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Con il termine '''neo-anarchismo''' alcuni osservatori (tra cui lo psicologo e attivista libertario [[Tomás Ibáñez]]) | [[File:Ibanez.jpg|miniatura|200px|[[Tomás Ibáñez]], autore del libro ''Anarchismo in movimento'', adotta nella sua trattazione il termine neo-anarchismo.]] | ||
Con il termine '''neo-anarchismo''' alcuni osservatori (tra cui lo psicologo e attivista libertario [[Tomás Ibáñez]]) hanno inteso indicare, da una parte, una forma di anarchismo "diffuso", non identitario, plasmato direttamente nelle lotte contemporanee ed esterno al movimento anarchico (collettivi e singoli militanti che si collocano al di fuori delle organizzazioni politiche tradizionali, ma che adottano o reinventano nelle lotte talune forme politiche anti-gerarchiche, anti-centraliste e anti-rappresentanza piuttosto vicine all'[[anarchismo]]), dall'altra, gruppi di persone che, pur considerandosi esplicitamente anarchiche, nondimeno esprimono una sensibilità nuova rispetto a questa identificazione, adottando una flessibilità e un'apertura che articolano diversamente il rapporto con la tradizione anarchica e con i movimenti antagonisti esterni a questa tradizione. | |||
== Presupposto storico <ref name="TI">Fonte principale: ''Anarchismo in movimento'', di [[Tomás Ibáñez]], Elèuthera, 2014</ref>== | == Presupposto storico <ref name="TI">Fonte principale: ''Anarchismo in movimento'', di [[Tomás Ibáñez]], Elèuthera, 2014</ref>== | ||
Verso la fine degli anni '90 è comparso quel " | {{approff|Altermondialismo}} | ||
Verso la fine degli anni '90 è comparso quel "[[Altermondialismo|movimento dei movimenti]]" che ha raggruppato la galassia [[Altermondialismo|anti-globalizzazione]] e ha delineato un nuovo tessuto militante. Oggi il movimento anarchico non è più l'unico difensore di certi principi anti-gerarchici, di certe pratiche non autoritarie, di forme di organizzazione orizzontale, della capacità di intraprendere lotte dai toni libertari, o dalla diffidenza verso qualunque dispositivo di potere. Questi elementi si sono disseminati al di fuori del movimento anarchico e vengono ripresi da collettivi che non si identificano come anarchici e che talora rifiutano apertamente di farsi rinchiudere entro le pieghe di questa identità. Al tempo stesso, persone che si definivano anarchiche hanno rinunciato a questa etichetta per potersi integrare meglio alle pratiche e alle sensibilità, complessivamente libertarie, proprie di alcuni dei nuovi movimenti antagonisti. | |||
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