Neomalthusianesimo: differenze tra le versioni

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Dalla considerazione che la vita talvolta diventa causa di patimenti tali da non compensare le gioie, si fa derivare che si giudica illecito il potere d'imporre l'esistenza. Tale norma contrasta con quasi tutte le religioni, è ritenuta dannosa da alcune teorie economiche ed è adottata da pochi [[ateismo|atei]], cristiani [[Eresia | eretici]], irreligiosi e seguaci di religioni ateistiche con essa compatibili, come il [[Coerentismo]].
Dalla considerazione che la vita talvolta diventa causa di patimenti tali da non compensare le gioie, si fa derivare che si giudica illecito il potere d'imporre l'esistenza. Tale norma contrasta con quasi tutte le religioni, è ritenuta dannosa da alcune teorie economiche ed è adottata da pochi [[ateismo|atei]], cristiani [[Eresia | eretici]], irreligiosi e seguaci di religioni ateistiche con essa compatibili, come il [[Coerentismo]].


Il profondo rispetto dell'altrui libertà  sta all'origine della morale antigenetica; quindi sarebbe contraddittorio, per coloro che ne professano l''''aidologia''' – cioè il rispetto di essa mediante un comportamento coerente – riprovare i dissenzienti: la regola è rivolta unicamente a chi la condivide.
Il profondo rispetto dell'altrui libertà  sta all'origine della morale antigenetica; quindi sarebbe contraddittorio, per coloro che ne professano l''''aidologia''' – cioè il rispetto di essa mediante un comportamento coerente – riprovare i dissenzienti: la regola è rivolta unicamente a chi la condivide.


Essa comporta la rinunzia alla generazione, non al fine di poter condurre una vita meno gravosa di doveri, ma per altruismo: il privarsi dei figli è motivato dal non volerli usare a proprio vantaggio, senza curarsi delle loro eventuali sofferenze. Generalmente la norma comincia a sostanziarsi in coloro che, provato il male fisico o spirituale, sono angosciati dal timore che la prole abbia ugual sorte; ciò è più comune in chi è affetto da una malattia ereditaria o correlata a familiarità .
Essa comporta la rinunzia alla generazione, non al fine di poter condurre una vita meno gravosa di doveri, ma per altruismo: il privarsi dei figli è motivato dal non volerli usare a proprio vantaggio, senza curarsi delle loro eventuali sofferenze. Generalmente la norma comincia a sostanziarsi in coloro che, provato il male fisico o spirituale, sono angosciati dal timore che la prole abbia ugual sorte; ciò è più comune in chi è affetto da una malattia ereditaria o correlata a familiarità .