Seme Anarchico: differenze tra le versioni

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[[File:Italo Garinei.jpg|thumb|350px|left|[[Italo Garinei]], cofondatore e curatore della rivista fino al [[1968]].]]
[[File:Italo Garinei.jpg|thumb|350px|left|[[Italo Garinei]], cofondatore e curatore della rivista fino al [[1968]].]]
Il periodico nacque a Torino nel lontano [[1951]] come mensile ad opera dei compagni anarchici [[Italo Garinei]] e [[Dante Armanetti]] e prese forma con l'intento di servire da strumento di semplice divulgazione del pensiero [[anarchico]].
Il periodico nacque a Torino nel lontano [[1951]] come mensile ad opera dei compagni anarchici [[Italo Garinei]] e [[Dante Armanetti]] e prese forma con l'intento di servire da strumento di semplice divulgazione del pensiero [[anarchico]].
Il [[stampa anarchica|giornale]] ha da sempre avuto e tutt'ora conserva l'obiettivo di cercare di far conoscere e comprendere il pensiero [[anarchico]], aperto a tutte le sue componenti. Nella [[stampa anarchica|rivista]] si sono spesso esaminate anche in modo critico le relazioni tra [[anarchismo]] e organizzazione, evidenziando e mettendo in luce pratiche stridenti con il naturale anti-autoritarismo [[anarchico]], propugnando l'[[anarco-individualismo|iniziativa individuale]], che si manifesta nell'associazione libera e volontaria, non strutturabile in organizzazioni statiche.
Il [[stampa anarchica|giornale]] ha da sempre avuto e tutt'ora conserva l'obiettivo di cercare di far conoscere e comprendere il pensiero [[anarchico]], aperto a tutte le sue componenti. Nella [[stampa anarchica|rivista]] si sono spesso esaminate anche in modo critico le relazioni tra [[anarchismo]] e organizzazione, evidenziando e mettendo in luce pratiche stridenti con il naturale anti-autoritarismo [[anarchico]], propugnando l'[[anarco-individualismo|iniziativa individuale]], che si manifesta nell'associazione libera e [[volontaria]], non strutturabile in organizzazioni statiche.
Nel periodico si è sempre prospettata l'educazione personale, dove l'[[individuo]], attivo e cosciente, tramite la propria spontanea [[volontà]], possa autonomamente liberarsi, sconfiggendo l'ignoranza e i pregiudizi fomentati da qualsiasi sistema di [[potere]]. Di conseguenza, il ''Seme Anarchico'' ha proposto e propone articoli, oltre che di lotta e di analisi del presente, anche di carattere artistico, musicale, individuale, di cultura e su [[antispecismo]], [[antisessismo]] ed antiautoritarismo, dando spazio alle varie «individualità [[anarchiche]] e [[libertarie]]» senza pregiudizi, per una comunicazione libera da qualsiasi prassi o sentore autoritario.
Nel periodico si è sempre prospettata l'educazione personale, dove l'[[individuo]], attivo e cosciente, tramite la propria [[spontanea]] [[volontarismo|volontà]], possa autonomamente liberarsi, sconfiggendo l'ignoranza e i pregiudizi fomentati da qualsiasi sistema di [[potere]]. Di conseguenza, il ''Seme Anarchico'' ha proposto e propone articoli, oltre che di lotta e di analisi del presente, anche di carattere artistico, musicale, individuale, di cultura e su [[antispecismo]], [[antisessismo]] ed antiautoritarismo, dando spazio alle varie «individualità [[anarchiche]] e [[libertarie]]» senza pregiudizi, per una comunicazione libera da qualsiasi prassi o sentore autoritario.
[[File:Dante Armanetti.jpg|thumb|[[Dante Armanetti]], uno dei fondatori del giornale.]]
[[File:Dante Armanetti.jpg|thumb|[[Dante Armanetti]], uno dei fondatori del giornale.]]


===Dalla FAI ai GIA===
===Dalla FAI ai GIA===
Sin dagli anni '50 il giornale aderì alla [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), fino alle scissioni (dovute al nuovo Patto Associativo e alla messa in opera di una criticata Commissione di Corrispondenza) prodottesi nella [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] durante l'[[Federazione_Anarchica_Italiana#Nascita.2C_scissioni_e_ricomposizioni_all.27interno_della_FAI|assemblea del novembre 1965]]. In tale congresso, dopo un animato dibattito sulle questioni operative e organizzative, vi fu la fuoriuscita di vari compagni.
Sin dagli anni '50 il giornale aderì alla [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), fino alle scissioni (dovute al nuovo Patto Associativo e alla messa in opera di una criticata Commissione di Corrispondenza) prodottesi nella [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] durante l'[[Federazione_Anarchica_Italiana#Nascita.2C_scissioni_e_ricomposizioni_all.27interno_della_FAI|assemblea del novembre 1965]]. In tale congresso, dopo un animato dibattito sulle questioni operative e organizzative, vi fu la fuoriuscita di vari compagni.
In quel periodo, in [[Italia]], furono quindi presenti tre importanti gruppi confederati: la [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), i [[Gruppi d'Iniziativa Anarchica]] ([[GIA]]) e i [[Gruppi Anarchici Federati]] ([[GAF]], nati nel [[1965]] e dal [[1969]] divenuti poi la sezione italiana della [[Croce Nera Anarchica]]).
In quel periodo, in [[Italia]], furono quindi presenti tre importanti gruppi confederati: la [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), i [[Gruppi di Iniziativa Anarchica]] ([[GIA]]) e i [[Gruppi Anarchici Federati]] ([[GAF]], nati nel [[1965]] e dal [[1969]] divenuti poi la sezione italiana della [[Croce Nera Anarchica]]).


Il ''Seme Anarchico'' aderì inizialmente ai [[GIA]]. Tuttavia, dopo una decina di anni di buon lavoro, nuovamente per simili disaccordi su importanti questioni e metodi organizzativi, i compagni che si riunirono a Pisa nel [[1976]], concordarono la «piena autonomia da qualunque componente federata del [[movimento anarchico]]».
Il ''Seme Anarchico'' aderì inizialmente ai [[GIA]]. Tuttavia, dopo una decina di anni di buon lavoro, nuovamente per simili disaccordi su importanti questioni e metodi organizzativi, i compagni che si riunirono a Pisa nel [[1976]], concordarono la «piena autonomia da qualunque componente federata del [[movimento anarchico]]».
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La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni [[anarchiche]] per un [[anarchismo]] senza "troppi" [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva [[Malatesta]]:
La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni [[anarchiche]] per un [[anarchismo]] senza "troppi" [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva [[Malatesta]]:
:«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “[[anarco-individualismo|individualisti]]” e “[[anarco-comunismo|comunisti anarchici]]”, tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|“organizzatori” e “antiorganizzatori”]]; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici».
:«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “[[anarco-individualismo|individualisti]]” e “[[anarco-comunismo|comunisti anarchici]]”, tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|“organizzatori” e “antiorganizzatori”]]; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. [...] Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli [[anarchici]] restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. [...] Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi [[anarco-individualismo|anarchismo individualista]] e [[anarco-comunismo|anarchismo comunista]] sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “[[anarco-comunismo|comunisti]]” e “[[anarco-individualismo|individualisti]]”, ma tra [[anarchici]] e non [[anarchici]]».


I curatori e collaboratori storici della rivista ''Seme Anarchico'' e i/le numerosi/e compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione spontanea.
I curatori e collaboratori storici del ''Seme Anarchico'' e i/le numerosi/e compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione [[spontanea]].


Come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]]:
Come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]]:
:«Per noi l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di organizzatori [...] in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la spontaneità, la volontarietà e la coerenza vengono a mancare, è travaglio [...] inconcludente e perverso [...] col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'individuo e non la massa. L'individuo cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo».
:«Per noi l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione [[spontanea]] determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di [[organizzatori]] [...] in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la [[spontaneità]], la [[volontarietà]] e la coerenza vengono a mancare, è travaglio [...] inconcludente e perverso [...] col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'[[individuo]] e non la massa. L'[[individuo]] cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo».


Come scriveva [[Max Stirner]]:
Come scriveva [[Max Stirner]]:
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