Guido Picelli: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - " m" con " m")
m (Sostituzione testo - " a" con " a")
Riga 12: Riga 12:
=== L'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
=== L'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
Con l'anarchico [[Antonio Cieri]] è tra gli organizzatori degli [[Arditi del Popolo]] e l'anima della leggendaria [[Difesa di Parma del 1922]], in cui 350 [[Arditi del Popolo]] (tra cui anche il fratello Vittorio <ref>  '''Vittorio Picelli''', nato a  Parma nel [[1893]] e morto a Roma nel [[1979]], fu presente con il fratello Guido nelle 5 giornate della [[Difesa di Parma del 1922]]. [[sindacalismo rivoluzionario|Sindacalista rivoluzionario]], momentaneamente capo militare della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" che combattè a Parma gli [[Fascismo|squadristi fascisti]] a fianco degli [[Arditi del Popolo]], l'effettivo leader, [[Impresa_di_Fiume|Alcestre De Ambris]], autore della ''Carta del Carnaro'' ovvero la "costituzione" della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]], molto più progressista ed [èeguaglianza|eguaglitaria]] della costituzione italiana, era andato a chiedere aiuto e sostegno a [[Impresa_di_Fiume|Gabriele D'Annunzio]] per l'elaborazione di una strategia globale miltare contro i [[Fascismo|fascisti]] che non ammettesse tentennamenti di sorta. Il comandante "sul campo" fu quindi Vittorio Picelli. Vittorio Picelli è noto anche per aver fondato nel [[1909]] il "Fascio Anticlericale [[Francisco Ferrer y Guardia|Francisco_Ferrer]]".
Con l'anarchico [[Antonio Cieri]] è tra gli organizzatori degli [[Arditi del Popolo]] e l'anima della leggendaria [[Difesa di Parma del 1922]], in cui 350 [[Arditi del Popolo]] (tra cui anche il fratello Vittorio <ref>  '''Vittorio Picelli''', nato a  Parma nel [[1893]] e morto a Roma nel [[1979]], fu presente con il fratello Guido nelle 5 giornate della [[Difesa di Parma del 1922]]. [[sindacalismo rivoluzionario|Sindacalista rivoluzionario]], momentaneamente capo militare della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" che combattè a Parma gli [[Fascismo|squadristi fascisti]] a fianco degli [[Arditi del Popolo]], l'effettivo leader, [[Impresa_di_Fiume|Alcestre De Ambris]], autore della ''Carta del Carnaro'' ovvero la "costituzione" della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]], molto più progressista ed [èeguaglianza|eguaglitaria]] della costituzione italiana, era andato a chiedere aiuto e sostegno a [[Impresa_di_Fiume|Gabriele D'Annunzio]] per l'elaborazione di una strategia globale miltare contro i [[Fascismo|fascisti]] che non ammettesse tentennamenti di sorta. Il comandante "sul campo" fu quindi Vittorio Picelli. Vittorio Picelli è noto anche per aver fondato nel [[1909]] il "Fascio Anticlericale [[Francisco Ferrer y Guardia|Francisco_Ferrer]]".
Con il [[fascismo]] asceso a regime, Guido Picelli divenne membro di "[[Italia Libera]]", nascente organizzazione [[antifascismo|antifascista]]. Riparò in [[Francia]] nel [[1924]] e a Parigi fu fra i promotori del gruppo sindacalista intitolato a [[Filippo Corridoni]], occupandosi del giornale dell'organizzazione: «Corriere degli Italiani». Entro' in contatto con Vittorio Ambrosini e Giuseppe Mingrino che in quel periodo da dirigenti valorosi degli [[Arditi del Popolo]] erano finiti a causa di sporchi ricatti da parte dell'[[OVRA]] a far azioni di rottura all'interno del fronte [[antifascismo|antifascista]] dei "fuoriusciti". Vittorio Picelli non prese parte a simili vili atti provocatori. In seguito aderì alla "Lega italiana dei diritti e della concentrazione antifascista" e nel [[1934]] divenne simpatizzante di [[Carlo Rosselli|Giustizia e Libertà ]]. Entrato in un periodo di forti difficoltà  economiche, si recò in [[Belgio]] nel [[1935]] ed a questo punto tradì la causa [[antifascismo|antifascista]] chiedendo a Mussolini di parteciapre al conflitto in Africa Orientale onde aver di che sostentarsi, lui e la sua famiglia; ovviamente a Mussolini neppur sembrò vero che un irriducibile antifascista "ritornasse all'ovile" e concedette quanto richiesto. Rientrato a Roma dall'Africa Orientale, divenne dirigente nel sindacato fascista e scrisse ''Il fante nella guerra nell'Africa Orientale''. La sua vicenda è opposta a quella di [[Alceste De Ambris]], a cui Mussolini avrebbe fatto ponti d'oro per il suo ingresso nel partito fascista, vista anche la sua enorme notorietà , ma mai l'ex capo sindacalista rivoluzionario accettò tali inviti, occupandosi invece del sostententamento dei "fuoriusciti" antifascisti in Francia.
Con il [[fascismo]] asceso a regime, Guido Picelli divenne membro di "[[Italia Libera]]", nascente organizzazione [[antifascismo|antifascista]]. Riparò in [[Francia]] nel [[1924]] e a Parigi fu fra i promotori del gruppo sindacalista intitolato a [[Filippo Corridoni]], occupandosi del giornale dell'organizzazione: «Corriere degli Italiani». Entro' in contatto con Vittorio Ambrosini e Giuseppe Mingrino che in quel periodo da dirigenti valorosi degli [[Arditi del Popolo]] erano finiti a causa di sporchi ricatti da parte dell'[[OVRA]] a far azioni di rottura all'interno del fronte [[antifascismo|antifascista]] dei "fuoriusciti". Vittorio Picelli non prese parte a simili vili atti provocatori. In seguito aderì alla "Lega italiana dei diritti e della concentrazione antifascista" e nel [[1934]] divenne simpatizzante di [[Carlo Rosselli|Giustizia e Libertà ]]. Entrato in un periodo di forti difficoltà  economiche, si recò in [[Belgio]] nel [[1935]] ed a questo punto tradì la causa [[antifascismo|antifascista]] chiedendo a Mussolini di parteciapre al conflitto in Africa Orientale onde aver di che sostentarsi, lui e la sua famiglia; ovviamente a Mussolini neppur sembrò vero che un irriducibile antifascista "ritornasse all'ovile" e concedette quanto richiesto. Rientrato a Roma dall'Africa Orientale, divenne dirigente nel sindacato fascista e scrisse ''Il fante nella guerra nell'Africa Orientale''. La sua vicenda è opposta a quella di [[Alceste De Ambris]], a cui Mussolini avrebbe fatto ponti d'oro per il suo ingresso nel partito fascista, vista anche la sua enorme notorietà , ma mai l'ex capo sindacalista rivoluzionario accettò tali inviti, occupandosi invece del sostententamento dei "fuoriusciti" antifascisti in Francia.
</ref>, comandate sul campo della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Proletaria_Filippo_Corridoni Cenni storici relativi alla "Legione Proletaria Filippo Corridoni"]</ref>, affiancati dalla popolazione, compresi alcuni religiosi (ci fu il tacito assenso del vescovo di Parma), riescono a mettere in fuga decine di migliaia di [[Fascismo|squadristi fascisti]] comandati da Farinacci, poi sostituito da Italo Balbo visto che Mussolini non poteva accettare un'onta simile. Anche dopo l'occupazione di Parma da parte dei militari, necessari per "sedare" le acque e soffocare quello che per loro era un pericolosissimo focolaio [[antifascismo|antifascista]] dopo la caduta della [http://www.ainfos.ca/02/nov/ainfos00320.html Camera del Lavoro di Genova], nodo focale per il [[Fascismo|fascismo]], Guido Picelli continua la sua azione antifascista favorito dall'essere ancora un deputato socialista che gli garantisce l'immunità  e la liberazione quasi immediata dopo ogni arresto.
</ref>, comandate sul campo della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Proletaria_Filippo_Corridoni Cenni storici relativi alla "Legione Proletaria Filippo Corridoni"]</ref>, affiancati dalla popolazione, compresi alcuni religiosi (ci fu il tacito assenso del vescovo di Parma), riescono a mettere in fuga decine di migliaia di [[Fascismo|squadristi fascisti]] comandati da Farinacci, poi sostituito da Italo Balbo visto che Mussolini non poteva accettare un'onta simile. Anche dopo l'occupazione di Parma da parte dei militari, necessari per "sedare" le acque e soffocare quello che per loro era un pericolosissimo focolaio [[antifascismo|antifascista]] dopo la caduta della [http://www.ainfos.ca/02/nov/ainfos00320.html Camera del Lavoro di Genova], nodo focale per il [[Fascismo|fascismo]], Guido Picelli continua la sua azione antifascista favorito dall'essere ancora un deputato socialista che gli garantisce l'immunità  e la liberazione quasi immediata dopo ogni arresto.


Riga 23: Riga 23:


Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della seconda guerra mondiale, potrà  tornare in [[Italia]]
Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della seconda guerra mondiale, potrà  tornare in [[Italia]]
"<ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto.
"<ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto.


Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti2">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di Giancarlo Bocchi]</ref>.  
Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti2">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di Giancarlo Bocchi]</ref>.  
Riga 51: Riga 51:
di Guido Picelli</ref> di Parma è stata collocata una lapide in suo onore, in cui Picelli è così ricordato e descritto:  
di Guido Picelli</ref> di Parma è stata collocata una lapide in suo onore, in cui Picelli è così ricordato e descritto:  


: «...fulgida espressione dell'eroismo popolare. Condottiero, animatore instancabile strenuo difensore della nostra città  contro le orde [[Fascismo|fasciste]] nel 1922 alla testa degli [[Arditi del Popolo|arditi del popolo]], deputato [[comunismo|comunista]] in parlamento, nelle galere [[Fascismo|fasciste]] esempio ai compagni, s'immolò in terra di Spagna nel 1937 combattendo per la libertà . Vivrà  eterno nella memoria dei popoli» <ref>[http://3.bp.blogspot.com/_MQWoxy8PamI/SWANKnsiMxI/AAAAAAAAC8s/9BqcoOyLGcA/s1600-h/02prpicelli.jpg Foto]</ref>
: «...fulgida espressione dell'eroismo popolare. Condottiero, animatore instancabile strenuo difensore della nostra città  contro le orde [[Fascismo|fasciste]] nel 1922 alla testa degli [[Arditi del Popolo|arditi del popolo]], deputato [[comunismo|comunista]] in parlamento, nelle galere [[Fascismo|fasciste]] esempio ai compagni, s'immolò in terra di Spagna nel 1937 combattendo per la libertà . Vivrà  eterno nella memoria dei popoli» <ref>[http://3.bp.blogspot.com/_MQWoxy8PamI/SWANKnsiMxI/AAAAAAAAC8s/9BqcoOyLGcA/s1600-h/02prpicelli.jpg Foto]</ref>
Sulla «Gazzetta di Parma» del [[5 gennaio]] [[2010]] è sta uficializzata la posa in opera di un monumento in bronzo dedicato a Picelli:
Sulla «Gazzetta di Parma» del [[5 gennaio]] [[2010]] è sta uficializzata la posa in opera di un monumento in bronzo dedicato a Picelli: