Leda Rafanelli: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - "https://archive.ph" con "https://archive.is"
m (Sostituzione testo - "https://archive.ph" con "https://archive.is")
 
(17 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 18: Riga 18:
Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo [[violento]] e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima guerra mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.
Dopo essere entrata nell'ottica dell'[[anarco-individualismo]], Leda mostra affinità verso il [[socialismo libertario]], allontanandosi dall'[[individualismo]] di stampo [[violento]] e dalle errate interpretazioni del pensiero di [[Max Stirner]] che condussero, secondo lei, molti anarchici verso posizioni asociali e di stampo borghese. Non a caso, durante la Prima guerra mondiale molti [[anarco-individualismo|anarco-individualisti]] appoggeranno l'intervento a fianco dell'Intesa.


Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente [[organizzatrice]] e la esagerazione dell'egoismo [[stirneriano]], porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'[[anarchismo]] verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria [[libertà]]».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>Cfr. [http://www.arivista.org/?nr=310&pag=65.htm ''Una pietra miliare'']</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà temporaneamente Carrà all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarcofuturismo) ''Leda Rafanelli - Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''.</ref>.  
Rientrata in [[Italia]], Leda è molto vicina ideologicamente all'amico [[Pietro Gori]] ed è stimata da [[Armando Borghi]] per la sua linea politica libertaria, a tal punto che le chiede di scrivere la prefazione <ref>Dalla prefazione: «Il [[Armando Borghi|Borghi]], affrontando la questione vitale dimostrando la degenerazione della concezione anarchista nella corrente [[organizzatrice]] e la esagerazione dell'egoismo [[stirneriano]], porta la sua opinione leale alla luce [...] mi sembra già di sentire l'aspra critica dei compagni di estrema nemici acerrimi di tutto ciò che ha l'apparenza di stare tra la destra e la sinistra senza battere una via propria. Ma dal momento che la via da noi seguita ci sembra la via più dritta, logico è per noi lasciare la tortuosità di una organizzazione di partito che fa ai pugni con l'indole essenziale indipendente dei singoli anarchici, come pure di fuggire le esagerazioni delle teorie del forte pensatore [[Stirner]], le quali teorie, mentre possono avere un gran valore come potenzialità intellettuale e originale di un individuo, adattate alle lotte sociali e battezzate per la più pura concezione dell'[[anarchismo]] verrebbero ad essere una nuova tirannia e una nuova imposizione esercitata dall'individuo forte a danno dell'individuo debole, istituendo una nuova legge, non sancita dai codici, ma imposta dalla volontà individuale di chi non vuole conoscere confini alla propria [[libertà]]».</ref> del suo libro ''Il nostro e l'altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', stampato nella Tipografia Servadei nel [[1907]]. Leda ed Ugo, sostenuti da [[Olimpio Ballerini]] <ref>[http://www.arivista.org/?nr=310&pag=65.htm ''Una pietra miliare'']</ref>, marito della nota anarchica fiorentina [[Teresa Fabbrini]], fondano anche la [[Casa Editrice Rafanelli-Polli]]. Frequenta gli scrittori italiani più conosciuti dell'epoca (Papini, Prezzolini, Palazzechi) e i rappresentanti del [[futurismo]] (Russolo, Boccioni, Marinetti), che poi la portano a legarsi sentimentalmente a [[Carlo Carrà]], con il quale vive un rapporto breve ma intenso e che avvicinerà temporaneamente Carrà all'[[anarchismo]] <ref name="carrà ">Al rapporto fra i due [[futuristi di sinistra]] è dedicato il libro di Alberto Ciampi (grande esperto di anarcofuturismo) ''Leda Rafanelli - Carlo Carrà: un romanzo, arte e politica in un incontro''.</ref>.  
[[File:Ledar15.png|thumb|left|250px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
[[File:Ledar15.png|thumb|left|250px|«Djali signor mio», manoscritto di Leda ([[1912]]-[[1913]])]]
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monnanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1907]] fonda insieme a [[Giuseppe Monnanni]] la rivista individualista d'idee e d'arte ''[[Vir]]'', vicina alle posizioni [[anarco-futurismo|anarco-futuriste]] e il cui primo editoriale è redatto da [[Oberdan Gigli]]. Sempre con il solito compagno, [[Giuseppe Monnanni]], fonderà anche «La Sciarpa Nera».
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  
Nel [[1910]], da una relazione con l'editore anarchico [[Giuseppe Monnanni]] conosciuto nel [[1907]], nasce il figlio Marsilio. In questo periodo pubblica anche alcuni romanzi e saggi: ''Bozzetti sociali'', ''Seme nuovo'', ''Verso la Siberia'', ''Scene della rivoluzione russa''.  


Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad Italo Balbo.</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[https://archive.ph/dh4D Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]].</ref> entra a far parte del comitato di redazione de «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della Folla]]», «[[Volontà]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]])ecc.  
Con gli anarchici [[Ettore Molinari]] <ref>[http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_Libro.asp?ID=11443&Tipo=Libro&titolo=Errico+Malatesta+e+il+movimento+anarchico+italiano+e+internazionale.+1872-1932 Ettore Molinari] è stato uno scienziato anarchico a cui è stato intitolato l'omonimo istituto tecnico industriale di Milano, dopo la Liberazione. Antecedentemente l'istituto era intitolato ad Italo Balbo.</ref> e [[Nella Giacomelli]] <ref>[https://archive.is/dh4D Nella Giacomelli], anarchica e collaboratrice di [[Ettore Molinari]].</ref> entra a far parte del comitato di redazione de «[[La Protesta Umana]]» ([[1906]]-[[1909]]) e collabora a svariate pubblicazioni libertarie come «[[Il Pensiero]]», di [[Pietro Gori]] e [[Luigi Fabbri]], poi anche «[[Il Libertario]]», «[[Il Grido della Folla]]», «[[Volontà]]», «[[La Blouse]]» ([[1906]]-[[1910]]), «[[La Donna Libertaria]]» (Parma, [[1912]]-[[1913]])ecc.  


Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà» (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».
Gli stessi [[Ettore|Molinari]] e [[Nella Giacomelli|Giacomelli]] sostengono e spingono Leda a fondare nel [[1910]] la [[Società Editrice Sociale]], forse la più importante casa editrice Libertaria italiana, grazie alla quale Leda pubblicherà le riviste «La Rivolta» ([[1910]]) e «La Libertà» (fra il [[1913]] ed [[1914]]). Più avanti si impegna nella costituzione di una nuova casa editrice libertaria, la «Casa Editrice Monnanni».


Leda entra in contrasto con i firmatari del [[Manifesto dei Sedici]] ([[1915]]), tra cui lo stesso [[Kropotkin]], che, seppur per breve tempo, appoggiarono l'"Intesa" con l'intenzione di trasformare la guerra mondiale in [[rivoluzione sociale]] <ref>Da [http://archive.is/bU5Ar ''Le monde diplomatique''].</ref> <ref>''La Libertà'', n. 12 del [[1 marzo|1° marzo]] [[1915]].</ref>. Leda, coerentemente con le sue posizioni [[pacifismo|pacifiste]], si attiva nella penisola per propagare l'[[antimilitarismo]], poiché lei crede che le tendenze [[anarco-individualismo|anarco-individualiste]] più genuine sono in antitesi ai dettami democratico-borghesi su cui invece si basano i guerrafondai.
Leda entra in contrasto con i firmatari del [[Manifesto dei Sedici]] ([[1915]]), tra cui lo stesso [[Kropotkin]], che, seppur per breve tempo, appoggiarono l'"Intesa" con l'intenzione di trasformare la guerra mondiale in [[rivoluzione sociale]] <ref>Da [http://archive.is/bU5Ar ''Attualità dell'utopia''] di Geraldina Colotti.</ref> <ref>''La Libertà'', [[1 marzo|1° marzo]] [[1915]].</ref>. Leda, coerentemente con le sue posizioni [[pacifismo|pacifiste]], si attiva nella penisola per propagare l'[[antimilitarismo]], poiché lei crede che le tendenze [[anarco-individualismo|anarco-individualiste]] più genuine sono in antitesi ai dettami democratico-borghesi su cui invece si basano i guerrafondai.


===Il "rapporto" con Mussolini===
===Il "rapporto" con Mussolini===
È questo il periodo in cui Mussolini, al momento socialista, sottopone Leda ad un serrato corteggiamento <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm Articolo] sul rapporto Mussolini-Rafanelli di Felice Accame.</ref>. Il rapporto, che è stato soprattutto epistolare, è poi trasformato da Leda stessa in un libro intitolato ''Una donna e Mussolini: la corrispondenza amorosa'', costituito da quaranta lettere inviate alla Rafanelli dal futuro dittatore [[Fascismo|fascista]]. Secondo Alessandra Pierotti, nipote di Leda, fu un corteggiamento che non ottenne risultati concreti: «Perché Mussolini le parlò della sua "domestica tribù" dicendo che doveva portarli al mare. E fra tante idee "peregrine" di Leda c'era, fondamentalmente, questa: mai rovinare una famiglia».
È questo il periodo in cui Mussolini, al momento socialista, sottopone Leda ad un serrato corteggiamento <ref name="FA">[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm ''Per Leda Rafanelli]'', articolo di Fellice Accame sul rapporto Mussolini-Rafanelli.</ref>. Il rapporto, che è stato soprattutto epistolare, è poi trasformato da Leda stessa in un libro intitolato ''Una donna e Mussolini: la corrispondenza amorosa'', costituito da quaranta lettere inviate alla Rafanelli dal futuro dittatore [[Fascismo|fascista]]. Secondo Alessandra Pierotti, nipote di Leda, fu un corteggiamento che non ottenne risultati concreti: «Perché Mussolini le parlò della sua "domestica tribù" dicendo che doveva portarli al mare. E fra tante idee "peregrine" di Leda c'era, fondamentalmente, questa: mai rovinare una famiglia».


Occorre ricordare che nel periodo preso in considerazione ([[1913]]-[[1914]]), Mussolini era un noto [[socialista rivoluzionario]] ed aveva partecipato alla [[settimana rossa]] appoggiando l'insurrezione con comizi ed articoli <ref>[http://archive.is/MN22l ''Mussolini e la Settimana Rossa'']</ref>. Lo stesso [[Lenin]] si era espresso benignamente verso Mussolini, allora direttore dell'«Avanti!», ipotizzando per lui il ruolo di un futuro dirigente della [[rivoluzione]]. Se Leda negò sempre di esser stata amante di Mussolini, quest'ultimo invece se ne vantava, poiché d'altronde mai avrebbe potuto ammettere di esser stato rifiutato da una donna, visto che parte della sua immagine nazional popolare si fondava sulle sue "indiscusse ed indiscutibili" capacità di "maratoneta instancabile" nei rapporti con le "femmine" <ref>[hhttp://www.arivista.org/?nr=272&pag=48.htm ''Leda, mia nonna'']</ref>.
Occorre ricordare che nel periodo preso in considerazione ([[1913]]-[[1914]]), Mussolini era un noto [[socialista rivoluzionario]] ed aveva partecipato alla [[settimana rossa]] appoggiando l'insurrezione con comizi ed articoli <ref>[http://archive.is/MN22l ''Mussolini e la Settimana Rossa'']</ref>. Lo stesso [[Lenin]] si era espresso benignamente verso Mussolini, allora direttore dell'«Avanti!», ipotizzando per lui il ruolo di un futuro dirigente della [[rivoluzione]]. Se Leda negò sempre di esser stata amante di Mussolini, quest'ultimo invece se ne vantava, poiché d'altronde mai avrebbe potuto ammettere di esser stato rifiutato da una donna, visto che parte della sua immagine nazional popolare si fondava sulle sue "indiscusse ed indiscutibili" capacità di "maratoneta instancabile" nei rapporti con le "femmine" <ref>[http://www.arivista.org/?nr=272&pag=48.htm ''Leda, mia nonna''] di Vega Monanni.</ref>.


=== Durante e dopo il regime fascista ===
=== Durante e dopo il regime fascista ===
Leda Rafanelli nel [[1921]] pubblica ''Incantamento'', ma già nel [[1922]] il [[Fascismo|fascismo]] è in piena ascesa e utilizza gli strumenti "legali" in suo possesso per [[repressione|reprimere]] ogni forma di pubblicazione che si oppone al regime. Contestualmente, per quanto riguarda la vicenda di Leda, proprio nel [[1922]] il regime chiude la «[[Società Editrice Sociale]]» <ref name="francia">Il sito francese
Leda Rafanelli nel [[1921]] pubblica ''Incantamento'', ma già nel [[1922]] il [[Fascismo|fascismo]] è in piena ascesa e utilizza gli strumenti "legali" in suo possesso per [[repressione|reprimere]] ogni forma di pubblicazione che si oppone al regime. Contestualmente, per quanto riguarda la vicenda di Leda, proprio nel [[1922]] il regime chiude la «[[Società Editrice Sociale]]» <ref name="francia">Un [http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/0407.html sito francese] sostiene invece che la chiusura avenne il [[7 febbraio]] [[1923]] e che questa portò anche all'arresto, per un breve periodo, di Leda, [[Carlo Molaschi]], [[Fioravante Meniconi]] ecc.</ref>. La «Casa Editrice Monanni» sarà invece soppressa dal regime "solo" nel [[1933]]. Del [[1922]] sono ancora i lavori di Leda dal titolo ''Donne e femmine'' e ''L'oasi''. Questa ultima opera, che è una fiera denuncia contro il [[colonialismo]], è di particolare importanza perché viene pubblicata sotto falso nome durante la [[repressione]] fascista ai danni della Resistenza libica, in cui parte focale avevano i seguaci del sufismo dell'ordine musulmano della Senussiya <ref>[http://www.sufi.it/Islam/nisa/Leda.htm Documento] su Leda Rafanelli.</ref>.  
[http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/0407.html Anarcoefemèrides del 4 de juliol] sostiene invece che la chiusura avenne il [[7 febbraio]] [[1923]] e che questa portò anche all'arresto, per un breve periodo, di Leda, [[Carlo Molaschi]], [[Fioravante Meniconi]] ecc.</ref>. La «Casa Editrice Monanni» sarà invece soppressa dal regime "solo" nel [[1933]]. Del [[1922]] sono ancora i lavori di Leda dal titolo ''Donne e femmine'' e ''L'oasi''. Questa ultima opera, che è una fiera denuncia contro il [[colonialismo]], è di particolare importanza perché viene pubblicata sotto falso nome durante la [[repressione]] fascista ai danni della Resistenza libica, in cui parte focale avevano i seguaci del sufismo dell'ordine musulmano della Senussiya <ref>[http://www.sufi.it/Islam/nisa/Leda.htm Documento] su Leda Rafanelli.</ref>.  


[[Gino Cerrito]] <ref>Cerrito, docente universitario studioso del movimento anarchico, già consigliere dell'Istituto storico delal resistenza in Toscana, autore di numerosi libri sul movimento operaio anarchico e [[socialista]].</ref> in ''L'antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo'', critica la maniera in cui Leda viveva il suo "essere anarchica", non condividendo la sua fede sufista o asserti del genere: «l'anarchico dovrebbe essere un individuo superiore per natura da cui si evince che nessuna educazione può cambiare il sentimento intimo che dà la personalità all'individuo» <ref>"Rivolta", Milano, [[30 aprile]] [[1910,]] p. 13, nota 23. Il trafiletto è di Leda  Rafanelli, ''Educazione e sentimenti''.</ref>, quindi almeno in parte in contrasto con le tesi del grande [[pedagogia|pedagogo]] anarchico [[Francisco Ferrer y Guardia]].
[[Gino Cerrito]] <ref>[[Gino Cerrito|Cerrito]], docente universitario studioso del movimento anarchico, già consigliere dell'Istituto storico della Resistenza in Toscana, autore di numerosi libri sul movimento operaio anarchico e [[socialista]].</ref> in ''L'antimilitarismo anarchico in Italia nel primo ventennio del secolo'' critica la maniera in cui Leda viveva il suo "essere anarchica", non condividendo la sua fede sufista o asserti del genere: «l'anarchico dovrebbe essere un individuo superiore per natura da cui si evince che nessuna educazione può cambiare il sentimento intimo che dà la personalità all'individuo» <ref>''Educazione e sentimenti'', in ''Rivolta'', Milano, [[30 aprile]] [[1910]].</ref> (asserzione almeno in parte in contrasto con le tesi del grande [[pedagogia|pedagogo]] anarchico [[Francisco Ferrer y Guardia]]).


Se però si legge l'''Elogio funebre per Dante Carnesecchi'', anarchico trucidato a tradimento dai carabinieri, ci si rende conto che nel movimento anarchico legato all'[[futuristi di sinistra|anarco-futurismo]] erano abbastanza normali i richiami all'anarchico quale "persona superiore", in linea col pensiero futurista di [[Mario Carli]], per cui la nota di Leda Rafanelli non dovrebbe stupire più di tanto.
Se però si legge l'''Elogio funebre per Dante Carnesecchi'', anarchico trucidato a tradimento dai carabinieri, ci si rende conto che nel movimento anarchico legato all'[[futuristi di sinistra|anarco-futurismo]] erano abbastanza normali i richiami all'anarchico quale "persona superiore", in linea col pensiero futurista di [[Mario Carli]], per cui la nota di Leda Rafanelli non dovrebbe stupire più di tanto.


Elogio funebre di [[Auro D'Arcola|Auro d'Arcola]], pubblicato in [[L'Adunata dei Refrattari]], ''I nostri caduti: Dante Carnesecchi'':
Elogio funebre di [[Auro D'Arcola|Auro d'Arcola]], pubblicato in [[L'Adunata dei Refrattari]], ''I nostri caduti: Dante Carnesecchi'':
: «[...] Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, solo a compierle, ne portò il segreto alla tomba nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze. Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un operazione aritmetica, accomunando ad un estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità, all'acrobazia, alla velocità, e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.  Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile [...]» <ref name="firma"> Si noti lo stile che si rifà ai dettami di [[Mario Carli]], uno dei fondatori del [[futurismo]].</ref> <ref>[http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm ''Dante Carnesecchi, Una leggenda anarchica'']</ref>.
: «[...] Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, solo a compierle, ne portò il segreto alla tomba nessuno poteva esercitare un qualsiasi ascendente su di lui. Refrattario ad ogni influenza esteriore, egli era all'altezza delle sue azioni, che mandava in piena consapevolezza ad effetto, fidando solo sulle sue forze. Ogni progetto, riduceva alle proporzioni di un operazione aritmetica, accomunando ad un estrema audacia un'estrema prudenza, una piena sicurezza in sé, ed una risolutezza tacita quanto irriducibile. Nello sport quotidiano allenava il corpo alla resistenza, all'agilità, all'acrobazia, alla velocità, e il polso alla fermezza; nella temperanza scrupolosa conservava la pienezza del suo vigore fisico e della sua lucidità mentale; nella musica ricercava le intime sensazioni per ricrearsi liberamente lo spirito.  Perciò egli era boxeur, lottatore, ciclista, automobilista, corridore, acrobata, tiratore impareggiabile [...]» <ref name="firma"> Si noti lo stile che si rifà ai dettami di [[Mario Carli]], uno dei fondatori del [[futurismo]].</ref> <ref>[https://web.archive.org/web/20110608210650/http://digilander.libero.it/gasparo/Dante.htm ''Dante Carnesecchi'']</ref>.


In altri scritti Leda sostiene di esere in grado di leggere la mano <ref>[http://www.arivista.org/?nr=269&pag=41.htm ''Per Leda Rafanelli]'' di Fellice Accame.</ref>. Fermo restando queste indiscutibili critiche, occorre comunque rimarcare che Leda fu fedele al [[internazionalismo|pensiero anarchico internazionalista]] ed [[eguaglianza|eguaglitario]]: come facesse a far convivere entro di sé l'[[anarchismo]], il [[sufismo]] e alcune credenze popolari è però una questione sua personale e non politica. Richiamandoci proprio a questo carattere mistico presente in Leda, ella quando si trova a dover fronteggiare enormi difficoltà economiche prende ad esercitare il mestiere di chiromante tra Milano e Genova. Nel contempo scrive ancora ''Nada'', ''La signora mia nonna'', ''Le memorie di una chiromante'', romanzi che parzialmente si rifanno all'atmosfera orientale della sua gioventù. ''Le memorie di una chiromante'', ovviamente hanno carattere autobiografico con esplicito riferimento allo strano mestiere che le forniva i quattrini per vivere. Verso la fine della sua vita, Leda dà lezioni di arabo e collabora ad «[[Umanità Nova]]». Finita la convivenza con Monanni, a cui segue la morte del figlio, Leda muore a Genova il [[13 settembre]] [[1971]].  
In altri scritti Leda sostiene di esere in grado di leggere la mano <ref name="FA"></ref>. Fermo restando queste indiscutibili critiche, occorre comunque rimarcare che Leda fu fedele al [[internazionalismo|pensiero anarchico internazionalista]] ed [[eguaglianza|eguaglitario]]: come facesse a far convivere entro di sé l'[[anarchismo]], il [[sufismo]] e alcune credenze popolari è però una questione sua personale e non politica. Richiamandoci proprio a questo carattere mistico presente in Leda, ella quando si trova a dover fronteggiare enormi difficoltà economiche prende ad esercitare il mestiere di chiromante tra Milano e Genova. Nel contempo scrive ancora ''Nada'', ''La signora mia nonna'', ''Le memorie di una chiromante'', romanzi che parzialmente si rifanno all'atmosfera orientale della sua gioventù. ''Le memorie di una chiromante'', ovviamente hanno carattere autobiografico con esplicito riferimento allo strano mestiere che le forniva i quattrini per vivere. Verso la fine della sua vita, Leda dà lezioni di arabo e collabora ad «[[Umanità Nova]]». Finita la convivenza con Monanni, a cui segue la morte del figlio, Leda muore a Genova il [[13 settembre]] [[1971]].  


È da rimarcare che durante il [[Fascismo|fascismo]] Leda si nasconde, ma in seguito, a fascismo caduto, viene trovata tra la sua documentazione una nota scritta di suo pugno sulla prima pagina del suo opuscolo, ''Abbasso la guerra!'' ([[1915]]): «'''Opuscolo letto e approvato, in tutto, dal mio amico d'allora BM che divenne poi guerrista e poi fascista, capo del governo per 25 anni e poi ucciso dai gloriosi partigiani'''» <ref name="bm">[Da http://www.socialismolibertario.it/leda_rafanelli.htm socialismolibertario.it]</ref>. Questa breve nota dimostra la considerazione che aveva del "duce", ed inoltre, nonostante la vita complicatissima da lei vissuta, anche a causa del suo carattere particolare, [[antifascismo|antifascista]] era ed antifascista rimase sino alla sua morte.
È da rimarcare che durante il [[Fascismo|fascismo]] Leda si nasconde, ma in seguito, a fascismo caduto, viene trovata tra la sua documentazione una nota scritta di suo pugno sulla prima pagina del suo opuscolo, ''Abbasso la guerra!'' ([[1915]]): «'''Opuscolo letto e approvato, in tutto, dal mio amico d'allora BM che divenne poi guerrista e poi fascista, capo del governo per 25 anni e poi ucciso dai gloriosi partigiani'''» <ref name="bm">Da [http://www.socialismolibertario.it/leda_rafanelli.htm ''Leda Rafanelli (1880-1971)''].</ref>. Questa breve nota dimostra la considerazione che aveva del "duce", ed inoltre, nonostante la vita complicatissima da lei vissuta, anche a causa del suo carattere particolare, [[antifascismo|antifascista]] era ed antifascista rimase sino alla sua morte.


== Note ==
== Note ==
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione