Ivan Illich: differenze tra le versioni

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Nato a Vienna da un padre cattolico di origine croata, Ivan Peter Illich, e dalla madre ebrea sefardita, Ellen Regenstreif-Ortlieb, Ivan Illich trascorre un'infanzia tranquilla grazie alle buone disponibilità  economiche della famiglia. Poliglotta sin da ragazzo (l'italiano, lo spagnolo, il francese e il tedesco furono da lui appresi da bambino, in seguito imparò il croato, la lingua dei suoi nonni, il greco antico e il latino, oltre allo spagnolo, il portoghese, l'hindi, l'inglese ed altre lingue).<ref>Paquot, Thierry (January 2003). "[http://mondediplo.com/2003/01/15illich The Non-Conformist]". Le Monde diplomatique. (FR)</ref>
Nato a Vienna da un padre cattolico di origine croata, Ivan Peter Illich, e dalla madre ebrea sefardita, Ellen Regenstreif-Ortlieb, Ivan Illich trascorre un'infanzia tranquilla grazie alle buone disponibilità  economiche della famiglia. Poliglotta sin da ragazzo (l'italiano, lo spagnolo, il francese e il tedesco furono da lui appresi da bambino, in seguito imparò il croato, la lingua dei suoi nonni, il greco antico e il latino, oltre allo spagnolo, il portoghese, l'hindi, l'inglese ed altre lingue).<ref>Paquot, Thierry (January 2003). "[http://mondediplo.com/2003/01/15illich The Non-Conformist]". Le Monde diplomatique. (FR)</ref>


Tra il [[1936]] e il [[1941]] vive principalmente a Vienna con la nonna materna, poi a causa delle [[Nazismo|leggi razziali naziste]] è costretto a lasciare l'[[Austria]] per recarsi a Firenze con la madre, dove contribuisce alla lotta partigiana.<ref>David Cayley (en), ''Entretiens avec Ivan Illich, Bellarmin'', Saint-Laurent, Québec, [[1996]]</ref> In Toscana, nonostante non abbia mai avuto un buon rapporto con le istituzioni scolastiche e con la disciplina in genere, termina le scuole superiori e inizia l'Università . Proprio in questo periodo decide anche di farsi sacerdote: tra il [[1942]] e [[1946]] frequenta i corsi di teologia all'Università  Gregoriana in [[Vaticano]].  
Tra il [[1936]] e il [[1941]] vive principalmente a Vienna con la nonna materna, poi a causa delle [[Nazismo|leggi razziali naziste]] è costretto a lasciare l'[[Austria]] per recarsi a Firenze con la madre, dove contribuisce alla lotta partigiana.<ref>David Cayley (en), ''Entretiens avec Ivan Illich, Bellarmin'', Saint-Laurent, Québec, [[1996]]</ref> In Toscana, nonostante non abbia mai avuto un buon rapporto con le istituzioni scolastiche e con la disciplina in genere, termina le scuole superiori e inizia l'Università. Proprio in questo periodo decide anche di farsi sacerdote: tra il [[1942]] e [[1946]] frequenta i corsi di teologia all'Università  Gregoriana in [[Vaticano]].  


Viene ordinato sacerdote e, dopo aver rifiutato un incarico diplomatico nella Santa Sede, ottiene il suo primo incarico, quello cioè di gestire una parrocchia a ''Manhattan'' (New York), dove vi è un'altissima prevalenza di portoricani con gravi difficoltà  economiche sulle spalle. Il contatto con gli emarginati lo aiuta a riflettere sulle ingiustizie sociali e sui meccanismi che controllano i principi dell'esclusione e dell'alienazione. Nello stesso periodo entra in contatto con il [[filosofia|filosofo]] [[Jacques Maritain]].
Viene ordinato sacerdote e, dopo aver rifiutato un incarico diplomatico nella Santa Sede, ottiene il suo primo incarico, quello cioè di gestire una parrocchia a ''Manhattan'' (New York), dove vi è un'altissima prevalenza di portoricani con gravi difficoltà  economiche sulle spalle. Il contatto con gli emarginati lo aiuta a riflettere sulle ingiustizie sociali e sui meccanismi che controllano i principi dell'esclusione e dell'alienazione. Nello stesso periodo entra in contatto con il [[filosofia|filosofo]] [[Jacques Maritain]].
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Illich sostiene che «quando un'attività  umana esplicata mediante strumenti supera una certa soglia definita dalla sua scala specifica, dapprima si rivolge contro il proprio scopo, poi minaccia di distruggere l'intero corpo sociale. Occorre dunque determinare con chiarezza queste scale naturali e riconoscere le soglie che delimitano il campo della sopravvivenza umana». In sostanza, egli dice, che «la società, una volta raggiunto lo stadio avanzato della produzione di massa, produce la propria distruzione».
Illich sostiene che «quando un'attività  umana esplicata mediante strumenti supera una certa soglia definita dalla sua scala specifica, dapprima si rivolge contro il proprio scopo, poi minaccia di distruggere l'intero corpo sociale. Occorre dunque determinare con chiarezza queste scale naturali e riconoscere le soglie che delimitano il campo della sopravvivenza umana». In sostanza, egli dice, che «la società, una volta raggiunto lo stadio avanzato della produzione di massa, produce la propria distruzione».


Illich può essere considerato, insieme al suo amico [[Jacques Ellul]], come uno dei principali ispiratori dei concetti di “[[post-sviluppo]]” (diffuso soprattutto da autori che hanno lavorato con Illich come [[Majid Rahnema]] o [[Gustavo Esteva]]), di “[[semplicità  volontaria]]” e più recentemente di “[[decrescita sostenibile]]”. Egli propone come modello una “[[società  conviviale”]] in cui né i privati né lo [[Stato]] possiedano alcun [[monopolio]] (istruzione, [[medicina sociale|medicina]], trasporti ecc.), consentendo ad ognuno di esercitare la propria creatività  senza limitare la [[libertà ]] altrui.
Illich può essere considerato, insieme al suo amico [[Jacques Ellul]], come uno dei principali ispiratori dei concetti di “[[post-sviluppo]]” (diffuso soprattutto da autori che hanno lavorato con Illich come [[Majid Rahnema]] o [[Gustavo Esteva]]), di “[[semplicità  volontaria]]” e più recentemente di “[[decrescita sostenibile]]”. Egli propone come modello una “[[società  conviviale”]] in cui né i privati né lo [[Stato]] possiedano alcun [[monopolio]] (istruzione, [[medicina sociale|medicina]], trasporti ecc.), consentendo ad ognuno di esercitare la propria creatività  senza limitare la [[libertà]] altrui.


===L'ipermedicalizzazione===
===L'ipermedicalizzazione===
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=== La descolarizzazione ===
=== La descolarizzazione ===


Nel suo ''[[Descolarizzare la società ]]'' Illich giunge alla conclusione non solo che l«'educazione universale mediante la scuola obbligatoria è impossibile», ma anche che nel sistema scolastico obbligatorio «si impara che tutto ciò che è prodotto da un'istituzione dominante vale e costa caro, anche quello che non si vede, come l'educazione o la salute. Si impara a valorizzare l'avanzamento [[gerarchia|gerarchico]], la sottomissione e la passività, e persino la devianza-tipo che il maestro ama interpretare come sintomo di creatività ».  
Nel suo ''[[Descolarizzare la società]]'' Illich giunge alla conclusione non solo che l«'educazione universale mediante la scuola obbligatoria è impossibile», ma anche che nel sistema scolastico obbligatorio «si impara che tutto ciò che è prodotto da un'istituzione dominante vale e costa caro, anche quello che non si vede, come l'educazione o la salute. Si impara a valorizzare l'avanzamento [[gerarchia|gerarchico]], la sottomissione e la passività, e persino la devianza-tipo che il maestro ama interpretare come sintomo di creatività».  
Lo [[Stato]] utilizza la scuola per condizionare le masse attraverso “l'educazione permanente” che, dal punto di vista morale, «è ancor meno accettabile della scuola di vecchio tipo», poichè è capace di «condizionamenti massicci ed efficaci, capaci di produrre in serie manodopera specializzata, consumatori di cultura docili e disciplinati, utenti rassegnati». Questi sistemi «celano una profonda distruttività », tendendo a demolire i valori più essenziali della società .  
Lo [[Stato]] utilizza la scuola per condizionare le masse attraverso “l'educazione permanente” che, dal punto di vista morale, «è ancor meno accettabile della scuola di vecchio tipo», poichè è capace di «condizionamenti massicci ed efficaci, capaci di produrre in serie manodopera specializzata, consumatori di cultura docili e disciplinati, utenti rassegnati». Questi sistemi «celano una profonda distruttività», tendendo a demolire i valori più essenziali della società.  


Per Illich il sistema educativo ideale è quello che mette insieme il «sapere proveniente da relazioni creative tra l'uomo e il suo ambiente naturale» e il «sapere reificato dell'uomo agito dal suo ambiente attrezzato». La prima tipologia di sapere è il risultato delle relazioni che si sviluppano naturalmente tra le persone ('''es.''' l'apprendimento della lingua materna), la seconda «discende da un addestramento intenzionale e programmato» ('''es.''' l'apprendimento della matematica).
Per Illich il sistema educativo ideale è quello che mette insieme il «sapere proveniente da relazioni creative tra l'uomo e il suo ambiente naturale» e il «sapere reificato dell'uomo agito dal suo ambiente attrezzato». La prima tipologia di sapere è il risultato delle relazioni che si sviluppano naturalmente tra le persone ('''es.''' l'apprendimento della lingua materna), la seconda «discende da un addestramento intenzionale e programmato» ('''es.''' l'apprendimento della matematica).
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==Le opere==
==Le opere==
*''Celebrazione della consapevolezza'' (1970)
*''Celebrazione della consapevolezza'' (1970)
*''[[Descolarizzare la società ]]'' (1972) <ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Descolarizzare/descolarizzare.htm Descolarizzare la società ]</ref>
*''[[Descolarizzare la società]]'' (1972) <ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Descolarizzare/descolarizzare.htm Descolarizzare la società]</ref>
*''La convivialità ''  (1973)<ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Convivialit%C3%A0/convivialit%C3%A0.htm La conviavilità ]</ref>
*''La convivialità ''  (1973)<ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Convivialit%C3%A0/convivialit%C3%A0.htm La conviavilità]</ref>
*''Energia ed equità '' (1974)
*''Energia ed equità '' (1974)
*''[[Nemesi medica]]'' (1976)
*''[[Nemesi medica]]'' (1976)
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