Regis Debray: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
'''Régis Debray''' nasce a Parigi il [[2 settembre]] [[1940]] in una famiglia della buona borghesia francese, il padre è avvocato e la madre era stata una partigiana francese. La formazione di Debray è di alto livello, essendosi diplomato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi nel [[1965]], seguendo i corsi di [[Louis Althusser]].  
'''Régis Debray''' nasce a Parigi il [[2 settembre]] [[1940]] in una famiglia della buona borghesia francese, il padre è avvocato e la madre era stata una partigiana francese. La formazione di Debray è di alto livello, essendosi diplomato all'Ecole Normale Supérieure di Parigi nel [[1965]], seguendo i corsi di [[Louis Althusser]].  


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Tornato in [[Francia]] dopo il rilascio, Debray inizia a maturare una forma di rispetto nei confronti di uno [[Stato]] forte e autorevole, svolgendo attività politica come consigliere speciale del presidente François Mitterand per sette anni. Nel [[1993]], deluso dalla falsità di uno [[Stato]]-immagine, tutto intento a cercare il [[consenso]] anziché risolvere i problemi delle masse, abbandona definitivamente la politica.
Tornato in [[Francia]] dopo il rilascio, Debray inizia a maturare una forma di rispetto nei confronti di uno [[Stato]] forte e autorevole, svolgendo attività politica come consigliere speciale del presidente François Mitterand per sette anni. Nel [[1993]], deluso dalla falsità di uno [[Stato]]-immagine, tutto intento a cercare il [[consenso]] anziché risolvere i problemi delle masse, abbandona definitivamente la politica.


Si dedica con impegno alla [[filosofia]] e alla strutturazione di una nuova disciplina, la [[mediologia]], da lui proposta nel [[1989]] con il suo saggio ''Cours de médiologie générale'' (Corso di mediologia generale). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet» <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref>. In ''Lo Stato seduttore'', del [[1993]], Debray arriva a sostenere che se uno [[Stato]] è impregnato di forti ideologie politiche, come quella [[marxista]], o anche di forti legami con una qualsiasi [[religione]], come avviene nelle teocrazie, il rischio per la popolazione è la [[repressione]] generalizzata. In caso contrario il pericolo è quello di cadere in una depressione generalizzata, nella quale a farla da padrone è il potere della ricchezza e dell'immagine. Un ruolo determinante nella desacralizzazione delle immagini e nell'indebolimento del simbolismo di [[Stato]] è, secondo Debray, svolto dai [[media]] e dalla TV in particolare.
Si dedica con impegno alla [[filosofia]] e alla strutturazione di una nuova disciplina, la [[mediologia]], da lui proposta nel [[1989]] con il suo saggio ''Cours de médiologie générale'' (''Corso di mediologia generale''). Con questa disciplina egli intenderebbe «comprendere le dinamiche con cui vengono tramandate le tradizioni dei diversi gruppi sociali, alla luce dei condizionamenti a esse imposte da parte dei principali dispositivi impiegati: la scrittura, la stampa, la televisione e attualmente Internet» <ref>[http://www.zam.it/biografia_Regis_Debray Biografia Regis Debray]</ref>. In ''Lo Stato seduttore'', del [[1993]], Debray arriva a sostenere che se uno [[Stato]] è impregnato di forti ideologie politiche, come quella [[marxista]], o anche di forti legami con una qualsiasi [[religione]], come avviene nelle teocrazie, il rischio per la popolazione è la [[repressione]] generalizzata. In caso contrario il pericolo è quello di cadere in una depressione generalizzata, nella quale a farla da padrone è il potere della ricchezza e dell'immagine. Un ruolo determinante nella desacralizzazione delle immagini e nell'indebolimento del simbolismo di [[Stato]] è, secondo Debray, svolto dai [[media]] e dalla TV in particolare.


La sua opera ''Cosa abbiamo imparato dai Tupamaros?'' è stata tradotta in tutto il mondo e pubblicata in [[Italia]], avendo una grande influenza sui [[movimenti rivoluzionari]]. Debray è inoltre famoso per aver sviluppato «[[la dottrina del focolaio]]», una teoria rivoluzionaria ispirata da [[Ernesto Che Guevara]] e sviluppata dal filosofo francese attraverso il testo ''Rivoluzione nella rivoluzione?'' ([[1967]]).
La sua opera ''Cosa abbiamo imparato dai Tupamaros?'' è stata tradotta in tutto il mondo e pubblicata in [[Italia]], avendo una grande influenza sui [[movimenti rivoluzionari]]. Debray è inoltre famoso per aver sviluppato «[[la dottrina del focolaio]]», una teoria rivoluzionaria ispirata da [[Ernesto Che Guevara]] e sviluppata dal filosofo francese attraverso il testo ''Rivoluzione nella rivoluzione?'' ([[1967]]).
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Nel [[2005]], ha fondato la rivista ''Médium, Transmettre pour innover'' ed è divenuto presidente onorario dell'Istituto europeo di scienze religiose.  
Nel [[2005]], ha fondato la rivista ''Médium, Transmettre pour innover'' ed è divenuto presidente onorario dell'Istituto europeo di scienze religiose.  


Grande scalpore, negli ambiti della sinistra, ha suscitato il suo opuscolo del [[2010]] intitolato ''Éloge des frontières'' (Elogio delle frontiere), in cui l'autore francese sostiene che le frontiere sarebbero l'unico mezzo a poter garantire la pace e un buon sviluppo delle relazioni tra i popoli. La condizione che Debray pone è che queste non siano dei muri invalicabili, bensì delle porte che permettano di entrare ed uscire da un un paese. Queste sue nuove tesi gli hanno fatto guadagnare gli elogi e gli applausi della nuova destra europea.
Grande scalpore, negli ambiti della sinistra, ha suscitato il suo opuscolo del [[2010]] intitolato ''Éloge des frontières'' (''Elogio delle frontiere''), in cui l'autore francese sostiene che le frontiere sarebbero l'unico mezzo a poter garantire la pace e un buon sviluppo delle relazioni tra i popoli. La condizione che Debray pone è che queste non siano dei muri invalicabili, bensì delle porte che permettano di entrare ed uscire da un un paese. Queste sue nuove tesi gli hanno fatto guadagnare gli elogi e gli applausi della nuova destra europea.


== Le accuse di tradimento al "Che"==
== Le accuse di tradimento al "Che"==
Da vari decenni Regis Debray viene sospettato, insieme all'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]], di essere uno dei "traditori" del [[Che]]. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di [[Guevara]], secondo queste accuse entrambi, o uno dei due, avrebbero collaborato rivelando la presenza di [[Guevara]] in Bolivia.


Da circa 40 anni Regis Debray viene sospettato insieme all'artista e rivoluzionario [[Ciro Bustos]] di essere uno dei "traditori" del Che. Arrestati entrambi dall'esercito boliviano qualche mese prima della cattura e della morte di Guevara, secondo queste accuse entrambi, o uno dei due, avrebbero collaborato rivelando la presenza di Guevara in Bolivia.
Molte biografie sul [[Che]] scagionano però Debray da questa accusa ed indicano in [[Ciro Bustos|Bustos]] il solo delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario [[Argentina|argentino]]. Nel [[2001]] Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film-documentario dal titolo (per la versione italiana) ''Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?'', nel quale, avvelendosi di interviste esclusive ed attente ricostruzioni storiche, viene ipotizzato con molta probabilità che il vero "traditore" del rivoluzionario argentino sia proprio il filosofo, giornalista e scrittore francese.


Molte biografie sul Che scagionano però Debray da questa accusa ed indicano in Bustos il solo delatore che permise la cattura e la morte del rivoluzionario [[Argentina|argentino]]. Nel [[2001]] Erik Gandini, Tarik Saleh, Mårten Nilsson, Lukas Eisenhauer e Johan Söderberg hanno realizzato un film - documentario dal titolo (per la versione italiana) "Sacrificio. Chi ha tradito Che Guevara?", nel quale, avvelendosi di interviste esclusive ed attente ricostruzioni storiche, viene ipotizzato con molta probabilità che il vero "traditore" del rivoluzionario argentino sia proprio il filosofo, giornalista e scrittore francese.
==Note==
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