Seme Anarchico: differenze tra le versioni

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[[Image:Seme-Anarchico.jpg|thumb|500px|Testata di ''Seme Anarchico'']] Il '''''Seme Anarchico''''' è una storica [[stampa anarchica|rivista anarchica]] fondata nel [[1951]] a Torino e tutt'oggi ancora in stampa. Il giornale si ispira ai principi antiautoritari espressi nell'[[Internazionale_antiautoritaria#Il_Congresso_di_Saint_Imier_.281872.29|Internazionale Antiautoritaria di Saint-Imier del 1872]], che si oppongono «alla pratica di una maggioranza congressuale di imporre soluzioni ad una minoranza e/o delegare diritti legislativi a qualsiasi tipo di Congresso anche locale o regionale» (vedi le [[Internazionale_antiautoritaria#Risoluzioni_del_Congresso_di_Saint_Imier_.28sintesi.29|risoluzioni del Congresso di Saint-Imier]]).
[[Image:Seme-Anarchico.jpg|thumb|500px|Testata del ''Seme Anarchico'']] Il '''''Seme Anarchico''''' è una storica [[stampa anarchica|rivista anarchica]] fondata nel [[1951]] a Torino e tutt'oggi ancora in stampa. Il giornale si ispira ai principi antiautoritari espressi nell'[[Internazionale_antiautoritaria#Il_Congresso_di_Saint_Imier_.281872.29|Internazionale Antiautoritaria di Saint-Imier del 1872]], che si oppongono «alla pratica di una maggioranza congressuale di imporre soluzioni ad una minoranza e/o delegare diritti legislativi a qualsiasi tipo di Congresso anche locale o regionale» (vedi le [[Internazionale_antiautoritaria#Risoluzioni_del_Congresso_di_Saint_Imier_.28sintesi.29|risoluzioni del Congresso di Saint-Imier]]).


== Storia ==
== Storia e pensiero==


=== Fondazione ===
=== Fondazione ===
[[File:Italo Garinei.jpg|thumb|350px|left|[[Italo Garinei]]]]
[[File:Italo Garinei.jpg|thumb|350px|left|[[Italo Garinei]], cofondatore e curatore della rivista fino al [[1968]].]]
Il periodico nasce a Torino nel lontano [[1951]] come mensile ad opera dei compagni anarchici [[Italo Garinei]] e [[Dante Armanetti]] e prese forma con l'intento di servire da strumento di semplice divulgazione del pensiero anarchico.
Il periodico nacque a Torino nel lontano [[1951]] come mensile ad opera dei compagni anarchici [[Italo Garinei]] e [[Dante Armanetti]] e prese forma con l'intento di servire da strumento di semplice divulgazione del pensiero [[anarchico]].
Il [[stampa anarchica|giornale]] ha da sempre avuto e tutt'ora conserva l'obiettivo di cercare di far conoscere e comprendere il pensiero anarchico, aperto a tutte le sue componenti. Nella [[stampa anarchica|rivista]] si sono spesso esaminate anche in modo critico le relazioni tra [[anarchismo]] e organizzazione, evidenziando e mettendo in luce pratiche stridenti con il naturale anti-autoritarismo anarchico, propugnando l'[[anarco-individualismo|iniziativa individuale]] che si manifesta nell'associazione libera e volontaria, non strutturabile in organizzazioni statiche.
Il [[stampa anarchica|giornale]] ha da sempre avuto e tutt'ora conserva l'obiettivo di cercare di far conoscere e comprendere il pensiero [[anarchico]], aperto a tutte le sue componenti. Nella [[stampa anarchica|rivista]] si sono spesso esaminate anche in modo critico le relazioni tra [[anarchismo]] e organizzazione, evidenziando e mettendo in luce pratiche stridenti con il naturale anti-autoritarismo [[anarchico]], propugnando l'[[anarco-individualismo|iniziativa individuale]], che si manifesta nell'associazione libera e [[volontaria]], non strutturabile in organizzazioni statiche.
Nel periodico si è sempre prospettata l'educazione personale, dove l'individuo attivo e cosciente, tramite la propria spontanea volontà, possa autonomamente liberarsi, sconfiggendo l'ignoranza e i pregiudizi fomentati da qualsiasi sistema di [[potere]]. Di conseguenza, il «Seme Anarchico» ha proposto e propone articoli, oltre che di lotta e di analisi del presente, anche di carattere artistico, musicale, individuale, di cultura e di [[antispecismo]], [[antisessismo]] ed antiautoritarismo, dando spazio alle varie «individualità anarchiche e libertarie» senza pregiudizi, per una comunicazione libera da qualsiasi prassi o sentore autoritario. Questa è la caratteristica distintiva del «Seme Anarchico».
Nel periodico si è sempre prospettata l'educazione personale, dove l'[[individuo]], attivo e cosciente, tramite la propria [[spontanea]] [[volontarismo|volontà]], possa autonomamente liberarsi, sconfiggendo l'ignoranza e i pregiudizi fomentati da qualsiasi sistema di [[potere]]. Di conseguenza, il ''Seme Anarchico'' ha proposto e propone articoli, oltre che di lotta e di analisi del presente, anche di carattere artistico, musicale, individuale, di cultura e su [[antispecismo]], [[antisessismo]] ed antiautoritarismo, dando spazio alle varie «individualità [[anarchiche]] e [[libertarie]]» senza pregiudizi, per una comunicazione libera da qualsiasi prassi o sentore autoritario.
[[File:Dante Armanetti.jpg|thumb|[[Dante Armanetti]], uno dei fondatori del giornale]]
[[File:Dante Armanetti.jpg|thumb|[[Dante Armanetti]], uno dei fondatori del giornale.]]


===Dalla FAI ai GIA===
===Dalla FAI ai GIA===
Inizialmente, negli anni '50, il giornale aderiva alla [[Federazione Anarchica Italiana]] (FAI) fino alle scissioni dovute al nuovo Patto Associativo e alla messa in opera di una criticata Commissione di Corrispondenza, introdotte nella [[Federazione_Anarchica_Italiana#Nascita.2C_scissioni_e_ricomposizioni_all.27interno_della_FAI|FAI nell'assemblea del Novembre 1965]]. In tale congresso, dopo un animato dibattito sulle questioni operative e organizzative, vi fu la fuoriuscita di vari compagni.
Sin dagli anni '50 il giornale aderì alla [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), fino alle scissioni (dovute al nuovo Patto Associativo e alla messa in opera di una criticata Commissione di Corrispondenza) prodottesi nella [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] durante l'[[Federazione_Anarchica_Italiana#Nascita.2C_scissioni_e_ricomposizioni_all.27interno_della_FAI|assemblea del novembre 1965]]. In tale congresso, dopo un animato dibattito sulle questioni operative e organizzative, vi fu la fuoriuscita di vari compagni.
In quel, oramai lontano, periodo, in [[Italia]] furono quindi presenti tre importanti gruppi confederati: la [[Federazione Anarchica Italiana]] (FAI), i [[Gruppi d'Iniziativa Anarchica]] (GIA) e i [[Gruppi Anarchici Federati]] (GAF, nati nel [[1965]] e dal '69 divenuti poi la sezione italiana della [[Croce Nera Anarchica]]).
In quel periodo, in [[Italia]], furono quindi presenti tre importanti gruppi confederati: la [[Federazione Anarchica Italiana]] ([[Federazione Anarchica Italiana|FAI]]), i [[Gruppi di Iniziativa Anarchica]] ([[GIA]]) e i [[Gruppi Anarchici Federati]] ([[GAF]], nati nel [[1965]] e dal [[1969]] divenuti poi la sezione italiana della [[Croce Nera Anarchica]]).
 
Il ''Seme Anarchico'' aderì inizialmente ai [[GIA]]. Tuttavia, dopo una decina di anni di buon lavoro, nuovamente per simili disaccordi su importanti questioni e metodi organizzativi, i compagni che si riunirono a Pisa nel [[1976]], concordarono la «piena autonomia da qualunque componente federata del [[movimento anarchico]]».


Il [[stampa anarchica|giornale]] Seme Anarchico aderì inizialmente ai GIA. Tuttavia, dopo una decina di anni di buon lavoro, nuovamente per simili disaccordi su importanti questioni e metodi organizzativi, i compagni che si riunirono a Pisa nel [[1976]], concordarono la «''piena autonomia da qualunque componente federata del movimento anarchico''».
===Difficoltà organizzative===
===Difficoltà organizzative===
[[Ivan Guerrini]], l'allora responsabile e curatore del notiziario dei GIA, si dimise e, in accordo con i convenuti di Pisa, si incaricò di coordinare i lavori e di mantenere i contatti con i compagni tramite il bollettino «[[L'Informatore Anarchico]]», mentre al compagno [[Antonio Ruju]] di Torino fu affidato l'incarico di raccogliere i contributi necessari per ridar vita alla pubblicazione della [[stampa anarchica|rivista]] che era stato precedentemente curata da [[Italo Garinei]] fino al [[1968]].
[[Ivan Guerrini]], l'allora responsabile e curatore del notiziario dei [[GIA]], si dimise e, in accordo con i convenuti di Pisa, si incaricò di coordinare i lavori e di mantenere i contatti con i compagni tramite il bollettino «[[L'Informatore Anarchico]]», mentre al compagno [[Antonio Ruju]] di Torino fu affidato l'incarico di raccogliere i contributi necessari per ridar vita alla pubblicazione della [[stampa anarchica|rivista]], che era stata precedentemente curata da [[Italo Garinei]] fino al [[1968]].


Nel [[1978]]-[[1979|79]] vi furono successive riunioni a Carrara, ma è nel [[1980]] che il Seme Anarchico riprese la pubblicazione, con l'infaticabile lavoro di [[Ivan Guerrini]] come responsabile e successivamente anche come redattore, fino ai primi anni 90.
Nel [[1978]]-[[1979|79]] vi furono successive riunioni a Carrara, ma è nel [[1980]] che il ''Seme Anarchico'' riprese la pubblicazione, con l'infaticabile lavoro di [[Ivan Guerrini]] come responsabile e successivamente anche come redattore, fino ai primi anni '90.


In seguito il compito redazionale fu dei compagni [[Franco Bonçiuga]], [[Nicola Vitale]], [[Elisa Di Bernardo]] e [[Fabio Razzi]].
In seguito il compito redazionale fu dei compagni [[Franco Bonçiuga]], [[Nicola Vitale]], [[Elisa Di Bernardo]] e [[Fabio Razzi]].
===Attualità ===
===Attualità ===
Dal [[2010]], a Carrara, la redazione del giornale venne affidata ai compagni [[Antonietta Catale]] e [[Guido Durante]]. Nel maggio dello stesso anno, dopo la scomparsa di [[Ivan Guerrini]], [[Antonietta Catale]] assunse la responsabilità della direzione.  
Dal [[2010]], a Carrara, la redazione del giornale venne affidata ai compagni [[Antonietta Catale]] e [[Guido Durante]]. Nel maggio dello stesso anno, dopo la scomparsa di [[Ivan Guerrini]], [[Antonietta Catale]] assunse la responsabilità della direzione.  


La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni anarchiche per un anarchismo senza 'troppi' [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva [[Malatesta]]:
La presente redazione, nonostante la difficile situazione sociale contingente, si sforza di mantenere le pubblicazioni libere da censure e preconcetti, mantenendo un atteggiamento fortemente critico verso ogni livello di "pratiche autoritarie", senza estendere e perpetuare tuttavia le antiche polemiche o contrapposizioni, ma concentrandosi e pubblicando liberamente proposte ed analisi delle molteplici "[[individualità]]" ed associazioni [[anarchiche]] per un [[anarchismo]] senza "troppi" [[Anarchismo_senza_aggettivi|aggettivi]]. Come scriveva [[Malatesta]]:
:«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “[[anarco-individualismo|individualisti]]” e “[[anarco-comunismo|comunisti anarchici]]”, tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|“organizzatori” e “antiorganizzatori”]]; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici».
:«Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “[[anarco-individualismo|individualisti]]” e “[[anarco-comunismo|comunisti anarchici]]”, tra [[Correnti_anarchiche#Organizzatori_e_antiorganizzatori|“organizzatori” e “antiorganizzatori”]]; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. [...] Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli [[anarchici]] restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. [...] Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi [[anarco-individualismo|anarchismo individualista]] e [[anarco-comunismo|anarchismo comunista]] sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “[[anarco-comunismo|comunisti]]” e “[[anarco-individualismo|individualisti]]”, ma tra [[anarchici]] e non [[anarchici]]».


I curatori e collaboratori storici della rivista ''Seme Anarchico'' e i/le numerosi/e compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione spontanea.
I curatori e collaboratori storici del ''Seme Anarchico'' e i/le numerosi/e compagne/i che ancora vi partecipano, considerano che l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione [[spontanea]].


Come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]]:
Come scriveva il compagno [[Gigi Damiani]]:
:«Per noi l'associazione tra gli anarchici è manifestazione spontanea determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di organizzatori [...] in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la spontaneità, la volontarietà e la coerenza vengono a mancare, è travaglio [...] inconcludente e perverso [...] col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'individuo e non la massa. L'individuo cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo».
:«Per noi l'associazione tra gli [[anarchici]] è manifestazione [[spontanea]] determinata da fatti circostanziali e non da lettere circolari, non da chiamate a rispondere al richiamo di [[organizzatori]] [...] in ogni fatto del nostro movimento, se il bisogno sentito, la [[spontaneità]], la [[volontarietà]] e la coerenza vengono a mancare, è travaglio [...] inconcludente e perverso [...] col criterio dell'apparato si possono fondare, per fare bluffismo, quanti comitati o unioni si desiderano, ma l'anima del movimento resta colui al quale oggi si vuol negare il diritto all'esistenza: l'[[individuo]] e non la massa. L'[[individuo]] cosciente e operoso: è lui la prima cellula consapevole di ogni più vasto aggregato, è lui che si compila il proprio patto federativo e lo allarga e lo realizza per la libera scelta. Non c'è programma che possa sostituirlo e neppure sopprimerlo».


Come scriveva [[Max Stirner]]:
Come scriveva [[Max Stirner]]:
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