Timothy McVeigh: differenze tra le versioni

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[[File:Timothy McVeigh.jpg|thumb|Identikit (a sinistra) e foto segnaletica di Timothy McVeigh (right)]]'''Timothy James McVeigh''' (Lockport, [[23 aprile]] [[1968]] – Terre Haute, [[11 giugno]] [[2001]]) è stato un veterano dell'esercito statunitense condannato a morte con l'accusa di essere l'esecutore materiale dell'[[Timothy_McVeigh#L.27attentato_ad_Oklahoma_City|attentato di Oklahoma City]] del [[19 aprile]] [[1995]]. McVeigh dichiarò di averlo eseguito come ritorsione per la strage di [[Timothy McVeigh#Strage_di_Waco_ed_altri_fatti|Waco]] - avvenuta esattamente due anni prima. L'attentato provocò la morte di 168 persone - tra cui 19 bambini - e fu il più sanguinoso atto terroristico perpetrato nel territorio degli [[Stati Uniti]] fino agli [[Antefatti del 11 settembre|attentati dell'11 settembre 2001]].  
[[File:Timothy McVeigh.jpg|thumb|Identikit (a sinistra) e foto segnaletica di Timothy McVeigh (right)]]'''Timothy James McVeigh''' (Lockport, [[23 aprile]] [[1968]] – Terre Haute, [[11 giugno]] [[2001]]) è stato un veterano dell'esercito statunitense condannato a morte con l'accusa di essere l'esecutore materiale dell'[[Timothy_McVeigh#L.27attentato_ad_Oklahoma_City|attentato di Oklahoma City]] del [[19 aprile]] [[1995]]. McVeigh dichiarò di averlo eseguito come ritorsione per la strage di [[Timothy McVeigh#Strage_di_Waco_ed_altri_fatti|Waco]] - avvenuta esattamente due anni prima. L'attentato provocò la morte di 168 persone - tra cui 19 bambini - e fu il più sanguinoso atto terroristico perpetrato nel territorio degli [[Stati Uniti]] fino agli [[Antefatti dell'11 settembre|attentati dell'11 settembre 2001]].  


McVeigh fu riconosciuto colpevole di 11 reati federali, [[Pena di morte|condannato a morte]] e giustiziato l'[[11 giugno]] [[2001]] mediante iniezione letale.  
McVeigh fu riconosciuto colpevole di 11 reati federali, [[Pena di morte|condannato a morte]] e giustiziato l'[[11 giugno]] [[2001]] mediante iniezione letale.  
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Timothy James McVeigh nasce a Lockport il [[23 aprile]] [[1968]] in una famiglia cattolica irlandese. Suo padre, William, è un operaio della [[General Motors]], sua madre invece, Mildred Noreen "Mickey" Hill, fa di professione l'agente di viaggio. Oltre ai genitori e a Timothy, in famiglia ci sono anche da due sorelle ed è particolarmente importante anche la figura del nonno, che per il ragazzo fu un punto di riferimento molto importante specialmente durante l'infanzia.
Timothy James McVeigh nasce a Lockport il [[23 aprile]] [[1968]] in una famiglia cattolica irlandese. Suo padre, William, è un operaio della [[General Motors]], sua madre invece, Mildred Noreen "Mickey" Hill, fa di professione l'agente di viaggio. Oltre ai genitori e a Timothy, in famiglia ci sono anche da due sorelle ed è particolarmente importante anche la figura del nonno, che per il ragazzo fu un punto di riferimento molto importante specialmente durante l'infanzia.
=== Infanzia e gioventù ===
=== Infanzia e gioventù ===
I primi anni di vita del piccolo Tim sono sostanzialmente "normali", ma tutto cambia quando nel dicembre del [[1979]] i suoi genitori si separano; la madre e le due sorelle si trasferiscono in Florida, invece lui rimane con il padre a Pendleton (New York). Il ragazzo cresce educato e sensibile, un pò solitario ed ombroso ma con una grandissima curiosità verso tutto il mondo che lo circonda. Per questo diviene un voracissimo lettore: legge soprattutto libri di storia, di politica e anche la Costituzione americana, ma senza trascurare le poesie, di cui ama in particolare quelle di [[William Ernest Henley]] (1849-1903), un poeta che gli trasmette l'idea dell'eroe tragico capace di dare anche la propria vita per una giusta causa <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 45</ref>. Durante gli anni della High School si interessa di [[computer]] e sistemi informatici.  
I primi anni di vita del piccolo Tim sono sostanzialmente "normali", ma tutto cambia quando nel dicembre del [[1979]] i suoi genitori si separano; la madre e le due sorelle si trasferiscono in Florida, invece lui rimane con il padre a Pendleton (New York). Il ragazzo cresce educato e sensibile, un pò solitario ed ombroso ma con una grandissima curiosità verso tutto il mondo che lo circonda. Per questo diviene un voracissimo lettore: legge soprattutto libri di storia, di politica e anche la Costituzione americana, ma senza trascurare le poesie, di cui ama in particolare quelle di [[William Ernest Henley]] (1849-1903), un poeta che gli trasmette l'idea dell'eroe tragico capace di dare anche la propria vita per una giusta causa <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 45</ref>. Durante gli anni della High School si interessa di [[computer]] e sistemi informatici.  


Diplomatosi il [[2 giugno]] [[1986]], con voti non certo brillanti, McVeigh valuta la possibilità di arruolarsi nell'[[esercito]] vista la sua passione per le armi (a tredici anni possiede già il suo primo fucile, a sedici ne ha un altro a canne mozze), trasmessagli dal nonno, e l'amore che nutre per il proprio paese. Per un breve periodo si iscrive all'Università di Stratton, ma ben presto se ne allontana giacché comprende che questa non è la sua strada.
Diplomatosi il [[2 giugno]] [[1986]], con voti non certo brillanti, McVeigh valuta la possibilità di arruolarsi nell'[[esercito]] vista la sua passione per le armi (a tredici anni possiede già il suo primo fucile, a sedici ne ha un altro a canne mozze), trasmessagli dal nonno, e l'amore che nutre per il proprio paese. Per un breve periodo si iscrive all'Università di Stratton, ma ben presto se ne allontana giacché comprende che questa non è la sua strada.
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:«Siamo stati fomentati e ingannati [...] la guerra mi ha aperto gli occhi» (Timothy McVeigh)
:«Siamo stati fomentati e ingannati [...] la guerra mi ha aperto gli occhi» (Timothy McVeigh)
Nel [[1988]] entra nell'[[esercito]], diviene sergente e partecipa nel [[1991]] alla prima [[Guerra del Golfo]] ricevendo elogi e riconoscenze per il suo operato. In guerra però Mc Veigh si accorge che la realtà non è quella descritta dai [[media]], così comincia a farsi strada in lui il pensiero che l'[[esercito]] americano non sia certo al servizio del popolo, della [[democrazia]] e della [[libertà]], bensì di interessi superiori e non certo generali. Ritiene inoltre che la militarizzazione del sistema americano sia divenuta così invasiva che anche i federali sarebbero diventati dei veri e propri militari che agiscono violentemente anche contro i loro stessi concittadini:
Nel [[1988]] entra nell'[[esercito]], diviene sergente e partecipa nel [[1991]] alla prima [[Guerra del Golfo]] ricevendo elogi e riconoscenze per il suo operato. In guerra però Mc Veigh si accorge che la realtà non è quella descritta dai [[media]], così comincia a farsi strada in lui il pensiero che l'[[esercito]] americano non sia certo al servizio del popolo, della [[democrazia]] e della [[libertà]], bensì di interessi superiori e non certo generali. Ritiene inoltre che la militarizzazione del sistema americano sia divenuta così invasiva che anche i federali sarebbero diventati dei veri e propri militari che agiscono violentemente anche contro i loro stessi concittadini:
:«In buona sostanza gli agenti federali sono diventati soldati (ricevono un addestramento militare, ne usano le tattiche, le tecniche, l'equipaggiamento, la divisa dell'esercito e ne condividono l'organizzazione e la mentalità) e il loro comportamento ha subito una degenerazione.» <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 55</ref>.
:«In buona sostanza gli agenti federali sono diventati soldati (ricevono un addestramento militare, ne usano le tattiche, le tecniche, l'equipaggiamento, la divisa dell'esercito e ne condividono l'organizzazione e la mentalità) e il loro comportamento ha subito una degenerazione.» <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 55</ref>.
La sua analisi politica sulle vicende legate alla guerra all'[[Iraq]] sarà ben esplicitata in seguito con queste parole:
La sua analisi politica sulle vicende legate alla guerra all'[[Iraq]] sarà ben esplicitata in seguito con queste parole:
: «Gli iracheni... sono persone normali [...] ci raccontavano un sacco di bugie perché li uccidessimo. Ci dicevano che dovevamo difendere il Kuwait, dove gli abitanti erano stati violentati e massacrati. La guerra mi ha aperto gli occhi <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag. 104</ref> [...] Il governo ha detto che l'Iraq non ha il diritto di tenere riserve di armi chimiche o biologiche [...], fondamentalmente perché le hanno adoperate in passato. Bene, se questo è lo standard on materia, allora gli Stati Uniti sono la nazione che ha stabilito il precedente. Gli USA hanno accumulato le stesse armi (e altre ancora) per più di quarant'anni. Gli USA sostengono che tutto ciò sia stato fatto in funzione di deterrente durante la guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Perché allora l'Iraq non dovrebbe invocare la stesa motivazione (deterrenza) riguardo alla guerra (calda) contro il vicino Iran e alle continue minacce che gli provengono?» <ref>Estratto da ''Saggio sull'ipocrisia'', di Timothy McVeigh, scritto nel [[1998]] e spedito a [[Gore Vidal]] durante la sua detenzione carceraria. Si legga ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 53</ref>
: «Gli iracheni... sono persone normali [...] ci raccontavano un sacco di bugie perché li uccidessimo. Ci dicevano che dovevamo difendere il Kuwait, dove gli abitanti erano stati violentati e massacrati. La guerra mi ha aperto gli occhi <ref>Gore Vidal, ''La fine della libertà'', Fazi editore, pag. 104</ref> [...] Il governo ha detto che l'Iraq non ha il diritto di tenere riserve di armi chimiche o biologiche [...], fondamentalmente perché le hanno adoperate in passato. Bene, se questo è lo standard on materia, allora gli Stati Uniti sono la nazione che ha stabilito il precedente. Gli USA hanno accumulato le stesse armi (e altre ancora) per più di quarant'anni. Gli USA sostengono che tutto ciò sia stato fatto in funzione di deterrente durante la guerra fredda contro l'Unione Sovietica. Perché allora l'Iraq non dovrebbe invocare la stesa motivazione (deterrenza) riguardo alla guerra (calda) contro il vicino Iran e alle continue minacce che gli provengono?» <ref>Estratto da ''Saggio sull'ipocrisia'', di Timothy McVeigh, scritto nel [[1998]] e spedito a [[Gore Vidal]] durante la sua detenzione carceraria. Si legga ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 53</ref>


===Formazione politica e culturale===
===Formazione politica e culturale===
Di Timothy McVeigh si sa che era un accanito lettore e che, al rientro dall'Iraq, comincia a leggere assiduamente ''Spotlight'', un bollettino antigovernativo e antisemita, pubblicato dall'organizzazione di estrema destra [[Liberty Lobby]]. Legge inoltre ''Patriot Report'', organo dell'organizzazione estremista fondamentalista ''Christian Identity'' e, soprattutto, ''The Turner Diaries'' di [[William Pierce]], un testo narrativo aspramente [[razzismo|razzista]]. Nonostante quindi i [[media]] lo abbiano sempre descritto come una sorta di [[nazismo|nazi-skin]], egli non era affatto [[razzismo|razzista]] né era ossessionato dai neri, dagli ebrei e dagli omosessuali. Sarà la perizia psichiatrica del dott. John Smith a chiarire meglio le idee di Mcveigh:
Di Timothy McVeigh si sa che era un accanito lettore e che, al rientro dall'Iraq, comincia a leggere assiduamente ''Spotlight'', un bollettino antigovernativo e antisemita, pubblicato dall'organizzazione di estrema destra [[Liberty Lobby]]. Legge inoltre ''Patriot Report'', organo dell'organizzazione estremista fondamentalista ''Christian Identity'' e, soprattutto, ''The Turner Diaries'' di [[William Pierce]], un testo narrativo aspramente [[razzismo|razzista]]. Nonostante quindi i [[media]] lo abbiano sempre descritto come una sorta di [[nazismo|nazi-skin]], egli non era affatto [[razzismo|razzista]] né era ossessionato dai neri, dagli ebrei e dagli omosessuali. Sarà la perizia psichiatrica del dott. John Smith a chiarire meglio le idee di Mcveigh:
:«Tim voleva che fosse chiaro che, a differenza dei ''Turner Diaries'', non era un razzista. Su questo punto era stato molto chiaro. Non odia gli omosessuali, anche su questo è stato molto chiaro» <ref>Gore Vidal, La fine della libertà, Fazi editore, pag. 53.</ref>  
:«Tim voleva che fosse chiaro che, a differenza dei ''Turner Diaries'', non era un razzista. Su questo punto era stato molto chiaro. Non odia gli omosessuali, anche su questo è stato molto chiaro» <ref>Gore Vidal, ''La fine della libertà'', Fazi editore, pag. 53.</ref>  


Con questi gruppi antigovernativi, con molti dei quali ebbe diversi contatti, condivideva una certa idea patriottica, riteneva che il "Sistema" andasse schiacciato, anche con l'uso della forza, ed era convinto però che il governo federale dovesse occuparsi solo della difesa del paese, per il resto dovesse lasciare i cittadini liberi di organizzarsi come pareva meglio a loro, ma senza che la maggioranza tiranneggiasse sulle minoranze. La dimostrazione che egli non condividesse gli aspetti discriminatori di questi gruppi sta nella relazione epistolare che intratterrà durante la detenzione carceraria con [[Gore Vidal]], intellettuale gay e di sinistra da lui profondamente rispettato.
Con questi gruppi antigovernativi, con molti dei quali ebbe diversi contatti, condivideva una certa idea patriottica, riteneva che il "Sistema" andasse schiacciato, anche con l'uso della forza, ed era convinto però che il governo federale dovesse occuparsi solo della difesa del paese, per il resto dovesse lasciare i cittadini liberi di organizzarsi come pareva meglio a loro, ma senza che la maggioranza tiranneggiasse sulle minoranze. La dimostrazione che egli non condividesse gli aspetti discriminatori di questi gruppi sta nella relazione epistolare che intratterrà durante la detenzione carceraria con [[Gore Vidal]], intellettuale gay e di sinistra da lui profondamente rispettato.
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===Strage di Waco ed altri fatti===
===Strage di Waco ed altri fatti===


Negli anni '90 si susseguono negli [[Stati Uniti]] alcune vere e proprie stragi che vedono direttamente coinvolti gli uomini dell'[[FBI]] e\o della polizia. McVeigh rimane molto turbato da questi eventi ed il suo odio verso il governo federale non fa che accrescersi a dismisura.
Negli anni '90 si susseguono negli [[Stati Uniti]] alcune vere e proprie stragi che vedono direttamente coinvolti gli uomini dell'[[FBI]] e/o della polizia. McVeigh rimane molto turbato da questi eventi ed il suo odio verso il governo federale non fa che accrescersi a dismisura.


'''La più grave di queste stragi si verifica il [[19 aprile]] [[1993]], a Waco (Texas)''': nel [[1993]] il Governo americano degli Stati Uniti comincia ad indagare su una setta religiosa, i ''Branch Davidians'' guidati dal leader [[David Koresh]], accusata di svariati reati (possesso illegale di armi, abuso di alcool e droga, pedofilia, ecc.). Secondo quanto riporta [[Gore Vidal]] nel suo ''La fine della libertà '', Koresh si dimostrò sempre disponibile al confronto con i federali, ma questi non lo furono mai altrettanto. Il [[28 febbraio]] [[1993]], più di cento agenti del '''BATF''' (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms), ente dipendente dal Governo Federale, attaccarono improvvisamente e senza mandato la comune religiosa di Waco, coadiuvati da un elicottero federale che dall'alto prese a sparare sull'edificio: morirono 6 davidiani e 4 federali (probabilmente a causa di «fuoco amico», sempre secondo Vidal).  
'''La più grave di queste stragi si verifica il [[19 aprile]] [[1993]], a Waco (Texas)''': nel [[1993]] il Governo americano degli Stati Uniti comincia ad indagare su una setta religiosa, i ''Branch Davidians'' guidati dal leader [[David Koresh]], accusata di svariati reati (possesso illegale di armi, abuso di alcool e droga, pedofilia, ecc.). Secondo quanto riporta [[Gore Vidal]] nel suo ''La fine della libertà '', Koresh si dimostrò sempre disponibile al confronto con i federali, ma questi non lo furono mai altrettanto. Il [[28 febbraio]] [[1993]], più di cento agenti del '''BATF''' (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms), ente dipendente dal Governo Federale, attaccarono improvvisamente e senza mandato la comune religiosa di Waco, coadiuvati da un elicottero federale che dall'alto prese a sparare sull'edificio: morirono 6 davidiani e 4 federali (probabilmente a causa di «fuoco amico», sempre secondo Vidal).  
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Agenti esperti dell'FBI e reparti scelti della “Delta Force”, facendo addirittura uso d veicoli corazzati e carri armati di grossa stazza, circondarono la setta religiosa non lasciando loro nessuna possibilità di fuga. Il complesso fu attaccato con gas mortale, alcuni dei davidiani tentarono la fuga ma furono assassinati dai cecchini. Alla fine settantasei persone morirono, ventisette dei quali erano bambini. Nessun federale rimase ucciso (a dimostrazione che forse la setta non era troppo incline alla [[violenza]]) <ref>Si legga anche No More Wacos: Waht's Wrong Eith Federal Lae Enforcement and How to Fix It, di David Kopel e Paul H.Blackman</ref>.
Agenti esperti dell'FBI e reparti scelti della “Delta Force”, facendo addirittura uso d veicoli corazzati e carri armati di grossa stazza, circondarono la setta religiosa non lasciando loro nessuna possibilità di fuga. Il complesso fu attaccato con gas mortale, alcuni dei davidiani tentarono la fuga ma furono assassinati dai cecchini. Alla fine settantasei persone morirono, ventisette dei quali erano bambini. Nessun federale rimase ucciso (a dimostrazione che forse la setta non era troppo incline alla [[violenza]]) <ref>Si legga anche No More Wacos: Waht's Wrong Eith Federal Lae Enforcement and How to Fix It, di David Kopel e Paul H.Blackman</ref>.


McVeigh, come altri americani, aveva deciso di veder di persona quanto stava accadendo a Waco. Una volta giunto nella città vi trova altri americani indignati dalla [[violenza]] dell'[[FBI]] portata avanti contro altri americani. Si saprà in seguito che tutti i presenti a Waco furono fotografati e schedati. McVeigh percepì l'attacco ai davidiani come una dichiarazione di guerra contro inermi cittadini americani, che peraltro si andavano ad aggiungere ad altri atti di [[violenza]] compiuti dall'FBI o dalla polizia <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 94</ref>:
McVeigh, come altri americani, aveva deciso di veder di persona quanto stava accadendo a Waco. Una volta giunto nella città vi trova altri americani indignati dalla [[violenza]] dell'[[FBI]] portata avanti contro altri americani. Si saprà in seguito che tutti i presenti a Waco furono fotografati e schedati. McVeigh percepì l'attacco ai davidiani come una dichiarazione di guerra contro inermi cittadini americani, che peraltro si andavano ad aggiungere ad altri atti di [[violenza]] compiuti dall'FBI o dalla polizia <ref>[[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 94</ref>:
*[[1991]], [[Garland (Texas)]]: con l'intento di compiere una perquisizione, alcuni poliziotti penetrano nella roulotte di Kenneth Baulch, dove dormiva con il figlioletto di diciassette mesi, e gli sparano un colpo alla schiena.
*[[1991]], [[Garland (Texas)]]: con l'intento di compiere una perquisizione, alcuni poliziotti penetrano nella roulotte di Kenneth Baulch, dove dormiva con il figlioletto di diciassette mesi, e gli sparano un colpo alla schiena.
*[[1992]], [[Everett (Washington)]]: una squadra Swat della polizia, come racconta il «Seattle Times», uccide Robin Pratt, madre di famiglia sul cui marito pendeva un mandato d'arresto (in seguito sarà prosciolto da ogni accusa).
*[[1992]], [[Everett (Washington)]]: una squadra Swat della polizia, come racconta il «Seattle Times», uccide Robin Pratt, madre di famiglia sul cui marito pendeva un mandato d'arresto (in seguito sarà prosciolto da ogni accusa).
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L'esplosione avviene alle 9:02 di mercoledì [[19 aprile]], esattamente due anni dopo la strage di Waco. Muoiono 168 persone e oltre 800 rimangono ferite. Per Timothy quello non è solo un semplice gesto di rappresaglia, ma un vero e proprio atto di guerra contro il suo stesso governo, responsabile, secondo lui, di aver per primo dichiarato guerra ai cittadini americani:
L'esplosione avviene alle 9:02 di mercoledì [[19 aprile]], esattamente due anni dopo la strage di Waco. Muoiono 168 persone e oltre 800 rimangono ferite. Per Timothy quello non è solo un semplice gesto di rappresaglia, ma un vero e proprio atto di guerra contro il suo stesso governo, responsabile, secondo lui, di aver per primo dichiarato guerra ai cittadini americani:


: «Spiego qui perché ho fatto saltare in aria il Murrah Federal Building di Oklahoma. Non per farmi pubblicità né per cercare di affermare le mie ragioni, ma perché quest'azione, rispetto ad altre, sarebbe servito a più scopi. In primo luogo, l'attentato era un gesto di rappresaglia [...] Di conseguenza, l'attentato era da intendersi anche come un attacco preventivo (o proattivo) contro quelle forze militari e i loro centri di comando e controllo all'interno degli edifici federali. Quando una forza nemica lancia continui attacchi da una specifica base operativa, è una buona strategia militare portare la battaglia in campo nemico [...] ho deciso di mandare un messaggio a un governo che sta diventando sempre più ostile [...]far saltare in aria il Murrah Federal Building era moralmente e strategicamente equivalente alle azioni militari degli stati uniti contro edifici del governo in Serbia, in Iraq o altre nazioni. Basandomi sull'osservazione della politica del mio stesso governo, ho considerato la mia azione come una scelta accettabile.» <ref> Appunti di Timothy Mcveigh scritti il [[4 aprile]] [[2001]] ed inviati allo scrittore [[Gore Vidal]], con cui intratteneva stretti rapporti epistolari. Si veda ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 55</ref>
: «Spiego qui perché ho fatto saltare in aria il Murrah Federal Building di Oklahoma. Non per farmi pubblicità né per cercare di affermare le mie ragioni, ma perché quest'azione, rispetto ad altre, sarebbe servito a più scopi. In primo luogo, l'attentato era un gesto di rappresaglia [...] Di conseguenza, l'attentato era da intendersi anche come un attacco preventivo (o proattivo) contro quelle forze militari e i loro centri di comando e controllo all'interno degli edifici federali. Quando una forza nemica lancia continui attacchi da una specifica base operativa, è una buona strategia militare portare la battaglia in campo nemico [...] ho deciso di mandare un messaggio a un governo che sta diventando sempre più ostile [...]far saltare in aria il Murrah Federal Building era moralmente e strategicamente equivalente alle azioni militari degli stati uniti contro edifici del governo in Serbia, in Iraq o altre nazioni. Basandomi sull'osservazione della politica del mio stesso governo, ho considerato la mia azione come una scelta accettabile.» <ref> Appunti di Timothy Mcveigh scritti il [[4 aprile]] [[2001]] ed inviati allo scrittore [[Gore Vidal]], con cui intratteneva stretti rapporti epistolari. Si veda ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 55</ref>


Avvenuta l'esplosione Timothy sale in macchina per far rientro a casa ma viene fermato dopo soli 90 minuti, la sua automobile infatti è incredibilmente senza targa ed è quindi ovvio che sia stata notata. Perquisito, gli trovano addosso una pistola e lo arrestato immediatamente. Tim, al momento del fermo, indossava una T-shirt raffigurante davanti un'immagine di Abraham Lincoln e lo slogan: ''Sic Tyrannis Semper'' ('Così sempre ai tiranni'), il motto dello stato della Virginia e anche le parole pronunciate da John Wilkes Booth dopo aver sparato a Lincoln. Sul retro della maglietta era rappresentato un albero con una foto di tre gocce di sangue e la citazione di Thomas Jefferson: «L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni.».
Avvenuta l'esplosione Timothy sale in macchina per far rientro a casa ma viene fermato dopo soli 90 minuti, la sua automobile infatti è incredibilmente senza targa ed è quindi ovvio che sia stata notata. Perquisito, gli trovano addosso una pistola e lo arrestato immediatamente. Tim, al momento del fermo, indossava una T-shirt raffigurante davanti un'immagine di Abraham Lincoln e lo slogan: ''Sic Tyrannis Semper'' ('Così sempre ai tiranni'), il motto dello stato della Virginia e anche le parole pronunciate da John Wilkes Booth dopo aver sparato a Lincoln. Sul retro della maglietta era rappresentato un albero con una foto di tre gocce di sangue e la citazione di Thomas Jefferson: «L'albero della libertà deve essere rinvigorito di tanto in tanto con il sangue dei patrioti e dei tiranni.».
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#Jack Mauck, vice sceriffo della contea di Shawnee, sostenne di aver individuato in un noto attivista antigovernativo della zona il secondo uomo ricercato dall'[[FBI]]. La contea di Shawnee si trova a sole 50 miglia da Junction City, Kansas, dove fu noleggiato il camion Ryder e dove Mcveigh trascorse una notte al Dreamland Motel in compagnia di un altro uomo, che rimarrà sempre ignoto. Lo sceriffo avvertì i federali ma questi non si attivarono a dovere. Ugualmente l'[[FBI]] si mostrò passivo di fronte alla medesima identificazione dell'[[individuo]] fatta da Suzanne James, un'impiegata della Drug Administration della contea. Mauck contattò allora un giornalista che seguiva il caso, Mike Tharp del «Us News and World Report», il quale cominciò a mostrare in giro la foto del ricercato. Dopo breve tempo il giornalista riuscì a dare un nome e un cognome alla persona raffigurata nell'identikit. Fu avvertito l'[[FBI]], che annunciò che avrebbe seguito tutte le piste. Non ci sono prove che l'abbia mai veramente fatto.
#Jack Mauck, vice sceriffo della contea di Shawnee, sostenne di aver individuato in un noto attivista antigovernativo della zona il secondo uomo ricercato dall'[[FBI]]. La contea di Shawnee si trova a sole 50 miglia da Junction City, Kansas, dove fu noleggiato il camion Ryder e dove Mcveigh trascorse una notte al Dreamland Motel in compagnia di un altro uomo, che rimarrà sempre ignoto. Lo sceriffo avvertì i federali ma questi non si attivarono a dovere. Ugualmente l'[[FBI]] si mostrò passivo di fronte alla medesima identificazione dell'[[individuo]] fatta da Suzanne James, un'impiegata della Drug Administration della contea. Mauck contattò allora un giornalista che seguiva il caso, Mike Tharp del «Us News and World Report», il quale cominciò a mostrare in giro la foto del ricercato. Dopo breve tempo il giornalista riuscì a dare un nome e un cognome alla persona raffigurata nell'identikit. Fu avvertito l'[[FBI]], che annunciò che avrebbe seguito tutte le piste. Non ci sono prove che l'abbia mai veramente fatto.
#Qualche giorno dopo l'attentato, Russell Roe, assistente procuratore del tribunale della contea di Geary, sostenne di aver individuato il secondo volto dell'identikit diffuso dalla polizia. Anche lo sceriffo della contea di Pottawattomie sostenne di aver individuato il medesimo uomo, ma incredibilmente tutti questi indizi incontrarono il quasi totale disinteresse dell'[[FBI]], che dopo un'indagine superficiale abbandonò le piste fornite da questi testimoni. Il nome del sospetto saltò fuori anche durante un'indagine su un caso di frode bancaria in Texas, che vide implicati diversi esponenti del gruppo antigovernativo Repubblic of Texas (ROT). Durante il processo il [[governo]] fornì alcuni video come prova. In uno di questi si vedeva che l'uomo che spiegava ai militanti della ROT come creare documenti falsi era proprio l'uomo identificato da Russell Roe. Tutti gli uomini del video furono arrestati, escluso proprio il sospetto, il quale fu spudoratamente protetto tanto dai federali quanto dai giudici che trovarono dei cavilli legali per salvarlo ed impedirne qualsiasi incriminazione per questa ed altre vicende.
#Qualche giorno dopo l'attentato, Russell Roe, assistente procuratore del tribunale della contea di Geary, sostenne di aver individuato il secondo volto dell'identikit diffuso dalla polizia. Anche lo sceriffo della contea di Pottawattomie sostenne di aver individuato il medesimo uomo, ma incredibilmente tutti questi indizi incontrarono il quasi totale disinteresse dell'[[FBI]], che dopo un'indagine superficiale abbandonò le piste fornite da questi testimoni. Il nome del sospetto saltò fuori anche durante un'indagine su un caso di frode bancaria in Texas, che vide implicati diversi esponenti del gruppo antigovernativo Repubblic of Texas (ROT). Durante il processo il [[governo]] fornì alcuni video come prova. In uno di questi si vedeva che l'uomo che spiegava ai militanti della ROT come creare documenti falsi era proprio l'uomo identificato da Russell Roe. Tutti gli uomini del video furono arrestati, escluso proprio il sospetto, il quale fu spudoratamente protetto tanto dai federali quanto dai giudici che trovarono dei cavilli legali per salvarlo ed impedirne qualsiasi incriminazione per questa ed altre vicende.
#Un'altra testimonianza quasi del tutto trascurata fu quella di Charles Farley, dipendente di un'azienda sita presso il lago Geary ([[Kansas]]), che sostenne di essersi imbattuto il [[17 aprile|17]] o [[18 aprile]] [[1995]] in un pick-up, un grosso camion da traslochi, una macchina marrone parcheggiata e un camion Ryder, tutti parcheggiati lungo l'autostrada e intorno ai quali gravitavano almeno 5 uomini che avevano problemi con il camion Ryder, che pareva sovraccarico di fertilizzanti. Farley dichiarò di aver chiesto loro se avessero avuto bisogno di aiuto ma di esser stato respinto da un'occhiataccia di uno di quegli uomini. Farley, che sostenne d'aver riconosciuto la stessa persona in un'intervista TV mandata in onda per descrivere il fenomeno delle milizie, fu interrogato durante il processo, ma la sua testimonianza praticamente non ebbe alcun effetto sull'accertamento dei fatti. <ref> [[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 67-73 </ref>.
#Un'altra testimonianza quasi del tutto trascurata fu quella di Charles Farley, dipendente di un'azienda sita presso il lago Geary ([[Kansas]]), che sostenne di essersi imbattuto il [[17 aprile|17]] o [[18 aprile]] [[1995]] in un pick-up, un grosso camion da traslochi, una macchina marrone parcheggiata e un camion Ryder, tutti parcheggiati lungo l'autostrada e intorno ai quali gravitavano almeno 5 uomini che avevano problemi con il camion Ryder, che pareva sovraccarico di fertilizzanti. Farley dichiarò di aver chiesto loro se avessero avuto bisogno di aiuto ma di esser stato respinto da un'occhiataccia di uno di quegli uomini. Farley, che sostenne d'aver riconosciuto la stessa persona in un'intervista TV mandata in onda per descrivere il fenomeno delle milizie, fu interrogato durante il processo, ma la sua testimonianza praticamente non ebbe alcun effetto sull'accertamento dei fatti. <ref> [[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 67-73 </ref>.
*'''La denuncia di Niki Deutchman'''
*'''La denuncia di Niki Deutchman'''
Sul fatto che non si fossero abbastanza prove, oltre ogni ragionevole dubbio, sull'unica colpevolezza di McVeigh e Nichols lo dimostra l'impasse a cui giunse la giuria durante il processo a Terry Nichols. Due giorni dopo l'ingresso in camera di consiglio, la presidentessa Niki Deutchman informò il giudice Matsch che la giuria era in stallo, il che spinse lo stesso a prendere [[autorità |autoritariamente]] in mano il caso e a condannare Nichols all'ergastolo. La presidentessa denunciò pubblicamente il colpo di mano del giudice:  
Sul fatto che non si fossero abbastanza prove, oltre ogni ragionevole dubbio, sull'unica colpevolezza di McVeigh e Nichols lo dimostra l'impasse a cui giunse la giuria durante il processo a Terry Nichols. Due giorni dopo l'ingresso in camera di consiglio, la presidentessa Niki Deutchman informò il giudice Matsch che la giuria era in stallo, il che spinse lo stesso a prendere [[autorità |autoritariamente]] in mano il caso e a condannare Nichols all'ergastolo. La presidentessa denunciò pubblicamente il colpo di mano del giudice:  
: «Qualcuno ha deciso troppo presto che McVeigh e Nichols erano quelli che si stavano cercando, e lo stesso tipo di risorse non è stato utilizzato per cercare di scoprire chi altri potesse essere coinvolto [...] In verità, il governo se ne è lavato le mani» (Niki Deutchman, presidentessa della camera di consiglio del tribunale) <ref> [[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà '', Fazi editore, pag. 66 </ref>.
: «Qualcuno ha deciso troppo presto che McVeigh e Nichols erano quelli che si stavano cercando, e lo stesso tipo di risorse non è stato utilizzato per cercare di scoprire chi altri potesse essere coinvolto [...] In verità, il governo se ne è lavato le mani» (Niki Deutchman, presidentessa della camera di consiglio del tribunale) <ref> [[Gore Vidal]], ''La fine della Libertà'', Fazi editore, pag. 66 </ref>.


==Note==
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*[[Gore Vidal]]. ''La fine della libertà '', Fazi editore, 2001
*[[Gore Vidal]]. ''La fine della libertà'', Fazi editore, 2001


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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