Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista: differenze tra le versioni

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Cos'é la mafia? A questa domanda ben risponde Leonardo Sciascia nell'appendice del suo ''Il giorno della civetta'':
Cos'é la mafia? A questa domanda ben risponde Leonardo Sciascia nell'appendice del suo ''Il giorno della civetta'':
:«Ma la mafia era, ed è, altra cosa: un "sistema" che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di [[potere]] di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel "vuoto" dello [[Stato]] (cioè quando lo [[Stato]], con le sue leggi e le sue funzioni, è debole e manca) ma dentro lo [[Stato]]. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta».
:«Ma la mafia era, ed è, altra cosa: un "sistema" che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di [[potere]] di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel "vuoto" dello [[Stato]] (cioè quando lo [[Stato]], con le sue leggi e le sue funzioni, è debole e manca) ma dentro lo [[Stato]]. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta».
[[File:Il_capomafia_Vito_Genovese_con_Salvatore_Giuliano.jpg|thumb|left|250px|Vito Genovese, in divisa regolare da ufficiale americano, con accanto Salvatore Giuliano, il futuro responsabile dell'eccidio di Portella della Ginestra ([[1 maggio]] [[1947]]) contro la popolazione inerme che festeggiava il [[1 maggio|Primo Maggio]]. Giuliano godeva della protezione di Genovese quando passò con i "liberatori". Giuliano, inoltre, viene indicato, secondo molti documenti, come un ex marò della Decima MAS di Junio Valerio Borghese, corpo [[militare]] della RSI che si macchiò di crimini di guerra contro partigiani e civili disarmati.]]
[[File:Il_capomafia_Vito_Genovese_con_Salvatore_Giuliano.jpg|thumb|left|250px|Vito Genovese, in divisa regolare da ufficiale americano, con accanto Salvatore Giuliano, il futuro responsabile dell'eccidio di Portella della Ginestra ([[1 maggio]] [[1947]]) contro la popolazione inerme che festeggiava il [[1 maggio|Primo Maggio]]. Giuliano godeva della protezione di Genovese quando passò con i "liberatori". Giuliano, inoltre, viene indicato, secondo molti documenti, come un ex marò della MAS di Junio Valerio Borghese, corpo [[militare]] della RSI che si macchiò di crimini di guerra contro partigiani e civili disarmati.]]
[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|250px|L'anarchico [[Carlo Tresca]].]]
[[File:Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|250px|L'anarchico [[Carlo Tresca]].]]
===La Sicilia al centro di intighi internazionali e reazionari===
===La Sicilia al centro di intighi internazionali e reazionari===
I rapporti desecretati dell'[[OSS]] e del CIC (i servizi segreti statunitensi della Seconda guerra mondiale) provano l'esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta "Banda Giuliano" e le forze paramilitari del [[Fascismo|fascismo]] di Salò (in primis la Decima MAS di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel Meridione), il tutto con la copertura di alcuni apparati dello [[Stato]]. Queste "scoperte" sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino) e dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino <ref>Dal [http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/banda_giuliano.htm  dossier] a cura del Prof. Giuseppe Casarrubea.</ref>.
I rapporti desecretati dell'[[OSS]] e del CIC (i servizi segreti statunitensi della Seconda guerra mondiale) provano l'esistenza di un patto scellerato in Sicilia tra la cosiddetta "Banda Giuliano" e le forze paramilitari del [[Fascismo|fascismo]] di Salò (in primis la MAS di Junio Valerio Borghese e la rete eversiva del principe Pignatelli nel Meridione), il tutto con la copertura di alcuni apparati dello [[Stato]]. Queste "scoperte" sono il risultato di una ricerca promossa e realizzata negli ultimi anni da Nicola Tranfaglia (Università di Torino) e dal ricercatore indipendente Mario J. Cereghino <ref>Dal [http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/banda_giuliano.htm  dossier] a cura del Prof. Giuseppe Casarrubea.</ref>.


Nell'eccidio di Portella della Ginestra, per esempio, le inchieste-ricostruzioni proposte anche in documentari televisivi, hanno accertato la presenza [[Fascismo|fascista]] di esponenti dell'intelligence straniera e di appartenenti agli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] italiano, soprattutto legati all'autonomismo siciliano, partito come istanza di sinistra guidata dall'[[antifascismo|antifascista]] Antonio Canepa <ref>[http://montagna-longa.noblogs.org/post/2006/05/06/il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 Rapporto] del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri.</ref>. Dopo l'efferato omicidio di Canepa ad opera dei carabinieri (con Canepa caddero anche due suoi compagni), il movimento separatista siciliano fu trasformato in strumento di [[repressione]] antipopolare, grazie all'infiltrazione di personaggi come il bandito Salvatore Giuliano, che godeva anche dell'appoggo di Vito Genovese <ref>[[indagine_sul_caso_dell%27anarchico_Tresca_e_sviluppi_relativi#Approfondimenti_su_Vito_Genovese|''Approfondimenti su Vito Genovese'']]</ref>, mafioso, simpatizzante fascista <ref name="nola">Vedi [[corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#Il_finanziamento_alla_casa_del_fascio_di_Nola|''Il finanziamento alla casa del fascio di Nola'']].</ref> e (presumibilmente) mandante dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]] <ref name="carlo">[[Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte|Ipotesi sulla morte di Carlo Tresca]].</ref>
Nell'eccidio di Portella della Ginestra, per esempio, le inchieste-ricostruzioni proposte anche in documentari televisivi, hanno accertato la presenza [[Fascismo|fascista]] di esponenti dell'intelligence straniera e di appartenenti agli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] italiano, soprattutto legati all'autonomismo siciliano, partito come istanza di sinistra guidata dall'[[antifascismo|antifascista]] Antonio Canepa <ref>[http://montagna-longa.noblogs.org/post/2006/05/06/il-fascista-giuliano-i-legami-tra-il-bandito-e-l-estrema-destra-di-attilio-bolzoni-tratto-da-la-repubblica-sabato-28-aprile-2007 Rapporto] del vicequestore di Trapani Giuseppe Peri.</ref>. Dopo l'efferato omicidio di Canepa ad opera dei carabinieri (con Canepa caddero anche due suoi compagni), il movimento separatista siciliano fu trasformato in strumento di [[repressione]] antipopolare, grazie all'infiltrazione di personaggi come il bandito Salvatore Giuliano, che godeva anche dell'appoggo di Vito Genovese <ref>[[indagine_sul_caso_dell%27anarchico_Tresca_e_sviluppi_relativi#Approfondimenti_su_Vito_Genovese|''Approfondimenti su Vito Genovese'']]</ref>, mafioso, simpatizzante fascista <ref name="nola">Vedi [[corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#Il_finanziamento_alla_casa_del_fascio_di_Nola|''Il finanziamento alla casa del fascio di Nola'']].</ref> e (presumibilmente) mandante dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]] <ref name="carlo">[[Carlo_Tresca#Ipotesi_sulla_sua_morte|Ipotesi sulla morte di Carlo Tresca]].</ref>
<ref>Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli [[Stati Uniti]] (NARA, College Park, Maryland) e l'Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile).</ref>.
<ref>Coordinamento delle ricerche presso gli Archivi Nazionali degli [[Stati Uniti]] (NARA, College Park, Maryland) e l'Archivio Centrale dello Stato (Roma): Nicola Tranfaglia (Università di Torino), Giuseppe Casarrubea (Palermo), Mario J. Cereghino (San Paolo del Brasile).</ref>.


Rapporti incrociati fra la Decima MAS di Borghese, la [[mafia e fascismo|mafia]] e il golpismo [[fascista]] si evincono anche dalla vicenda del giornalista Mauro De Mauro (rapito da ''Cosa nostra'' e mai più ritrovato), secondo quanto riportato da Andrea Cottone e Laura Nicastro in un articolo <ref>[http://archive.is/fnbWa ''Non solo mafia: i misteri del delitto De Mauro'']</ref> pubblicato dalla testata giornalistica dell'Università di Palermo <ref>[http://archive.is/k2qDh Quotidiano] della Scuola di Giornalismo "Mario Francese".</ref>. Un episodio visto, non solo dagli [[antifascismo|antifascisti]] ma anche da storici quali Philip Cooke <ref>Philip Cocke, autore di ''Luglio 1960: Tambroni e la repressione fallita''", Professore di Sviluppo Regionale all'Università di Cardiff e Direttore del Centre for Advanced Studies di tale università.</ref>, come un tentativo, coperto dagli apparati [[repressivi]] istituzionali, di restaurazione del [[Fascismo|fascismo]] per permettere il riciclaggio dei suoi membri.
Rapporti incrociati fra la MAS di Borghese, la [[mafia e fascismo|mafia]] e il golpismo [[fascista]] si evincono anche dalla vicenda del giornalista Mauro De Mauro (rapito da ''Cosa nostra'' e mai più ritrovato), secondo quanto riportato da Andrea Cottone e Laura Nicastro in un articolo <ref>[http://archive.is/fnbWa ''Non solo mafia: i misteri del delitto De Mauro'']</ref> pubblicato dalla testata giornalistica dell'Università di Palermo <ref>[http://archive.is/k2qDh Quotidiano] della Scuola di Giornalismo "Mario Francese".</ref>. Un episodio visto, non solo dagli [[antifascismo|antifascisti]] ma anche da storici quali Philip Cooke <ref>Philip Cocke, autore di ''Luglio 1960: Tambroni e la repressione fallita''", Professore di Sviluppo Regionale all'Università di Cardiff e Direttore del Centre for Advanced Studies di tale università.</ref>, come un tentativo, coperto dagli apparati [[repressivi]] istituzionali, di restaurazione del [[Fascismo|fascismo]] per permettere il riciclaggio dei suoi membri.


In questo contesto, poi sfociato nell'eccidio di Portella della Ginestra, il [[comunista]] Girolamo Li Causi, alla camera dei deputati, denunciò l'implicazione di mafiosi, dei "servizi" e di molti post-[[Fascismo|fascisti]] <ref>Portella della Ginestra, [http://legislature.camera.it/_dati/costituente/lavori/Assemblea/sed185/sed185nc_5725.pdf intervento di Girolamo Li Causi] all'Assemblea Costituente, seduta del [[15 luglio]] [[1947]].</ref>, alcuni dei quali ex [[poliziotti]] già processati per crimini di guerra, come '''Giuseppe Gueli''' <ref>Giuseppe Gueli è un personaggio assai singolare che troviamo implicato nei più sporchi accadimenti del [[fascismo]], per cui riportiamo alcune testimonianze tratte dagli atti del processo a suo carico.
In questo contesto, poi sfociato nell'eccidio di Portella della Ginestra, il [[comunista]] Girolamo Li Causi, alla camera dei deputati, denunciò l'implicazione di mafiosi, dei "servizi" e di molti post-[[Fascismo|fascisti]] <ref>Portella della Ginestra, [http://legislature.camera.it/_dati/costituente/lavori/Assemblea/sed185/sed185nc_5725.pdf intervento di Girolamo Li Causi] all'Assemblea Costituente, seduta del [[15 luglio]] [[1947]].</ref>, alcuni dei quali ex [[poliziotti]] già processati per crimini di guerra, come '''Giuseppe Gueli''' <ref>Giuseppe Gueli è un personaggio assai singolare che troviamo implicato nei più sporchi accadimenti del [[fascismo]], per cui riportiamo alcune testimonianze tratte dagli atti del processo a suo carico.
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Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]] <ref name="carlo"></ref>:  
Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'anarchico [[Carlo Tresca]] <ref name="carlo"></ref>:  
:«Napoli vive i giorni della liberazione. Miseria e fame, speranze e disperazione sono le componenti della vita quotidiana. Alla testa del "Governo Militare Alleato" che amministra la Campania e la Puglia è l'italo-americano Charles Poletti; al suo fianco, come uomo di fiducia, un napoletano dal passato turbinoso, Vito Genovese. Ricercato dalla [[polizia]] americana per omicidio, Genovese era rientrato in Italia nel [[1939]] e si era stabilito a Napoli. I suoi rapporti col [[fascismo]] erano stati molto stretti (nel [[1935]], ad esempio, aveva inviato dall'America 250.000 dollari per la costruzione della Casa del Fascio di Nola). Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'[[antifascista]] [[Carlo Tresca]], che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il [[fascismo]] lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli [[Stati Uniti]]» <ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html ''Sud e malavita''], di Tonino Caputo e Gianfranco Langatta</ref>.
:«Napoli vive i giorni della liberazione. Miseria e fame, speranze e disperazione sono le componenti della vita quotidiana. Alla testa del "Governo Militare Alleato" che amministra la Campania e la Puglia è l'italo-americano Charles Poletti; al suo fianco, come uomo di fiducia, un napoletano dal passato turbinoso, Vito Genovese. Ricercato dalla [[polizia]] americana per omicidio, Genovese era rientrato in Italia nel [[1939]] e si era stabilito a Napoli. I suoi rapporti col [[fascismo]] erano stati molto stretti (nel [[1935]], ad esempio, aveva inviato dall'America 250.000 dollari per la costruzione della Casa del Fascio di Nola). Secondo alcune testimonianze, Genovese sarebbe stato addirittura l'organizzatore dell'omicidio dell'[[antifascista]] [[Carlo Tresca]], che su un giornale americano scriveva articoli infuocati contro Mussolini. Secondo altri, Genovese sarebbe stato compensato con la somma di 500.000 dollari. Una cosa è certa: una volta riparato in Italia, il [[fascismo]] lo protesse contro il rischio di un'estradizione negli [[Stati Uniti]]» <ref name="CL">[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html ''Sud e malavita''], di Tonino Caputo e Gianfranco Langatta</ref>.
Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano, il [[9 febbraio]] [[1954]]. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana.</ref>, avvelenato. Di nuovo libero Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col potere politico-economico divennero internazionali, e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali <ref>[http://www.bpp.it/Apulia/html/archivio/1985/II/art/R85II014.html Sud e malavita di Tonino Caputo, Gianfranco Langatta]</ref>.
Il colonello Poletti, fra l'altro, incaricò Genovese di condurre un'inchiesta amministrativa nei confronti di un sindaco sospettato di contrabbando. Proprio in quei giorni, un agente della Criminal Investigation Division giunse a Napoli per indagare su certe connivenze tra malavita locale e militari americani. Il [[17 maggio]] [[1945]], con uno stratagemma e vincendo le resistenze dei protettori dei gangster, l'agente portò Genovese a New York in stato d'arresto. Ma l'unico teste d'accusa morì in [[carcere]] <ref>Il [[9 febbraio]] [[1954]] morì in carcere anche Gaspare Pisciotta, "compagno" del bandito Giuliano. La causa del decesso, secondo gli esiti dell'autopsia, fu dovuta all'ingestione di 20 mg di stricnina. Pisciotta si accusò anche dell'uccisione di Giuliano, ma recenti indagini lo escludono. È più probabile che il bandito Giuliano sia stato invece assassinato perché al corrente di troppi lati oscuri della storia italiana.</ref>, avvelenato. Di nuovo libero, Genovese ebbe la definitiva consacrazione negli alti gradi della mala americana. L'antica camorra si trasformò, i suoi collegamenti con la mafia e col [[potere]] politico-economico divennero internazionali e ciò portò gli "investimenti" verso il mondo della droga, di cui ancora oggi si pagano le conseguenze sociali <ref name="CL"></ref>.


== Testimonianze della repressione ==
== Testimonianze della repressione ==
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Lo scontro sociale del secondo dopoguerra è ben illustrata dai dati di cui sotto e fu ulteriormente esacerbata dalle scelte di Mario Scelba.
Lo scontro sociale del secondo dopoguerra è ben illustrata dai dati di cui sotto e fu ulteriormente esacerbata dalle scelte di Mario Scelba.


*«Così dal 1948 al 1954 si ebbero 148.269 arrestati o fermati (per motivi politici) di cui l'80 per cento comunisti, 61.243 condannati per complessivi 20.426 anni di galera (con 18 ergastoli) di cui il 90 per cento a comunisti. Nello stesso periodo in sole 38 province italiane vengono arrestati 1697 partigiani, dei 484 condannati a complessivi 5806 anni di carcere. Ma l'azione repressiva andava ben oltre: dal 1947 al 1954 in scontri di piazza tra forze di polizia e dimostranti, si contano almeno 5.104 feriti di cui 350 da armi da fuoco, un numero imprecisato di contusi e 145 morti (quasi quanti gli uccisi dalla “Strategia della tensione”) questi ultimi compresi in ottantuno episodi distribuiti su tutto il territorio nazionale. I morti fra le forze repressive sono nello stesso periodo, 19. Tutte queste sono cifre agghiaccianti, cha parlano da sole.» <ref>[http://web.tiscali.it/dplarivista/ANNO%20I%20-%20NUMERO%201/TESTI/articolo%20scelba.htm Articolo di Gianni Viola], articolo completo in ''Sicilia Libertaria'' n° 206 del febbraio 2002</ref>
*«Così dal [[1948]] al [[1954]] si ebbero 148.269 arrestati o fermati (per motivi politici), di cui l'80 per cento [[comunisti]], 61.243 condannati per complessivi 20.426 anni di galera (con 18 ergastoli), di cui il 90 per cento a [[comunisti]]. Nello stesso periodo in sole 38 province italiane vengono arrestati 1.697 partigiani, dei quali 484 condannati a complessivi 5.806 anni di carcere. Ma l'azione repressiva andava ben oltre: dal [[1947]] al [[1954]], in scontri di piazza tra forze di [[polizia]] e dimostranti, si contano almeno 5.104 feriti, di cui 350 da armi da fuoco, un numero imprecisato di contusi e 145 morti (quasi quanti gli uccisi dalla "Strategia della tensione"), questi ultimi compresi in 81 episodi distribuiti su tutto il territorio nazionale. I morti fra le forze [[repressive]] sono, nello stesso periodo, 19. Tutte queste cifre agghiaccianti parlano da sole. [...] Fra i fatti accertati: l'uso del bastone di nerbo di bue, l'immissione di sale e pietre nella bocca, abluzioni continuate di acqua fredda, percosse a sangue, legature di mani e piedi, il cospargere benzina sui piedi, carta bruciata sotto il naso e vicino le guance, denudazione di uomini e donne, percosse ai fianchi con pugni, getto di acqua salata sulla schiena, sigarette accese sulla faccia, sul ventre, sull'avambraccio, pugni, schiaffi, colpi di regolo, calci agli stinchi. Innumerevoli i casi di suicidio in soggetti che presentavano tracce di sevizie e maltrattamenti e a tal proposito si chiedeva retoricamente Lelio Basso: "Da chi sono uccisi i molti detenuti che vengono trovati morti nelle guardine e di cui solitamente i certificati medici dichiarano che sono morti per sincope cardiaca?" (Lelio Basso, ''La tortura oggi in Italia'', Editrice Civiltà, [[1953]], p. 30)» <ref>[http://web.tiscali.it/dplarivista/ANNO%20I%20-%20NUMERO%201/TESTI/articolo%20scelba.htm ''Gli eccidi operai e contadini del dopoguerra''], di Gianni Viola (articolo completo in ''Sicilia Libertaria'' n° 206 del febbraio [[2002]]).</ref>.
*«Fra i fatti accertati: l'uso del bastone di nerbo di bue, l'immissione di sale e pietre nella bocca, abluzioni continuate di acqua fredda, percosse a sangue, legature di mani e piedi, il cospargere benzina sui piedi, carta bruciata sotto il naso e vicino le guance, denudazione di uomini e donne, percosse ai fianchi con pugni, getto di acqua salata sulla schiena, sigarette accese sulla faccia, sul ventre, sull'avambraccio, pugni, schiaffi, colpi di regolo, calci agli stinchi. Innumerevoli i casi di suicidio in soggetti che presentavano tracce di sevizie e maltrattamenti e a tal proposito si chiedeva retoricamente Lelio Basso: “Da chi sono uccisi i molti detenuti che vengono trovati morti nelle guardine e di cui solitamente i certificati medici dichiarano che sono morti per "sincope cardiaca"([[Lelio Basso]] - La tortura oggi in Italia - ed. Civiltà 1953 - p. 30).


*«È interessante a questo punto riportare una dichiarazione, resa nel 1975, dunque lo stesso anno del commento di Brennan sulle operazioni speciali dell'OSS, da Mario Scelba, Ministro degli Interni dal 1947 al 1953 (e successivamente anche dal '60 al '62), a seguito della pubblicazione de ''Gli americani in Italia'', con il proposito di difendere alcune posizioni indifendibili: "Nel dopoguerra i pericoli per la sicurezza dello stato venivano dalle organizzazioni paramilitari comuniste che non avevano accettato l'ordine emanato dai governi dei Comitati di Liberazione Nazionale per la consegna delle armi, e anzi le custodivano ben oliate e pronte per l'uso." [15] E così con il pretesto del pericolo rosso, Scelba costituì una struttura semi-istituzionale che a lui solo avrebbe dovuto rispondere. "[...] nei primi mesi del 1948 era stata messa a punto una infrastruttura capace di far fronte ad un tentativo insurrezionale comunista. L'intero paese era stato diviso in una serie di grosse circoscrizioni, ognuna delle quali comprendeva varie province, e alla loro testa era stato designato in maniera riservata, per un eventuale momento di emergenza, una specie di prefetto regionale, che non sempre era il prefetto più anziano o quello della città più importante, perché in alcuni casi era invece il questore o un altro uomo di sicura energia e di mia assoluta fiducia... I superprefetti da me designati avrebbero assunto gli interi poteri dello Stato sapendo esattamente, in base ad un piano prestabilito, che cosa fare.» ([[Antonio Gambino]], Storia dell'Italia nel dopoguerra, Laterza, 1975, pp. 473-474) <ref>[https://web.archive.org/web/20010723184246/http://www.intermarx.com/ossto/ANGOLO_fn.html da L'angolo morto di Mario Coglitore]</ref>.
*«È interessante a questo punto riportare una dichiarazione, resa nel [[1975]], dunque lo stesso anno del commento di Brennan sulle operazioni speciali dell'OSS, da Mario Scelba, Ministro degli Interni dal [[1947]] al [[1953]] (e successivamente anche dal [[1960]] al [[1962]]), a seguito della pubblicazione de ''Gli americani in Italia'', con il proposito di difendere alcune posizioni indifendibili: "Nel dopoguerra i pericoli per la sicurezza dello [[Stato]] venivano dalle organizzazioni paramilitari [[comuniste]] che non avevano accettato l'ordine emanato dai governi dei Comitati di Liberazione Nazionale per la consegna delle armi, e anzi le custodivano ben oliate e pronte per l'uso". E così, con il pretesto del pericolo rosso, Scelba costituì una struttura semi-istituzionale che a lui solo avrebbe dovuto rispondere. "[...] nei primi mesi del [[1948]] era stata messa a punto una infrastruttura capace di far fronte ad un tentativo insurrezionale [[comunista]]. L'intero paese era stato diviso in una serie di grosse circoscrizioni, ognuna delle quali comprendeva varie province, e alla loro testa era stato designato in maniera riservata, per un eventuale momento di emergenza, una specie di prefetto regionale, che non sempre era il prefetto più anziano o quello della città più importante, perché in alcuni casi era invece il questore o un altro uomo di sicura energia e di mia assoluta fiducia... I superprefetti da me designati avrebbero assunto gli interi [[poteri]] dello [[Stato]] sapendo esattamente, in base ad un piano prestabilito, che cosa fare" (Cfr. Antonio Gambino, ''Storia dell'Italia nel dopoguerra'', Laterza, [[1975]], pp. 473-474)» <ref>[https://web.archive.org/web/20040112034846/http://www.intermarx.com:80/ossto/ANGOLO.html ''L'angolo morto''], di Mario Coglitore (''Intermarx - rivista virtuale di analisi e critica materialista'', Osservatorio storico, ottobre [[1999]]).</ref>.


==Note==
==Note==
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===Sulla rivolta antifascista di Genova===
===Sulla rivolta antifascista di Genova===
*Anton Gaetano Parodi, ''Le giornate di Genova'', Editori Riuniti 1960
*''Rinascita'', 1960, pp. 619-688
*Francesco Gandolfi, ''A Genova non si passa'', la prefazione è di Sandro Pertini, edizioni Avanti!
*Anton Gaetano Parodi, ''Le giornate di Genova'', Editori Riuniti, 1960
*Movimento 30 Giugno, ''Il 30 Giugno a Genova''
*Francesco Gandolfi, ''A Genova non si passa'', prefazione di Sandro Pertini, Edizioni Avanti!, 1960
*Philip Cooke, ''Luglio 1960: Tambroni e la repressione fallita'', Teti Editore 2000
*Movimento 30 Giugno, ''Il 30 Giugno a Genova'', 1960
*Paride Battini, ''L'occasionale storia di un porto e della sua gente'', editore Marietti
*Paolo Arvati e Paride Rugafiori, ''Storia della camera del lavoro di Genova dalla Resistenza al Giugno 1960'', Editrice Sindacale Italiana, 1981
*Paolo Arvati, Paride Rugafiori, ''Storia della camera del lavoro di Genova dalla Resistenza al Giugno 1960''
*Paride Battini, ''L'occasionale storia di un porto e della sua gente'', Editore Marietti, 1991
*''Rinascita'', 1960 pag. 619 688
*Philip Cooke, ''Luglio 1960: Tambroni e la repressione fallita'', Teti Editore, 2000


===Sugli accadimenti di Sicilia===
===Sugli accadimenti in Sicilia===
*Giuseppe Casarrubea, ''Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra'', Bompiani editore
*Giuseppe Casarrubea, ''Fra' Diavolo e il governo nero. «Doppio Stato» e stragi nella Sicilia del dopoguerra'', Franco Angeli, 1998
*Giuseppe Casarrubea, ''Tango Connection. L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947'', Bompiani editore
*Giuseppe Casarrubea, ''Salvatore Giuliano. Morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti'', Franco Angeli, 2001
*Giuseppe Casarrubea, ''Salvatore Giuliano. Morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti'', Franco Angeli editore
*Giuseppe Casarrubea, ''Storia segreta della Sicilia. Dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra'', Bompiani, 2005
*Giuseppe Casarrubea, ''Fra' Diavolo e il governo nero. «Doppio Stato» e stragi nella Sicilia del dopoguerra'', Franco Angeli editore
*Giuseppe Casarrubea, ''Tango Connection. L'oro nazifascista, l'America Latina e la guerra al comunismo in Italia. 1943-1947'', Bompiani, 2007
*Giuseppe Casarrubea, ''Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato'', Franco Angeli editore
*Giuseppe Casarrubea, ''Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato'', Franco Angeli, 2016


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Mafia e fascismo]]
*[[Mafia e fascismo]]
*[[Salvatore Giuliano, un bandito fascista]]
*[[Salvatore Giuliano, un bandito fascista]]
*[[congresso_di_Palermo|Convegno universitario di Palermo]], sui rapporti tra servizi segreti, mafia, fascismo, poliziotti e servitori del fascismo riciclati dopo la Liberazione.
*[[congresso_di_Palermo|Convegno universitario di Palermo]] (voce sui rapporti tra servizi segreti, mafia, [[fascismo]], [[poliziotti]] e servitori del [[fascismo]] riciclati dopo la Liberazione)
*[[Cronologia delle rivolte e dei morti dalla caduta del fascismo ai giorni nostri]], voce di ''[[Anarcopedia]]'' che fornisce un maggior dettaglio cronologico degli eccidi compiuti dopo la caduta del regime [[fascista]].
*[[Cronologia delle rivolte e dei morti dalla caduta del fascismo ai giorni nostri]] (voce che fornisce un maggior dettaglio cronologico degli eccidi compiuti dopo la caduta del regime [[fascista]])


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.uonna.it/cronos.htm Cronologia dell'azione dei servizi segreti americani in Italia dal 1943 al 1994]
*[https://web.archive.org/web/20050221104505/http://www.uonna.it/cronos.htm Cronologia dell'azione dei servizi segreti americani in Italia dal 1943 al 1994]
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandboxnuova/corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista Corpi di polizia e repressione della lotta antifascista]
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandboxnuova/corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista ''Corpi di polizia e repressione della lotta antifascista'']
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Central_Intelligence_Agency#Europa Arruolamento di nazifascisti da parte della CIA in Europa ed in Italia a scopo repressivo rivendicazioni sociali]
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Central_Intelligence_Agency#Europa Arruolamento di nazifascisti da parte della CIA in Europa ed in Italia allo scopo di reprimere le rivendicazioni sociali]
*[http://www.archiviocasarrubea.it/memorie-digitli/interviste-co/ Interviste a Giuseppe Casarrubea] su mafia, fascismo e intrighi del secondo dopoguerra
*[http://www.archiviocasarrubea.it/memorie-digitli/interviste-co/ Interviste a Giuseppe Casarrubea] su mafia, [[fascismo]] e intrighi del secondo dopoguerra


[[Categoria:Antifascismo|Corpi di polizia e repressione della lotta antifascista]]
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[[Categoria:Storia generale|Corpi di polizia e repressione della lotta antifascista]]
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