [[Federazione Anarchica Italiana]]. Nel [[1951]] lavorò come bibliotecario e responsabile delle attività culturali dell'azienda Olivetti e redasse un gran numero di opere storiche sull'[[anarchismo]]. Ugo Fedeli e la moglie [[Clelia Premoli|Clelia]] avevano raccolto un'importante mole di documenti che alla sua morte (Ivrea, [[10 marzo]] [[1964]]) sarà inviata all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam andando a costituire gli ''[https://search.iisg.amsterdam/Record/ARCH00392 Ugo Fedeli papers]''.


== Ugo Fedeli Papers ==
== Ugo Fedeli Papers ==
Gli ''Ugo Fedeli Papers'' contengono documentazione relativa all'anarchismo internazionale relativa al periodo 1869-1964 e sono conservati all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam. Raccolti principalmente da [[Ugo Fedeli]] e dalla moglie [[Clelia Premoli]], i documenti contengono i diari di Fedeli del periodo 1921-1933 e 1943-1944; la corrispondenza con [[Diego Abad de Santillán]], [[Emile Armand]], [[Camillo Berneri]], [[Giovanna Berneri]], [[Luigi Bertoni]], [[Armando Borghi]], [[Pietro Bruzzi]], [[Gigi Damiani]], [[Severino Di Giovanni]], [[Carlo Doglio]], [[Luigi Fabbri]], [[Luce Fabbri]], [[Sébastien Faure]], [[Italo Garinei]], [[Ildefonso González]], [[Jean Grave]], [[Lucien Haussard]], [[Renée Lamberet]], [[Gaston Leval]], [[Mario Mantovani]], [[Osvaldo Maraviglia]], [[Giuseppe Mariani]], [[Carlo Molaschi]], [[Maria Rossi]], [[Nino Napolitano]], [[Simón Radowitzky]], [[Rudolf Rocker]], [[Raffaele Schiavina]], [[Augustin Souchy]], [[Pio Turroni]]; le lettere dal carcere di [[Gino Lucetti]] alla sua famiglia 1930-1935, le lettere di [[Giovanni Domaschi]] alla sua famiglia 1939-1943; manoscritti, articoli, lettere di Ugo Fedeli oltre alle sue memorie ''Da una guerra all'altra. Brani di vita di un rivoluzionario''; documentazione varia di [[Adriano Vanni]], [[Giovanni Domaschi]], [[Luigi Repossi]], [[Augustin Souchy]], [[Martino Stanca]], [[Luigi Piccolo]], [[Alibrando Giovannetti]], [[Pasquale Binazzi]], [[Tomaso Concordia]], [[Pio Turroni]], [[Ettore Sottovia]], [[Gino Viero]], [[Nina Weksler]], [[Joseph Mascii]], [[Gigi Damiani]], [[Marco Giambelli]], [[Antonio Dettori]], [[Virgilia D'Andrea]], [[Nino Napolitano]], [[Hem Day]], [[Luigi Fabbri]], [[Dino Fortini]], [[Wanda Lizzari]], [[Erikson Nostasiode]] (Giorgetti), [[Virgilio Galassi]], [[Gelindo Zanasi]], [[Rino Palagi]], [[Geno Pampaloni]], [[Mario Perelli]], [[Lia Bellora]], [[Voline]] e [[Umberto Postiglione]]; documentazione relativa alla Conferenza di Rimini, 1872, e di Senigallia, 1962; documenti su varie organizzazioni, soprattutto italiane, come quelle dei ''[[Comitati Pro Vittime Politiche]]'' (Parigi, Milano, Livorno), ''[[Comitati di Difesa Sindacale]]'', ''[[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]]'', [[Federazione Anarchica Italia]] ed altri; vari documentazioni su organizzazioni europee e sudamericane (specialmente Francia, Spagna, Argentina, Uruguay); documentazione varia su persone e militanti, soprattutto anarchici.
Gli ''Ugo Fedeli Papers'' contengono documentazione relativa all'anarchismo internazionale relativa al periodo 1869-1964 e sono conservati all'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam. Raccolti principalmente da [[Ugo Fedeli]] e dalla moglie [[Clelia Premoli]], i documenti contengono i diari di Fedeli del periodo 1921-1933 e 1943-1944; la corrispondenza con [[Diego Abad de Santillán]], [[Émile Armand]], [[Camillo Berneri]], [[Giovanna Berneri]], [[Luigi Bertoni]], [[Armando Borghi]], [[Pietro Bruzzi]], [[Gigi Damiani]], [[Severino Di Giovanni]], [[Carlo Doglio]], [[Luigi Fabbri]], [[Luce Fabbri]], [[Sébastien Faure]], [[Italo Garinei]], [[Ildefonso González]], [[Jean Grave]], [[Lucien Haussard]], [[Renée Lamberet]], [[Gaston Leval]], [[Mario Mantovani]], [[Osvaldo Maraviglia]], [[Giuseppe Mariani]], [[Carlo Molaschi]], [[Maria Rossi]], [[Nino Napolitano]], [[Simón Radowitzky]], [[Rudolf Rocker]], [[Raffaele Schiavina]], [[Augustin Souchy]], [[Pio Turroni]]; le lettere dal carcere di [[Gino Lucetti]] alla sua famiglia 1930-1935, le lettere di [[Giovanni Domaschi]] alla sua famiglia 1939-1943; manoscritti, articoli, lettere di Ugo Fedeli oltre alle sue memorie ''Da una guerra all'altra. Brani di vita di un rivoluzionario''; documentazione varia di [[Adriano Vanni]], [[Giovanni Domaschi]], [[Luigi Repossi]], [[Augustin Souchy]], [[Martino Stanca]], [[Luigi Piccolo]], [[Alibrando Giovannetti]], [[Pasquale Binazzi]], [[Tomaso Concordia]], [[Pio Turroni]], [[Ettore Sottovia]], [[Gino Viero]], [[Nina Weksler]], [[Joseph Mascii]], [[Gigi Damiani]], [[Marco Giambelli]], [[Antonio Dettori]], [[Virgilia D'Andrea]], [[Nino Napolitano]], [[Hem Day]], [[Luigi Fabbri]], [[Dino Fortini]], [[Wanda Lizzari]], [[Erikson Nostasiode]] (Giorgetti), [[Virgilio Galassi]], [[Gelindo Zanasi]], [[Rino Palagi]], [[Geno Pampaloni]], [[Mario Perelli]], [[Lia Bellora]], [[Voline]] e [[Umberto Postiglione]]; documentazione relativa alla Conferenza di Rimini, 1872, e di Senigallia, 1962; documenti su varie organizzazioni, soprattutto italiane, come quelle dei ''[[Comitati Pro Vittime Politiche]]'' (Parigi, Milano, Livorno), ''[[Comitati di Difesa Sindacale]]'', ''[[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]]'', [[Federazione Anarchica Italia]] ed altri; vari documentazioni su organizzazioni europee e sudamericane (specialmente Francia, Spagna, Argentina, Uruguay); documentazione varia su persone e militanti, soprattutto anarchici.


==Note==
==Note==
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===Opere===
===Opere===
* ''Da un guerra all'altra: brani di un rivoluzionario'' (memorie);  
* ''Da un guerra all'altra: brani di un rivoluzionario'' (memorie);  
* ''Fabbri e il suo primo incontro col Malatesta'' (in « Universo », Toulouse, n°2, dicembre 1946)
* ''Fabbri e il suo primo incontro col Malatesta'' (in « Universo », Toulouse, n° 2, dicembre 1946)
* Luigi Fabbri (Torino, 1948);  
* ''Luigi Fabbri'' (Torino, 1948);  
* ''Dogma, scienza e metodo nel pensiero malatestiano'' (Pisa, 1949);  
* ''Dogma, scienza e metodo nel pensiero malatestiano'' (Pisa, 1949);  
* ''Dalla insurrezione dei contadini in Ucraina alla rivolta di Krondstadt'' (Milano, 1950); - Bibliografia malatestiana (Napoli, 1951);  
* ''Dalla insurrezione dei contadini in Ucraina alla rivolta di Krondstadt'' (Milano, 1950); - Bibliografia malatestiana (Napoli, 1951);  
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* ''Nestor Machno, la lotta libertaria nella rivoluzione russa'' (Milano, 1956);  
* ''Nestor Machno, la lotta libertaria nella rivoluzione russa'' (Milano, 1956);  
* ''E. Armand, il suo pensiero e la sua opera'' (Firenze, 1956);  
* ''E. Armand, il suo pensiero e la sua opera'' (Firenze, 1956);  
* ''Breve storia dell'Unione sindacale italiana'' (in « Volontà  », n°9-10-11, 1957);  
* ''Breve storia dell'Unione sindacale italiana'' (in «Volontà», n° 9-10-11, 1957);  
* ''Un viaggio alle isole Utopia'' (Ivrea, 1958);  
* ''Un viaggio alle isole Utopia'' (Ivrea, 1958);  
* ''Giovanni Gavilli, 1855-1918'' (Firenze, 1959);  
* ''Giovanni Gavilli, 1855-1918'' (Firenze, 1959);  
* ''Un decennio di storia italiana, 1914-1924'' (Ivrea, 1959);  
* ''Un decennio di storia italiana, 1914-1924'' (Ivrea, 1959);  
* ''Momenti e uomini del socialismo anarchico in Italia, 1896-1924'' (in « Volontà  », n°10-11, 1960) ;
* ''Momenti e uomini del socialismo anarchico in Italia, 1896-1924'' (in «Volontà», n° 10-11, 1960);
* ''Congressi e convegni'', 1944-1962 (Genova, 1963).
* ''Congressi e convegni'', 1944-1962 (Genova, 1963).


=== Altre collaborazioni di U.Fedeli===
=== Altre collaborazioni di Fedeli===
'''Ugo Fedeli ha anche collaborato ad un gran numero di titoli della stampa libertaria, tra cui, tra gli altri già citati''':


'''Ugo Fedeli ha anche collaborato ad un gran numero di titoli della stampa libertaria, tra cui, tra gli altri già  citati''':
''Il Risveglio anarchico'' (Ginevra, 1920),  ''Anarchismo'' (Pisa, 1922), ''L'Agitazione a favore di Castagna e Bonomini'' (Parigi, 1924), ''L'Idée Anarchiste'' (1924), ''Libertà '' (Buenos Aires, 1925), ''La Lotta Umana'' (Parigi, 1927-1929), ''Primo Maggio'' (Parigi, 1928), ''Olocausto'' (Forlì, 1947), «[[Il Pensiero]]» (Roma, 1950), ''Cenit'' (Tolosa,  1950), ''La Lotta Umana'' (Palermo, 1951), ''Volontà'' (Napoli).
 
''Il Risveglio anarchico'' (Ginevra, 1920),  ''Anarchismo'' (Pisa, 1922), ''L'Agitazione a favore di Castagna e Bonomini'' (Paris, 1924), ''L'Idée Anarchiste'' (1924), ''Libertà '' (Buenos Aires, 1925), ''La Lotta Umana'' (Paris, 1927-1929), ''Primo Maggio'' (Paris, 1928), ''Olocausto'' (Forlì, 1947), ''Il Pensiero'' (Roma, 1950), ''Cenit'' (Toulouse,  1950), ''La Lotta Umana'' (Palermo, 1951), ''Volontà '' (Napoli).
 
=== Fonti articolo===
 
*''Dizionario biografico degli anarchici...'', op. cit (notizie di M. Granata)
* R. Bianco « ''Un siècle de presse''... », op. cit.
* L. Bettini « ''Bibliografia...'' », op. cit.
* Le Monde Libertaire, n°102, giugno 1964.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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