Post-anarchismo: differenze tra le versioni

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Il termine '''post-anarchismo''' è utilizzato per definire una filosofia non unitaria e necessariamente coerente, nell'ambito della quale l'anarchia viene conciliata con il pensiero post-strutturalista di [[Gilles Deleuze]], [[Michel Foucault]] e [[Jacques Lacan]]; con il post-modernismo femminista di [[Judith Butler]] e quello post-marxista di [[Ernesto Laclau]], [[Jean Baudrillard]] e [[Chantal Mouffe]]. Tuttavia, alcuni pensatori dell'[[anarchismo]] classico come [[Emma Goldman]] e [[Max Stirner]] rimangono comunque dei pilastri dell'elaborazione della nuova teoria.  
Il termine '''post-anarchismo''' è utilizzato per definire una filosofia non unitaria e necessariamente coerente, nell'ambito della quale l'anarchia viene conciliata con il pensiero post-strutturalista di [[Gilles Deleuze]], [[Michel Foucault]] e [[Jacques Lacan]]; con il post-modernismo femminista di [[Judith Butler]] e quello post-marxista di [[Ernesto Laclau]], [[Jean Baudrillard]] e [[Chantal Mouffe]]. Tuttavia, alcuni pensatori dell'[[anarchismo]] classico come [[Emma Goldman]] e [[Max Stirner]] rimangono comunque dei pilastri dell'elaborazione della nuova teoria.  


Il prefisso post evidenzia quindi una differenziazione rispetto alle concezioni classiche dell’[[anarchismo]], tuttavia non deve essere inteso come una sorta di “dopo-anarchismo” o del superamento dell'[[anarchismo]]. Infatti, anche se i pensatori a cui fa riferimento non erano propriamente anarchici, i concetti che hanno sviluppato sono stati tuttavia molto importanti ed hanno contribuito ad “ammodernare” il concetto di [[anarchismo]], conservando, sempre e comunque, il suo carattere anti-autoritario, il rifiuto del [[capitalismo]], della [[gerarchia]] e dello [[Stato]].  
Il prefisso post evidenzia quindi una differenziazione rispetto alle concezioni classiche dell’[[anarchismo]], tuttavia non deve essere inteso come una sorta di “dopo-anarchismo” o del superamento dell'[[anarchismo]]. Infatti, anche se i pensatori a cui fa riferimento non erano propriamente anarchici, i concetti che hanno sviluppato sono stati tuttavia molto importanti ed hanno contribuito ad “ammodernare” il concetto di [[anarchismo]], conservando, sempre e comunque, il suo carattere anti-autoritario, il rifiuto del [[capitalismo]], della [[gerarchia]] e dello [[Stato]].  


Il post-anarchismo non intende quindi superare l’[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà , trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX e XX secolo.
Il post-anarchismo non intende quindi superare l’[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà , trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX e XX secolo.
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*[[Saul Newman]] concilia le elaborazioni dello psicoanalista [[Jacques Lacan]] con quelle dell'anarco-individualista [[Max Stirner]], da lui considerato un vero e proprio precursore del post-anarchismo. Newman rigetta alcuni concetti cardine dell’[[anarchismo]] classico, dalla [[rivoluzione]] all'[[essenzialismo]], cioè l'[[Antropologia anarchica|antropologia]] benigna su cui si basa la fiducia a-prioristica nel [[Mutualismo|mutuo appoggio]]. Egli intende un aiuto reciproco fondato sulla "[[volontà  di potenza]]", attraverso la quale sviluppare una serie di relazioni intersoggettive (aiuto e l’assistenza verso gli altri) senza però avere la pretesa di dominare e di negare le differenze. Come [[Michel Foucault|Foucault]], egli pensa che il potere si configuri come un "rapporto di potere" che coinvolge tutti e tutto. Sarebbe impossibile di conseguenza ipotizzare una società  priva di alcun potere, e negarlo significherebbe alimentare il "[[risentimento]]" ([[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] lo definisce come un "auto-avvelenamento dell'anima"). Newman intende l’[[anarchismo]] come un mezzo in grado di agire sui meccanismi di funzionamento di questi rapporti di potere, in modo da ottenere quanta più [[libertà ]] possibile.
*[[Saul Newman]] concilia le elaborazioni dello psicoanalista [[Jacques Lacan]] con quelle dell'anarco-individualista [[Max Stirner]], da lui considerato un vero e proprio precursore del post-anarchismo. Newman rigetta alcuni concetti cardine dell’[[anarchismo]] classico, dalla [[rivoluzione]] all'[[essenzialismo]], cioè l'[[Antropologia anarchica|antropologia]] benigna su cui si basa la fiducia a-prioristica nel [[Mutualismo|mutuo appoggio]]. Egli intende un aiuto reciproco fondato sulla "[[volontà  di potenza]]", attraverso la quale sviluppare una serie di relazioni intersoggettive (aiuto e l’assistenza verso gli altri) senza però avere la pretesa di dominare e di negare le differenze. Come [[Michel Foucault|Foucault]], egli pensa che il potere si configuri come un "rapporto di potere" che coinvolge tutti e tutto. Sarebbe impossibile di conseguenza ipotizzare una società  priva di alcun potere, e negarlo significherebbe alimentare il "[[risentimento]]" ([[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] lo definisce come un "auto-avvelenamento dell'anima"). Newman intende l’[[anarchismo]] come un mezzo in grado di agire sui meccanismi di funzionamento di questi rapporti di potere, in modo da ottenere quanta più [[libertà ]] possibile.
*[[Lewis Call]] invece ha sviluppato una teoria post-anarchica attraverso [[Friedrich Nietzsche]], il quale respingeva in toto il concetto cartesiano del soggetto. Di qui solo una forma radicale di anarchismo è per Lewis possibile: l'"anarchismo del divenire", ovverosia la concezione di un [[anarchismo]] senza meta finale. '''L’[[anarchismo]] concepito come un mezzo senza fine'''. Nel suo libro del [[2002]] ''Postmodern Anarchism'', sviluppa una teoria anarchica in cui trova posto il già  citato [[Friedrich Nietzsche]] con cyberpunk come [[William Gibson]] e [[Bruce Sterling]].
*[[Lewis Call]] invece ha sviluppato una teoria post-anarchica attraverso [[Friedrich Nietzsche]], il quale respingeva in toto il concetto cartesiano del soggetto. Di qui solo una forma radicale di anarchismo è per Lewis possibile: l'"anarchismo del divenire", ovverosia la concezione di un [[anarchismo]] senza meta finale. '''L’[[anarchismo]] concepito come un mezzo senza fine'''. Nel suo libro del [[2002]] ''Postmodern Anarchism'', sviluppa una teoria anarchica in cui trova posto il già  citato [[Friedrich Nietzsche]] con cyberpunk come [[William Gibson]] e [[Bruce Sterling]].
*[[Michel Onfray]] sostiene la necessità  di rivedere le teorie anarchiche del filone russo-tedesco rappresentato da [[Stirner]], [[Bakunin]] e [[Kropotkin]] per sostituirle con quella che chiama «teoria francese», rappresentata da [[Etienne de La Boétie]], [[Proudhon]] ed [[Elisée Reclus|Reclus]]. Secondo il filosofo francese, questo permetterebbe  di superare i dogmi anarchici dell’anarchismo dei due ultimi secoli come l'attesa della rivoluzione e di un “mondo nuovo” e la fede nella «bontà  naturale dell’essere umano».
*[[Michel Onfray]] sostiene la necessità  di rivedere le teorie anarchiche del filone russo-tedesco rappresentato da [[Stirner]], [[Bakunin]] e [[Kropotkin]] per sostituirle con quella che chiama «teoria francese», rappresentata da [[Etienne de La Boétie]], [[Proudhon]] ed [[Elisée Reclus|Reclus]]. Secondo il filosofo francese, questo permetterebbe  di superare i dogmi anarchici dell’anarchismo dei due ultimi secoli come l'attesa della rivoluzione e di un “mondo nuovo” e la fede nella «bontà  naturale dell’essere umano».


==Note==  
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