Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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==Biografia ==
==Biografia ==
: «Dobbiamo prendere possesso della nostra epoca col nostro pensiero. Al pensatore e al poeta è dato d'anticipare il futuro e di edificare un nuovo mondo di libertà e di bellezza sulla dissoluzione putrida e caotica che ci circonda» (Bakunin, ''Annali franco-tedeschi'', febbraio 1844)
: «Dobbiamo prendere possesso della nostra epoca col nostro pensiero. Al pensatore e al poeta è dato d'anticipare il futuro e di edificare un nuovo mondo di libertà e di bellezza sulla dissoluzione putrida e caotica che ci circonda». (Bakunin, ''Annali franco-tedeschi'', febbraio 1844)


=== La gioventù ===
=== La gioventù ===
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'''Michail Bakunin''' nacque nel piccolo villaggio di Prjamuchino, vicino Tver, il [[30 maggio]] [[1814]]. Figlio di nobili proprietari terrieri, Bakunin frequentò in gioventù la [[scuola]] di artiglieria di San Pietroburgo. Completò i suoi studi nel [[1832]] e due anni dopo fu nominato giovane ufficiale della Guardia Imperiale Russa, così fu mandato a Minsk e Goradnia (ex Lituania, oggi [[Bielorussia]]). Quella stessa estate, Michail fu coinvolto in una disputa familiare. Nel [[1835]] si trasferì a Mosca per studiare [[filosofia]], passione che coltivò proficuamente anche a Dresda, si appassionò di [[filosofia]] e in particolare agli scritti di [[Fichte]], [[Friedrich Schelling|Schelling]] ed [[Hegel]].  
'''Michail Bakunin''' nacque nel piccolo villaggio di Prjamuchino, vicino Tver, il [[30 maggio]] [[1814]]. Figlio di nobili proprietari terrieri, Bakunin frequentò in gioventù la [[scuola]] di artiglieria di San Pietroburgo. Completò i suoi studi nel [[1832]] e due anni dopo fu nominato giovane ufficiale della Guardia Imperiale Russa, così fu mandato a Minsk e Goradnia (ex Lituania, oggi [[Bielorussia]]). Quella stessa estate, Michail fu coinvolto in una disputa familiare. Nel [[1835]] si trasferì a Mosca per studiare [[filosofia]], passione che coltivò proficuamente anche a Dresda, si appassionò di [[filosofia]] e in particolare agli scritti di [[Fichte]], [[Friedrich Schelling|Schelling]] ed [[Hegel]].  


Durante gli anni [[1839]]-[[1840]] conobbe [[Aleksandr Herzen]] e [[Nikolái Ogariov]], poi anche [[Visarión Belinski]]. Nel 1842 raggiunse la Germania, entrando in contatto con i giovani leader del movimento socialista di Berlino.
Durante gli anni [[1839]]-[[1840]] conobbe [[Aleksandr Herzen]] e [[Nikolái Ogariov]], poi anche [[Visarión Belinski]]. Nel 1842 raggiunse la Germania, entrando in contatto con i giovani leader del movimento [[socialista]] di Berlino.


===Il periodo parigino===
===Il periodo parigino===
[[File:Mikhail-Bakunin.jpg|thumb|200px|left|Ritratto di [[Clifford Harper]].]]
Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo:
Dalla [[Germania]] raggiunse Parigi nel [[1844]], dove incontrò [[Karl Marx|Marx]], che Venturi ne ''Il populismo russo'' descrive in questo modo:
: «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling». <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag. 83</ref>
: «Bakunin era particolarmente vicino allora a quel gruppo che negli ultimi mesi del 1844 stava tentando di trasformare il foglio tedesco pubblicato a Parigi, Worwarts, in un organo del socialismo emigrato, al gruppo cioè di Ruge, Marx, Herweg, Heine. Ma anche nell'atmosfera di quell'ambiente sentì qualcosa che gli impediva di parteciparvi con tutto l'animo. Vi trovava quella costrizione, quell'artificiosità che non gli aveva permesso di accettare l'utopia di Weitling». <ref>''Il populismo russo'', Einaudi, pag. 83</ref>
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Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto. <ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag. 157</ref>  
Nel [[1844]], con [[Marx]], [[Feuerbach]] e [[Ruge]] (di cui diverrà intimo amico) fondò il giornale ''Deutsch-Französische Jahrbücher''. Durante il periodo parigino, nel [[1844]], scrisse un saggio su [[Feuerbach]] intitolato ''Esposizione e sviluppo del pensiero di Feuerbach'', che però è andato perduto. <ref>Ne fa riferimento la nota 88 di ''[[Stato e anarchia]]'', Feltrinelli, pag. 157</ref>  


Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Etienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie:
Parigi è una città ricca di fermenti culturali e politici, nella stessa capitale parigina ebbe contatti con diversi intellettuali, tra cui [[Engels]], [[Étienne Cabet|Cabet]], il pubblicista tedesco Heinrich Bornstein (fondatore del ''Vorwarts'', nel luglio [[1844]] ospitò l'anarchico russo in una stanza della sua abitazione) e soprattutto [[Proudhon]]. Tutte queste esperienze fecero maturare definitivamente in lui idee rivoluzionarie e antiautoritarie:
:«[...] sono lo stesso, come prima, nemico dichiarato della realtà esistente, solo con questa differenza, ho cessato di essere teorico [...] Io amo, Pablo, amo appassionatamente: non so se posso essere amato come io vorrei esserlo, ma non dispero, so almeno che si ha molta simpatia verso di me; devo e voglio meritare l'amore di colei che amo, amandola religiosamente, vale a dire, attivamente - è sottomessa alla più terribile ed alla più infame schiavitù - e devo liberarla combattendo i suoi oppressori e accendendo sul suo cuore il sentimento della sua propria dignità, suscitando in lei l'amore e la necessità della libertà, gli istinti della ribellione e della indipendenza, ricordandola a se stessa, al sentimento della sua forza e dei suoi diritti. Amare è volere la libertà [...] Abbasso tutti i dogmi religiosi e filosofici, non sono più menzogne; la verità non è una stupidaggine, se non un fatto, la vita stessa è la comunità di uomini liberi e indipendenti, è la santa unità dell'amore che germoglia dalle profondità misteriose e infinite della libertà individuale». (Lettera di Michail Bakunin al fratello Paolo, Parigi, [[29 marzo]] [[1845]]).
:«[...] sono lo stesso, come prima, nemico dichiarato della realtà esistente, solo con questa differenza, ho cessato di essere teorico [...] Io amo, Pablo, amo appassionatamente: non so se posso essere amato come io vorrei esserlo, ma non dispero, so almeno che si ha molta simpatia verso di me; devo e voglio meritare l'amore di colei che amo, amandola religiosamente, vale a dire, attivamente - è sottomessa alla più terribile ed alla più infame schiavitù - e devo liberarla combattendo i suoi oppressori e accendendo sul suo cuore il sentimento della sua propria dignità, suscitando in lei l'amore e la necessità della libertà, gli istinti della ribellione e della indipendenza, ricordandola a se stessa, al sentimento della sua forza e dei suoi diritti. Amare è volere la libertà [...] Abbasso tutti i dogmi religiosi e filosofici, non sono più menzogne; la verità non è una stupidaggine, se non un fatto, la vita stessa è la comunità di uomini liberi e indipendenti, è la santa unità dell'amore che germoglia dalle profondità misteriose e infinite della libertà individuale». (Lettera di Michail Bakunin al fratello Paolo, Parigi, [[29 marzo]] [[1845]]).


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===La rivoluzione del 1848-49 e il carcere===
===La rivoluzione del 1848-49 e il carcere===


La rivoluzione del febbraio 1848 di Parigi, lo sorprese a Bruxelles. Decise di tornare nella capitale francese, città che raggiunse a piedi dalla frontiera a causa del blocco dei treni. Egli vedeva la rivoluzione come un risveglio dopo un lungo sonno. Preso da l'ebbrezza di quei giorni folli, si rivelò infaticabile: era presente ad ogni convegno, manifestazione, riunione, ecc.  
La rivoluzione del febbraio 1848 di Parigi, lo sorprese a Bruxelles. Decise di tornare nella capitale francese, città che raggiunse a piedi dalla frontiera a causa del blocco dei treni. Egli vedeva la rivoluzione come un risveglio dopo un lungo sonno. Preso da l'ebbrezza di quei giorni folli, si rivelò infaticabile: era presente ad ogni convegno, manifestazione, riunione ecc.  
[[Image:Mikhail Bakunin and Antonia.jpg|200 px|thumb|upright|Mikhail Bakunin e Antonia Kwiatkowska, circa 1861]]
[[Image:Mikhail Bakunin and Antonia.jpg|200 px|thumb|upright|Mikhail Bakunin e Antonia Kwiatkowska, circa 1861]]
La rivoluzione si diffuse a macchia d'olio in tutta Europa, raggiungendo Milano, Venezia, Vienna, Berlino, [[Paesi Bassi]], [[Danimarca]], ecc. Bakunin operò principalmente affinché la rivoluzione raggiungesse la [[Polonia]] e la [[Russia]], una terra considerata da lui ed altri rivoluzionari come centrale rispetto all'esplosione della causa rivoluzionaria europea.
La rivoluzione si diffuse a macchia d'olio in tutta Europa, raggiungendo Milano, Venezia, Vienna, Berlino, [[Paesi Bassi]], [[Danimarca]] ecc. Bakunin operò principalmente affinché la rivoluzione raggiungesse la [[Polonia]] e la [[Russia]], una terra considerata da lui ed altri rivoluzionari come centrale rispetto all'esplosione della causa rivoluzionaria europea.


L'evento che cambiò radicalmente la sua vita fu però l'insurrezione di Dresda (aprile-maggio [[1849]]), dopo la quale, dopo essere stato catturato dalle truppe tedesche, fu condannato, il [[14 gennaio]] [[1850]], alla pena di morte, commutata in carcere a vita. Nel [[1851]] venne trasferito alla Fortezza di Pietro e Paolo di San Pietroburgo. In quella circostanza, su richiesta del conte Orlov, scrisse una confessione allo Zar Nicola I. Nel [[1857]], la pena fu commutata dall'ergastolo all'esilio a vita in Siberia (nel [[1858]] si sposò con la giovane polacca [[Antonia  Kwiatkowski]]), da cui riuscì a scappare, passando per il [[Giappone]] e gli [[USA|Stati Uniti]], nel [[1861]].  
L'evento che cambiò radicalmente la sua vita fu però l'insurrezione di Dresda (aprile-maggio [[1849]]), dopo la quale, dopo essere stato catturato dalle truppe tedesche, fu condannato, il [[14 gennaio]] [[1850]], alla pena di morte, commutata in carcere a vita. Nel [[1851]] venne trasferito alla Fortezza di Pietro e Paolo di San Pietroburgo. In quella circostanza, su richiesta del conte Orlov, scrisse una confessione allo Zar Nicola I. Nel [[1857]], la pena fu commutata dall'ergastolo all'esilio a vita in Siberia (nel [[1858]] si sposò con la giovane polacca [[Antonia  Kwiatkowski]]), da cui riuscì a scappare, passando per il [[Giappone]] e gli [[USA|Stati Uniti]], nel [[1861]].  
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A dimostrazione della concertazione con Mazzini ed altri italiani in occasione del suo successivo viaggio in [[Italia]], lo stesso Mazzini il giorno dopo scrisse a Giuseppe Dolfi:
A dimostrazione della concertazione con Mazzini ed altri italiani in occasione del suo successivo viaggio in [[Italia]], lo stesso Mazzini il giorno dopo scrisse a Giuseppe Dolfi:
: «Vedrete un amico mio russo, che vi raccomando caldamente insieme alla moglie che è polacca. E prima riceverete da lui – probabilmente da Genova – una lettera nella quale vi pregherà di trovargli una stanza a prezzo modesto a Firenze. Vi prego come amico di fare che vi dirà e vi sarò grato». (Romano A., ''Storia del socialismo in Italia'')
: «Vedrete un amico mio russo, che vi raccomando caldamente insieme alla moglie che è polacca. E prima riceverete da lui – probabilmente da Genova – una lettera nella quale vi pregherà di trovargli una stanza a prezzo modesto a Firenze. Vi prego come amico di fare che vi dirà e vi sarò grato». (Romano A., ''Storia del socialismo in Italia'')
[[File:Saverio friscia.gif|thumb|350 px|[[Saverio Friscia]] (a destra) e Bakunin]]
[[File:Saverio friscia.gif|thumb|300px|[[Bakunin]] tra [[Giuseppe Fanelli]] (a sinistra) e [[Saverio Friscia]] (a destra).]]
Il soggiorno in [[Italia]] cominciò all'inizio del [[1864]] e si prefiggeva l'obiettivo di difondere Principi e Statuti dell'[[Prima Internazionale|Internazionale dei Lavoratori]] <ref>[http://www.fdca.it/storico/AIL/4.htm#2 L'Internazionale in Italia]</ref>:
Il soggiorno in [[Italia]] cominciò all'inizio del [[1864]] e si prefiggeva l'obiettivo di difondere Principi e Statuti dell'[[Prima Internazionale|Internazionale dei Lavoratori]] <ref>[http://www.fdca.it/storico/AIL/4.htm#2 L'Internazionale in Italia]</ref>:
nel gennaio [[1864]] Bakunin raggiunse Genova, città in cui incontrò Bertani; a Caprera fece visita a [[Giuseppe Garibaldi]] ([[19 gennaio]] [[1864]]); in seguito giunse a Firenze, incontrò un gruppo di giovani socialisti e mazziniani tra cui Dolfi, Mazzoni, Granelli, Berti-Calura e De Gubernatis.  
nel gennaio [[1864]] Bakunin raggiunse Genova, città in cui incontrò Bertani; a Caprera fece visita a [[Giuseppe Garibaldi]] ([[19 gennaio]] [[1864]]); in seguito giunse a Firenze, incontrò un gruppo di giovani socialisti e mazziniani tra cui Dolfi, Mazzoni, Granelli, Berti-Calura e De Gubernatis.  


A questo punto Bakunin cominciò a lavorare alacramente per preparare la nascita della [[Prima Internazionale]], che il [[28 settembre]] [[1864]] svolse a Londra il suo congresso fondativo: nasce la "Prima Internazionale socialista dei Lavoratori”. All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]]. All'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]] riguardo alla funzione dello Stato prima, durante e dopo la [[rivoluzione sociale]] (Bakunin, contrariamente a [[Marx]], asupicava ovviamente la sua immediata abolizione).
A questo punto Bakunin cominciò a lavorare alacramente per preparare la nascita della [[Prima Internazionale]], che il [[28 settembre]] [[1864]] svolse a Londra il suo congresso fondativo: nasce la "Prima Internazionale [[socialista]] dei Lavoratori”. All'Internazionale aderirono inizialmente tutte le correnti della Sinistra europea, da [[Karl Marx]] agli anarchici e fino a [[Giuseppe Mazzini]] ([[1805]]-[[1872]]). L'Associazione diventò fuorilegge, dal [[1871]], in [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Austria]]-[[Ungheria]] e [[Danimarca]], ma si sviluppò, nonostante la repressione, in [[Spagna]], [[Italia]], [[Belgio]]. All'interno dell'Internazionale, i contrasti principali si ebbero tra [[anarchismo e marxismo|marxisti ed anarchici]] riguardo alla funzione dello [[Stato]] prima, durante e dopo la [[rivoluzione sociale]] (Bakunin, contrariamente a [[Marx]], asupicava ovviamente la sua immediata abolizione).
[[File:AIT.jpg|thumb|left|Simbolo adottato dalla [[Prima Internazionale]]]]
[[File:AIT.jpg|thumb|left|Simbolo adottato dalla [[Prima Internazionale]]]]
Negli ultimi mesi dell'anno Bakunin intraprese un nuovo viaggio in [[Italia]] con l'intento di diffondere i principi [[AIT|internazionalisti]] e promuovere la nascita di un organizzazione internazionalista. Nascerà così l'effimera "[[Fratellanza Internazionale]]". In sintesi ecco i momenti più importanti del soggiorno italiano:
Negli ultimi mesi dell'anno Bakunin intraprese un nuovo viaggio in [[Italia]] con l'intento di diffondere i principi [[AIT|internazionalisti]] e promuovere la nascita di un organizzazione internazionalista. Nascerà così l'effimera "[[Fratellanza Internazionale]]". In sintesi ecco i momenti più importanti del soggiorno italiano:
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*Ottobre [[1866]]: Bakunin e [[Alberto Tucci|Tucci]] curano la pubblicazione de ''La situazione italiana'', un opuscolo in cui si analizza la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo mazziniano.
*Ottobre [[1866]]: Bakunin e [[Alberto Tucci|Tucci]] curano la pubblicazione de ''La situazione italiana'', un opuscolo in cui si analizza la situazione politica nella penisola e si attacca violentemente lo statalismo mazziniano.
*Febbraio [[1867]]: a Napoli nasce il circolo «Libertà e Giustizia» dagli amici italiani di Bakunin: [[Giuseppe Fanelli]], [[Saverio Friscia]], [[Carlo Gambuzzi|Gambuzzi]], [[Alberto Tucci|Tucci]] e [[Stefano Caporusso| Caporusso]].
*Febbraio [[1867]]: a Napoli nasce il circolo «Libertà e Giustizia» dagli amici italiani di Bakunin: [[Giuseppe Fanelli]], [[Saverio Friscia]], [[Carlo Gambuzzi|Gambuzzi]], [[Alberto Tucci|Tucci]] e [[Stefano Caporusso| Caporusso]].
*Agosto [[1867]]: «Libertà e Giustizia» inizia le pubblicazioni di un giornale socialista e collettivista omonimo.
*Agosto [[1867]]: «Libertà e Giustizia» inizia le pubblicazioni di un giornale [[socialista]] e collettivista omonimo.
*Settembre [[1867]]: grazie al proficuo lavoro di Bakunin ci furono primi contatti delle società operaie italiane con la [[Prima Internazionale]]. Tanari e Stampa partecipano al Congresso di Losanna. <ref>Nel [[1868]] (Sciacca e Catania) e [[1869]] (Napoli) si formarono le prime sezioni italiane dell'[[AIT|Internazionale dei lavoratori]]</ref>
*Settembre [[1867]]: grazie al proficuo lavoro di Bakunin ci furono primi contatti delle società operaie italiane con la [[Prima Internazionale]]. Tanari e Stampa partecipano al Congresso di Losanna. <ref>Nel [[1868]] (Sciacca e Catania) e [[1869]] (Napoli) si formarono le prime sezioni italiane dell'[[AIT|Internazionale dei lavoratori]]</ref>


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Nel [[1867]] si stabilì a Ginevra, dove assistette al Congresso inaugurale della [[Lega per la Pace e la Libertà]] (in cui militavano i democratici di tutta Europa, tra cui [[Victor Hugo]], [[Stuart Mill]], [[Louis Blanc]] e [[Giuseppe Garibaldi]], ma senza alcuna velleità rivoluzionarie), con la speranza di trascinarla su posizioni più radicali, e scrisse ''Libertà, Federalismo e Anti-teologismo''.  
Nel [[1867]] si stabilì a Ginevra, dove assistette al Congresso inaugurale della [[Lega per la Pace e la Libertà]] (in cui militavano i democratici di tutta Europa, tra cui [[Victor Hugo]], [[Stuart Mill]], [[Louis Blanc]] e [[Giuseppe Garibaldi]], ma senza alcuna velleità rivoluzionarie), con la speranza di trascinarla su posizioni più radicali, e scrisse ''Libertà, Federalismo e Anti-teologismo''.  


Il [[25 settembre]] del [[1868]], la fazione dei socialisti rivoluzionari si scisse dalla [[Lega per la Pace e la Libertà]], originando l'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]] (sciolta poi nel [[1869]]), aggregandosi all'[[l'Internazionale dei lavoratori| Associazione Internazionale dei Lavoratori]] (Bakunin aderì alla sezione ginevrese). Nel [[1869]] entrò in contatto con il rivoluzionario russo [[Netchaiev]] e autore del ''[[Catechismo rivoluzionario]]''. Interessatosi ai fermenti rivoluzionari spagnoli, incaricò l'italiano [[Giuseppe Fanelli]] di diffondere in [[Spagna]] l'[[anarchia|idea anarchica]] e [[Prima Internazionale|internazionalista]].
Il [[25 settembre]] del [[1868]], la fazione dei [[socialisti rivoluzionari]] si scisse dalla [[Lega per la Pace e la Libertà]], originando l'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]] (sciolta poi nel [[1869]]), aggregandosi all'[[l'Internazionale dei lavoratori| Associazione Internazionale dei Lavoratori]] (Bakunin aderì alla sezione ginevrese). Nel [[1869]] entrò in contatto con il rivoluzionario russo [[Netchaiev]] e autore del ''[[Catechismo rivoluzionario]]''. Interessatosi ai fermenti rivoluzionari spagnoli, incaricò l'italiano [[Giuseppe Fanelli]] di diffondere in [[Spagna]] l'[[anarchia|idea anarchica]] e [[Prima Internazionale|internazionalista]].


Nel [[1870]], fu espulso dall'"Associazione" per essersi dichiarato solidale con la [[Federazione anarchica del Giura|sezione del Giura]] che si era fatta simbolo dei contrasti tra autoritari e anti-autoritari. In questi anni Bakunin dovette difendersi dalle accuse infamanti di [[Karl Marx]], che lo considerava una spia del [[Partito Panslavista]]. Durante la [[guerra franco-prussiana]], nel [[1871]] tentò di fomentare una sommossa popolare a [[Lione|Lione]], dove costituì un "Comitato di salute della Francia" che proclamò l'abolizione dello [[Stato]] e la federazione dei comuni rivoluzionari (il fallimento dell'impresa lo costrinse a fuggire). Nel [[1871]] scrisse ''La Comune di Parigi e l'Idea di Stato'' e ''La teoria politica di Mazzini e l'Internazionale''. Dopo essere stato espulso, il [[7 settembre]] [[1872]] dall'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale al Congresso dell'Aia]], nello stesso anno, a Saint-Imier, organizzò, con le sezioni "ribelli" dell'Internazionale (tra cui quelle del Giura che costituirono la [[Federazione anarchica del Giura]]), il primo congresso dell'[[Internazionale antiautoritaria]]. Nel [[1873]] scrisse la sua unica opera completa, ''[[Stato e Anarchia]]''.  
Nel [[1870]], fu espulso dall'"Associazione" per essersi dichiarato solidale con la [[Federazione anarchica del Giura|sezione del Giura]] che si era fatta simbolo dei contrasti tra autoritari e anti-autoritari. In questi anni Bakunin dovette difendersi dalle accuse infamanti di [[Karl Marx]], che lo considerava una spia del [[Partito Panslavista]]. Durante la [[guerra franco-prussiana]], nel [[1871]] tentò di fomentare una sommossa popolare a [[Lione|Lione]], dove costituì un "Comitato di salute della Francia" che proclamò l'abolizione dello [[Stato]] e la federazione dei comuni rivoluzionari (il fallimento dell'impresa lo costrinse a fuggire). Nel [[1871]] scrisse ''La Comune di Parigi e l'Idea di Stato'' e ''La teoria politica di Mazzini e l'Internazionale''. Dopo essere stato espulso, il [[7 settembre]] [[1872]] dall'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale al Congresso dell'Aia]], nello stesso anno, a Saint-Imier, organizzò, con le sezioni "ribelli" dell'Internazionale (tra cui quelle del Giura che costituirono la [[Federazione anarchica del Giura]]), il primo congresso dell'[[Internazionale antiautoritaria]]. Nel [[1873]] scrisse la sua unica opera completa, ''[[Stato e Anarchia]]''.  
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== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
[[File:Mikhail_Bakunin2.png|400px|miniatura|La firma di Bakunin]]
=== La libertà ===
=== La libertà ===
In apparenza asistematico, in quanto mancante di una organicità manifestata dall'assenza di opere compiute al di fuori di "[[Stato e Anarchia]]" il pensiero di Bakunin ruota attorno all'idea, fondamentale per lui, di [[libertà]]. La [[libertà]] è il bene supremo che il rivoluzionario deve cercare a qualunque costo.  Bakunin non ammette che la [[libertà]] individuale venga limitata da quella degli altri:  
In apparenza asistematico, in quanto mancante di una organicità manifestata dall'assenza di opere compiute al di fuori di "[[Stato e Anarchia]]" il pensiero di Bakunin ruota attorno all'idea, fondamentale per lui, di [[libertà]]. La [[libertà]] è il bene supremo che il rivoluzionario deve cercare a qualunque costo.  Bakunin non ammette che la [[libertà]] individuale venga limitata da quella degli altri:  


: «Io non sono veramente libero che quando tutti gli esseri umani che mi circondano, uomini e donne, non sono ugualmente liberi: posso dirmi libero solo in presenza di altri uomini e in rapporto con loro. [...] Io stesso sono umano e libero solo nella misura in cui riconosco la libertà e l'umanità di tutti gli uomini che mi circondano. La libertà degli altri, lungi dall'essere un limite o una negazione della mia libertà, ne è al contrario la condizione necessaria e la conferma. Non divengo veramente libero se non attraverso la libertà degli altri, così che più numerosi sono gli uomini liberi che mi circondano, più profonda e più ampia è la loro libertà, più estesa e più profonda e più ampia diviene la mia libertà. Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all'infinito». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')
: «Io non sono veramente libero che quando tutti gli esseri umani che mi circondano, uomini e donne, non sono ugualmente liberi: posso dirmi libero solo in presenza di altri uomini e in rapporto con loro. [...] Io stesso sono umano e libero solo nella misura in cui riconosco la libertà e l'umanità di tutti gli uomini che mi circondano. La libertà degli altri, lungi dall'essere un limite o una negazione della mia libertà, ne è al contrario la condizione necessaria e la conferma. Non divengo veramente libero se non attraverso la libertà degli altri, così che più numerosi sono gli uomini liberi che mi circondano, più profonda e più ampia è la loro libertà, più estesa e più profonda e più ampia diviene la mia libertà. Io intendo quella libertà per cui ciascuno, anziché sentirsi limitato dalla libertà degli altri, vi trova al contrario la sua conferma e la sua estensione all'infinito». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')


La [[libertà]] può essere realizzata solo se ogni individuo insorge contro la società che «domina con gli uomini, con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini... la sua azione è molto più potente di quella dell'[[autorità]] dello [[Stato]]».  
La [[libertà]] può essere realizzata solo se ogni individuo insorge contro la società, che «domina con gli uomini, con i costumi e le usanze, con la massiccia pressione dei sentimenti, dei pregiudizi e delle abitudini... la sua azione è molto più potente di quella dell'[[autorità]] dello [[Stato]]».  
Ribellarsi contro questi “valori” imposti dalla società significa ribellarsi contro se stesso, in quanto ogni individuo non è altro che il prodotto della società. La libertà, come entità infinita, per espletarsi abbisogna della società: l'uomo, infatti, nella misura in cui è interiormente infinito, immortale e libero, è altresì esteriormente limitato, mortale, debole e dipendente dal mondo circostante. Il riconoscimento della libertà, dunque, avviene nell'organizzazione sociale degli uomini: di più, la società è il nido della libertà e fuori di essa nulla è possibile. Libertà come costitutivo della società, libertà come cifra della civiltà, libertà come bisogno insopprimibile. E, al raggiungimento della libertà, la rivolta contro il dominio è un fatto necessitante. L'organizzazione di questa rivolta individuale contro il principio di autorità, in favore della libertà, non è altro che la rivoluzione, cuore e stigma del pensiero dell'anarchico russo.  
Ribellarsi contro questi “valori” imposti dalla società significa ribellarsi contro sé stessi, in quanto ogni individuo non è altro che il prodotto della società. La libertà, come entità infinita, per espletarsi abbisogna della società: l'uomo, infatti, nella misura in cui è interiormente infinito, immortale e libero, è altresì esteriormente limitato, mortale, debole e dipendente dal mondo circostante. Il riconoscimento della libertà, dunque, avviene nell'organizzazione sociale degli uomini: di più, la società è il nido della libertà e fuori di essa nulla è possibile. Libertà come costitutivo della società, libertà come cifra della civiltà, libertà come bisogno insopprimibile. E, al raggiungimento della libertà, la rivolta contro il dominio è un fatto necessitante. L'organizzazione di questa rivolta individuale contro il principio di autorità, in favore della libertà, non è altro che la rivoluzione, cuore e stigma del pensiero dell'anarchico russo.  


La [[libertà]] è però irrealizzabile senza l'uguaglianza di fatto ([[uguaglianza]] sociale, politica, ma soprattutto economica). Il fenomeno che spinge gli uomini all'ineguaglianza e alla schiavitù è il '''principio di autorità''', esemplificato nella modernità da soggetti astratti che però si fanno concreti socialmente, schiacciando la libertà: '''Dio''' e la [[religione]], lo [[Stato]] e il [[capitale (economia)|capitale]]. Abbattuti questi, grazie a una rivoluzione strettamente popolare, si giungerebbe all'[[anarchia|Anarchia]].
La [[libertà]] è però irrealizzabile senza l'uguaglianza di fatto ([[uguaglianza]] sociale, politica, ma soprattutto economica). Il fenomeno che spinge gli uomini all'ineguaglianza e alla schiavitù è il '''principio di autorità''', esemplificato nella modernità da soggetti astratti che però si fanno concreti socialmente, schiacciando la libertà: '''Dio''' e la [[religione]], lo [[Stato]] e il [[Capitale]]. Abbattuti questi, grazie a una rivoluzione strettamente popolare, si giungerebbe all'[[anarchia|Anarchia]].


=== Dio e la religione ===
=== Dio e la religione ===
[[File:Arvon 1.jpg|thumb|220 px|Copertina libro di [[Herni Arvon]] su Bakunin]]
[[File:Arvon 1.jpg|thumb|220 px|Copertina libro di [[Herni Arvon]] su Bakunin]]
: «La religione, ed in particolare il cristianesimo, hanno prodotto “l'annientamento dell'umanità a profitto della divinità”, quindi “se Dio esiste, l'uomo è uno schiavo. Ora l'uomo può, deve essere libero: dunque Dio non esiste». (Bakunin in "''[[Dio e lo Stato]]''")
: «La religione, ed in particolare il cristianesimo, hanno prodotto “l'annientamento dell'umanità a profitto della divinità”, quindi “se Dio esiste, l'uomo è uno schiavo. Ora l'uomo può, deve essere libero: dunque Dio non esiste». (Bakunin in "''[[Dio e lo Stato]]''")


:«È evidente che finché avremo un padrone in cielo, non potremo essere liberi in terra. Finché saremo convinti di dovere a Dio un'obbedienza assoluta, e davanti a Dio non è possibile altro tipo di obbedienza, dovremo sottometterci in modo passivo e senza la minima critica alla sacra autorità dei suoi intermediari e dei suoi eletti [...] Dio, o piuttosto la finzione di Dio, è dunque la consacrazione e la causa intellettuale e morale di ogni schiavitù sulla terra; e la libertà degli uomini sarà completa solo quando avrà distrutto la nefasta finzione di un padrone celeste». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')
:«È evidente che finché avremo un padrone in cielo, non potremo essere liberi in terra. Finché saremo convinti di dovere a Dio un'obbedienza assoluta, e davanti a Dio non è possibile altro tipo di obbedienza, dovremo sottometterci in modo passivo e senza la minima critica alla sacra autorità dei suoi intermediari e dei suoi eletti [...] Dio, o piuttosto la finzione di Dio, è dunque la consacrazione e la causa intellettuale e morale di ogni schiavitù sulla terra; e la libertà degli uomini sarà completa solo quando avrà distrutto la nefasta finzione di un padrone celeste». (Bakunin in ''[[Dio e lo Stato]]'')
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Bakunin ritiene che ammettere l'esistenza di ''Dio'' significa abdicare alla ragione e alla giustizia. '''Dio''' priva la [[libertà]] all'uomo non solo nel pensiero, ma anche nella vita concreta e reale: obbedire a '''Dio''' significa obbedire ai suoi rappresentanti in terra ([[Stato]], Chiesa, preti, vescovi, re, capi di stato ecc.). Infatti ogni tiranno, ogni peggior nemico della [[libertà]], ha legittimato la propria [[autorità]] coll'approvazione divina.  
Bakunin ritiene che ammettere l'esistenza di ''Dio'' significa abdicare alla ragione e alla giustizia. '''Dio''' priva la [[libertà]] all'uomo non solo nel pensiero, ma anche nella vita concreta e reale: obbedire a '''Dio''' significa obbedire ai suoi rappresentanti in terra ([[Stato]], Chiesa, preti, vescovi, re, capi di stato ecc.). Infatti ogni tiranno, ogni peggior nemico della [[libertà]], ha legittimato la propria [[autorità]] coll'approvazione divina.  


:«Poiché Dio è tutto, il mondo reale e l'uomo sono nulla. Poiché Dio è la verità, la giustizia, il bene, il bello, la potenza e la vita, l'uomo è la menzogna, l'iniquità, il male, la bruttezza, l'impotenza e la morte. Poiché Dio è il padrone, l'uomo è lo schiavo. Incapace di trovare da sé la giustizia, la verità e la vita eterna, l'uomo non può che arrivarvi per mezzo d'una rivelazione divina. Ma chi dice rivelazione, dice rivelatori, messia, profeti, preti e legislatori, ispirati da Dio stesso; e questi, una volta riconosciuti come rappresentanti di Dio sulla terra, come i santi istitutori dell'umanità eletti da Dio per dirigerla verso la via della salvezza, debbono necessariamente esercitare un potere assoluto. Tutti gli uomini devono loro un'obbedienza passiva e illimitata; perché contro la Ragione divina non c'è ragione umana e contro la Giustizia di Dio non vi è giustizia terrestre che tenga. Schiavi di Dio, gli uomini devono esserlo anche della [[Chiesa]] e dello Stato, in quanto quest'ultimo è consacrato dalla [[Chiesa]]. [...] l'idea di Dio [...] è la negazione più decisa della libertà umana e comporta necessariamente la servitù degli uomini, tanto in teoria quanto in pratica.»  (da "''[[Dio e lo Stato]]''")
:«Poiché Dio è tutto, il mondo reale e l'uomo sono nulla. Poiché Dio è la verità, la giustizia, il bene, il bello, la potenza e la vita, l'uomo è la menzogna, l'iniquità, il male, la bruttezza, l'impotenza e la morte. Poiché Dio è il padrone, l'uomo è lo schiavo. Incapace di trovare da sé la giustizia, la verità e la vita eterna, l'uomo non può che arrivarvi per mezzo d'una rivelazione divina. Ma chi dice rivelazione, dice rivelatori, messia, profeti, preti e legislatori, ispirati da Dio stesso; e questi, una volta riconosciuti come rappresentanti di Dio sulla terra, come i santi istitutori dell'umanità eletti da Dio per dirigerla verso la via della salvezza, debbono necessariamente esercitare un potere assoluto. Tutti gli uomini devono loro un'obbedienza passiva e illimitata; perché contro la Ragione divina non c'è ragione umana e contro la Giustizia di Dio non vi è giustizia terrestre che tenga. Schiavi di Dio, gli uomini devono esserlo anche della [[Chiesa]] e dello [[Stato]], in quanto quest'ultimo è consacrato dalla [[Chiesa]]. [...] l'idea di Dio [...] è la negazione più decisa della libertà umana e comporta necessariamente la servitù degli uomini, tanto in teoria quanto in pratica». (da "''[[Dio e lo Stato]]''")
L'ateo è comunque solo parzialmente libero; lo è solo spiritualmente. Per completare il proprio percorso deve trovare nella società la completa [[libertà]] sociale e individuale.
L'ateo è comunque solo parzialmente libero; lo è solo spiritualmente. Per completare il proprio percorso deve trovare nella società la completa [[libertà]] sociale e individuale.


=== Lo Stato e il Capitale ===
=== Lo Stato e il Capitale ===
 
La dottrina dello [[Stato]] di Bakunin è ciò che differenzia, fin dalla loro formazione, le due correnti del [[socialismo]] ottocentesco e novecentesco. Lo [[Stato]], per definizione di ambedue le fazioni, rappresenta quell'insieme di organi polizieschi, militari, finanziari ed ecclesiastici che permettono alla classe dominante (nel caso specifico, la [[borghesia|borghesia]]) di rimanere in possesso dei suoi privilegi. Lo [[Stato]] è l'ostentazione della forza, l'amore per la soverchieria, la depredazione di pochi a spese dei molti. L'unico modo per emanciparsi, dice Bakunin, è la distruzione '''immediata''' del potere statale e di ogni sua possibile ricreazione.
La dottrina dello [[Stato]] di Bakunin è ciò che differenzia, fin dalla loro formazione, le due correnti del [[socialismo]] ottocentesco e novecentesco. Lo [[Stato]], per definizione di ambedue le fazioni, rappresenta quell'insieme di organi polizieschi, militari, finanziari ed ecclesiastici che permettono alla classe dominante (nel caso specifico, la [[borghesia|borghesia]]) di rimanere in possesso dei suoi privilegi. Lo Stato è l'ostentazione della forza, l'amore per la soverchieria, la depredazione di pochi a spese dei molti. L'unico modo per emanciparsi, dice Bakunin, è la distruzione '''immediata''' del potere statale e di ogni sua possibile ricreazione.
La questione problematica si presenta però nell'utilizzo dello [[Stato]] durante il periodo rivoluzionario. Per i [[Karl Marx|marxisti]], infatti, si sarebbe dovuta presentare una situazione in cui lo [[Stato]] sarebbe stato arma in mano al proletariato per eliminare la controrivoluzione. Solo allora, con la dissoluzione dell'apparato statale si sarebbe passati all'assenza di classi. La posizione di Bakunin (e, con lui, di tutti gli [[anarchici|anarchici]]) è che lo [[Stato]], strumento prettamente in mano alla borghesia, non può essere usato che contro il proletariato: dato che l'intera classe sfruttata non può amministrare l'infrastruttura statale, ci vorrà una classe burocratica che lo amministri. Bakunin temeva l'inevitabile formazione di una "burocrazia rossa", padrona dello [[Stato]] e nuova dominatrice. L'[[eguaglianza|ugualianza]] e quindi la [[libertà]], secondo il pensatore Russo, non possono esistere nella società marxista. Lo [[Stato]] va quindi abbattuto in fase rivoluzionaria, poiché, finché qualcuno detiene il potere, non lo cederà, e chiunque sia investito di un'autorità, si trasforma inevitabilmente in un oppressore e in uno sfruttatore della società.
La questione problematica si presenta però nell'utilizzo dello [[Stato]] durante il periodo rivoluzionario. Per i [[Karl Marx|marxisti]], infatti, si sarebbe dovuta presentare una situazione in cui lo [[Stato]] sarebbe stato arma in mano al proletariato per eliminare la controrivoluzione. Solo allora, con la dissoluzione dell'apparato statale si sarebbe passati all'assenza di classi. La posizione di Bakunin (e, con lui, di tutti gli [[anarchici|anarchici]]) è che lo [[Stato]], strumento prettamente in mano alla borghesia, non può essere usato che contro il proletariato: dato che l'intera classe sfruttata non può amministrare l'infrastruttura statale, ci vorrà una classe burocratica che lo amministri. Bakunin temeva l'inevitabile formazione di una "burocrazia rossa", padrona dello [[Stato]] e nuova dominatrice. L'[[eguaglianza|ugualianza]] e quindi la [[libertà]], secondo il pensatore Russo, non possono esistere nella società marxista. Lo [[Stato]] va quindi abbattuto in fase rivoluzionaria, poiché, finché qualcuno detiene il potere, non lo cederà, e chiunque sia investito di un'autorità, si trasforma inevitabilmente in un oppressore e in uno sfruttatore della società.


:«I marxisti non si rendono conto di questa contraddizione [...] Dicono che questo gioco dello Stato, questa dittatura (del proletariato, ndA) è una misura transitoria necessaria per poter raggiungere l'emancipazione totale del popolo; l'anarchia o la libertà sono il fine, lo Stato e la dittatura sono il mezzo. E così, per emancipare le masse popolari, si dovrà prima di tutto soggiogarle. [...] Che bella la liberazione!» (da ''[[Stato e Anarchia]]'')
:«I marxisti non si rendono conto di questa contraddizione [...] Dicono che questo gioco dello Stato, questa dittatura [del proletariato] è una misura transitoria necessaria per poter raggiungere l'emancipazione totale del popolo; l'anarchia o la libertà sono il fine, lo Stato e la dittatura sono il mezzo. E così, per emancipare le masse popolari, si dovrà prima di tutto soggiogarle. [...] Che bella la liberazione!» (da ''[[Stato e Anarchia]]'')


Se lo Stato è l'aspetto politico dello sfruttamento della borghesia, il Capitale ne è quello economico. Qui le differenze del [[marxismo]] sono inesistenti (basti pensare che il primo libro de [[Il Capitale]] fu tradotto in Russo proprio da Bakunin). La differenza tra la concezione marxiana e quella bakuniana del Capitale, è che per Bakunin questo non è elemento fondante dello sfruttamento, ma solo una sua determinazione storica transitoria. Anche se non esplicitato, nella sua opera non viene fatto riferimento alcuno alla [[materialismo storico|concezione materialistica della storia]] (che prevede l'aspetto [[economia|economico]] della [[Società umana|società]] come basilare per l'analisi della stessa).
Se lo [[Stato]] è l'aspetto politico dello sfruttamento della borghesia, il [[Capitale]] ne è quello economico. Qui le differenze del [[marxismo]] sono inesistenti (basti pensare che il primo libro de «[[Il Capitale]]» fu tradotto in Russo proprio da Bakunin). La differenza tra la concezione marxiana e quella bakuniana del [[Capitale]], è che per Bakunin questo non è elemento fondante dello sfruttamento, ma solo una sua determinazione storica transitoria. Anche se non esplicitato, nella sua opera non viene fatto riferimento alcuno alla [[materialismo storico|concezione materialistica della storia]] (che prevede l'aspetto [[economia|economico]] della [[Società umana|società]] come basilare per l'analisi della stessa).


=== La rivoluzione ===
=== La rivoluzione ===
Un aspetto importante del pensiero di Bakunin è l'[[rivoluzione|azione rivoluzionaria]]. Bakunin ha perseguito per tutta la vita questo scopo e, in alcune parti della sua opera, sono rintracciabili le linee guida della concezione rivoluzionaria del pensatore russo.  
Un aspetto importante del pensiero di Bakunin è l'[[rivoluzione|azione rivoluzionaria]]. Bakunin ha perseguito per tutta la vita questo scopo e, in alcune parti della sua opera, sono rintracciabili le linee guida della concezione rivoluzionaria del pensatore russo.  
'''In primo luogo la rivoluzione deve essere essenzialmente popolare''': il senso di questa affermazione va ricercato ancora nel contrasto con [[Karl Marx|Marx]]. I [[comunismo|comunisti]] credevano in un'avanguardia che dovesse guidare le masse popolari attraverso il cammino rivoluzionario. Bakunin invece prevedeva una società segreta che avrebbe dovuto solamente sobillare la rivolta, la quale poi si sarebbe auto-organizzata dal basso. Il soggetto rivoluzionario, nel caso del marxismo, è la classe che ha sussunto in sé tutte le contraddizioni dell'attuale sviluppo dei mezzi di produzione; Bakunin, invece, apre il campo a tutta la classe degli sfruttati, degli oppressi, dei reietti.
'''In primo luogo la rivoluzione deve essere essenzialmente popolare''': il senso di questa affermazione va ricercato ancora nel contrasto con [[Karl Marx|Marx]]. I [[comunismo|comunisti]] credevano in un'avanguardia che dovesse guidare le masse popolari attraverso il cammino rivoluzionario. Bakunin invece prevedeva una società segreta che avrebbe dovuto solamente sobillare la rivolta, la quale poi si sarebbe auto-organizzata dal basso. Il soggetto rivoluzionario, nel caso del marxismo, è la classe che ha sussunto in sé tutte le contraddizioni dell'attuale sviluppo dei mezzi di produzione; Bakunin, invece, apre il campo a tutta la classe degli sfruttati, degli oppressi, dei reietti.
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=== L'anarchia ===
=== L'anarchia ===
Bakunin ha preferito non affrontare approfonditamente il problema del dopo rivoluzione, limitandosi a dare qualche idea di fondo. Se avesse dato indicazioni precise sul funzionamento delle società anarchiche, infatti, avrebbe negato la necessità di autodeterminazione delle stesse, mutandosi in uno di quei socialisti che Marx definiva "utopici".
Bakunin ha preferito non affrontare approfonditamente il problema del dopo rivoluzione, limitandosi a dare qualche idea di fondo. Se avesse dato indicazioni precise sul funzionamento delle società anarchiche, infatti, avrebbe negato la necessità di autodeterminazione delle stesse, mutandosi in uno di quei socialisti che Marx definiva "utopici".
Innanzitutto, '''la dottrina anarchica di Bakunin è basata sull'assenza dello sfruttamento e del governo dell'uomo sull'uomo'''. La produzione industriale e agricola è fondata non più sull'azienda, ma sulle libere associazioni, composte, amministrate ed [[autogestione|autogestite]] dai lavoratori stessi attraverso le assemblee plenarie. L'aspetto della partecipazione diretta del popolo alla politica, ripresa dal pensiero di [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]], è fondata sul cosiddetto [[federalismo]] libertario, teoria che prevede una scala di assemblee organizzate dal basso verso l'alto, dalla periferia al centro. La differenza fondamentale tra l'organizzazione anarchica voluta da Bakunin e una concezione autoritaria della società consiste nella direzione delle decisioni. Se dieci libere associazioni (fabbriche, unità territoriali, ecc.) sono federate in un'associazione più grande, quest'ultima non può imporre nulla alle associazioni-membro, in nessun caso. Sono i membri delle associazioni più piccole che, riunendosi assieme, possono decidere forme di collaborazione e di reciproco aiuto, quindi il processo decisionale va dal basso all'alto. Naturalmente Bakunin non è contrario in senso assoluto alla delega, perciò le assemblee delle federazioni non devono necessariamente essere plenarie; ma il mandato è sempre revocabile e il mandatario deve obbedire all'assemblea che lo ha nominato.
Innanzitutto, '''la dottrina anarchica di Bakunin è basata sull'assenza dello sfruttamento e del governo dell'uomo sull'uomo'''. La produzione industriale e agricola è fondata non più sull'azienda, ma sulle libere associazioni, composte, amministrate ed [[autogestione|autogestite]] dai lavoratori stessi attraverso le assemblee plenarie. L'aspetto della partecipazione diretta del popolo alla politica, ripresa dal pensiero di [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]], è fondata sul cosiddetto [[federalismo]] libertario, teoria che prevede una scala di assemblee organizzate dal basso verso l'alto, dalla periferia al centro. La differenza fondamentale tra l'organizzazione anarchica voluta da Bakunin e una concezione autoritaria della società consiste nella direzione delle decisioni. Se dieci libere associazioni (fabbriche, unità territoriali ecc.) sono federate in un'associazione più grande, quest'ultima non può imporre nulla alle associazioni-membro, in nessun caso. Sono i membri delle associazioni più piccole che, riunendosi assieme, possono decidere forme di collaborazione e di reciproco aiuto, quindi il processo decisionale va dal basso all'alto. Naturalmente Bakunin non è contrario in senso assoluto alla delega, perciò le assemblee delle federazioni non devono necessariamente essere plenarie; ma il mandato è sempre revocabile e il mandatario deve obbedire all'assemblea che lo ha nominato.


=== La questione dell'organizzazione anarchica ===
=== La questione dell'organizzazione anarchica ===
 
Michail Bakunin concepisce una struttura organizzativa alquanto rigida fondata sulla separazione dell'[[organizzazione di massa|attività sindacale]] da quella [[organizzazione specifica|politica]]. Per l'anarchico russo l'[[organizzazione di massa]] (sindacato) non doveva reclutare militanti, ma raggruppare tutti gli sfruttati senza altra condizione. Nella sua idea questo compito sarebbe dovuto spettare all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]; l'[[organizzazione specifica|organizzazione specifica (organizzazione politica)]] invece doveva essere separata dal sindacato e lavorare all'interno delle masse per guidarle nello scontro con [[Stato]] e [[Capitale]]. Questa è la funzione che avrebbe dovuto assumere invece l'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]].
Michail Bakunin concepisce una struttura organizzativa alquanto rigida fondata sulla separazione dell'[[organizzazione di massa|attività sindacale]] da quella [[organizzazione specifica|politica]]. Per l'anarchico russo l'[[organizzazione di massa]] (sindacato) non doveva reclutare militanti, ma raggruppare tutti gli sfruttati senza altra condizione. Nella sua idea questo compito sarebbe dovuto spettare all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori]]; l'[[organizzazione specifica|organizzazione specifica (organizzazione politica)]] invece doveva essere separata dal sindacato e lavorare all'interno delle masse per guidarle nello scontro con [[Stato]] e capitale. Questa è la funzione che avrebbe dovuto assumere invece l'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]].


È questo il principio fatto proprio dai [[anarco-comunismo|comunisti anarchici]] della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] con il nome [[dualismo organizzativo]].
È questo il principio fatto proprio dai [[anarco-comunismo|comunisti anarchici]] della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] con il nome [[dualismo organizzativo]].
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{{vedi|Stato e anarchia}}
{{vedi|Stato e anarchia}}
"Stato e anarchia" (''Gosudarstvennost' i Anarchija''), scritto nel [[1873]], pubblicato anonimamente in russo a Zurigo, distribuito clandestinamente in [[Russia]] è il punto di svolta per la comprensione dell'[[Anarchismo]].
"Stato e anarchia" (''Gosudarstvennost' i Anarchija''), scritto nel [[1873]], pubblicato anonimamente in russo a Zurigo, distribuito clandestinamente in [[Russia]] è il punto di svolta per la comprensione dell'[[Anarchismo]].
Bakunin fa un'accurata analisi storica, invettiva e critica contro il [[marxismo]], l'[[imperialismo]], lo statalismo e il [[capitale]] oltre ad una descrizione accurata di una teoria politica. Unica opera completa di Bakunin.
Bakunin fa un'accurata analisi storica, invettiva e critica contro il [[marxismo]], l'[[imperialismo]], lo [[Stato|statalismo]] e il [[capitalismo]] oltre ad una descrizione accurata di una teoria politica. Unica opera completa di Bakunin.


==Polemiche==
==Polemiche==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Storia dell'anarchismo in  Russia]]
*[[Storia dell'anarchismo in  Russia]]
*[[La Rivoluzione Russa]]
*[[La Rivoluzione russa]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
===Articoli===
===Articoli===
*[http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/bakunin/Bakuninarchive.html Archivio di testi di Bakunin]
*[http://dwardmac.pitzer.edu/Anarchist_Archives/bakunin/Bakuninarchive.html Archivio di testi di Bakunin]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-rene-berthier-bakounine-l-etat-et-l-eglise-da-refractions-n-7-settembre-2005-66099488.html René Berthier - Bakunin, lo Stato e la Chiesa]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-rene-berthier-bakounine-l-etat-et-l-eglise-da-refractions-n-7-settembre-2005-66099488.html René Berthier - Bakunin, lo Stato e la Chiesa]
*[http://biografiadibakunin.wordpress.com/2012/03/20/note-biografiche-di-bakunin-james-guillaume/ Note biografiche di Bakunin di James Guillaume]
*[http://biografiadibakunin.wordpress.com/2012/03/20/note-biografiche-di-bakunin-james-guillaume/ Note biografiche di Bakunin di James Guillaume]
*[http://anarcopedia.altervista.org/bakunin_pezzica_cronologia.pdf Cronologia di Michail Bakunin a cura di Lorenzo Pezzica]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-frank-mintz-bakunin-e-i-filosofi-da-79517611.html Franz Mintz - Bakunin e i filosofi]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-frank-mintz-bakunin-e-i-filosofi-da-79517611.html Franz Mintz - Bakunin e i filosofi]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-marxismo-libertario-daniel-guerin-la-condanna-del-comunismo-autoritario-da-parte-di-michail-bakunin-32436474.html Daniel Guérin - La condanna del comunismo autoritario da parte di Michail Bakunin, 1983]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-marxismo-libertario-daniel-guerin-la-condanna-del-comunismo-autoritario-da-parte-di-michail-bakunin-32436474.html Daniel Guérin - La condanna del comunismo autoritario da parte di Michail Bakunin, 1983]
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===Testi scaricabili===
===Testi scaricabili===
*[http://anarcopedia.altervista.org/stato_e_anarchia.pdf Stato e Anarchia]
*''[http://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/bakunin/conferenze/pdf/bakunin_conferenze.pdf Conferenze]''
*[http://www.eleuthera.it/files/materiali/liberta_degli_uguali-Bakunin.pdf La libertà degli uguali], testo in pdf di Bakunin curato da G. Berti.
*''[http://anarcopedia.altervista.org/stato_e_anarchia.pdf Stato e anarchia]'' 
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-dio-e-lo-stato Dio e lo Stato]
*''[http://www.eleuthera.it/files/materiali/Bakunin_Liberta_degli_uguali.pdf La libertà degli uguali]'' (a cura di [[Giampietro N. Berti]])
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/la-comune-e-lo-stato La Comune e lo Stato]
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-dio-e-lo-stato.pdf Dio e lo Stato]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/il-principio-dello-stato Il principio dello Stato]
*''[https://it.scribd.com/document/28595805/L-Organizzazione-Dell-Internazionale-Mikhail-Bakunin-1872 L'organizzazione dell'Internazionale]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-scritto-contro-marx Scritto contro Marx]
*''[http://anarcopedia.altervista.org/B_3conferenze.pdf Tre conferenze sull'anarchia]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-la-scienza-e-la-questione-vitale-della-rivoluzione La scienza e la questione vitale della rivoluzione]
*''[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/bakunin/il_socialismo_e_mazzini/pdf/bakunin_il_socialismo_e_mazzini.pdf Il socialismo e Mazzini: lettera agli amici d'Italia]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/dove-andare-cosa-fare Dove andare, cosa fare?]
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/la-comune-e-lo-stato.pdf La Comune e lo Stato]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-la-reazione-in-germania La reazione in Germania]
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/il-principio-dello-stato.pdf Il principio dello Stato]''
*[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-lettera-a-necaev Lettera a Nečaev]
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-scritto-contro-marx.pdf Scritto contro Marx]''
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bakunin/conferenze/pdf/bakunin_conferenze.pdf Conferenze]
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-la-scienza-e-la-questione-vitale-della-rivoluzione.pdf La scienza e la questione vitale della rivoluzione]''
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/dove-andare-cosa-fare.pdf Dove andare, cosa fare?]''
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-la-reazione-in-germania.pdf La reazione in Germania]''
*''[https://www.edizionianarchismo.net/library/michail-bakunin-lettera-a-necaev.pdf Lettera a Nečaev]''


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