Partido Obrero de Unificación Marxista: differenze tra le versioni

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Il POUM, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], subì la stessa [[repressione]] toccata alle formazioni anarchiche e a i tutti gruppi antistalinisti, opera appunto degli stessi stalinisti. Nel maggio del [[1937]] il POUM, insieme ad anarchici e comunisti antistalinisti (vi erano anarchici del calibro di [[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della [[Columna Roja y Negra]]) partecipò all'insurrezione del [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio 1937 a Barcellona]] contro la militarizzazione delle formazioni antifasciste, voluta in primis dagli stalinisti spagnoli, anche se la dirigenza dopo un breve epriodo di confusione invitò gli insorti a deporre le armi e a non spaccare il fronte antifascista.  
Il POUM, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], subì la stessa [[repressione]] toccata alle formazioni anarchiche e a i tutti gruppi antistalinisti, opera appunto degli stessi stalinisti. Nel maggio del [[1937]] il POUM, insieme ad anarchici e comunisti antistalinisti (vi erano anarchici del calibro di [[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della [[Columna Roja y Negra]]) partecipò all'insurrezione del [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio 1937 a Barcellona]] contro la militarizzazione delle formazioni antifasciste, voluta in primis dagli stalinisti spagnoli, anche se la dirigenza dopo un breve epriodo di confusione invitò gli insorti a deporre le armi e a non spaccare il fronte antifascista.  
: «L'unica cosa che si può dire è che le masse, che avevano continuamente cercato di aprirsi il cammino verso la strada giusta, trovarono che fosse al di sopra delle proprie forze dar vita, nel fuoco stesso della battaglia, ad una nuova direzione corrispondente alle esigenze della rivoluzione»<ref>La Batalla, [[6 maggio]] [[1937]], citato in F. Morrow, op. cit., p. 112.</ref>
: «L'unica cosa che si può dire è che le masse, che avevano continuamente cercato di aprirsi il cammino verso la strada giusta, trovarono che fosse al di sopra delle proprie forze dar vita, nel fuoco stesso della battaglia, ad una nuova direzione corrispondente alle esigenze della rivoluzione» <ref>La Batalla, [[6 maggio]] [[1937]], citato in F. Morrow, op. cit., p. 112.</ref>


Durante questa rivolta tutta interna al [[antifascismo|fronte antifascista]] spagnolo, si distinse il gruppo de [[Los Amigos de Durruti]] (forte di circa 5000 miliziani) che non accettava più la mediazione della [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]]-[[CNT]] con gli [[Stalin|stalinisti]] spagnoli <ref>[http://www.fdca.it/storico/add/3.htm ''Verso una nuova rivoluzione'', Introduzione di Pier Francesco Zarcone]</ref>.  
Durante questa rivolta tutta interna al [[antifascismo|fronte antifascista]] spagnolo, si distinse il gruppo de [[Los Amigos de Durruti]] (forte di circa 5000 miliziani) che non accettava più la mediazione della [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]]-[[CNT]] con gli [[Stalin|stalinisti]] spagnoli <ref>[http://www.fdca.it/storico/add/3.htm ''Verso una nuova rivoluzione'', Introduzione di Pier Francesco Zarcone]</ref>.  
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[[File: George Orwell press photo.jpg|thumb|200 px|[[George Orwell]], celeberrimo scrittore e militante del POUM]]
[[File: George Orwell press photo.jpg|thumb|200 px|[[George Orwell]], celeberrimo scrittore e militante del POUM]]
Il POUM fu il vero obiettivo della [[repressione]] stalinista e istituzionale, iniziata con una campagna diffamatoria portata avanti dalla stampa comunista spagnola e internazionale. Il partito fu accusato di [[spontaneismo]] e avventurismo, considerandoli addirittura come una «banda di traditori al soldo della Gestapo» e quindi da considerare nemici della patria <ref>''Frente Rojo'', 6 febbraio 1937. Citato da Orwell nel suo ''Omaggio alla catalogna''</ref>. In un pubblico discorso, Juan Comorera, leader del PSUC così si espresse:
Il POUM fu il vero obiettivo della [[repressione]] stalinista e istituzionale, iniziata con una campagna diffamatoria portata avanti dalla stampa comunista spagnola e internazionale. Il partito fu accusato di [[spontaneismo]] e avventurismo, considerandoli addirittura come una «banda di traditori al soldo della Gestapo» e quindi da considerare nemici della patria <ref>''Frente Rojo'', 6 febbraio 1937. Citato da Orwell nel suo ''Omaggio alla catalogna''</ref>. In un pubblico discorso, Juan Comorera, leader del PSUC così si espresse:
: «Bisogna estirpare dalla società  catalana il gangsterismo, la lebbra del banditismo, che non aspira alla rivoluzione, ma vola soltanto difendere i propri interessi personali.»<ref>Cfr.Ranzato, libro su Nin. Queste parole sono tratte dal quotidiano di Barcellona ''La Vanguardia'' del 22 dicembre [[1936]]</ref>
: «Bisogna estirpare dalla società  catalana il gangsterismo, la lebbra del banditismo, che non aspira alla rivoluzione, ma vola soltanto difendere i propri interessi personali.» <ref>Cfr.Ranzato, libro su Nin. Queste parole sono tratte dal quotidiano di Barcellona ''La Vanguardia'' del 22 dicembre [[1936]]</ref>


Dopo questa campgna, la [[violenza]] stalinista si scatenò sì contro gli anarchici, ma soprattutto i [[comunismo|comunisti]] anti e/o non stalinisti, provocando numerosisissimi arresti e circa 500 morti. Tra questi il segretario catalano dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al [[Partito Socialista Operaio Spagnolo]], fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref> e anche gli italiani [[Camillo Berneri|Berneri]] e [[Francesco Barbieri]] (Orwell riuscì invece miracolosamente a sfuggire alla morte.).
Dopo questa campgna, la [[violenza]] stalinista si scatenò sì contro gli anarchici, ma soprattutto i [[comunismo|comunisti]] anti e/o non stalinisti, provocando numerosisissimi arresti e circa 500 morti. Tra questi il segretario catalano dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al [[Partito Socialista Operaio Spagnolo]], fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref> e anche gli italiani [[Camillo Berneri|Berneri]] e [[Francesco Barbieri]] (Orwell riuscì invece miracolosamente a sfuggire alla morte.).