Guido Picelli: differenze tra le versioni

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[[File:Picelli.jpg|thumb|Guido Picelli]]'''Guido Picelli''' (Parma, [[9 ottobre]] [[1889]] – Algora, [[Spagna]], [[5 gennaio]] [[1937]]) è stato [[comunismo|comunista]], [[antifascismo|antifascista]] e un comandante degli [[Arditi del Popolo]].
[[File:Picelli.jpg|thumb|Guido Picelli]]'''Guido Picelli''' (Parma, [[9 ottobre]] [[1889]] – Algora, [[Spagna]], [[5 gennaio]] [[1937]]) è stato [[comunismo|comunista]], [[antifascismo|antifascista]] e un comandante degli [[Arditi del Popolo]].


: «'''Era una leggenda dell'antifascismo italiano.'''» <ref name="tele1">[http://www.telestreetbari.it/content/view/642/5/ ''Guido Picelli: l'eroe di Parma e Spagna'', da  «L'Espresso» del [[2 ottobre]] [[2008]]]</ref>
: «'''Era una leggenda dell'antifascismo italiano.'''» <ref name="tele1">[http://archive.is/O1V9 ''Guido Picelli: l'eroe di Parma e Spagna''], da  «L'Espresso» del [[2 ottobre]] [[2008]]</ref>
 
==Biografia==
==Biografia==
'''Guido Picelli''' nasce in un'umile famiglia di Parma il [[9 ottobre]] [[1889]]. Amante della buona musica sin da ragazzo (in seguito diverrà un esperto ed amante della [[musica]] lirica a livello quasi maniacale), dopo gli studi tecnici svolge diversi lavori: apprendista, attore girovago, orologiaio ecc.


'''Guido Picelli''' nasce in un'umile famiglia di Parma il [[9 ottobre]] [[1889]]. Amante della buona musica sin da ragazzo (in seguito diverrà un esperto ed amante della [[musica]] lirica a livello quasi maniacale), dopo gli studi tecnici svolge diversi lavori: apprendista, attore girovago, orologiaio, ecc.  
Durante la Prima guerra mondiale si arruola in fanteria, raggiungendo il grado di sottotenente e una medaglia di bronzo al valore, ritrovandosi fianco a fianco di molti concittadini: [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]], repubblicani, "[[interventisti di sinistra]]" in genere ed anche anarchici <ref> Il Parmense diede all'[[Italia]] il maggior numero di "[[interventisti di sinistra]]" che in seguito divennero la colonna portante dell'[[antifascismo]] militante e militare. Presso l'Università di Parma studiò una singolare figura come quella di [[Alcestre De Ambris]], [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], "interventista di sinistra", amico di [[Impresa di Fiume|Gabriele D'Annunzio]], [[antifascismo|antifascista]] ed autore della [[Impresa di Fiume|Carta del Carnaro]] (la costituzione della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]]). Con l'avvento del [[Fascismo|fascismo]] furono offerti altissimi incarichi al De Ambris affinché passasse al regime, come peraltro fecero molti noti ed a suo tempo combattivi sindacalisti rivoluzionari, ma Alceste si rifiutò e andò esule in [[Francia]] dove continuò ad occuparsi degli aiuti ai fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] e dove morì alcuni anni dopo, intristito per la sconfitta subita e per il tradimento di molti "compagni".</ref>


Durante la prima guerra mondiale si arruola in fanteria, raggiungendo il grado di sottotenente e una medaglia di bronzo al valore, ritrovandosi fianco a fianco di molti concittadini: [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalisti rivoluzionari]], repubblicani, "[[interventisti di sinistra]]" in genere ed anche anarchici <ref> Il Parmense diede all'[[Italia]] il maggior numero di "[[interventisti di sinistra]]" che in seguito divennero la colonna portante dell'[[antifascismo]] militante e militare. Presso l'Università di Parma studiò una singolare figura come quella di [[Alcestre De Ambris]], [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]], "interventista di sinistra", amico di [[Impresa di Fiume|Gabriele D'Annunzio]], [[antifascismo|antifascista]] ed autore della [[Impresa di Fiume|Carta del Carnaro]] (la costituzione della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]]), assai più progressista della Costituzione Italiana (NdR)]. Con l'avvento del [[Fascismo|fascismo]] furono offerti altissimi incarichi al De Ambris affinché passasse al regime, come peraltro fecero molti noti ed a suo tempo combattivi sindacalisti rivoluzionari, ma Alceste si rifiutò e andò esule in [[Francia]] dove continuò ad occuparsi degli aiuti ai fuoriusciti [[antifascismo|antifascisti]] e dove morì alcuni anni dopo, intristito per la sconfitta subita e per il tradimento di molti "compagni"</ref>
Nel [[1919]] aderisce al Partito Socialista, fonda la sezione locale della "Lega proletaria mutilati, invalidi, reduci, orfani e vedove di guerra" ed organizza la Guardia rossa autonoma <ref name="barricate">[http://archive.is/LitHz da barricateaparma.it]</ref>. Nel [[1920]] viene arrestato per aver impedito la partenza di militari diretti in Albania; sarà scarcerato nel [[1921]] in seguito alla sua elezione in Parlamento nelle liste del Partito socialista.
Passato, come indipendente, alle fila del Partito Comunista d'Italia il occasione del [[1 maggio|primo maggio]] del [[1924]] ormai a [[fascismo]] asceso a regime issa sul balcone del Parlamento, dove permane per quindici minuti, la bandiera rossa prima che gli sgherri [[fascismo|fascisti]] riescano a toglierla. <ref>[https://web.archive.org/web/20080623000952/http://www.micciacorta.it/articolo.php?id_news=686 ''La bandiera rossa sventola su Montecitorio''], di Giancarlo Bocchi, Il Manifesto, [[5 gennaio]] [[2008]]</ref>


Nel [[1919]] aderisce al Partito Socialista, fonda la sezione locale della "Lega proletaria mutilati, invalidi, reduci, orfani e vedove di guerra" ed organizza la Guardia rossa autonoma <ref name="barricate">[http://archive.is/LitHz da BarricateParma]</ref>. Nel [[1920]] viene arrestato per aver impedito la partenza di militari diretti in Albania; sarà scarcerato nel [[1921]] in seguito alla sua elezione in Parlamento nelle liste del Partito socialista.
Passato, come indipendente, alle fila del Partito Comunista d'Italia il occasione del [[1 maggio|primo maggio]] del [[1924]] ormai a [[fascismo]] asceso a regime issa sul balcone del Parlamento, dove permane per quindici minuti, la bandiera rossa prima che gli sgherri [[fascismo|fascisti]] riescano a toglierla. <ref>[http://www.micciacorta.it/articolo.php?id_news=686 ''La bandiera rossa sventola su Montecitorio'' di Giancarlo Bocchi Il Manifesto, 5 gennaio 2008]</ref>
=== L'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
=== L'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
Con l'anarchico [[Antonio Cieri]] è tra gli organizzatori degli [[Arditi del Popolo]] e l'anima della leggendaria [[Difesa di Parma del 1922]], in cui 350 [[Arditi del Popolo]] (tra cui anche il fratello Vittorio <ref>'''Vittorio Picelli''', nato a  Parma nel [[1893]] e morto a Roma nel [[1979]], fu presente con il fratello Guido nelle 5 giornate della [[Difesa di Parma del 1922]]. [[sindacalismo rivoluzionario|Sindacalista rivoluzionario]], momentaneamente capo militare della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" che combattè a Parma gli [[Fascismo|squadristi fascisti]] a fianco degli [[Arditi del Popolo]], l'effettivo leader, [[Impresa_di_Fiume|Alcestre De Ambris]], autore della ''Carta del Carnaro'' ovvero la "costituzione" della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]], molto più progressista ed [èeguaglianza|eguaglitaria]] della costituzione italiana, era andato a chiedere aiuto e sostegno a [[Impresa_di_Fiume|Gabriele D'Annunzio]] per l'elaborazione di una strategia globale miltare contro i [[Fascismo|fascisti]] che non ammettesse tentennamenti di sorta. Il comandante "sul campo" fu quindi Vittorio Picelli. Vittorio Picelli è noto anche per aver fondato nel [[1909]] il "Fascio Anticlericale [[Francisco Ferrer y Guardia|Francisco_Ferrer]]".
Con l'anarchico [[Antonio Cieri]] è tra gli organizzatori degli [[Arditi del Popolo]] e l'anima della leggendaria [[Difesa di Parma del 1922]], in cui 350 [[Arditi del Popolo]] (tra cui anche il fratello Vittorio <ref>'''Vittorio Picelli''', nato a  Parma nel [[1893]] e morto a Roma nel [[1979]], fu presente con il fratello Guido nelle 5 giornate della [[Difesa di Parma del 1922]]. [[sindacalismo rivoluzionario|Sindacalista rivoluzionario]], momentaneamente capo militare della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" che combattè a Parma gli [[Fascismo|squadristi fascisti]] a fianco degli [[Arditi del Popolo]], l'effettivo leader, [[Impresa_di_Fiume|Alcestre De Ambris]], autore della ''Carta del Carnaro'' ovvero la "costituzione" della [[Impresa di Fiume|Libera Repubblica di Fiume]], molto più progressista ed [èeguaglianza|eguaglitaria]] della costituzione italiana, era andato a chiedere aiuto e sostegno a [[Impresa_di_Fiume|Gabriele D'Annunzio]] per l'elaborazione di una strategia globale miltare contro i [[Fascismo|fascisti]] che non ammettesse tentennamenti di sorta. Il comandante "sul campo" fu quindi Vittorio Picelli. Vittorio Picelli è noto anche per aver fondato nel [[1909]] il "Fascio Anticlericale [[Francisco Ferrer y Guardia|Francisco_Ferrer]]".
Con il [[fascismo]] asceso a regime, Guido Picelli divenne membro di "[[Italia Libera]]", nascente organizzazione [[antifascismo|antifascista]]. Riparò in [[Francia]] nel [[1924]] e a Parigi fu fra i promotori del gruppo sindacalista intitolato a [[Filippo Corridoni]], occupandosi del giornale dell'organizzazione: «Corriere degli Italiani». Entro' in contatto con Vittorio Ambrosini e Giuseppe Mingrino che in quel periodo da dirigenti valorosi degli [[Arditi del Popolo]] erano finiti a causa di sporchi ricatti da parte dell'[[OVRA]] a far azioni di rottura all'interno del fronte [[antifascismo|antifascista]] dei "fuoriusciti". Vittorio Picelli non prese parte a simili vili atti provocatori. In seguito aderì alla "Lega italiana dei diritti e della concentrazione antifascista" e nel [[1934]] divenne simpatizzante di [[Carlo Rosselli|Giustizia e Libertà]]. Entrato in un periodo di forti difficoltà economiche, si recò in [[Belgio]] nel [[1935]] ed a questo punto tradì la causa [[antifascismo|antifascista]] chiedendo a Mussolini di parteciapre al conflitto in Africa Orientale onde aver di che sostentarsi, lui e la sua famiglia; ovviamente a Mussolini neppur sembrò vero che un irriducibile antifascista "ritornasse all'ovile" e concedette quanto richiesto. Rientrato a Roma dall'Africa Orientale, divenne dirigente nel sindacato fascista e scrisse ''Il fante nella guerra nell'Africa Orientale''. La sua vicenda è opposta a quella di [[Alceste De Ambris]], a cui Mussolini avrebbe fatto ponti d'oro per il suo ingresso nel partito fascista, vista anche la sua enorme notorietà, ma mai l'ex capo sindacalista rivoluzionario accettò tali inviti, occupandosi invece del sostententamento dei "fuoriusciti" antifascisti in Francia.
Con il [[fascismo]] asceso a regime, Guido Picelli divenne membro di "[[Italia Libera]]", nascente organizzazione [[antifascismo|antifascista]]. Riparò in [[Francia]] nel [[1924]] e a Parigi fu fra i promotori del gruppo sindacalista intitolato a [[Filippo Corridoni]], occupandosi del giornale dell'organizzazione: «Corriere degli Italiani». Entro' in contatto con Vittorio Ambrosini e Giuseppe Mingrino che in quel periodo da dirigenti valorosi degli [[Arditi del Popolo]] erano finiti a causa di sporchi ricatti da parte dell'[[OVRA]] a far azioni di rottura all'interno del fronte [[antifascismo|antifascista]] dei "fuoriusciti". Vittorio Picelli non prese parte a simili vili atti provocatori. In seguito aderì alla "Lega italiana dei diritti e della concentrazione antifascista" e nel [[1934]] divenne simpatizzante di [[Carlo Rosselli|Giustizia e Libertà]]. Entrato in un periodo di forti difficoltà economiche, si recò in [[Belgio]] nel [[1935]] ed a questo punto tradì la causa [[antifascismo|antifascista]] chiedendo a Mussolini di parteciapre al conflitto in Africa Orientale onde aver di che sostentarsi, lui e la sua famiglia; ovviamente a Mussolini neppur sembrò vero che un irriducibile antifascista "ritornasse all'ovile" e concedette quanto richiesto. Rientrato a Roma dall'Africa Orientale, divenne dirigente nel sindacato fascista e scrisse ''Il fante nella guerra nell'Africa Orientale''. La sua vicenda è opposta a quella di [[Alceste De Ambris]], a cui Mussolini avrebbe fatto ponti d'oro per il suo ingresso nel partito fascista, vista anche la sua enorme notorietà, ma mai l'ex capo sindacalista rivoluzionario accettò tali inviti, occupandosi invece del sostententamento dei "fuoriusciti" antifascisti in Francia.
</ref>, comandate sul campo della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Proletaria_Filippo_Corridoni Cenni storici relativi alla "Legione Proletaria Filippo Corridoni"]</ref>, affiancati dalla popolazione, compresi alcuni religiosi (ci fu il tacito assenso del vescovo di Parma), riescono a mettere in fuga decine di migliaia di [[Fascismo|squadristi fascisti]] comandati da Farinacci, poi sostituito da Italo Balbo visto che Mussolini non poteva accettare un'onta simile. Anche dopo l'occupazione di Parma da parte dei militari, necessari per "sedare" le acque e soffocare quello che per loro era un pericolosissimo focolaio [[antifascismo|antifascista]] dopo la caduta della [http://www.ainfos.ca/02/nov/ainfos00320.html Camera del Lavoro di Genova], nodo focale per il [[Fascismo|fascismo]], Guido Picelli continua la sua azione antifascista favorito dall'essere ancora un deputato socialista che gli garantisce l'immunità e la liberazione quasi immediata dopo ogni arresto.
</ref>, comandate sul campo della "Legione Proletaria Filippo Corridoni" <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_Proletaria_Filippo_Corridoni Cenni storici relativi alla "Legione Proletaria Filippo Corridoni"]</ref>, affiancati dalla popolazione, compresi alcuni religiosi (ci fu il tacito assenso del vescovo di Parma), riescono a mettere in fuga decine di migliaia di [[Fascismo|squadristi fascisti]] comandati da Farinacci, poi sostituito da Italo Balbo visto che Mussolini non poteva accettare un'onta simile. Anche dopo l'occupazione di Parma da parte dei militari, necessari per "sedare" le acque e soffocare quello che per loro era un pericolosissimo focolaio [[antifascismo|antifascista]] dopo la caduta della [http://www.ainfos.ca/02/nov/ainfos00320.html Camera del Lavoro di Genova], nodo focale per il [[Fascismo|fascismo]], Guido Picelli continua la sua azione antifascista favorito dall'essere ancora un deputato [[socialista]] che gli garantisce l'immunità e la liberazione quasi immediata dopo ogni arresto.


Di carattere estroverso, è amatissimo dagli strati più poveri della popolazione, soprattutto per alcune azioni coraggiose: si racconta che riuscì a fermare un plotone di poliziotti pronti alla carica di una inerme manifestazione popolare, frapponendo un gruppo di [[Arditi del Popolo]] e rifiutandosi non solo di obbedire agli ordini dell'ufficiale che comandava i poliziotti, ma anche intimando loro di ritirarsi. Il carisma di Picelli era tale che i poliziotti obbedirono ai suoi ordini piuttosto che a quelli del loro diretto superiore <ref name="anedotto">Aneddoto sintetizzato da ''Oltretorrente'', di Pino Caccucci</ref>.
Di carattere estroverso, è amatissimo dagli strati più poveri della popolazione, soprattutto per alcune azioni coraggiose: si racconta che riuscì a fermare un plotone di poliziotti pronti alla carica di una inerme manifestazione popolare, frapponendo un gruppo di [[Arditi del Popolo]] e rifiutandosi non solo di obbedire agli ordini dell'ufficiale che comandava i poliziotti, ma anche intimando loro di ritirarsi. Il carisma di Picelli era tale che i poliziotti obbedirono ai suoi ordini piuttosto che a quelli del loro diretto superiore <ref name="anedotto">Aneddoto sintetizzato da ''Oltretorrente'', di Pino Caccucci</ref>.
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=== Il periodo in URSS ===
=== Il periodo in URSS ===
: «L'odissea di Guido Picelli a Mosca, rimasta segreta fino a oggi, è emersa da una serie di documenti riservati che abbiamo trovato nell'Archivio del Comintern (Rgaspi) e in altri due archivi moscoviti. Sono carte che testimoniano dall'interno i meccanismi segreti dello stalinismo e mettono a fuoco il ruolo di Togliatti.» <ref name="tele2">[http://www.telestreetbari.it/content/view/642/5/ ''Guido Picelli: l'eroe di Parma e Spagna'', da  «L'Espresso» del [[2 ottobre]] [[2008]]]</ref>
: «L'odissea di Guido Picelli a Mosca, rimasta segreta fino a oggi, è emersa da una serie di documenti riservati che abbiamo trovato nell'Archivio del Comintern (Rgaspi) e in altri due archivi moscoviti. Sono carte che testimoniano dall'interno i meccanismi segreti dello stalinismo e mettono a fuoco il ruolo di Togliatti.» <ref name="tele1"></ref>


Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della seconda guerra mondiale, potrà tornare in [[Italia]] <ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto.
Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della Seconda guerra mondiale, potrà tornare in [[Italia]] <ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true ''Quel Togliatti mai visto''], di Giancarlo Bocchi</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto.


Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti2">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di Giancarlo Bocchi]</ref>.  
Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti1"></ref>.  


Avendo compreso che il suo destino è il ''gulag'', prende contatto con i parmigiani degli [[Arditi del Popolo]] esiliati a Parigi e li invita a far pubblicare, su un qualsiasi giornale francese, un suo articolo sulle 5 giornate di Parma. Pubblicato l'articolo, Picelli riesce a far conoscere la sua storia di sincero [[antifascismo|antifascista]], per cui anche Togliatti capisce che internare in un ''gulag'' Picelli potrebbe essere controproducente per gli stalinisti <ref name="togliatti3">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>.
Avendo compreso che il suo destino è il ''gulag'', prende contatto con i parmigiani degli [[Arditi del Popolo]] esiliati a Parigi e li invita a far pubblicare, su un qualsiasi giornale francese, un suo articolo sulle 5 giornate di Parma. Pubblicato l'articolo, Picelli riesce a far conoscere la sua storia di sincero [[antifascismo|antifascista]], per cui anche Togliatti capisce che internare in un ''gulag'' Picelli potrebbe essere controproducente per gli stalinisti <ref name="togliatti1"></ref>.


=== In Spagna ===  
=== In Spagna ===  
Guido Picelli può a questo punto lasciare l'URSS ([[1936]]) e giungere a Parigi, dove incontra [[Julian Gorkin]] <ref>'''Julian Gorkin''', pseudonimo di Julian Gómez García (Camp de Morvedre, [[1901]] – Parigi, [[1987]]), politico, scrittore e rivoluzionario spagnolo. Militò in diverse formazioni politiche socialiste e comuniste: il suo soprannome è un omaggio a [[Maksim Gor'kij]] e a [[Lenin]], pur essendo politicamente vicino alle tesi di [[Lev Trotzkij]]. Nel [[1933]] confluì nel "Blocco Operaio e Contadino" (da cui, fondendosi con ''Izquierda Comunista de España'', nacque il [[POUM]]), si stabilì a Valencia e curò l'organo del partito, «[[La Batalla]]». Nel [[1934]] dovette di nuovo espatriare in [[Francia]], ivi si occupò dell'organizzazione dei rifugiati politici spagnoli. Candidato nelle liste del Fronte Popolare a Valencia, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione Spagnola]] si occupò principalmente, grazie a «La Batalla», di avversare la deriva stalinista e anti-rivoluzionaria che la Repubblica stava attraversando. Fu imprigionato come molti capi politici del [[POUM]], ma riuscì a fuggire nel [[1937]] attraversando i Pirenei per riparare in [[Francia]]. Durante la seconda guerra mondiale, con [[Nazionalsocialismo|l'occupazione nazista]] della [[Francia]] e il conseguente governo fantoccio fascista di Vichy, si rifugiò in Messico. In quella terra scrisse la sua famosa opera ''Così fu assassinato Trotsky''. Ritornato in [[Francia]], proseguì il suo lavoro come scrittore e come memoria storica del periodo fra le due guerre mondiali. </ref> del [[POUM]] (Partido Obrero de Unificación Marxista, [[comunismo|comunisti]] antistalinisti, il cui leader [[Andreas Nin]] in seguito sarà trucidato da emissari di Stalin tramite il Nkvd). [[Julian Gorkin]] vorrebbe che un battaglione di miliziani del [[POUM]] fosse comandato da Guido Picelli, così come lo vorrebbero molti miliziani italiani [[antifascismo|antifascisti]] presenti sul fronte di Madrid. Il carisma di Picelli mandò nel panico molti [[comunismo|comunisti]] autoritari, i quali decidono di spedire a Barcellona [[Ottavio Pastore]], vecchio compagno ed amico di Guido, autore nel [[1922]] del resoconto sulla [[Difesa di Parma del 1922]] (pubblicata su «L'Ordine nuovo» di [[Antonio Gramsci]]), con l'intento di convincere Picelli a rifiutare l'offerta di Gorkin. Resosi conto che la sua vita è ancora in pericolo, accetta solo il comando del IX° battaglione delle [[Brigate Internazionali]]. In seguito costituisce un vero e proprio battaglione formato da 500 miliziani che però senza avviso alcuno verrà inglobato nel Battaglione Garibaldi, con l'evidente intento di emarginare il "comandante eretico".  
Guido Picelli può a questo punto lasciare l'URSS ([[1936]]) e giungere a Parigi, dove incontra [[Julian Gorkin]] <ref>'''Julian Gorkin''', pseudonimo di Julian Gómez García (Camp de Morvedre, [[1901]] – Parigi, [[1987]]), politico, scrittore e rivoluzionario spagnolo. Militò in diverse formazioni politiche socialiste e comuniste: il suo soprannome è un omaggio a [[Maksim Gor'kij]] e a [[Lenin]], pur essendo politicamente vicino alle tesi di [[Lev Trotzkij]]. Nel [[1933]] confluì nel "Blocco Operaio e Contadino" (da cui, fondendosi con ''Izquierda Comunista de España'', nacque il [[POUM]]), si stabilì a Valencia e curò l'organo del partito, «[[La Batalla]]». Nel [[1934]] dovette di nuovo espatriare in [[Francia]], ivi si occupò dell'organizzazione dei rifugiati politici spagnoli. Candidato nelle liste del Fronte Popolare a Valencia, durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione Spagnola]] si occupò principalmente, grazie a «La Batalla», di avversare la deriva stalinista e anti-rivoluzionaria che la Repubblica stava attraversando. Fu imprigionato come molti capi politici del [[POUM]], ma riuscì a fuggire nel [[1937]] attraversando i Pirenei per riparare in [[Francia]]. Durante la Seconda guerra mondiale, con [[Nazionalsocialismo|l'occupazione nazista]] della [[Francia]] e il conseguente governo fantoccio fascista di Vichy, si rifugiò in Messico. In quella terra scrisse la sua famosa opera ''Così fu assassinato Trotsky''. Ritornato in [[Francia]], proseguì il suo lavoro come scrittore e come memoria storica del periodo fra le due guerre mondiali. </ref> del [[POUM]] (Partido Obrero de Unificación Marxista, [[comunismo|comunisti]] antistalinisti, il cui leader [[Andreas Nin]] in seguito sarà trucidato da emissari di Stalin tramite il Nkvd). [[Julian Gorkin]] vorrebbe che un battaglione di miliziani del [[POUM]] fosse comandato da Guido Picelli, così come lo vorrebbero molti miliziani italiani [[antifascismo|antifascisti]] presenti sul fronte di Madrid. Il carisma di Picelli mandò nel panico molti [[comunismo|comunisti]] autoritari, i quali decidono di spedire a Barcellona [[Ottavio Pastore]], vecchio compagno ed amico di Guido, autore nel [[1922]] del resoconto sulla [[Difesa di Parma del 1922]] (pubblicata su «L'Ordine nuovo» di [[Antonio Gramsci]]), con l'intento di convincere Picelli a rifiutare l'offerta di Gorkin. Resosi conto che la sua vita è ancora in pericolo, accetta solo il comando del IX° battaglione delle [[Brigate Internazionali]]. In seguito costituisce un vero e proprio battaglione formato da 500 miliziani che però senza avviso alcuno verrà inglobato nel Battaglione Garibaldi, con l'evidente intento di emarginare il "comandante eretico".  


«Picelli meriterebbe il comando di una Brigata!», scrive [[Gustav Regler]], commissario politico di una brigata internazionale. Pure [[Randolfo Pacciardi]], repubblicano italiano e comandante del Battaglione Garibaldi, imbarazzato per quanto verificatosi, vorrebbe quantomeno che Picelli ricoprisse il ruolo di vicecomandante.  
«Picelli meriterebbe il comando di una Brigata!», scrive [[Gustav Regler]], commissario politico di una brigata internazionale. Pure [[Randolfo Pacciardi]], repubblicano italiano e comandante del Battaglione Garibaldi, imbarazzato per quanto verificatosi, vorrebbe quantomeno che Picelli ricoprisse il ruolo di vicecomandante.  
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== Ipotesi sulla sua morte ==
== Ipotesi sulla sua morte ==
 
Una versione della vicenda e che sembrerebbe presagire i tragici fatti a danno di [[Personalità anarchiche|anarchici]], comunisti del [[POUM]], e/o comunisti antistalinisti in genere, è quella riportata su un articolo di «La Repubblica» a firma di Giancarlo Bocchi <ref name="togliatti1"></ref>:
Una versione della vicenda e che sembrerebbe presagire i tragici fatti a danno di [[Personalità anarchiche|anarchici]], comunisti del [[POUM]], e/o comunisti antistalinisti in genere, è quella riportata su un articolo di «La Repubblica» a firma di Giancarlo Bocchi <ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/quel-togliatti-mai-visto/2043047//2 quel Togliatti maivisto]</ref>:


: «Il [[5 gennaio]] del [[1937]], dopo aver conquistato le alture di El Matoral, viene colpito alle spalle da una pallottola 'vagante'. Dopo tre funerali di Stato, a Madrid, Valencia e Barcellona, questi ultimi imponenti e ai quali partecipano 100 mila persone, che [[POUM|Andrés Nin]] e [[POUM|Julian Gorkin]] del [[POUM|Poum]] leggeranno come un avvertimento nei loro confronti, Togliatti scriverà un ampio necrologio sull'Internazionale comunista, e l'Unità clandestina pubblicherà l'ultima lettera (11 dicembre 1936) di Picelli alla moglie. Uno scritto molto strano alla luce dei documenti oggi ritrovati, che egli così conclude: "(.) Salutami Lusignoli e tutti i parmensi". Solo un saluto o un ultimo messaggio in codice ai suoi [[Arditi del Popolo]] a Parigi?»
: «Il [[5 gennaio]] del [[1937]], dopo aver conquistato le alture di El Matoral, viene colpito alle spalle da una pallottola 'vagante'. Dopo tre funerali di Stato, a Madrid, Valencia e Barcellona, questi ultimi imponenti e ai quali partecipano 100 mila persone, che [[POUM|Andrés Nin]] e [[POUM|Julian Gorkin]] del [[POUM|Poum]] leggeranno come un avvertimento nei loro confronti, Togliatti scriverà un ampio necrologio sull'Internazionale comunista, e l'Unità clandestina pubblicherà l'ultima lettera (11 dicembre 1936) di Picelli alla moglie. Uno scritto molto strano alla luce dei documenti oggi ritrovati, che egli così conclude: "(.) Salutami Lusignoli e tutti i parmensi". Solo un saluto o un ultimo messaggio in codice ai suoi [[Arditi del Popolo]] a Parigi?»
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==Il ricordo della figura di Guido Picelli==  
==Il ricordo della figura di Guido Picelli==  
La sua città natale, Parma, gli ha dedicato una piazza, ma il ricordo del suo nome è stato così grande per l'[[antifascismo]] che anche altre città gli hanno intitolate vie e piazze: Via Guido Picelli a Bibbiano (Reggio Emilia), Via Guido Picelli a Montechiarugolo (Parma), Vicolo Guido Picelli a Sorbolo (Parma), Via Guido Picelli a  Ferrara, Via Guido Picelli a Melito (Napoli).
La sua città natale, Parma, gli ha dedicato una piazza, ma il ricordo del suo nome è stato così grande per l'[[antifascismo]] che anche altre città gli hanno intitolate vie e piazze: Via Guido Picelli a Bibbiano (Reggio Emilia), Via Guido Picelli a Montechiarugolo (Parma), Vicolo Guido Picelli a Sorbolo (Parma), Via Guido Picelli a  Ferrara, Via Guido Picelli a Melito (Napoli).
Intorno alla sua figura, a quella di [[Antonio Cieri]], e alla battaglia combattuta a [[Difesa_di_Parma_del_1922|Parma]], lo scrittore  Pino Cacucci ha scritto il libro ''Oltretorrente'', edito da Feltrinelli.
Intorno alla sua figura, a quella di [[Antonio Cieri]], e alla battaglia combattuta a [[Difesa_di_Parma_del_1922|Parma]], lo scrittore  [[Pino Cacucci]] ha scritto il libro ''Oltretorrente'', edito da Feltrinelli.


Presso il borgo Cocconi <ref>[http://parma.repubblica.it/multimedia/home/13956188 Borgo Cocconi] il ricordo
Presso il borgo Cocconi <ref>[http://parma.repubblica.it/multimedia/home/13956188 Borgo Cocconi, il ricordo di Guido Picelli]</ref> di Parma è stata collocata una lapide in suo onore, in cui Picelli è così ricordato e descritto:  
di Guido Picelli</ref> di Parma è stata collocata una lapide in suo onore, in cui Picelli è così ricordato e descritto:  


: «...fulgida espressione dell'eroismo popolare. Condottiero, animatore instancabile strenuo difensore della nostra città contro le orde [[Fascismo|fasciste]] nel 1922 alla testa degli [[Arditi del Popolo|arditi del popolo]], deputato [[comunismo|comunista]] in parlamento, nelle galere [[Fascismo|fasciste]] esempio ai compagni, s'immolò in terra di Spagna nel 1937 combattendo per la libertà. Vivrà eterno nella memoria dei popoli» <ref>[http://3.bp.blogspot.com/_MQWoxy8PamI/SWANKnsiMxI/AAAAAAAAC8s/9BqcoOyLGcA/s1600-h/02prpicelli.jpg Foto]</ref>
: «Fulgida espressione dell'eroismo popolare. Condottiero, animatore instancabile strenuo difensore della nostra città contro le orde [[Fascismo|fasciste]] nel 1922 alla testa degli [[Arditi del Popolo|arditi del popolo]], deputato [[comunismo|comunista]] in parlamento, nelle galere [[Fascismo|fasciste]] esempio ai compagni, s'immolò in terra di Spagna nel 1937 combattendo per la libertà. Vivrà eterno nella memoria dei popoli». <ref>[http://3.bp.blogspot.com/_MQWoxy8PamI/SWANKnsiMxI/AAAAAAAAC8s/9BqcoOyLGcA/s1600-h/02prpicelli.jpg Foto]</ref>
Sulla «Gazzetta di Parma» del [[5 gennaio]] [[2010]] è sta uficializzata la posa in opera di un monumento in bronzo dedicato a Picelli:
Sulla «Gazzetta di Parma» del [[5 gennaio]] [[2010]] è sta uficializzata la posa in opera di un monumento in bronzo dedicato a Picelli:


: «Oggi si celebrava il 73° della morte di Guido Picelli, e l'assessore Sommi - intervenuto all cerimonia - ha annunciato che l'eroe delle Barricate avrà un suo monumento dopo l'estate»<br />
:«Oggi si celebrava il 73° della morte di Guido Picelli, e l'assessore Sommi - intervenuto all cerimonia - ha annunciato che l'eroe delle Barricate avrà un suo monumento dopo l'estate».
:«Con buona pace di Giuseppe Verdi, è stato l'unico parmigiano (e forse anche l'unico italiano) ad essersi meritato ben tre funerali di Stato. Uno più oceanico dell'altro» <ref>[https://www.gazzettadiparma.it/archivio/2010/01/05/news/picelli_avra_il_suo_monumento-782341/ Gazzetta di Parma, 5 gennaio 2010]</ref>
:«Con buona pace di Giuseppe Verdi, è stato l'unico parmigiano (e forse anche l'unico italiano) ad essersi meritato ben tre funerali di Stato. Uno più oceanico dell'altro». <ref>[https://www.gazzettadiparma.it/archivio/2010/01/05/news/picelli_avra_il_suo_monumento-782341/ Gazzetta di Parma, 5 gennaio 2010]</ref>
 
== Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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===Bibliografia specifica su Guido Picelli===
===Bibliografia specifica su Guido Picelli===
*Palmiro Togliatti, Ernesto Ragionieri ''Opere'', Editori Riuniti, 1967
*Palmiro Togliatti, Ernesto Ragionieri ''Opere'', Editori Riuniti, 1967
*Enzo Collotti, ''L'Antifascismo in Italia e in Europa'', Loescher, 1975
*Enzo Collotti, ''L'Antifascismo in Italia e in Europa'', Loescher, 1975
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*[https://web.archive.org/web/20050507070757/http://biblioteche2.comune.parma.it/archivio/santi/guidopicelli.htm Biblioteca comune di Parma ''ricordare Guido Picelli'']
*[https://web.archive.org/web/20050507070757/http://biblioteche2.comune.parma.it/archivio/santi/guidopicelli.htm Biblioteca comune di Parma ''ricordare Guido Picelli'']
*[https://web.archive.org/web/20141030025252/http://www.barricateaparma.it/foto.html Difesa di Parma del 1922: album fotografico]
*[https://web.archive.org/web/20141030025252/http://www.barricateaparma.it/foto.html Difesa di Parma del 1922: album fotografico]
*[https://web.archive.org/web/20140714101016/http://www.barricateaparma.it/ Difesa di Parma del 1922: sito ufficiale] (non più attivo)
*[https://web.archive.org/web/20140714101016/http://www.barricateaparma.it/ Difesa di Parma del 1922: sito ufficiale] (archiviato)
*[http://www.arivista.org/?nr=322&pag=59.htm Guido Picelli e Antonio Cieri]
*[http://www.arivista.org/?nr=322&pag=59.htm Guido Picelli e Antonio Cieri]
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/La-citta-ricorda-Picelli-eroe-dellOltretorrente/1569931?edizi_one=EdRegionale  La città ricorda Picelli eroe dell'Oltretorrente (La Repubblica, 5 gennaio 2009)]
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/La-citta-ricorda-Picelli-eroe-dellOltretorrente/1569931?edizi_one=EdRegionale  La città ricorda Picelli eroe dell'Oltretorrente], da La Repubblica, (5 gennaio 2009)
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/il-mistero-del-calco-di-picelli-dimenticati-in-un-armadio/1738765 Il mistero del calco di Picelli]
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/il-mistero-del-calco-di-picelli-dimenticati-in-un-armadio/1738765 Il mistero del calco di Picelli]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/04/19/news/guido_picelli_in_messico-3464701/ Il Messico ricorda Guido Picelli (da La Repubblica)]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2010/04/19/news/guido_picelli_in_messico-3464701/ Il Messico ricorda Guido Picelli], da La Repubblica
*[http://archive.is/eU1V9 Guido Picelli in esilio dalla Gazetta di Parma]
*[http://archive.is/eU1V9 Guido Picelli in esilio dalla Gazetta di Parma]
*[http://temi.repubblica.it/micromega-online/guido-picelli-il-che-di-parma/ Guido Picelli, il “Che” di Parma da MicroMega]
*[http://temi.repubblica.it/micromega-online/guido-picelli-il-che-di-parma/ Guido Picelli, il “Che” di Parma], da MicroMega
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/01/05/news/picelli_un_eroe_scomodo_non_si_pu_riscrivere_la_storia-10864129/ Picelli, un eroe scomodo]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2011/01/05/news/picelli_un_eroe_scomodo_non_si_pu_riscrivere_la_storia-10864129/ Picelli, un eroe scomodo]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/09/19/news/quelle_canaglie_del_naviglio_ivolti_degli_arditi_del_popolo-42813978/?ref=search  Quelle canaglie del Naviglio I volti degli Arditi del popolo (da Repubblica Parma)]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/09/19/news/quelle_canaglie_del_naviglio_ivolti_degli_arditi_del_popolo-42813978/?ref=search  Quelle canaglie del Naviglio I volti degli Arditi del popolo], da La Repubblica Parma
*[http://archive.is/WiaBS Inaugurato il monumento a Guido Picelli]
*[http://archive.is/WiaBS Inaugurato il monumento a Guido Picelli]
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/chi-ha-tradito-guido-picelli-un-giallo-dagli-archivi-spagnoli/1819007 Chi ha tradito Guido Picelli?Un giallo dagli archivi spagnoli]
*[http://parma.repubblica.it/dettaglio/chi-ha-tradito-guido-picelli-un-giallo-dagli-archivi-spagnoli/1819007 Chi ha tradito Guido Picelli? Un giallo dagli archivi spagnoli]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/07/22/news/guido_picelli_le_battaglie_del_che_di_parma-39496672/?ref=search  Guido Picelli, le battaglie del "Che" di Parma (da La Repubblica)]
*[http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/07/22/news/guido_picelli_le_battaglie_del_che_di_parma-39496672/?ref=search  Guido Picelli, le battaglie del "Che" di Parma], da La Repubblica
 
== Note ==
<references/>


[[Categoria:Antifascisti|Picelli, Guido]]
[[Categoria:Antifascisti|Picelli, Guido]]
[[Categoria:Marxismo|Picelli, Guido]]
[[Categoria:Marxismo|Picelli, Guido]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Picelli, Guido]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Picelli, Guido]]
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