Madeleine Pelletier: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Si dedicò all'[[antropologia]] studiando, secondo i criteri dell'epoca teorizzati da Pierre Paul Broca e da altri, il rapporto esistente tra l'intelligenza umana e le dimensioni del cranio. Infatti, la scienza borghese credeva di trovare, nelle dimensioni leggermente maggiori del cranio maschile rispetto a quello femminile, la prova della superiorità dell'uomo sulla donna. Pelletier, disgustata da simili sciocchezze, abbandonò l'antropologia per dedicarsi alla [[medicina]], laureandosi nel [[1906]] - prima donna in Francia - specializzandosi in psichiatria e lavorando in una clinica statale.
Si dedicò all'[[antropologia]] studiando, secondo i criteri dell'epoca teorizzati da Pierre Paul Broca e da altri, il rapporto esistente tra l'intelligenza umana e le dimensioni del cranio. Infatti, la scienza borghese credeva di trovare, nelle dimensioni leggermente maggiori del cranio maschile rispetto a quello femminile, la prova della superiorità dell'uomo sulla donna. Pelletier, disgustata da simili sciocchezze, abbandonò l'antropologia per dedicarsi alla [[medicina]], laureandosi nel [[1906]] - prima donna in Francia - specializzandosi in psichiatria e lavorando in una clinica statale.


Atea e razionalista, nel [[1904]] Pelletier s'isrisse alla [[massoneria]], venendo accolta nella loggia « La Nouvelle Jérusalem », che accettava tra i suoi membri, fatto piuttosto inconsueto, sia uomini che donne. Non vi restò a lungo, quando si rese conto del conformismo dell'associazione massonica, che guardava con orrore ai metodi contraccettivi e abortivi propugnati da Madeleine, la quale aderì allora al movimento neo-malthusiano di [[Paul Robin]] e [[Nelly Roussel]] che in quegli anni si batteva per ottenere una legislazione favorevole al controllo delle nascite.
Atea e razionalista, nel [[1904]] Pelletier s'isrisse alla [[massoneria]], venendo accolta nella loggia « La Nouvelle Jérusalem », che accettava tra i suoi membri, fatto piuttosto inconsueto, sia uomini che donne. Non vi restò a lungo, quando si rese conto del conformismo dell'associazione massonica, che guardava con orrore ai metodi contraccettivi e abortivi propugnati da Madeleine, la quale aderì allora al movimento neo-malthusiano di [[Paul Robin]] e [[Nelly Roussel]] che in quegli anni si batteva per ottenere una legislazione favorevole al controllo delle nascite.
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Attivista socialista, nel [[1905]] fu tra i fondatori del Partito socialista francese, affiliato alla II Internazionale, e fu membro del Consiglio nazionale, partecipando in tale veste ai congressi internazionali dei partiti socialisti.   
Attivista socialista, nel [[1905]] fu tra i fondatori del Partito socialista francese, affiliato alla II Internazionale, e fu membro del Consiglio nazionale, partecipando in tale veste ai congressi internazionali dei partiti socialisti.   


Divenuta segretaria dell'associazione femminista ''La Solidarité des femmes'' e redattrice del periodico ''La suffragiste'', nel [[1908]] manifestò a Londra insieme alle suffragette inglesi, che chiedevano parità di diritti con gli uomini e, in particolare, il diritto di voto. Nel [[1910]] Madeleine e altre femministe, pur non potendo votare, presentarono la loro candidatura all'Assemblea nazionale francese in occasione delle elezioni legislative - la legge escludeva le donne dal voto ma non diceva nulla sulla possibilità o meno di essere candidate - ma le candidature furono respinte. Madeleine Pelletier scrisse diversi opuscoli su questi temi, come ''La femme en lutte pour ses droits'' ([[1908]]), ''Idéologie d'hier: Dieu, la morale, la patrie'' (1910), ''L'émancipation sexuelle de la femme'' ([[1911]]), ''Le Droit à l'avortement'' ([[1913]]) e ''L'éducation féministe des filles'' ([[1914]]).  
Divenuta segretaria dell'associazione femminista ''La Solidarité des femmes'' e redattrice del periodico ''La suffragiste'', nel [[1908]] manifestò a Londra insieme alle suffragette inglesi, che chiedevano parità di diritti con gli uomini e, in particolare, il diritto di voto. Nel [[1910]] Madeleine e altre femministe, pur non potendo votare, presentarono la loro candidatura all'Assemblea nazionale francese in occasione delle elezioni legislative - la legge escludeva le donne dal voto ma non diceva nulla sulla possibilità o meno di essere candidate - ma le candidature furono respinte. Madeleine Pelletier scrisse diversi opuscoli su questi temi, come ''La femme en lutte pour ses droits'' ([[1908]]), ''Idéologie d'hier: Dieu, la morale, la patrie'' (1910), ''L'émancipation sexuelle de la femme'' ([[1911]]), ''Le Droit à l'avortement'' ([[1913]]) e ''L'éducation féministe des filles'' ([[1914]]).  


Lasciò il Partito socialista francese a causa della sua politica sciovinista e interventista e, durante la [[Prima guerra mondiale]], lavorò nella Croce Rossa Internazionale per assistere i soldati di qualunque nazionalità. Salutò con soddisfazione la Rivoluzione bolscevica e aderì al neonato Partito comunista francese; nel [[1921]] si recò in [[Russia]] e pubblicò l'anno dopo la sua esperienza nel ''Mon voyage aventureux en Russie communiste''. Infine, con la deriva autoritaria della politica russa, nel [[1926]] lasciò il Partito comunista per l'[[anarchismo]].  
Lasciò il Partito socialista francese a causa della sua politica sciovinista e interventista e, durante la [[Prima guerra mondiale]], lavorò nella Croce Rossa Internazionale per assistere i soldati di qualunque nazionalità. Salutò con soddisfazione la Rivoluzione bolscevica e aderì al neonato Partito comunista francese; nel [[1921]] si recò in [[Russia]] e pubblicò l'anno dopo la sua esperienza nel ''Mon voyage aventureux en Russie communiste''. Infine, con la deriva autoritaria della politica russa, nel [[1926]] lasciò il Partito comunista per l'[[anarchismo]].  


Sul fronte dell'impegno femminista, accentuò il suo rifiuto di riconoscersi nelle distinzioni sessuali imposte dalla società patriarcale: « Nello stesso tempo in cui le donne devono emanciparsi come classe, è assolutamente indispensabile che si emancipino come sesso », e portò i capelli corti e si vestì come un uomo. A questo proposito scrisse: « Io mostrerò i miei seni quando gli uomini si vestiranno con dei pantaloni che mostrino i loro coglioni ». Rifiutò di avere rapporti sessuali e nel [[1933]] scrisse l'autobiografia ''La femme vierge''.
Sul fronte dell'impegno femminista, accentuò il suo rifiuto di riconoscersi nelle distinzioni sessuali imposte dalla società patriarcale: « Nello stesso tempo in cui le donne devono emanciparsi come classe, è assolutamente indispensabile che si emancipino come sesso », e portò i capelli corti e si vestì come un uomo. A questo proposito scrisse: « Io mostrerò i miei seni quando gli uomini si vestiranno con dei pantaloni che mostrino i loro coglioni ». Rifiutò di avere rapporti sessuali e nel [[1933]] scrisse l'autobiografia ''La femme vierge''.


Accettò di praticare, a chi glielo chiedesse, l'interruzione di gravidanza, allora vietata. Per questo motivo fu arrestata ma non venne processata perché dichiarata inferma di mente. Logica deduzione dei medici e dei magistrati servitori della cultura dominante: come poteva non essere pazza una donna colta e di buona famiglia che si professava anarchica e femminista, si vestiva da uomo e praticava l'aborto? Benché dal [[1937]] fosse semiparalizzata da un ictus, fu rinchiusa in manicomio, dove morì nel 1939.
Accettò di praticare, a chi glielo chiedesse, l'interruzione di gravidanza, allora vietata. Per questo motivo fu arrestata ma non venne processata perché dichiarata inferma di mente. Logica deduzione dei medici e dei magistrati servitori della cultura dominante: come poteva non essere pazza una donna colta e di buona famiglia che si professava anarchica e femminista, si vestiva da uomo e praticava l'aborto? Benché dal [[1937]] fosse semiparalizzata da un ictus, fu rinchiusa in manicomio, dove morì nel 1939.
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