Teresa Claramunt: differenze tra le versioni

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[[File:Claramunt.png|thumb|Teresa Claramunt]]'''Teresa Claramunt''' (Barbastro, [[Spagna]], [[4 giugno]] [[1862]] - Barcellona, [[12 aprile]] [[1931]]), è stata un'[[anarchica]] e una [[anarco-femminista|femminista]] spagnola <ref>'''Fonti principali''': [http://militants-anarchistes.info/spip.php?article892 "Militants.anarchistes.info"] e  [http://archive.is/UlGTa "Escritorasypensadoras.com]</ref>.
[[File:Claramunt.png|thumb|Teresa Claramunt]]'''Teresa Claramunt''' (Barbastro, [[Spagna]], [[4 giugno]] [[1862]] - Barcellona, [[12 aprile]] [[1931]]), è stata un'[[anarchica]] e una [[anarco-femminista|femminista]] spagnola.


== Biografia ==
== Biografia <ref>Fonti principali: [http://militants-anarchistes.info/spip.php?article892 ''Dictionnaire des militants anarchistes''] e  [http://archive.is/UlGTa Escritorasypensadoras.com]</ref> ==
[[File:TeresaClaramunt.jpg|miniatura|left|200px|Teresa Claramunt]]
[[File:TeresaClaramunt.jpg|miniatura|left|200px|Teresa Claramunt]]
'''Teresa Claramunt''' nasce in [[Spagna]], a Barbastro (Aragona), il [[4 giugno]] [[1862]]. Trasferitasi con la famiglia a Sabadell, inizia sin da giovanissima a lavorare come operaia nel settore tessile e ad impegnarsi nell'attività in favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Il nome di Teresa Claramunt compare sin dal [[1884]] nei documenti pubblicati dai militanti anarchici del gruppo, che aveva contributito a fondare, ''Sección Varia de Trabajadores Anarco-colectivistas'' di Sabadell; nello stesso anno e nella stessa città aveva anche fondato un gruppo [[anarco-femminismo|anarchico femminista]].  
'''Teresa Claramunt''' nasce in [[Spagna]], a Barbastro (Aragona), il [[4 giugno]] [[1862]]. Trasferitasi con la famiglia a Sabadell, inizia sin da giovanissima a lavorare come operaia nel settore tessile e ad impegnarsi nell'attività in favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Il nome di Teresa Claramunt compare sin dal [[1884]] nei documenti pubblicati dai militanti anarchici del gruppo, che aveva contributito a fondare, ''Sección Varia de Trabajadores Anarco-colectivistas'' di Sabadell; nello stesso anno e nella stessa città aveva anche fondato un gruppo [[anarco-femminismo|anarchico femminista]].  


Ideologicamente è affine alle posizioni di [[Fernando Tarrida del Marmol]], con cui per altro aveva partecipato allo [[sciopero]] di sette settimane dell'anno precedente per richiedere la giornata lavorativa di 8 ore. Nel [[1885]] è presente al congresso anarchico catalano di Barcellona, mentre nel [[1893]] sale alla ribalta per essere stata arrestata, insieme a molte centinaia di militanti, dopo l'attacco di Pallas al [[teatro]] del liceo di Barcellona ([[7 novembre]]). Nel giugno [[1896]], dopo l'attentato contro una processione religiosa in via Cambios Nuevos, viene fermata ed internata a Montjuich.
Ideologicamente è affine alle posizioni di [[Fernando Tarrida del Mármol]], con cui per altro aveva partecipato allo [[sciopero]] di sette settimane dell'anno precedente per richiedere la giornata lavorativa di 8 ore. Nel [[1885]] è presente al congresso anarchico catalano di Barcellona, mentre nel [[1893]] sale alla ribalta per essere stata arrestata, insieme a molte centinaia di militanti, dopo l'attacco di Pallas al [[teatro]] del liceo di Barcellona ([[7 novembre]]). Nel giugno [[1896]], dopo l'attentato contro una processione religiosa in via Cambios Nuevos, viene fermata ed internata a Montjuich.


In occasione del processo tenutosi in dicembre contro più di 300 anarchici e dove saranno pronunciate otto pene di morte (di cui cinque saranno effettivamente messe in atto), Teresa Claramunt viene condannata alla deportazione fuori della [[Spagna]]. Partita allora in esilio per la [[Francia]] (Parigi e Roubaix) prima e la [[Gran Bretagna]] (Londra) poi, si mantiene economicamente lavorando presso le locali industrie tessili. Una volta scontato l'esilio, Claramunt ritorna a Barcellona nel [[1898]] e partecipa alle campagne di proteste contro i nuovi processi indetti a Montjuich a carico di molti militanti anarchici ([[1897]]-[[1898|98]]). Nel [[1900]] organizza il gruppo [[anarco-femminismo|femminista anarchico]] di Gracia e partecipa a fianco di [[Leopoldo Bonafulla]] alla fondazione del [[stampa anarchica|giornale]] «El Productor», una delle tante [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] a cui presterà la sua collaborazione: «El Productor», «El Rebelde», «Tribuna Libre», «El Productor literario», «El Porvenir del Obrero», «Fraternidad»,  «Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «La Alarma», «El Proletario», «Buena Semilla», ecc.
In occasione del processo tenutosi in dicembre contro più di 300 anarchici e dove saranno pronunciate otto pene di morte (di cui cinque saranno effettivamente messe in atto), Teresa Claramunt viene condannata alla deportazione fuori della [[Spagna]]. Partita allora in esilio per la [[Francia]] (Parigi e Roubaix) prima e la [[Gran Bretagna]] (Londra) poi, si mantiene economicamente lavorando presso le locali industrie tessili. Una volta scontato l'esilio, Claramunt ritorna a Barcellona nel [[1898]] e partecipa alle campagne di proteste contro i nuovi processi indetti a Montjuich a carico di molti militanti anarchici ([[1897]]-[[1898|98]]). Nel [[1900]] organizza il gruppo [[anarco-femminismo|femminista anarchico]] di Gracia e partecipa a fianco di [[Leopoldo Bonafulla]] alla fondazione del [[stampa anarchica|giornale]] «El Productor», una delle tante [[stampa anarchica|riviste anarchiche]] a cui presterà la sua collaborazione: «El Productor», «El Rebelde», «Tribuna Libre», «El Productor literario», «El Porvenir del Obrero», «Fraternidad»,  «Porvenir del Obrero», «Fraternidad», «La Alarma», «El Proletario», «Buena Semilla»ecc.


Dopo avere preso parte al grande [[sciopero]] di Barcellona nel [[1902]], inizia un grande giro propagandistico in Andalusia che si concluderà con il suo arresto a Ronda e la sua espulsione da Malaga. Nella stessa epoca collabora col [[stampa anarchica|giornale]] [[femminismo|femminista]] libertario «Humanidad Libre» (Valencia, 1902, 3 n°). A partire dal [[1909]] si ferma a Saragozza, contribuendo alla diffusione dell'[[anarchismo]] negli ambienti operai aragonesi e dove nel [[1912]] partecipa ad un grande [[sciopero]] che gli costa l'ennesimo arresto. Proprio in [[carcere]] contrae una malattia debilitante che lentamente la porterà alla paralisi. Scontata la pena si sposta a Siviglia, nella speranza che il clima mite possa migliorare il suo stato di [[salute]] e dove si incarica dell'istruzione dei figli di [[Antonio Ojeda]]. Stanca e affatticata, nel [[1923]] partecipa nella stessa città ad una riunione anarchica, mentre l'anno seguente ritorna a Barcellona e va a vivere da [[Francisca Saperas]]. Nel [[1929]] partecipa alla sua ultima riunione anarchica, la malattia è oramai ad uno stadio così avanzato che le impedisce di continuare la militanza.  
Dopo avere preso parte al grande [[sciopero]] di Barcellona nel [[1902]], inizia un grande giro propagandistico in Andalusia che si concluderà con il suo arresto a Ronda e la sua espulsione da Malaga. Nella stessa epoca collabora col [[stampa anarchica|giornale]] [[femminismo|femminista]] libertario «Humanidad Libre» (Valencia, 1902, 3 n°). A partire dal [[1909]] si ferma a Saragozza, contribuendo alla diffusione dell'[[anarchismo]] negli ambienti operai aragonesi e dove nel [[1912]] partecipa ad un grande [[sciopero]] che gli costa l'ennesimo arresto. Proprio in [[carcere]] contrae una malattia debilitante che lentamente la porterà alla paralisi. Scontata la pena si sposta a Siviglia, nella speranza che il clima mite possa migliorare il suo stato di [[salute]] e dove si incarica dell'istruzione dei figli di [[Antonio Ojeda]]. Stanca e affatticata, nel [[1923]] partecipa nella stessa città ad una riunione anarchica, mentre l'anno seguente ritorna a Barcellona e va a vivere da [[Francisca Saperas]]. Nel [[1929]] partecipa alla sua ultima riunione anarchica, la malattia è oramai ad uno stadio così avanzato che le impedisce di continuare la militanza.  
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