La Cecilia: differenze tra le versioni

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[[File:Giovanni_Rossi.JPG|thumb| 250 px|[[Giovanni Rossi]], fondatore della colonia]]Tra il [[1890]] e il [[1894]] si realizzò l'esperienza più importante della giovane storia del movimento libertario brasiliano: l'ideazione, la nascita, lo sviluppo e poi il declino, nello [[Stato]] del Paranà, della comunità anarchica de '''La Cecilia'''.
[[File:C cecilia.jpg|miniatura|450px|I membri della colonia in una foto di gruppo.]]
Tra il [[1890]] e il [[1894]] si realizzò l'esperienza più importante della giovane storia del movimento libertario brasiliano: l'ideazione, la nascita, lo sviluppo e poi il declino, nello [[Stato]] del Paranà, della comunità anarchica de '''La Cecilia'''.


== La comune ==
== La comune ==


===L'idea===
===L'idea===
L'idea di costruire una comunità anarchica nacque dalla tenacia e intraprendenza dell'agronomo anarchico [[Giovanni Rossi]], il cui entusiasmo riuscì a coinvolgere moltissime persone che lo aiutarono a mettere in atto il suo progetto [[anarco-comunismo|comunista]] e [[autorità |antiautoritario]] <ref name="cecilia1">Secondo quanto riportato da svariate fonti (''La cecilia: una vita in una comune'' [Storia illustrata, 1973], [https://anpi.it/media/uploads/patria/2004/9/46-47_ROSCILLI.pdf Documento], [http://pt.wikipedia.org/wiki/Col%C3%B4nia_Cec%C3%ADlia Wikipedia portoghese] ecc.) sarebbe stato l'imperatore del Brasile, Don Pedro II, a concedere in dono la terra su cui sarebbe nata La Cecilia. Tale decisione sarebbe nata in seguito all'incontro avvenuto a Milano tra Rossi e Don Pedro. Il dramma fu, sempre secondo queste fonti, che i coloni si misero in viaggio senza essere al corrente della caduta della monarchia e dell'avvento della repubblica, la quale poi non ritenne più valido il patto stipulato tra Rossi e l'ex-imperatore. Per questo i coloni sarebbero stati quindi costretti a pagare ingenti tasse per poter restare in quelle terre, creando loro enormi difficoltà di tipo economico.  
[[File:Giovanni_Rossi.JPG|thumb|150px|[[Giovanni Rossi]], fondatore della colonia.]]
L'idea di costruire una comunità anarchica nacque dalla tenacia e intraprendenza dell'agronomo anarchico [[Giovanni Rossi]], il cui entusiasmo riuscì a coinvolgere moltissime persone che lo aiutarono a mettere in atto il suo progetto [[anarco-comunismo|comunista]] e [[autorità |antiautoritario]]. <ref name="cecilia1">Secondo quanto riportato da svariate fonti (''La cecilia: una vita in una comune'' [Storia illustrata, 1973], [https://anpi.it/media/uploads/patria/2004/9/46-47_ROSCILLI.pdf Documento], [http://pt.wikipedia.org/wiki/Col%C3%B4nia_Cec%C3%ADlia Wikipedia portoghese] ecc.) sarebbe stato l'imperatore del Brasile, Don Pedro II, a concedere in dono la terra su cui sarebbe nata La Cecilia. Tale decisione sarebbe nata in seguito all'incontro avvenuto a Milano tra Rossi e Don Pedro. Il dramma fu, sempre secondo queste fonti, che i coloni si misero in viaggio senza essere al corrente della caduta della monarchia e dell'avvento della repubblica, la quale poi non ritenne più valido il patto stipulato tra Rossi e l'ex-imperatore. Per questo i coloni sarebbero stati quindi costretti a pagare ingenti tasse per poter restare in quelle terre, creando loro enormi difficoltà di tipo economico.  
   
   
Tuttavia, '''la teoria della partecipazione imperiale''', lanciata da Alfonso Schmitd e ripresa da Zelia Gattai in un racconto sicuramente suggestivo ma sostanzialmente privo di interesse storiografico, '''è fortemente contestata''': Rosellina Gosi, nel [[1977]], ha iniziato a evidenziare come la tesi si basasse sostanzialmente su poco più che il nulla, e Isabelle Felici (che ha curato il tema anche in una tesi di dottorato presso l'Université de la Sorbonne Nouvelle-Paris III nel 1994) in un breve saggio pubblicato dalla Rivista Storica dell'Anarchismo nel [[1996]] (numero 2, secondo semestre) ha definitivamente smontato la teoria di Schmitd (è stato anche sottolineato, per tramite di una attenta indagine storiografica, come molto probabilmente mai Cardias incontrò Pedro II).</ref>.
Tuttavia, '''la teoria della partecipazione imperiale''', lanciata da Alfonso Schmitd e ripresa da Zelia Gattai in un racconto sicuramente suggestivo ma sostanzialmente privo di interesse storiografico, '''è fortemente contestata''': Rosellina Gosi, nel [[1977]], ha iniziato a evidenziare come la tesi si basasse sostanzialmente su poco più che il nulla, e Isabelle Felici (che ha curato il tema anche in una tesi di dottorato presso l'Université de la Sorbonne Nouvelle-Paris III nel 1994) in un breve saggio pubblicato dalla Rivista Storica dell'Anarchismo nel [[1996]] (numero 2, secondo semestre) ha definitivamente smontato la teoria di Schmitd (è stato anche sottolineato, per tramite di una attenta indagine storiografica, come molto probabilmente mai Cardias incontrò Pedro II).</ref>


Rossi, oltre che agronomo, fu giornalista, militante libertario dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] e attivista instancabile sempre alla ricerca della realizzazione concreta delle [[rivoluzione|idee rivoluzionarie]] e libertarie che circolavano in quegli anni in [[Italia]] e in Europa.  
Rossi, oltre che agronomo, fu giornalista, militante libertario dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] e attivista instancabile sempre alla ricerca della realizzazione concreta delle [[rivoluzione|idee rivoluzionarie]] e libertarie che circolavano in quegli anni in [[Italia]] e in Europa.  
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=== Il progetto ===
=== Il progetto ===


Il [[20 febbraio]] [[1890]] la nave “Città di Genova” salpò verso il [[Brasile]]. A bordo vi erano anarchici e socialisti, soprattutto di nazionalità italiana, il cui scopo era quello di realizzare a Palmeira ([[Stato]] del Paranà, [[Brasile]]) una comune che si reggesse secondo i principi dell'[[anarco-comunismo]] <ref name="cecilia2">Secondo quanto riportato da svariate fonti (''La cecilia: una vita in una comune'' [Storia illustrata, 1973], [https://anpi.it/media/uploads/patria/2004/9/46-47_ROSCILLI.pdf Documento], [http://pt.wikipedia.org/wiki/Col%C3%B4nia_Cec%C3%ADlia Wikipedia portoghese] ecc.) sarebbe stato l'imperatore del Brasile, Don Pedro II, a concedere in dono la terra su cui sarebbe nata La Cecilia. Tale decisione sarebbe nata in seguito all'incontro avvenuto a Milano tra Rossi e Don Pedro. Il dramma fu, sempre secondo queste fonti, che i coloni si misero in viaggio senza essere al corrente della caduta della monarchia e dell'avvento della repubblica, la quale poi non ritenne più valido il patto stipulato tra Rossi e l'ex-imperatore. Per questo i coloni sarebbero stati quindi costretti a pagare ingenti tasse per poter restare in quelle terre, creando loro enormi difficoltà di tipo economico.
Il [[20 febbraio]] [[1890]] la nave “Città di Genova” salpò verso il [[Brasile]]. A bordo vi erano anarchici e socialisti, soprattutto di nazionalità italiana, il cui scopo era quello di realizzare a Palmeira ([[Stato]] del Paranà, [[Brasile]]) una comune che si reggesse secondo i principi dell'[[anarco-comunismo]]. <ref name="cecilia1"></ref>
Tuttavia, '''la teoria della partecipazione imperiale''', lanciata da Alfonso Schmitd e ripresa da Zelia Gattai in un racconto sicuramente suggestivo ma sostanzialmente privo di interesse storiografico, '''è fortemente contestata''': Rosellina Gosi, nel [[1977]], ha iniziato a evidenziare come la tesi si basasse sostanzialmente su poco più che il nulla; Isabelle Felici (che ha curato il tema anche in una tesi di dottorato presso l'Université de la Sorbonne Nouvelle-Paris III nel 1994) in un breve saggio pubblicato dalla Rivista Storica dell'Anarchismo nel 1996 (numero 2, secondo semestre) ha definitivamente smontato la teoria di Schmitd (è stato anche sottolineato, per tramite di una attenta indagine storiografica, come molto probabilmente mai Cardias incontrò Pedro II). D'altronde la stessa figlia di Cardias, Ebe Cecilia Rossi, in un'intervista rilasciata all'Istituto Ernesto De Martino a Pisa nel 1974, ha espreso forti dubbi sulla veridicità di tale teoria.</ref>.


Molti anarchici, tra cui [[Errico Malatesta]], accusarono [[Giovanni Rossi]] di voler “rubare” militanti anarchici al movimento italiano, per condurli verso un'esperienza dai contorni non troppo chiari (difficoltà finanziarie, competenze non eccelse, scarsa conoscenza dell'ambiente brasiliano ecc.).
Molti anarchici, tra cui [[Errico Malatesta]], accusarono [[Giovanni Rossi]] di voler “rubare” militanti anarchici al movimento italiano, per condurli verso un'esperienza dai contorni non troppo chiari (difficoltà finanziarie, competenze non eccelse, scarsa conoscenza dell'ambiente brasiliano ecc.).
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://it.wikisource.org/wiki/La_colonia_Cecilia La canzone de La Cecilia]
*[http://it.wikisource.org/wiki/La_colonia_Cecilia La canzone de La Cecilia]
*[http://www.fdca.it/storico/magazzino/cecilia_zane.htm L'utopia sperimentata]
*[http://www.fdca.it/storico/magazzino/cecilia_zane.htm L'utopia sperimentata]
*[http://www.secretum-online.it/default.php?idnodo=848 Approfondimento circa le motivazioni che portarono allo scioglimento della colonia.]
*[http://anarcopedia.altervista.org/Oltre_il_sistema_democratico.pdf ''Oltre il sistema democratico. Anarchia e Storia: l'esempio della colonia Cecilia''], di Raúl Zecca Castel
*Estratto del documentario ''Un'utopia di nome Cecilia'', realizzato dal regista Adriano Zecca nel 2008: [http://www.youtube.com/watch?v=FBQ0_mhNF4w Un'utopia di nome Cecilia, di Adriano Zecca]
*[http://anarcopedia.altervista.org/Giovanni_Rossi_e_la_colonia_Cecilia.pdf ''Giovanni Rossi e la colonia Cecilia: il successo di un presunto fallimento''], di Raúl Zecca Castel (approfondimento circa le motivazioni che portarono allo scioglimento della colonia)
 
*Estratto del documentario [http://www.youtube.com/watch?v=FBQ0_mhNF4w ''Un'utopia di nome Cecilia''], realizzato dal regista Adriano Zecca nel 2008


[[Categoria:Storia]]
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[[Categoria:Autogestione]]
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[[Categoria:Anarchismo in Italia]]
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[[Categoria:Anarchismo in Brasile]]
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[[Categoria:Anarchismo in America Latina]]
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