Timothy McVeigh: differenze tra le versioni

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:«In buona sostanza gli agenti federali sono diventati soldati (ricevono un addestramento militare, ne usano le tattiche, le tecniche, l'equipaggiamento, la divisa dell'esercito e ne condividono l'organizzazione e la mentalità) e il loro comportamento ha subito una degenerazione.» <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 55</ref>.
:«In buona sostanza gli agenti federali sono diventati soldati (ricevono un addestramento militare, ne usano le tattiche, le tecniche, l'equipaggiamento, la divisa dell'esercito e ne condividono l'organizzazione e la mentalità) e il loro comportamento ha subito una degenerazione.» <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 55</ref>.
La sua analisi politica sulle vicende legate alla guerra all'[[Iraq]] sarà  ben esplicitata in seguito con queste parole:
La sua analisi politica sulle vicende legate alla guerra all'[[Iraq]] sarà  ben esplicitata in seguito con queste parole:
: «Gli iracheni... sono persone normali [...] ci raccontavano un sacco di bugie perché li uccidessimo. Ci dicevano che dovevamo difendere il Kuwait, dove gli abitanti erano stati violentati e massacrati. La guerra mi ha aperto gli occhi <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag 104</ref> [...] Il governo ha detto che l'Iraq non ha il diritto di tenere riserve di armi chimiche o biologiche [...], fondamentalmente perché le hanno adoperate in passato. Bene, se questo è lo standard on materia, allora gli Stati Uniti sono la nazione che ha stabilito il precedente. Gli USA hanno accumulato le stesse armi (e altre ancora) per più di quarant'anni. Gli USA sostengono che tutto ciò sia stato fatto in funzione di deterrente durante la guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Perché allora l'Iraq non dovrebbe invocare la stesa motivazione (deterrenza) riguardo alla guerra (calda) contro il vicino Iran e alle continue minacce che gli provengono?» <ref>Estratto da ''Saggio sull'ipocrisia'', di Timothy McVeigh, scritto nel [[1998]] e spedito a [[Gore Vidal]] durante la sua detenzione carceraria. Si legga ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 53</ref>
: «Gli iracheni... sono persone normali [...] ci raccontavano un sacco di bugie perché li uccidessimo. Ci dicevano che dovevamo difendere il Kuwait, dove gli abitanti erano stati violentati e massacrati. La guerra mi ha aperto gli occhi <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag. 104</ref> [...] Il governo ha detto che l'Iraq non ha il diritto di tenere riserve di armi chimiche o biologiche [...], fondamentalmente perché le hanno adoperate in passato. Bene, se questo è lo standard on materia, allora gli Stati Uniti sono la nazione che ha stabilito il precedente. Gli USA hanno accumulato le stesse armi (e altre ancora) per più di quarant'anni. Gli USA sostengono che tutto ciò sia stato fatto in funzione di deterrente durante la guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Perché allora l'Iraq non dovrebbe invocare la stesa motivazione (deterrenza) riguardo alla guerra (calda) contro il vicino Iran e alle continue minacce che gli provengono?» <ref>Estratto da ''Saggio sull'ipocrisia'', di Timothy McVeigh, scritto nel [[1998]] e spedito a [[Gore Vidal]] durante la sua detenzione carceraria. Si legga ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 53</ref>


===Formazione politica e culturale===
===Formazione politica e culturale===
Di Timothy McVeigh si sa che era un accanito lettore e che, al rientro dall'Iraq, comincia a leggere assiduamente ''Spotlight'', un bollettino antigovernativo e antisemita, pubblicato dall'organizzazione di estrema destra [[Liberty Lobby]]. Legge inoltre ''Patriot Report'', organo dell'organizzazione estremista fondamentalista ''Christian Identity'' e, soprattutto, ''The Turner Diaries'' di [[William Pierce]], un testo narrativo aspramente [[razzismo|razzista]]. Nonostante quindi i [[media]] lo abbiano sempre descritto come una sorta di [[nazismo|nazi-skin]], egli non era affatto [[razzismo|razzista]] né era ossessionato dai neri, dagli ebrei e dagli omosessuali. Sarà  la perizia psichiatrica del dott. John Smith a chiarire meglio le idee di Mcveigh:
Di Timothy McVeigh si sa che era un accanito lettore e che, al rientro dall'Iraq, comincia a leggere assiduamente ''Spotlight'', un bollettino antigovernativo e antisemita, pubblicato dall'organizzazione di estrema destra [[Liberty Lobby]]. Legge inoltre ''Patriot Report'', organo dell'organizzazione estremista fondamentalista ''Christian Identity'' e, soprattutto, ''The Turner Diaries'' di [[William Pierce]], un testo narrativo aspramente [[razzismo|razzista]]. Nonostante quindi i [[media]] lo abbiano sempre descritto come una sorta di [[nazismo|nazi-skin]], egli non era affatto [[razzismo|razzista]] né era ossessionato dai neri, dagli ebrei e dagli omosessuali. Sarà  la perizia psichiatrica del dott. John Smith a chiarire meglio le idee di Mcveigh:
:«Tim voleva che fosse chiaro che, a differenza dei ''Turner Diaries'', non era un razzista. Su questo punto era stato molto chiaro. Non odia gli omosessuali, anche su questo è stato molto chiaro» <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag 53.</ref>  
:«Tim voleva che fosse chiaro che, a differenza dei ''Turner Diaries'', non era un razzista. Su questo punto era stato molto chiaro. Non odia gli omosessuali, anche su questo è stato molto chiaro» <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag. 53.</ref>  


Con questi gruppi antigovernativi, con molti dei quali ebbe diversi contatti, condivideva una certa idea patriottica, riteneva che il "Sistema" andasse schiacciato, anche con l'uso della forza, ed era convinto però che il governo federale dovesse occuparsi solo della difesa del paese, per il resto dovesse lasciare i cittadini liberi di organizzarsi come pareva meglio a loro, ma senza che la maggioranza tiranneggiasse sulle minoranze. La dimostrazione che egli non condividesse gli aspetti discriminatori di questi gruppi sta nella relazione epistolare che intratterrà  durante la detenzione carceraria con [[Gore Vidal]], intellettuale gay e di sinistra da lui profondamente rispettato.
Con questi gruppi antigovernativi, con molti dei quali ebbe diversi contatti, condivideva una certa idea patriottica, riteneva che il "Sistema" andasse schiacciato, anche con l'uso della forza, ed era convinto però che il governo federale dovesse occuparsi solo della difesa del paese, per il resto dovesse lasciare i cittadini liberi di organizzarsi come pareva meglio a loro, ma senza che la maggioranza tiranneggiasse sulle minoranze. La dimostrazione che egli non condividesse gli aspetti discriminatori di questi gruppi sta nella relazione epistolare che intratterrà  durante la detenzione carceraria con [[Gore Vidal]], intellettuale gay e di sinistra da lui profondamente rispettato.