Militarismo: differenze tra le versioni

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[[Image:Regeneracion 1915.jpg|thumb|200px|''Militarismo Prepotente'', disegnato da Nicolás Reveles durante la [[rivoluzione messicana]], pubblicato in Regeneración, periodico [[anarchico]] messicano]]
[[Image:Regeneracion 1915.jpg|thumb|200px|''Militarismo Prepotente'', disegnato da Nicolás Reveles durante la [[rivoluzione messicana]], pubblicato in ''[[Regeneración]]'', periodico [[anarchico]] messicano]]
Con il termine '''militarismo''' si intende definire quella dottrina ideologica in cui l'elemento militare è preponderante nei principi costitutivi dello [[Stato]] e delle forze politico-istituzionali che lo difendono. Può anche essere definito come «la posizione di prestigio e di potere assunta, all'interno di uno stato, dalla classe militare, che implica, nelle principali istituzioni e nella società, il prevalere degli ideali di ordine e disciplina, il culto della nazione e della vita militare: ''il militarismo prussiano''.» <ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/militarismo/ Treccani.it]</ref>
Con il termine '''militarismo''' si intende definire quella dottrina ideologica in cui l'elemento militare è preponderante nei principi costitutivi dello [[Stato]] e delle forze politico-istituzionali che lo difendono. Può anche essere definito come «la posizione di prestigio e di potere assunta, all'interno di uno stato, dalla classe militare, che implica, nelle principali istituzioni e nella società, il prevalere degli ideali di ordine e disciplina, il culto della nazione e della vita militare: ''il militarismo prussiano''». <ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/militarismo/ Treccani.it]</ref>


Il militarismo afferma il primato della forza militare nelle relazioni tra gli [[Stato|Stati]], sostenendo che l'[[esercito]] sia lo strumento più importante per difendere la sicurezza dei cittadini. In realtà, dietro queste considerazioni politiche si nasconde prima di tutto un cospicuo affare economico-finanziario con i detentori del potere politico e industriale, per cui si può affermare che il militarismo sia assolutamente complementare all'affarismo finanziario. <ref>[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=466 Il militarismo finanziario della NATO]</ref>
Il militarismo afferma il primato della forza militare nelle relazioni tra gli [[Stato|Stati]], sostenendo che l'[[esercito]] sia lo strumento più importante per difendere la sicurezza dei cittadini. In realtà, dietro queste considerazioni politiche si nasconde prima di tutto un cospicuo affare economico-finanziario con i detentori del potere politico e industriale, per cui si può affermare che il militarismo sia assolutamente complementare all'affarismo finanziario. <ref>[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=466 Il militarismo finanziario della NATO]</ref>
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===Premessa  ===
===Premessa  ===


La parola "'''militarismo'''" ha risonanze antiche <ref>[http://www.nodo50.org/tortuga/A-que-llamamos-militarismo-Un Fonte principale dell'articolo: nodo50.org]</ref>, legate ai secoli passati, tuttavia ancor oggi la sua valenza per lo [[Stato]] ed i suoi accoliti è notevole. Storicamente evoca l'antica Prussia e il kaiser Guglielmo II, che con la sua politica [[imperialismo|imperialista]] di riarmo mise le basi per lo scoppio della prima guerra mondiale. Oppure, per venire ad epoche a noi più recenti, evoca regimi come quello [[nazista]] o giapponese di Hirohito, che investirono tantissimo nell'acquisto e produzione di armi, che comportò in seguito l'aggressioni di altri paesi europei e asiatici e quindi allo scoppio della seconda guerra mondiale.
La parola "'''militarismo'''" ha risonanze antiche <ref>[http://www.nodo50.org/tortuga/A-que-llamamos-militarismo-Un Fonte principale dell'articolo: nodo50.org]</ref>, legate ai secoli passati, tuttavia ancor oggi la sua valenza per lo [[Stato]] ed i suoi accoliti è notevole. Storicamente evoca l'antica Prussia e il kaiser Guglielmo II, che con la sua politica [[imperialismo|imperialista]] di riarmo mise le basi per lo scoppio della Prima guerra mondiale. Oppure, per venire ad epoche a noi più recenti, evoca regimi come quello [[nazista]] o giapponese di Hirohito, che investirono tantissimo nell'acquisto e produzione di armi, che comportò in seguito l'aggressioni di altri paesi europei e asiatici e quindi allo scoppio della Seconda guerra mondiale.
[[File:Rosa Luxemburg.jpg|left|thumb|170 px|[[Rosa Luxemburg]], marxista antimilitarista]]
[[File:Rosa Luxemburg.jpg|left|thumb|170 px|[[Rosa Luxemburg]], marxista antimilitarista]]
Inoltre, il termine "'''militarismo'''" è collegato anche con il "complesso militare-industriale", un mostruoso ibrido costituito da imprenditori, politici e militari responsabile di una massiccia ''escalation'' subito dopo la [[seconda guerra mondiale]], ampiamente sostenuta da vari rami del [[parlamento]] [[Stati Uniti | americano]] e dalle lobby affaristiche del paese. Un'escalation che, per inciso, ha raggiunto una delle sue vette culminanti con [[Ronald Reagan]] e George Bush, senior e junior.
Inoltre, il termine "'''militarismo'''" è collegato anche con il "complesso militare-industriale", un mostruoso ibrido costituito da imprenditori, politici e militari responsabile di una massiccia ''escalation'' subito dopo la [[Seconda guerra mondiale]], ampiamente sostenuta da vari rami del [[parlamento]] [[Stati Uniti | americano]] e dalle lobby affaristiche del paese. Un'escalation che, per inciso, ha raggiunto una delle sue vette culminanti con [[Ronald Reagan]] e George Bush, senior e junior.


Tra i primi ad usare il termine '''militarismo''', a metà del XIX secolo, ci furono il [[socialista]] [[Louis Blanc]] e l'[[anarchico]] [[Pierre-Joseph Proudhon]]; entrambi vedevano in quel termine l'esemplificazione dell'[[autoritarismo]] dello [[Stato]] e del [[governo]], che faceva ricorso all'[[esercito]] non solo per difendere o attaccare un paese straniero ritenuto "nemico", ma anche per reprimere e colpire il "nemico interno": la conflittualità alimentata dal malcontento delle classi diseredate e oppresse della stessa nazione. Per loro, un [[governo]] appoggiato nell'[[esercito]], cioè nella Forza e non nel Diritto, era l'antitesi della [[libertà]] e l'ostacolo da superare per ottenere una società veramente libera ed equa.  
Tra i primi ad usare il termine '''militarismo''', a metà del XIX secolo, ci furono il [[socialista]] [[Louis Blanc]] e l'[[anarchico]] [[Pierre-Joseph Proudhon]]; entrambi vedevano in quel termine l'esemplificazione dell'[[autoritarismo]] dello [[Stato]] e del [[governo]], che faceva ricorso all'[[esercito]] non solo per difendere o attaccare un paese straniero ritenuto "nemico", ma anche per reprimere e colpire il "nemico interno": la conflittualità alimentata dal malcontento delle classi diseredate e oppresse della stessa nazione. Per loro, un [[governo]] appoggiato nell'[[esercito]], cioè nella Forza e non nel Diritto, era l'antitesi della [[libertà]] e l'ostacolo da superare per ottenere una società veramente libera ed equa.  
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L'esperienza francese del giugno [[1848]] è stata forse uno dei migliori esempi. Dopo la [[rivoluzione]] di febbraio, e prima dell'intensificazione delle proteste dei lavoratori, il [[governo]] emise un decreto che forzatamente arruolava nell'[[esercito]] molti operai che lavoravano nelle Officine Nazionali di Parigi, create in quell'anno per alleviare il grave problema della disoccupazione ma che si rivelarono dei luoghi in cui nascevano e sviluppavano pensieri rivoluzionari. Immediatamente, prima che la resistenza prendesse forma, l'[[esercito]] scese in strada a reprimere ogni forma di ribellione. L'istituzione militare, sin dalle sue origini, è stata di conseguenza utilizzata sia per neutralizzare le forze interne di opposizione che per il reclutamento e la militarizzazione forzata di potenziali sovversivi.
L'esperienza francese del giugno [[1848]] è stata forse uno dei migliori esempi. Dopo la [[rivoluzione]] di febbraio, e prima dell'intensificazione delle proteste dei lavoratori, il [[governo]] emise un decreto che forzatamente arruolava nell'[[esercito]] molti operai che lavoravano nelle Officine Nazionali di Parigi, create in quell'anno per alleviare il grave problema della disoccupazione ma che si rivelarono dei luoghi in cui nascevano e sviluppavano pensieri rivoluzionari. Immediatamente, prima che la resistenza prendesse forma, l'[[esercito]] scese in strada a reprimere ogni forma di ribellione. L'istituzione militare, sin dalle sue origini, è stata di conseguenza utilizzata sia per neutralizzare le forze interne di opposizione che per il reclutamento e la militarizzazione forzata di potenziali sovversivi.


Le conseguenze di questi atteggiamenti furono ampiamente previsti da molti pensatori, ma sostanzialmente non ebbero alcuna risonanza. La [[pacifismo|pacifista]] [[Bertha von Suttner]] si schierò contro l'imposizione del servizio militare obbligatorio nell'esercito austro-ungarico, copiando il modello prussiano, argomentando in nel suo romanzo autobiografico popolare ''Abbasso le armi! Storia di una vita'' le ragioni del suo [[antimilitarismo]] <ref>[http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/suttner.htm "Giù le armi! ditelo a tutti"]</ref>:
Le conseguenze di questi atteggiamenti furono ampiamente previsti da molti pensatori, ma sostanzialmente non ebbero alcuna risonanza. La [[pacifismo|pacifista]] [[Bertha von Suttner]] si schierò contro l'imposizione del servizio militare obbligatorio nell'esercito austro-ungarico, copiando il modello prussiano, argomentando in nel suo romanzo autobiografico popolare ''Abbasso le armi! Storia di una vita'' le ragioni del suo [[antimilitarismo]] <ref>[https://web.archive.org/web/20130301174426/http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/suttner.htm "Giù le armi! ditelo a tutti"]</ref>:


:«(...) Se in tutto il mondo è stato introdotto il servizio militare obbligatorio, non vi è alcun vantaggio per alcuno. La partita a scacchi della guerra si gioca con più pedine, ma il gioco dipende sempre dalla fortuna e dalla capacità del giocatore. Mettiamo il caso che tutte le potenze europee introducessero il servizio militare obbligatorio, quindi l'equilibrio del potere rimarrebbe esattamente lo stesso, l'unica differenza è che, al fine di raggiungere una decisione, dovrebbero essere uccise milioni di persone, piuttosto che centinaia di migliaia.»  
:«(...) Se in tutto il mondo è stato introdotto il servizio militare obbligatorio, non vi è alcun vantaggio per alcuno. La partita a scacchi della guerra si gioca con più pedine, ma il gioco dipende sempre dalla fortuna e dalla capacità del giocatore. Mettiamo il caso che tutte le potenze europee introducessero il servizio militare obbligatorio, quindi l'equilibrio del potere rimarrebbe esattamente lo stesso, l'unica differenza è che, al fine di raggiungere una decisione, dovrebbero essere uccise milioni di persone, piuttosto che centinaia di migliaia.»  
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: «Altri Stati dispongono di un esercito. In Prussia è l'esercito che dispone di uno Stato». ([[Octave Mirbeau]])
: «Altri Stati dispongono di un esercito. In Prussia è l'esercito che dispone di uno Stato». ([[Octave Mirbeau]])


Per i primi studiosi del militarismo, l'esempio prussiano-tedesco rappresenta il paradigma per eccellenza: all'epoca, gli studiosi di questo fenomeno si moltiplicarono tanto nell'[[liberalismo|ambiente liberale]] quanto in quello [[marxista]]. Alla vigilia della [[prima guerra mondiale]], il comunista [[Karl Liebknecht]] insistette sulla funzione [[repressione|repressiva]] del militarismo nei confronti dei "nemici interni" dello [[Stato]] (il nemico esterno quindi andrebbe in secondo piano rispetto alle funzioni strategiche del militarismo), sull'apparato guerrafondaio tedesco e, per estensione, su quello [[eurocentrismo|occidental]]-[[capitalismo|capitalistico]].  
Per i primi studiosi del militarismo, l'esempio prussiano-tedesco rappresenta il paradigma per eccellenza: all'epoca, gli studiosi di questo fenomeno si moltiplicarono tanto nell'[[liberalismo|ambiente liberale]] quanto in quello [[marxista]]. Alla vigilia della [[Prima guerra mondiale]], il comunista [[Karl Liebknecht]] insistette sulla funzione [[repressione|repressiva]] del militarismo nei confronti dei "nemici interni" dello [[Stato]] (il nemico esterno quindi andrebbe in secondo piano rispetto alle funzioni strategiche del militarismo), sull'apparato guerrafondaio tedesco e, per estensione, su quello [[eurocentrismo|occidental]]-[[capitalismo|capitalistico]].  


Per gli autori marxisti, il militarismo andava analizzato da un doppio punto di vista: il primo riguarderebbe la funzione dell'[[esercito]] nell'aggressione di altri [[Stato|Stati]] o popoli, ed in questo senso appare strettamente legata al concetto di "[[imperialismo]]"; il secondo sarebbe quello legato alla [[repressione]] del dissenso interno. Così come la principale minaccia ai governi europei del XIX secolo veniva dalla forza del [[movimento operaio]], così il clima militarista serviva ad impedire qualsiasi minaccia di destabilizzazione interna.  
Per gli autori marxisti, il militarismo andava analizzato da un doppio punto di vista: il primo riguarderebbe la funzione dell'[[esercito]] nell'aggressione di altri [[Stato|Stati]] o popoli, ed in questo senso appare strettamente legata al concetto di "[[imperialismo]]"; il secondo sarebbe quello legato alla [[repressione]] del dissenso interno. Così come la principale minaccia ai governi europei del XIX secolo veniva dalla forza del [[movimento operaio]], così il clima militarista serviva ad impedire qualsiasi minaccia di destabilizzazione interna.  
Tuttavia, a quel tempo, non tutti concordavano col concetto di militarismo allora prevalente. A differenza di altri autori della tradizione marxista e di Liebknecht, i teorici della [[liberalismo|scuola liberale]], soprattutto dei paesi anglosassoni, limitando lo status di "militarista" a pochi paesi, come la [[Germania]] e il [[Giappone]] <ref>
Tuttavia, a quel tempo, non tutti concordavano col concetto di militarismo allora prevalente. A differenza di altri autori della tradizione marxista e di Liebknecht, i teorici della [[liberalismo|scuola liberale]], soprattutto dei paesi anglosassoni, limitando lo status di "militarista" a pochi paesi, come la [[Germania]] e il [[Giappone]] <ref>
[http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/germania/quadro_storico_anni20.htm Quadro storico della Germania]</ref> <ref>[http://lastoriadelgiappone.blogspot.com/2010/11/il-militarismo-giapponese.html Il militarismo in Giappone]</ref>, si rifiutavano di definire allo stesso modo [[Stato|stati occidentali]] come la [[Francia]] o la [[Gran Bretagna]]. Nonostante il riarmo che infettò più o meno tutti i paesi occidentali, prima e dopo la prima guerra mondiale, l'approccio liberale alla questione riteneva il militarismo un fenomeno molto ristretto, limitato al peso specifico dei militari nel sistema politico dello [[Stato]].
[http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/germania/quadro_storico_anni20.htm Quadro storico della Germania]</ref> <ref>[http://lastoriadelgiappone.blogspot.com/2010/11/il-militarismo-giapponese.html Il militarismo in Giappone]</ref>, si rifiutavano di definire allo stesso modo [[Stato|stati occidentali]] come la [[Francia]] o la [[Gran Bretagna]]. Nonostante il riarmo che infettò più o meno tutti i paesi occidentali, prima e dopo la Prima guerra mondiale, l'approccio [[liberale]] alla questione riteneva il militarismo un fenomeno molto ristretto, limitato al peso specifico dei militari nel sistema politico dello [[Stato]].


Secondo questo punto di vista, oramai superato dagli eventi storici, uno stato dove il potere militare viene completamente subordinato a quello civile, anche se ha svolto una politica estera aggressiva, o di riarmo, non era definibile militarista. E lo era solo quando il braccio militare diventava irrequieto, assumendo prevalenza rispetto al potere civile e influenzandone le decisioni politiche. Sulla base di queste congetture liberali, la [[Germania]] non era da annoverare tra gli stati militaristi: ma come definire uno [[stato]] dove, a parte alcuni ambienti piccolo-borghesi del sud, la [[borghesia]] appoggiava in tutto e per tutto i militari? Non a caso, l'[[esercito]] prussiano fu decisivo nella [[repressione]] della [[Comune di Parigi]] e per questo, per la [[borghesia]], il militarismo era considerato l'arma più efficace contro il [[socialismo]] (in tempo di pace gli effettivi erano più di 400.000 uomini). Fu approvata la legge sull'obbligatorietà del [[esercito|servizio militare]] e quella del settennato, cioè l'approvazione delle spese militari per un settennio (dopodiché occorreva la conferma parlamentare), consentendo di conseguenza una inusitata [[libertà]] d'azione ai militari, liberi durante quel periodo da ogni controllo parlamentare. In 20 anni l'[[esercito]] aumentò del 50%, mentre la popolazione era cresciuta solo del 25%. Le classi dirigenti avevano ogni interesse a sviluppare conflitti con gli altri [[stato|Stati]], soprattutto con la [[Francia]], al fine di poter giustificare tutto quel macchinario di uomini e armamenti che dava loro enormi poteri e profitti.
Secondo questo punto di vista, oramai superato dagli eventi storici, uno stato dove il potere militare viene completamente subordinato a quello civile, anche se ha svolto una politica estera aggressiva, o di riarmo, non era definibile militarista. E lo era solo quando il braccio militare diventava irrequieto, assumendo prevalenza rispetto al potere civile e influenzandone le decisioni politiche. Sulla base di queste congetture liberali, la [[Germania]] non era da annoverare tra gli stati militaristi: ma come definire uno [[stato]] dove, a parte alcuni ambienti piccolo-borghesi del sud, la [[borghesia]] appoggiava in tutto e per tutto i militari? Non a caso, l'[[esercito]] prussiano fu decisivo nella [[repressione]] della [[Comune di Parigi]] e per questo, per la [[borghesia]], il militarismo era considerato l'arma più efficace contro il [[socialismo]] (in tempo di pace gli effettivi erano più di 400.000 uomini). Fu approvata la legge sull'obbligatorietà del [[esercito|servizio militare]] e quella del settennato, cioè l'approvazione delle spese militari per un settennio (dopodiché occorreva la conferma parlamentare), consentendo di conseguenza una inusitata [[libertà]] d'azione ai militari, liberi durante quel periodo da ogni controllo parlamentare. In 20 anni l'[[esercito]] aumentò del 50%, mentre la popolazione era cresciuta solo del 25%. Le classi dirigenti avevano ogni interesse a sviluppare conflitti con gli altri [[stato|Stati]], soprattutto con la [[Francia]], al fine di poter giustificare tutto quel macchinario di uomini e armamenti che dava loro enormi poteri e profitti.
[[Image:Lumea Noua St si Lit 1895.jpg|right|thumb|200px|Immagine allegorica del militarismo [[comunista]], dove si mostra la [[libertà]] come donna, che pone una spada, serpenti e una fiaccola in nome della [[dittatura del proletariato]]]]
[[Image:Lumea Noua St si Lit 1895.jpg|right|thumb|200px|Immagine allegorica del militarismo [[comunista]], dove si mostra la [[libertà]] come donna, che pone una spada, serpenti e una fiaccola in nome della [[dittatura del proletariato]]]]


Tra le due guerre la situazione in [[Germania]] non cambiò rispetto al militarismo, portando non in lungo tempo alla nascita del Terzo Reich [[nazista]] che sfociò poi nelle aggressioni militari ad altri paesi d'Europa ed infine alla seconda guerra mondiale.
Tra le due guerre la situazione in [[Germania]] non cambiò rispetto al militarismo, portando non in lungo tempo alla nascita del Terzo Reich [[nazista]] che sfociò poi nelle aggressioni militari ad altri paesi d'Europa ed infine alla Seconda guerra mondiale.


===I militarismi sono più d'uno. I complessi militari ed industriali===
===I militarismi sono più d'uno. I complessi militari ed industriali===


Sconfitto il [[fascismo]] nel [[1945]], il militarismo avrebbe dovuto avere le ore contate, soprattutto se lo si inquadrava nell'ottica del pensiero [[liberalismo|liberale]], considerate le devastazioni provocate dalla guerra e il dispendio economico determinato dalla corsa agli armamenti. Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, opera degli americani, fu probabilmente l'episodio più conosciuto ma non il solo ad essere così cruento, si pensi per esempio al bombardamento di Dresda, in [[Germania]], messo in atto quasi alla fine della guerra e che provocò una gigantesca carneficina. <ref>[http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945n.htm Il massacro di Dresda]</ref>  
Sconfitto il [[fascismo]] nel [[1945]], il militarismo avrebbe dovuto avere le ore contate, soprattutto se lo si inquadrava nell'ottica del pensiero [[liberalismo|liberale]], considerate le devastazioni provocate dalla guerra e il dispendio economico determinato dalla corsa agli armamenti. Il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki, opera degli americani, fu probabilmente l'episodio più conosciuto ma non il solo ad essere così cruento, si pensi per esempio al bombardamento di Dresda, in [[Germania]], messo in atto quasi alla fine della guerra e che provocò una gigantesca carneficina. <ref>[https://web.archive.org/web/20180723173032/http://cronologia.leonardo.it/storia/a1945n.htm Il massacro di Dresda]</ref>  


La bomba atomica esplose su un ospedale al centro di Hiroshima, causando immediatamente centomila morti, nella stragrande maggioranza civili, e altrettanti nei momenti successivi come conseguenza delle ustioni e delle radiazioni. Hiroshima e Nagasaki sono diventate nei libri di storia il «prezzo della pace richiesto», giacché dal giorno dopo il [[Giappone]] si arrese incondizionatamente. Quello che generalmente si tace è che i giapponesi da settimane chiedevano di avviare dei colloqui che portassero alla fine della guerra. Le motivazioni che spinsero gli americani ad usare l'atomica erano legate a diversi fattori che poco avevano a che fare con il porre fine alla guerra: dalla possibilità stessa di testare una bomba nucleare, che da anni era in fase di progettazione e sperimentazione, alla volontà degli [[Stati Uniti]] di sfruttare la situazione di guerra per distruggere le infrastrutture giapponesi e quindi eliminare uno [[stato]] rivale in termini economici e politici. Secondo alcune versioni, l'atomica fu anche un messaggio non troppo criptico lanciato anche agli stessi alleati degli americani, un avvertimento sulla loro potenza militare ed economica.
La bomba atomica esplose su un ospedale al centro di Hiroshima, causando immediatamente centomila morti, nella stragrande maggioranza civili, e altrettanti nei momenti successivi come conseguenza delle ustioni e delle radiazioni. Hiroshima e Nagasaki sono diventate nei libri di storia il «prezzo della pace richiesto», giacché dal giorno dopo il [[Giappone]] si arrese incondizionatamente. Quello che generalmente si tace è che i giapponesi da settimane chiedevano di avviare dei colloqui che portassero alla fine della guerra. Le motivazioni che spinsero gli americani ad usare l'atomica erano legate a diversi fattori che poco avevano a che fare con il porre fine alla guerra: dalla possibilità stessa di testare una bomba nucleare, che da anni era in fase di progettazione e sperimentazione, alla volontà degli [[Stati Uniti]] di sfruttare la situazione di guerra per distruggere le infrastrutture giapponesi e quindi eliminare uno [[stato]] rivale in termini economici e politici. Secondo alcune versioni, l'atomica fu anche un messaggio non troppo criptico lanciato anche agli stessi alleati degli americani, un avvertimento sulla loro potenza militare ed economica.
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==== Finmeccanica: un esempio italiano ====
==== Finmeccanica: un esempio italiano ====
{{vedi|Finmeccanica}}
'''Finmeccanica''' è il secondo gruppo industriale italiano, il primo nell'alta tecnologia, e tra i primi cinque al mondo. È una ''holding'' attiva nei seguenti settori: aeronautica, elicotteri, sistemi di difesa, elettronica per la difesa e la sicurezza, energia, spazio, trasporti. L'azienda è installata in più di cento paesi e in particolare in [[Gran Bretagna]], dove il gruppo ha acquisito molte aziende della difesa. Conta più di 58.000 persone. Il suo fatturato nel 2010 ammontava a 18,7 miliardi di euro, con utile pari a 557 milioni. Lo [[Stato]] italiano, attraverso il Ministero dell'Economia, possiede circa il 30% delle sue azioni.
'''Finmeccanica''' è il secondo gruppo industriale italiano, il primo nell'alta tecnologia, e tra i primi cinque al mondo. È una ''holding'' attiva nei seguenti settori: aeronautica, elicotteri, sistemi di difesa, elettronica per la difesa e la sicurezza, energia, spazio, trasporti. L'azienda è installata in più di cento paesi e in particolare in [[Gran Bretagna]], dove il gruppo ha acquisito molte aziende della difesa. Conta più di 58.000 persone. Il suo fatturato nel 2010 ammontava a 18,7 miliardi di euro, con utile pari a 557 milioni. Lo [[Stato]] italiano, attraverso il Ministero dell'Economia, possiede circa il 30% delle sue azioni.


*'''Approfondimenti''': [http://it.peacereporter.net/articolo/22200/Dossier+Finmeccanica Dossier su Finmeccanica]
*'''Approfondimenti''': [https://web.archive.org/web/20160701102217/http://it.peacereporter.net/articolo/22200/Dossier+Finmeccanica Dossier su Finmeccanica]
 
====Gli "affari" della NATO====
====Gli "affari" della NATO====
{{vedi|NATO}}


La NATO è la sigla con cui si indica l''''Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord''' (in inglese ''North Atlantic Treaty Organization''), ovvero l'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il [[4 aprile]] [[1949]] ed entrò in vigore il [[24 agosto]] dello stesso anno.
La NATO è la sigla con cui si indica l''''Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord''' (in inglese ''North Atlantic Treaty Organization''), ovvero l'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il [[4 aprile]] [[1949]] ed entrò in vigore il [[24 agosto]] dello stesso anno.
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In un articolo intitolato ''[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=471 I servizi militari del lobbing occulto]'', scrive il COMIDAD (gruppo anarchico napoletano che aderisce alla [[FAI]]):
In un articolo intitolato ''[http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=471 I servizi militari del lobbing occulto]'', scrive il COMIDAD (gruppo anarchico napoletano che aderisce alla [[FAI]]):
:«L'alibi della "consulenza" è quindi una porta girevole che funziona a due sensi: consente agli uomini delle istituzioni di farsi agganciare dalle banche, ma permette anche ai banchieri di insediarsi direttamente nelle istituzioni in veste di consulenti. L'intreccio tra militarismo e finanza che si verifica all'interno della NATO, è certamente un matrimonio di convenienza, ma è soprattutto un'affinità elettiva. L'arte del lobbying non consiste affatto nel modo di presentare un'offerta, bensì nella capacità di creare false domande, false esigenze, false emergenze; allo stesso modo in cui la pubblicità induce nei consumatori dei falsi bisogni. Il lobbying esprime perciò la sua massima efficacia quando è occulto, cioè intrecciato in modo inestricabile con le istituzioni, usando direttamente gli uomini delle istituzioni, e avvalendosi della copertura del segreto di Stato o del segreto militare. Il militarismo diventa quindi lo strumento ideale del lobbying, e ciò non si limita al grande business delle armi e delle commesse militari. Una base militare può diventare infatti un'idrovora di denaro pubblico. Centotredici basi USA o NATO in Italia non hanno alcuna giustificazione di tipo strategico-militare, ma si spiegano come calamite di spesa pubblica, come modo di occupare un territorio e di assorbire le sue risorse. »  
:«L'alibi della "consulenza" è quindi una porta girevole che funziona a due sensi: consente agli uomini delle istituzioni di farsi agganciare dalle banche, ma permette anche ai banchieri di insediarsi direttamente nelle istituzioni in veste di consulenti. L'intreccio tra militarismo e finanza che si verifica all'interno della NATO, è certamente un matrimonio di convenienza, ma è soprattutto un'affinità elettiva. L'arte del lobbying non consiste affatto nel modo di presentare un'offerta, bensì nella capacità di creare false domande, false esigenze, false emergenze; allo stesso modo in cui la pubblicità induce nei consumatori dei falsi bisogni. Il lobbying esprime perciò la sua massima efficacia quando è occulto, cioè intrecciato in modo inestricabile con le istituzioni, usando direttamente gli uomini delle istituzioni, e avvalendosi della copertura del segreto di Stato o del segreto militare. Il militarismo diventa quindi lo strumento ideale del lobbying, e ciò non si limita al grande business delle armi e delle commesse militari. Una base militare può diventare infatti un'idrovora di denaro pubblico. Centotredici basi USA o NATO in Italia non hanno alcuna giustificazione di tipo strategico-militare, ma si spiegano come calamite di spesa pubblica, come modo di occupare un territorio e di assorbire le sue risorse. »
 
===Sparta e Stati Uniti: due esempi di militarismo passato e presente===
===Sparta e Stati Uniti: due esempi di militarismo passato e presente===


La città -[[stato]] di Sparta è stata storicamente l'esempio più emblematico di [[Stato]] militarista. L'obiettivo di un rigoroso sistema educativo [[gerarchia|gerarchico]] e autoritario - imperniato su durissimi addestramenti militari e sui frugali banchetti comunitari (il cibo era sempre semplice e rustico, e così rimaneva per tutta la vita.) -, impartito tanto agli uomini quanto alle donne, era quello principalmente di evitare che gli schiavi si ribellassero. Le spedizioni militari lontano dalla città venivano intraprese con molta riluttanza, perché c'era il timore che gli schiavi iloti, in assenza dell'[[esercito]], potessero cercare di rovesciare i loro padroni. Anche nel caso di Sparta, come negli altri esaminati, la funzione del militarismo è principalmente quella di difendere lo [[Stato]] dai nemici interni (gli schiavi) e secondariamente dagli esterni.
La città -[[stato]] di Sparta è stata storicamente l'esempio più emblematico di [[Stato]] militarista. L'obiettivo di un rigoroso sistema educativo [[gerarchia|gerarchico]] e autoritario - imperniato su durissimi addestramenti militari e sui frugali banchetti comunitari (il cibo era sempre semplice e rustico, e così rimaneva per tutta la vita) - impartito tanto agli uomini quanto alle donne, era quello principalmente di evitare che gli schiavi si ribellassero. Le spedizioni militari lontano dalla città venivano intraprese con molta riluttanza, perché c'era il timore che gli schiavi iloti, in assenza dell'[[esercito]], potessero cercare di rovesciare i loro padroni. Anche nel caso di Sparta, come negli altri esaminati, la funzione del militarismo è principalmente quella di difendere lo [[Stato]] dai nemici interni (gli schiavi) e secondariamente dagli esterni.


Attualmente, in pieno periodo di "guerra al terrorismo", di cui frequentemente si parla nelle prime pagine dei giornali - in riferimento ad Afghanistan, Cecenia, Iraq, Iran, ecc. -, c'è stato un incremento della spesa globale degli armamenti e una riscoperta da parte dei [[media]] occidentali di una parola che sembrava antica e superata: il militarismo.
Attualmente, in pieno periodo di "guerra al terrorismo", di cui frequentemente si parla nelle prime pagine dei giornali (in riferimento ad Afghanistan, Cecenia, Iraq, Iran ecc.), c'è stato un incremento della spesa globale degli armamenti e una riscoperta da parte dei [[media]] occidentali di una parola che sembrava antica e superata: il militarismo.


Militarista fu la politica del presidente George W. Bush jr, che dopo gli attacchi del [[11 settembre]] portò all'incremento della spesa militare come ai tempi della presidenza di Ronald Reagan. Nel [[2001]], con il controverso scudo missilistico di difesa in atto, il bilancio della difesa americana era pari a 310.5 miliardi di dollari; una cifra altissima se si pensa che il secondo paese con la spesa militare più alta era la [[Russia]] con 44, seguita dalla [[Francia]] con circa 26. Nel [[2002]], le spese di bilancio in armamenti degli USA superavano la sommatoria delle spese dei quindici paesi più armati al mondo dopo gli [[USA]]. Nel [[2003]], poco prima dell'attacco all'[[Iraq]], Bush annunciò una nuova fetta di spesa pari a 95 miliardi da aggiungere ai già cospicui 379 miliardi di dollari del precedente bilancio.
Militarista fu la politica del presidente George W. Bush jr, che dopo gli attacchi del [[11 settembre]] portò all'incremento della spesa militare come ai tempi della presidenza di Ronald Reagan. Nel [[2001]], con il controverso scudo missilistico di difesa in atto, il bilancio della difesa americana era pari a 310.5 miliardi di dollari; una cifra altissima se si pensa che il secondo paese con la spesa militare più alta era la [[Russia]] con 44, seguita dalla [[Francia]] con circa 26. Nel [[2002]], le spese di bilancio in armamenti degli USA superavano la sommatoria delle spese dei quindici paesi più armati al mondo dopo gli [[USA]]. Nel [[2003]], poco prima dell'attacco all'[[Iraq]], Bush annunciò una nuova fetta di spesa pari a 95 miliardi da aggiungere ai già cospicui 379 miliardi di dollari del precedente bilancio.
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[[File:No army countries.PNG|thumb|left|500px|right|[[esercito#Stati_senza_esercito|Paesi privi forze armate]]: il [[esercito#L.27esempio_del_Costarica|Costarica]] è l'esempio più emblematico di [[Stato]] sovrano non dotato di [[esercito]] e ceti militari.]]
[[File:No army countries.PNG|thumb|left|500px|right|[[esercito#Stati_senza_esercito|Paesi privi forze armate]]: il [[esercito#L.27esempio_del_Costarica|Costarica]] è l'esempio più emblematico di [[Stato]] sovrano non dotato di [[esercito]] e ceti militari.]]
Tornando alla realtà del Complesso militare-industriale degli Stati Uniti, il senatore Goldwater nel [[1969]] difese la sua importanza:
Tornando alla realtà del Complesso militare-industriale degli Stati Uniti, il senatore Goldwater nel [[1969]] difese la sua importanza:
: «(...) Questo Complesso è secondo noi lo scudo che ci protegge. È il principio in base al quale la nostra nazione prospera e raggiunge il benessere. È la nostra armatura, purtroppo in un mondo diviso.»
: «[...] Questo Complesso è secondo noi lo scudo che ci protegge. È il principio in base al quale la nostra nazione prospera e raggiunge il benessere. È la nostra armatura, purtroppo in un mondo diviso».
A partire da questo principio, la massima priorità dell'amministrazione Bush jr non fu quella di risolvere i gravi problemi all'interno della società americana - la disoccupazione, le sacche di emarginazione sociale -, bensì difendere la nazione dai suoi nuovi nemici - «dalle minacce di terroristi e tiranni» - attraverso una politica estera aggressiva che legittimasse gli attacchi preventivi ed improvvisi e, attraverso una politica di sicurezza interna, il rafforzamento dei poteri dello [[Stato]]. Il controllo sociale fu ugualmente una priorità dell'amministrazione conservatrice di G. Bush. Nessuna meraviglia, di conseguenza, ci fu quando fu creato un poderoso ''Department of Homeland Security'', che centralizzava e coordinava tutte le forze pubbliche del paese contro il terrorismo, un pò come quando la presidenza Truman, all'inizio della guerra fredda, sviluppò politiche di centralizzazione delle agenzie militari e di intelligence.  
A partire da questo principio, la massima priorità dell'amministrazione Bush jr non fu quella di risolvere i gravi problemi all'interno della società americana - la disoccupazione, le sacche di emarginazione sociale - bensì difendere la nazione dai suoi nuovi nemici - «dalle minacce di terroristi e tiranni» - attraverso una politica estera aggressiva che legittimasse gli attacchi preventivi ed improvvisi e, attraverso una politica di sicurezza interna, il rafforzamento dei poteri dello [[Stato]]. Il controllo sociale fu ugualmente una priorità dell'amministrazione conservatrice di G. Bush. Nessuna meraviglia, di conseguenza, ci fu quando fu creato un poderoso ''Department of Homeland Security'', che centralizzava e coordinava tutte le forze pubbliche del paese contro il terrorismo, un pò come quando la presidenza Truman, all'inizio della guerra fredda, sviluppò politiche di centralizzazione delle agenzie militari e di intelligence.  


[[Stasa Zajovic]], come [[femminista]] e attivista per la pace nell'ultima guerra balcanica, dopo l'esperienza vissuta nella Serbia di Milosevic, diede la sua definizione, evidenziando come un paese nel quale il culto della morte e l'esaltazione della sofferenza era divenuta un'attività quotidiana (in Serbia, la genealogia dei martiri e degli eroi si perde nella notte dei tempi), una delle tante risorse per la preparazione e il sostentamento della guerra:
[[Stasa Zajovic]], come [[femminista]] e attivista per la pace nell'ultima guerra balcanica, dopo l'esperienza vissuta nella Serbia di Milosevic, diede la sua definizione, evidenziando come un paese nel quale il culto della morte e l'esaltazione della sofferenza era divenuta un'attività quotidiana (in Serbia, la genealogia dei martiri e degli eroi si perde nella notte dei tempi), una delle tante risorse per la preparazione e il sostentamento della guerra:
: «A livello ideologico, la militarizzazione si realizza soprattutto attraverso l'imposizione di valori, simboli e linguaggio militarista; con la necrofilia coma forma di contaminazione sociale e spirituale (l'ossessione della morte e delle tombe si rivelano nei seguenti termini: «i confini della Serbia sono le tombe dei serbi», ecc), con lo spirito politico autoritario che arriva fino ad eliminare l'altro, il diverso, sia attraverso linguaggi ideologici, etnici, sessuali, ecc.; nella glorificazione che arriva all'adorazione della figura collettiva del padre della nazione, impersonata dal presidente dello [[Stato]] o dal capo delle forze armate, e nella rigida separazione dei ruoli di genere: moglie/madre, uomo/guerriero; nella marginalizzazione politica delle donne. Nel Parlamento di Serbia, che ha duecento e cinquanta deputati ci sono solo quattro donne.»
: «A livello ideologico, la militarizzazione si realizza soprattutto attraverso l'imposizione di valori, simboli e linguaggio militarista; con la necrofilia coma forma di contaminazione sociale e spirituale (l'ossessione della morte e delle tombe si rivelano nei seguenti termini: «i confini della Serbia sono le tombe dei serbi»ecc.), con lo spirito politico autoritario che arriva fino ad eliminare l'altro, il diverso, sia attraverso linguaggi ideologici, etnici, sessuali ecc.; nella glorificazione che arriva all'adorazione della figura collettiva del padre della nazione, impersonata dal presidente dello [[Stato]] o dal capo delle forze armate, e nella rigida separazione dei ruoli di genere: moglie/madre, uomo/guerriero; nella marginalizzazione politica delle donne. Nel Parlamento di Serbia, che ha duecento e cinquanta deputati ci sono solo quattro donne.»


Descrivendo questo fenomeno, la [[femminista]] americana [[Cynthia Enloe]] ha voluto affrontare in modo originale la questione, preferendo parlare di «essere militarizzato» o «militarizzata» anziché di militarismo. A partire da questo concetto, i modi in cui una persona è stata militarizza sono diverse. La più ovvia è quella di entrare a far parte di un'istituzione militare o in una ad essa indirettamente collegata. Ma una persona diventa militarizzata anche...:
Descrivendo questo fenomeno, la [[femminista]] americana [[Cynthia Enloe]] ha voluto affrontare in modo originale la questione, preferendo parlare di «essere militarizzato» o «militarizzata» anziché di militarismo. A partire da questo concetto, i modi in cui una persona è stata militarizza sono diverse. La più ovvia è quella di entrare a far parte di un'istituzione militare o in una ad essa indirettamente collegata. Ma una persona diventa militarizzata anche...:
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