L'Aurora: differenze tra le versioni

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[[File:Aurora.jpg|miniatura|500px|Testata del primo numero de ''L'Aurora'' (Paterson, sabato [[16 settembre]] [[1899]].]]
[[File:Aurora.jpg|miniatura|500px|Testata del primo numero de ''L'Aurora'' (Paterson, sabato [[16 settembre]] [[1899]]).]]
'''''L'Aurora''''' è stato un [[periodico anarchico]] [[antiorganizzatore]] pubblicato negli [[Stati Uniti]] dal [[16 settembre]] [[1899]] al [[14 dicembre]] [[1901]].
'''''L'Aurora''''' è stato un [[periodico anarchico]] [[antiorganizzatore]] pubblicato negli [[Stati Uniti]] dal [[16 settembre]] [[1899]] al [[14 dicembre]] [[1901]].


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== «Idee di redazione» ==
== «Idee di redazione» ==
L'editoriale con cui si apre il primo numero de ''L'Aurora'' chiarisce immediatamente il suo pensiero [[antiorganizzatore]]: «[...] noi ci siamo prefissi, oltre lo scopo fondamentale della propaganda socialista anarchica rivoluzionaria, quello di tener alto il principio di libertà e di autonomia individuale in mezzo alle nostre file, giacché crediamo, pur non pretendendo di ritenerci infallibili, che, da qualche tempo in qua, alcune tendenze organizzatrici sorte nel movimento anarchico italiano possano, specialmente nella loro pratica, menomare l'integrità di quel principio. È naturale quindi che noi sorgendo, non per propugnare un'altra tattica, ma per combattere l'idea di voler dogmatizzare i cardini di una tattica stabilita o da un congresso, o da una federazione, o da un gruppo o da un giornale o, come il più delle volte accade, da un individuo, dobbiamo però, per debito di lealtà, dire ai compagni e agli amici che ci leggono chi siamo e quel che pensiamo».
L'editoriale con cui si apre il primo numero de ''L'Aurora'' chiarisce immediatamente il suo pensiero [[antiorganizzatore]]: «[...] noi ci siamo prefissi, oltre lo scopo fondamentale della propaganda [[socialista]] [[anarchica]] [[rivoluzionaria]], quello di tener alto il principio di [[libertà]] e di [[autonomia]] [[individuale]] in mezzo alle nostre file, giacché crediamo, pur non pretendendo di ritenerci infallibili, che, da qualche tempo in qua, alcune tendenze [[organizzatrici]] sorte nel [[movimento anarchico]] italiano possano, specialmente nella loro pratica, menomare l'integrità di quel principio. È naturale quindi che noi sorgendo, non per propugnare un'altra tattica, ma per combattere l'idea di voler dogmatizzare i cardini di una tattica stabilita o da un congresso, o da una federazione, o da un gruppo o da un giornale o, come il più delle volte accade, da un [[individuo]], dobbiamo però, per debito di lealtà, dire ai compagni e agli amici che ci leggono chi siamo e quel che pensiamo».


== «Cose a posto» ==
== «Cose a posto» ==
In un articolo pubblicato sul primo numero de ''L'Aurora'', intiolato ''«Cose a posto» (risposta alla "Qestione Sociale")'', si sottolinea la differenza di base tra gli [[organizzatori]] de ''[[La Questione Sociale (Paterson)|La Questione Sociale]]'' e gli [[antiorganizzatori]] de ''L'Aurora'': «[...] la differenza di concezione tra le due tendenze è ben distinta e marcata [...] . Gli organizzatori - interprete per essi il Malatesta - hanno dichiarato di volere, di fronte alla massa incosciente, come preoccupazione principalissima e immediata, l'organizzazione di essa, sperandone la formazione di una coscienza anarchica. Noi, che a ciò non crediamo, vogliamo formar prima di ogni cosa la coscienza anarchica, perché, quando essa si sarà formata nei singoli individui, questi spontaneamente si aggrupperanno in libere associazioni, per lottare alla conquista dell'ideale».
In un articolo pubblicato sul primo numero de ''L'Aurora'', intiolato ''Cose a posto (risposta alla "Questione Sociale")'', si sottolinea la differenza di base tra gli [[organizzatori]] de ''[[La Questione Sociale (Paterson)|La Questione Sociale]]'' e gli [[antiorganizzatori]] de ''L'Aurora'': «[...] la differenza di concezione tra le due tendenze è ben distinta e marcata [...] . Gli [[organizzatori]] - interprete per essi il [[Malatesta]] - hanno dichiarato di volere, di fronte alla massa incosciente, come preoccupazione principalissima e immediata, l'organizzazione di essa, sperandone la formazione di una coscienza [[anarchica]]. Noi, che a ciò non crediamo, vogliamo formar prima di ogni cosa la coscienza [[anarchica]], perché, quando essa si sarà formata nei singoli [[individui]], questi spontaneamente si aggrupperanno in libere associazioni, per lottare alla conquista dell'ideale. [...] noi non possiamo ammettere che degli [[anarchici]] possano fissare ad altri [[anarchici]] i loro mezzi di lotta, perché questi non sono dogmi. Ogni anarchico deve essere lasciato libero di seguire la via che meglio crede in tutte le infinite e varie contingenze della sua lotta per l'[[anarchia]]. [...] Noi non vogliamo quindi programma di tattica e, per conseguenza, non vogliamo [[organizzazione]]. [...] noi non crediamo che per effettuare l'[[anarchia]] basti solo distruggere la [[proprietà]] privata e abolire teoricamente ogni forma di governo e di [[autorità]]; ma che principalmente occorra formar la coscienza e la capacità degl'[[individui]] [[anarchici]] a vivere in [[anarchia]], cioè a poter fare a meno dell'[[autorità]]. Perché altrimenti, aboliti i governi e le [[autorità]] borghesi, noi vedremo, per opera di questi stessi [[individui]] che contribuirono a quell'abolizione, crearsi altre [[autorità]] di altro genere, di altra forma che non saranno meno per questo [[autorità]] e governo. [...] noi avremmo paura di un regime [[anarchico]] costituito ora da coloro che oggi diconsi i seguaci dell'[[anarchia]]».


== Luoghi e periodi di pubblicazione ==
== Luoghi e periodi di pubblicazione ==
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