Gli anarchici e la resistenza antifascista: differenze tra le versioni

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== Premessa ==
== Premessa ==
:''Già contributo di [[Claudio Silingardi]] della Commissione Crescita Politica della sezione O.R.A. di Modena, nel notiziario «[[Crescita Politica]]» a cura dell'[[Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica]], '''n°1, Bari, aprile 1978''''':
:''Già contributo di [[Claudio Silingardi]] della Commissione Crescita Politica della sezione O.R.A. di Modena, nel notiziario «[[Crescita Politica]]» a cura dell'[[Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica]], '''n°1, Bari, aprile 1978''''':
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb| 250 px|Gli [[Arditi del Popolo]] si opposero alle violenze fasciste sin dall'inizio della dittatura di Mussolini]]
[[Image:Bandieraarditi.jpg|thumb| 250 px|Gli [[Arditi del Popolo]] si opposero alle violenze fasciste sin dall'inizio della dittatura di Mussolini]]
Da sempre, la storiografia "ufficiale", nei confronti del movimento anarchico ha operato nel cancellare, mistificare e denigrare quello che è stato il ruolo, l'incisività del movimento nelle battaglie, nelle lotte dei proletari e nei sacrifici dei martiri della Resistenza.
Da sempre, la storiografia "ufficiale", nei confronti del movimento anarchico ha operato nel cancellare, mistificare e denigrare quello che è stato il ruolo, l'incisività del movimento nelle battaglie, nelle lotte dei proletari e nei sacrifici dei martiri della Resistenza.


Ma quando si va a parlare di quel periodo che va dalla fine della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |guerra di Spagna]] alla Liberazione, il movimento anarchico viene cancellato completamente (e con lui altri movimenti di matrice antistalinista) per lasciare il posto al partito della Resistenza, il PCI.
Ma quando si va a parlare di quel periodo che va dalla fine della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |guerra di Spagna]] alla Liberazione, il movimento anarchico viene cancellato completamente (e con lui altri movimenti di matrice antistalinista) per lasciare il posto al partito della Resistenza, il PCI.
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Il caso di Ventotene è sintomatico delle [[discriminazione|discriminazioni]] di cui furono vittime gli anarchici. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] i prigionieri furono così liberati: Giustizia e Libertà, cattolici, repubblicani e [[Testimoni di Geova]]; rimasero perciò reclusi [[comunismo|comunisti]], socialisti e [[anarchia|anarchici]].  
Il caso di Ventotene è sintomatico delle [[discriminazione|discriminazioni]] di cui furono vittime gli anarchici. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] i prigionieri furono così liberati: Giustizia e Libertà, cattolici, repubblicani e [[Testimoni di Geova]]; rimasero perciò reclusi [[comunismo|comunisti]], socialisti e [[anarchia|anarchici]].  
[[File:Failla_e_messinese.jpg|thumb|275px|left|<center>[[Arturo Messinese]] e [[Alfonso Failla]]</center>]]
[[File:Failla_e_messinese.jpg|thumb|275px|left|<center>[[Arturo Messinese]] e [[Alfonso Failla]]</center>]]
[[Pietro Badoglio]] vuole portare al governo il comunista Roveda ed il socialista Buozzi, che immediatamente però impongono la liberazione dei loro compagni dal confino, lasciando al loro destino gli anarchici e gli [[antifascismo|antifascisti]] sloveni, presenti pure loro a Ventotene. E qui si incrina il vincolo di [[solidarietà]] [[antifascismo|antifascista]] che aveva tenuto legate tra loro le varie frange politiche detenute, indipendentemente dalle diatribe politiche che si sviluppavano. È vero che alcuni militanti di sinistra rifiutarono di andarsene senza gli anarchici, ma altri invece, la maggioranza, abbandonarono il luogo di confino.  
[[Pietro Badoglio]] vuole portare al governo il comunista Roveda ed il [[socialista]] Buozzi, che immediatamente però impongono la liberazione dei loro compagni dal confino, lasciando al loro destino gli anarchici e gli [[antifascismo|antifascisti]] sloveni, presenti pure loro a Ventotene. E qui si incrina il vincolo di [[solidarietà]] [[antifascismo|antifascista]] che aveva tenuto legate tra loro le varie frange politiche detenute, indipendentemente dalle diatribe politiche che si sviluppavano. È vero che alcuni militanti di sinistra rifiutarono di andarsene senza gli anarchici, ma altri invece, la maggioranza, abbandonarono il luogo di confino.  


Poco tempo dopo la partenza degli altri [[antifascismo|antifascisti]], gli anarchici di Ventotene vengono indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]], vicino ad Arezzo. Durante il viaggio di trasferimento in molti tentano la fuga ma solo uno vi riesce poiché la scorta fatta loro dai poliziotti e carabinieri è feroce, d'altronde molti di questi si comportavano da aguzzini durante il [[Fascismo|regime fascista]] e tali restarono a fascismo caduto, a parte alcune eccezioni.  
Poco tempo dopo la partenza degli altri [[antifascismo|antifascisti]], gli anarchici di Ventotene vengono indirizzati verso il [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |campo di concentramento di Renicci d'Anghiari]], vicino ad Arezzo. Durante il viaggio di trasferimento in molti tentano la fuga ma solo uno vi riesce poiché la scorta fatta loro dai poliziotti e carabinieri è feroce, d'altronde molti di questi si comportavano da aguzzini durante il [[Fascismo|regime fascista]] e tali restarono a fascismo caduto, a parte alcune eccezioni.  


Arrivati al campo di concentramento di [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d'Anghiari]] inizia immediatamente lo scontro fra gli anarchici e le "guardie" del "campo", per cui, tanto per cominciare, due anarchici ([[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]]) vengono segregati, dando inizio ad una violenta protesta che vede tra gli organizzatori [[Alfonso Failla]]. Iniziati gli scontri, molti [[Personalità anarchiche|anarchici]] riescono a fuggire e a ritirarsi in montagna, dove si aggregano alla lotta partigiana presente nell'aretino. In seguito, l'arrivo dei nazifascisti i guardiani del campo fuggono in quanto non si fidano più dei loro "alleati" o ex "alleati", visto il periodo, il campo rimane quindi incustodito e gli anarchici restanti possono raggiungere finalmente la agognata [[libertà]]. <ref>Capitolo in parte estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>
Arrivati al campo di concentramento di [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari |Renicci d'Anghiari]] inizia immediatamente lo scontro fra gli anarchici e le "guardie" del "campo", per cui, tanto per cominciare, due anarchici ([[Marcello Bianconi]] e [[Arturo Messinese]]) vengono segregati, dando inizio ad una violenta protesta che vede tra gli organizzatori [[Alfonso Failla]]. Iniziati gli scontri, molti [[Personalità anarchiche|anarchici]] riescono a fuggire e a ritirarsi in montagna, dove si aggregano alla lotta partigiana presente nell'aretino. In seguito, l'arrivo dei nazifascisti i guardiani del campo fuggono in quanto non si fidano più dei loro "alleati" o ex "alleati", visto il periodo, il campo rimane quindi incustodito e gli anarchici restanti possono raggiungere finalmente la agognata [[libertà]]. <ref>Capitolo in parte estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>


== Dal confino alla resistenza: gli anarchici e le lotte operaie ==
== Dal confino alla resistenza: gli anarchici e le lotte operaie ==
 
[[Image:Novatore.jpg|right|200px|thumb|[[Renzo Novatore]], [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] antagonista della prima ora del [[Fascismo|fascismo]]]]
Nell'imminenza della caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici al confino discutono sul cosa fare, in particolar modo rispetto all'azione nelle masse proletarie.
Nell'imminenza della caduta del [[Fascismo|fascismo]], gli anarchici al confino discutono sul cosa fare, in particolar modo rispetto all'azione nelle masse proletarie.


A Ventotene, gli anarchici confinati approvano una risoluzione che invita i compagni:
A Ventotene, gli anarchici confinati approvano una risoluzione che invita i compagni:
[[Image:Novatore.jpg|right|thumb|[[Renzo Novatore]], [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] antagonista della prima ora del [[Fascismo|fascismo]]]]
: «ad iscriversi nei sindacati di mestiere e di professione, per avere uno stretto contatto con le masse lavoratrici, indirizzando queste nella'' ''lotta veramente rivoluzionaria, per la conquista delle rivendicazioni proletarie, propagandando l'ordinamento libertario per la costituzione'' ''dei Consigli di Fabbrica, di azienda, d'industria nel campo produttivo»
: «ad iscriversi nei sindacati di mestiere e di professione, per avere uno stretto contatto con le masse lavoratrici, indirizzando queste nella'' ''lotta veramente rivoluzionaria, per la conquista delle rivendicazioni proletarie, propagandando l'ordinamento libertario per la costituzione'' ''dei Consigli di Fabbrica, di azienda, d'industria nel campo produttivo»


Quindi una posizione consiliare, di reale presenza nella classe, che sfocerà, dopo la resistenza, nella presenza degli anarchici nella [[Confederazione Generale del Lavoro]] (CGdL) a Carrara nel sindacato minatori con Sassi e nella Camera del Lavoro con la segreteria Meschi, a Genova nel sindacato facchini del porto con Bianconi, nonché in altre località (Sestri Ponente, Lavagna, Torino, Bologna, ecc.) dove un gran numero di compagni lavoratori partecipava alla vita del [[sindacalismo|sindacato]].
Quindi una posizione consiliare, di reale presenza nella classe, che sfocerà, dopo la resistenza, nella presenza degli anarchici nella [[Confederazione Generale del Lavoro]] (CGdL) a Carrara nel sindacato minatori con Sassi e nella Camera del Lavoro con la segreteria Meschi, a Genova nel sindacato facchini del porto con Bianconi, nonché in altre località (Sestri Ponente, Lavagna, Torino, Bologna ecc.) dove un gran numero di compagni lavoratori partecipava alla vita del [[sindacalismo|sindacato]].


Dopo la scissione del [[1948]] (CISL) e del [[1950]] (UIL), gli anarchici parteciparono alle elezioni delle Commissioni Interne con proprie liste dei Comitati di [[Difesa Sindacale]] (CDS). Nell'attribuzione di percentuali rappresentative concordate, alla corrente anarchica toccarono piccole percentuali che però consentirono l'inserimento nel Comitato Direttivo Nazionale della CGIL di tre rappresentanti dei CDS: Bianconi, Marzocchi e Parodi.
Dopo la scissione del [[1948]] (CISL) e del [[1950]] (UIL), gli anarchici parteciparono alle elezioni delle Commissioni Interne con proprie liste dei Comitati di [[Difesa Sindacale]] (CDS). Nell'attribuzione di percentuali rappresentative concordate, alla corrente anarchica toccarono piccole percentuali che però consentirono l'inserimento nel Comitato Direttivo Nazionale della CGIL di tre rappresentanti dei CDS: Bianconi, Marzocchi e Parodi.
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Quindi è chiaro che questa partecipazione si espresse principalmente in quelle zone dove vi era una grossa tradizione libertaria e, dato non indifferente, anche attraverso altre formazioni partigiane, come le [[Brigate Garibaldi]] (comunisti), le [[Brigate Matteotti]] (socialisti) e quelle di [[Giustizia e Libertà]] (GL).
Quindi è chiaro che questa partecipazione si espresse principalmente in quelle zone dove vi era una grossa tradizione libertaria e, dato non indifferente, anche attraverso altre formazioni partigiane, come le [[Brigate Garibaldi]] (comunisti), le [[Brigate Matteotti]] (socialisti) e quelle di [[Giustizia e Libertà]] (GL).


Di conseguenza è difficile stabilire con precisione il numero degli anarchici partigiani, anche se qualcuno ha tentato, valutando questa partecipazione nel numero di 18000-20000 unità.  
Di conseguenza è difficile stabilire con precisione il numero degli anarchici partigiani, anche se qualcuno ha tentato, valutando questa partecipazione nel numero di 18.000-20.000 unità.  


È da sottolineare che una parte del movimento anarchico, seppur minoritaria, dopo l'[[8 settembre]] del [[1943]] non partecipò alla lotta di resistenza partigiana, sia perché di matrice non violenta e sia perché si rifiutarono di prendere parte ad un conflitto che, secondo loro, mostrava caratteri imperialistici. <ref>Capitolo interamente estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro e da [http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Anarchiche_operanti_nella_Resistenza Brigate Anarchiche operanti nella Resistenza]</ref> <ref name="riferiemnti">Il post scriptum non è parte integrante del foglio, da cui è stato estrapolato l'articolo, ma sono annotazioni storiche riportate dai redattori dell'articolo</ref>.
È da sottolineare che una parte del movimento anarchico, seppur minoritaria, dopo l'[[8 settembre]] del [[1943]] non partecipò alla lotta di resistenza partigiana, sia perché di matrice non violenta e sia perché si rifiutarono di prendere parte ad un conflitto che, secondo loro, mostrava caratteri imperialistici. <ref>Capitolo interamente estratto dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro e da [http://it.wikipedia.org/wiki/Brigate_Anarchiche_operanti_nella_Resistenza Brigate Anarchiche operanti nella Resistenza]</ref> <ref name="riferiemnti">Il post scriptum non è parte integrante del foglio, da cui è stato estrapolato l'articolo, ma sono annotazioni storiche riportate dai redattori dell'articolo</ref>.
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A Milano forte era la presenza degli anarchici e reale la loro incidenza nella classe. Quindi fu uno dei primi luoghi in cui gli anarchici si organizzarono in formazioni proprie.
A Milano forte era la presenza degli anarchici e reale la loro incidenza nella classe. Quindi fu uno dei primi luoghi in cui gli anarchici si organizzarono in formazioni proprie.
Gli anarchici milanesi ebbero una figura di primo piano in [[Pietro Bruzzi]], torturato e poi fucilato dai [[Fascismo|fascisti]]. Dopo la sua morte, gli anarchici costituirono le [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] che, secondo uno storico della resistenza, socialista, contavano non meno di 1300 uomini.
Gli anarchici milanesi ebbero una figura di primo piano in [[Pietro Bruzzi]], torturato e poi fucilato dai [[Fascismo|fascisti]]. Dopo la sua morte, gli anarchici costituirono le [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] che, secondo uno storico della resistenza, socialista, contavano non meno di 1.300 uomini.
[[Image:Bruzzi Pietro-200x192-200x191.jpg|thumb|250px|[[Pietro Bruzzi]], antifascista milanese]]
[[Image:Bruzzi Pietro-200x192-200x191.jpg|thumb|250px|[[Pietro Bruzzi]], antifascista milanese]]
Le due brigate avevano la sede del loro comando nello stabilimento Carlo Erba ed erano presenti nel quartiere di Porta Ticinese. Il giorno dell'insurrezione, il [[25 aprile]], ebbero un ruolo molto importante: disarmarono una colonna tedesca vicino ad Affiori, così poterono di fatto controllare tutta la zona industriale.
Le due brigate avevano la sede del loro comando nello stabilimento Carlo Erba ed erano presenti nel quartiere di Porta Ticinese. Il giorno dell'insurrezione, il [[25 aprile]], ebbero un ruolo molto importante: disarmarono una colonna tedesca vicino ad Affiori, così poterono di fatto controllare tutta la zona industriale.


Il [[26 aprile|26]] occuparono le scuole di Via Maciochini e controllarono le arterie che conducono al Sempione e a Porta Garibaldi. Fu conquistata e controllata la caserma Mussolini e la centrale elettrica. La caserma della [[X Mas]] fu espugnata da gruppi anarchici e lo stesso avviene per altre caserme. Le Brigate Malatesta occuparono lo stabilimento Triplex, la radio (assieme ad altre formazioni) delle ferrovie del Sempione, del Comune di Pero, di posti di polizia.
Il [[26 aprile|26]] occuparono le scuole di Via Maciochini e controllarono le arterie che conducono al Sempione e a Porta Garibaldi. Fu conquistata e controllata la caserma Mussolini e la centrale elettrica. La caserma della [[Xª MAS]] fu espugnata da gruppi anarchici e lo stesso avviene per altre caserme. Le Brigate Malatesta occuparono lo stabilimento Triplex, la radio (assieme ad altre formazioni) delle ferrovie del Sempione, del Comune di Pero, di posti di polizia.


Dopo qualche giorno, iniziarono da parte delle Brigate le requisizioni di viveri, indumenti e l'immediata distribuzione alla popolazione. Prese corpo anche la trasformazione di fabbriche e officine appartenenti ai [[Fascismo|fascisti]] in cooperative, inizia l'eliminazione di fascisti e spie.
Dopo qualche giorno, iniziarono da parte delle Brigate le requisizioni di viveri, indumenti e l'immediata distribuzione alla popolazione. Prese corpo anche la trasformazione di fabbriche e officine appartenenti ai [[Fascismo|fascisti]] in cooperative, inizia l'eliminazione di fascisti e spie.
==== Pavia, Como, Brescia e Lomellina====
==== Pavia, Como, Brescia e Lomellina====
A Como agì la Banda "[[Amilcare Cipriani]]" comandata da [[Tarcisio Robbiati]]; nella zona di Pavia le [[Brigate Bruzzi e Malatesta]], nello specifico la 2a Brigata "[[Errico Malatesta]]", furono al comando di [[Antonio Pietropaolo]]; a Brescia l'ala anarchica ([[Bortolo Ballarini]] e [[Ettore Bonometti]] tra gli altri) confluì in una formazione mista Giustizia e Libertà e Garibaldina.
A Como agì la Banda "[[Amilcare Cipriani]]" comandata da [[Tarcisio Robbiati]]; nella zona di Pavia le [[Brigate Bruzzi e Malatesta]], nello specifico la 2a Brigata "[[Errico Malatesta]]", furono al comando di [[Antonio Pietropaolo]]; a Brescia l'ala anarchica ([[Bortolo Ballarini]] e [[Ettore Bonometti]] tra gli altri) confluì in una formazione mista Giustizia e Libertà e Garibaldina.
[[File:Ilio Baroni.jpg|thumb|160 px|left|[[Ilio Baroni]]]]
[[File:Ilio Baroni.jpg|thumb|160 px|left|[[Ilio Baroni]]]]
===Piemonte===
===Piemonte===
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La [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] anarchica fu particolarmente sviluppata in queste zone, sia perché luoghi dalle solide tradizioni libertarie e sia perché vennero perpetrati massacri immondi da parte dei nazifascisti come quello di [[Stazzema|Sant'Anna di Stazzena]] (560 morti), di [[Vinca]] (173 morti) e di [[San Terenzo Monti]] (163 morti), tutti fatti dell'agosto [[1944]], che in pratica incrementarono l'odio nei confronti dei [[Fascismo|fascisti]]
La [[Anarchici e Resistenza|Resistenza]] anarchica fu particolarmente sviluppata in queste zone, sia perché luoghi dalle solide tradizioni libertarie e sia perché vennero perpetrati massacri immondi da parte dei nazifascisti come quello di [[Stazzema|Sant'Anna di Stazzena]] (560 morti), di [[Vinca]] (173 morti) e di [[San Terenzo Monti]] (163 morti), tutti fatti dell'agosto [[1944]], che in pratica incrementarono l'odio nei confronti dei [[Fascismo|fascisti]]
<ref>[https://web.archive.org/web/20090227155238/http://www.archividellaresistenza.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=84 Nel 1944], [[Gino Menconi]], ex confinato politico e figura di riferimento dell'antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio, classico luogo di ritrovo delle figure più influenti della lotta partigiana e sede del Comando Unico parmense, circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi. Intanto, a Forno, il [[CLN]] di [[Apuania]] riconosce alla Divisione Lunense il ruolo di Comando Unico e coordinamento della Resistenza apuo-lunigianese</ref>.
<ref>[https://web.archive.org/web/20090227155238/http://www.archividellaresistenza.it/cms/index.php?option=com_content&task=view&id=33&Itemid=84 Nel 1944], [[Gino Menconi]], ex confinato politico e figura di riferimento dell'antifascismo e della Resistenza carrarese, muore nel parmense a Bosco di Corniglio, classico luogo di ritrovo delle figure più influenti della lotta partigiana e sede del Comando Unico parmense, circondato e attaccato da alcuni reparti tedeschi. Intanto, a Forno, il [[CLN]] di [[Apuania]] riconosce alla Divisione Lunense il ruolo di Comando Unico e coordinamento della Resistenza apuo-lunigianese</ref>.
Di fatto in queste zone furono gli anarchici a guidare l'insurrezione popolare contro il [[Fascismo|fascismo]], e questo provocò non pochi scontri con le formazioni del Partito Comunista, scontri che furono messi a tacere in nome dell'unità tra i partigiani.
Di fatto in queste zone furono gli anarchici a guidare l'insurrezione popolare contro il [[Fascismo|fascismo]], e questo provocò non pochi scontri con le formazioni del Partito Comunista, scontri che furono messi a tacere in nome dell'unità tra i partigiani.


==== Pistoia e Lucca====
==== Pistoia e Lucca====


A Pistoia le prime formazioni partigiane furono formate da anarchici e da militanti del [[Partito Comunista Libertario]] (nato nel [[1939]]). Tra queste sono da segnalare le [[Squadre Franche Libertarie]] <ref> [https://anpi.it/media/uploads/patria/2006/9/27-30_GORI.pdf ''Resistenza e Rivoluzione, il sogno di Silvano Fedi''] di Onofrio Gori</ref> e la formazione che alla morte del loro [[Silvano Fedi|comandante]] prese il nome di "[[Brigata Silvano Fedi|Silvano Fedi]]", formata da 53 elementi. La brigata si costituì come nucleo ad opera di [[Egisto|Egisto Gori]] e [[Minos Gori]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/egisto%20gori.htm Egisto e Minos Gori]</ref>, [[Tito|Tito Eschini]] e [[Mario Eschini]], [[Tiziano Palandri]] e [[Silvano Fedi]].  
A Pistoia le prime formazioni partigiane furono formate da anarchici e da militanti del [[Partito Comunista Libertario]] (nato nel [[1939]]). Tra queste sono da segnalare le [[Squadre Franche Libertarie]] <ref> [https://anpi.it/patria-indipendente/media/uploads/patria/2006/9/27-30_GORI.pdf ''Resistenza e Rivoluzione, il sogno di Silvano Fedi''] di Onofrio Gori</ref> e la formazione che alla morte del loro [[Silvano Fedi|comandante]] prese il nome di "[[Brigata Silvano Fedi|Silvano Fedi]]", formata da 53 elementi. La brigata si costituì come nucleo ad opera di [[Egisto|Egisto Gori]] e [[Minos Gori]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/egisto%20gori.htm Egisto e Minos Gori]</ref>, [[Tito|Tito Eschini]] e [[Mario Eschini]], [[Tiziano Palandri]] e [[Silvano Fedi]].  
[[Image:Silvano Fedi.jpg|thumb|left|190 px|[[Silvano Fedi]], anarchico pistoiese]]
[[Image:Silvano Fedi.jpg|thumb|left|190 px|[[Silvano Fedi]], anarchico pistoiese]]
La "Fedi" a Purvica, non si preoccupò solo della lotta armata, ma anche di organizzare la vita sociale della popolazione: convinsero i contadini a battere il grano che essi avrebbero lasciato marcire per la mancanza di mercato, impiantarono un forno in cui lavorano fissi 2 compagni anarchici e distribuirono il pane gratuitamente alla popolazione. Fu anarchica la prima formazione partigiana ad entrare in Pistoia, comandata dal compagno Artese Benesperi. Alle 5 della mattina, la [[simbolismo|bandiera rossa e nera sventolava]] sul campanile del duomo, alle 10 però fu sostituita da quella tricolore.
La "Fedi" a Purvica, non si preoccupò solo della lotta armata, ma anche di organizzare la vita sociale della popolazione: convinsero i contadini a battere il grano che essi avrebbero lasciato marcire per la mancanza di mercato, impiantarono un forno in cui lavorano fissi 2 compagni anarchici e distribuirono il pane gratuitamente alla popolazione. Fu anarchica la prima formazione partigiana ad entrare in Pistoia, comandata dal compagno Artese Benesperi. Alle 5 della mattina, la [[simbolismo|bandiera rossa e nera sventolava]] sul campanile del duomo, alle 10 però fu sostituita da quella tricolore.
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=== Livorno, Pisa e Grosseto ===
=== Livorno, Pisa e Grosseto ===


A Livorno gli anarchici si impossessarono per primi delle armi custodite nelle caserme della città e nei locali dell'accademia navale di Antignano; molti anarchici finirono poi inquadrati nei Gap e nelle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]]. Altre zone a forte influenza anarchica ci furono a Pisa e nella Maremma.  
A Livorno gli anarchici si impossessarono per primi delle armi custodite nelle caserme della città e nei locali dell'accademia navale di Antignano; molti anarchici finirono poi inquadrati nei Gap e nelle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]]. Altre zone a forte influenza anarchica ci furono a Pisa e nella Maremma.  


Nomi particolarmente conosciuti sono: [[Virgilio Antonelli]], confinato ed incarcerato dai fascisti dal [[1926]] al [[1941]] e [[Giovanni Biagini]]. A Grosseto si ricorda [[Pietro Bianconi]] (Piombino 1924 - 1992), partecipò alla Resistenza prima come gappista nelle file del Partito d'Azione, poi nella III Brigata Garibaldi sui monti del grossetano. Un tribunale repubblichino lo condannò a morte nel '44; membro del Direttivo nazionale della CGIL fino al '59, collaboratore a giornali e riviste della sinistra extraparlamentare ed anarchiche, condannato più volte dal '68 al '72, imprigionato per la sua attività di [[antimilitarismo|scrittore antimilitarista]] anarchico <ref>  Si veda inoltre: [http://elpaso.ecn.org/distro/libri/miscellanea/miscell.htm Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, edizioni Archivio Famiglia Berneri]</ref>.
Nomi particolarmente conosciuti sono: [[Virgilio Antonelli]], confinato ed incarcerato dai fascisti dal [[1926]] al [[1941]] e [[Giovanni Biagini]]. A Grosseto si ricorda [[Pietro Bianconi]] (Piombino 1924 - 1992), partecipò alla Resistenza prima come gappista nelle file del Partito d'Azione, poi nella III Brigata Garibaldi sui monti del grossetano. Un tribunale repubblichino lo condannò a morte nel '44; membro del Direttivo nazionale della CGIL fino al '59, collaboratore a giornali e riviste della sinistra extraparlamentare ed anarchiche, condannato più volte dal '68 al '72, imprigionato per la sua attività di [[antimilitarismo|scrittore antimilitarista]] anarchico <ref>  Si veda inoltre: [http://elpaso.ecn.org/distro/libri/miscellanea/miscell.htm Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, edizioni Archivio Famiglia Berneri]</ref>.


=== Firenze ===
=== Firenze ===


A Firenze il [[Partito Comunista]] formò una Banda partigiana sul Monte Morello, comandata da [[Lanciotto Ballerini]]. Lanciotto, che morirà in combattimento, affrontò da solo i [[Fascismo|fascisti]], permettendo la salvezza a molti suoi compagni e riuscendo ad infliggere grosse perdite ai nazifascisti.
A Firenze il [[Partito Comunista]] formò una Banda partigiana sul Monte Morello, comandata da [[Lanciotto Ballerini]]. Lanciotto, che morirà in combattimento, affrontò da solo i [[Fascismo|fascisti]], permettendo la salvezza a molti suoi compagni e riuscendo ad infliggere grosse perdite ai nazifascisti.


=== Veneto ===
=== Veneto ===
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A Verona l'anarchico [[Giovanni Domaschi]] fondò ed organizzò il [[CLN]] operante in zona, dal [[1922]] al [[1943]] aveva subito 11 anni di [[carcere]] [[Fascismo|fascista]] e 9 di confino con all'attivo 2 evasioni <ref> [http://www.circolorossellimilano.org/MaterialePDF/le_mie_prigioni_e_le_mie_evasioni.pdf Circolo Rosselli Milano le evasioni di Domaschi]</ref>, dopo l'ultima delle quali fu portato a [[Dachau]], ove morì.
A Verona l'anarchico [[Giovanni Domaschi]] fondò ed organizzò il [[CLN]] operante in zona, dal [[1922]] al [[1943]] aveva subito 11 anni di [[carcere]] [[Fascismo|fascista]] e 9 di confino con all'attivo 2 evasioni <ref> [http://www.circolorossellimilano.org/MaterialePDF/le_mie_prigioni_e_le_mie_evasioni.pdf Circolo Rosselli Milano le evasioni di Domaschi]</ref>, dopo l'ultima delle quali fu portato a [[Dachau]], ove morì.
===Friuli===
===Friuli===
Una parte di anarchici operò all'interno di formazioni comuniste, ad esempio nella divisione "Garibaldi-Friuli", mentre a Trieste Giovanni Bidoli coordinò il lavoro delle squadre autonome anarchiche con i partigiani di altra estrazione politica. Bidoli verrà deportato nei campi di concentramento tedeschi, da cui non tornerà mai più, così come [[Carlo Benussi]]. [[Nicola Turcinovich]], già miliziano della "Colonna [[Francisco Ascaso]]" (comandata per un certo periodo da [[Carlo Rosselli]], di cui nel seguito porterà il nome), da Trieste va a Genova combatté con le squadre anarchiche locali. Fra questi i partigiani anarchici della zona si ricorda [[Italo Cristofoli]] caduto durante un attacco alla caserma dell'esercito tedesco a Sappada.
Una parte di anarchici operò all'interno di formazioni comuniste, ad esempio nella divisione "Garibaldi-Friuli", mentre a Trieste Giovanni Bidoli coordinò il lavoro delle squadre autonome anarchiche con i partigiani di altra estrazione politica. Bidoli verrà deportato nei campi di concentramento tedeschi, da cui non tornerà mai più, così come [[Carlo Benussi]]. [[Nicola Turcinovich]], già miliziano della "Colonna [[Francisco Ascaso]]" (comandata per un certo periodo da [[Carlo Rosselli]], di cui nel seguito porterà il nome), da Trieste va a Genova combatté con le squadre anarchiche locali. Fra questi i partigiani anarchici della zona si ricorda [[Italo Cristofoli]] caduto durante un attacco alla caserma dell'esercito tedesco a Sappada.
==== Carnia ====
==== Carnia ====


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==== La Spezia, Sarzana ====
==== La Spezia, Sarzana ====


Nella zona de La Spezia e Sarzana operarono diverse formazioni partigiane in stretto rapporto con quelle di Carrara e della Lunigiana. Due consistenti gruppi erano comandati da due anarchici, [[Fernando Contri]] e Del Carpio; nella zona caddero in scontri a fuoco coi nazifascisti altri due partigiani anarchici assai conosciuti: [[Renato Olivieri]], che aveva già subito 23 anni di [[carcere]] [[Fascismo|fascista]], e [[Renato Perini]].
Nella zona della Spezia e Sarzana operarono diverse formazioni partigiane in stretto rapporto con quelle di Carrara e della Lunigiana. Due consistenti gruppi erano comandati da due anarchici, [[Fernando Contri]] e Del Carpio; nella zona caddero in scontri a fuoco coi nazifascisti altri due partigiani anarchici assai conosciuti: [[Renato Olivieri]], che aveva già subito 23 anni di [[carcere]] [[Fascismo|fascista]], e [[Renato Perini]].
===Emilia Romagna===
===Emilia Romagna===
==== Ravenna====
==== Ravenna====
A Ravenna, numerosi furono gli anarchici che parteciparono alla lotta nella 26^ Brigata Garibaldi. Fra i più attivi: [[Guglielmo Bartolini]] e [[Pirro Bartolazzi]] del CNL provinciale, Merli anche lui del CNL, Melandri, Bosi, Gatta, Galvani. Si ricordano ancora, [[Pasquale Orselli]] comandante della prima squadra partigiana che giunge a Ravenna per la Liberazione, Fabio Melandri, responsabile settore sostentamento e munizioni che verrà ucciso con la figlia dai nazifascisti.
A Ravenna, numerosi furono gli anarchici che parteciparono alla lotta nella 26^ Brigata Garibaldi. Fra i più attivi: [[Guglielmo Bartolini]] e [[Pirro Bartolazzi]] del CNL provinciale, Merli anche lui del CNL, Melandri, Bosi, Gatta, Galvani. Si ricordano ancora, [[Pasquale Orselli]] comandante della prima squadra partigiana che giunge a Ravenna per la Liberazione, Fabio Melandri, responsabile settore sostentamento e munizioni che verrà ucciso con la figlia dai nazifascisti.


=== Bologna, Modena, Reggio Emilia ===
=== Bologna, Modena, Reggio Emilia ===
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[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/918/enrico-zambonini Biografia ANPI di Enrico Zambonini] </ref>, anarchico fucilato su ordine del Tribunale speciale e poi catturato con gli uomini della squadra di Don [[Pasquino Borghi]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/273/don-pasquino-borghi Biografia ANPI di Pasquino Borghi] </ref>, partigiano combattente in contatto con i [[I sette fratelli Cervi|fratelli Cervi]] e fucilato con Don [[Pasquino Borghi]] a Villa Minozzo, nella cui piazza comunale è ora presente una lapide che ricorda il suo «'''''Viva l'Anarchia'''''» urlato in faccia al plotone di esecuzione.
[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/918/enrico-zambonini Biografia ANPI di Enrico Zambonini] </ref>, anarchico fucilato su ordine del Tribunale speciale e poi catturato con gli uomini della squadra di Don [[Pasquino Borghi]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/273/don-pasquino-borghi Biografia ANPI di Pasquino Borghi] </ref>, partigiano combattente in contatto con i [[I sette fratelli Cervi|fratelli Cervi]] e fucilato con Don [[Pasquino Borghi]] a Villa Minozzo, nella cui piazza comunale è ora presente una lapide che ricorda il suo «'''''Viva l'Anarchia'''''» urlato in faccia al plotone di esecuzione.
====Piacenza====
====Piacenza====
A Piacenza, operarono due anarchici molto stimati e conosciuti, [[Savino Fornasari]] <ref>Savino Fornasari, ferroviere, nacque a Mortizza in provincia di Piacenza nel 1882. Fu il massimo esponente del fiorente movimento anarchico sviluppatosi nel piacentino immediatamente dopo il primo dopoguerra. È stato il fondatore dell'[[Unione Comunista Anarchica]], sezione di Piacenza, e anche un esponente della Camera del lavoro. Espatria a causa dell'avvento del regime fascista e lavora all'organizzazione dei libertari contribuendo, a Parigi, alla formazione del comitato pro-Spagna. Dopo varie vicissitudini viene confinato a Ventotene, dopo l'[[8 settembre]] riesce a tornare a Piacenza ma non prende parte alla Resistenza armata dato che ormai è ultrasettantenne e non in buona salute ma partecipa attivamente alla riorganizzazione del movimento libertario locale e muore a Piacenza investito da un automezzo degli alleati come [[Emilio Canzi]] dopo la [[Liberazione]]. [http://www.arivista.org/?nr=316&pag=dossier35.htm  Dossier Savino Fornasari]</ref> e [[Emilio Canzi]]. Quest'ultimo divenne comandante di tre divisioni e di 22 brigate, per un totale di 11000 uomini. Partecipò attivamente alla ricostruzione del movimento [[anarco-comunismo|comunista anarchico]] fino alla sua morte, in un incidente alquanto strano, nel novembre [[1945]].
A Piacenza, operarono due anarchici molto stimati e conosciuti, [[Savino Fornasari]] <ref>Savino Fornasari, ferroviere, nacque a Mortizza in provincia di Piacenza nel 1882. Fu il massimo esponente del fiorente movimento anarchico sviluppatosi nel piacentino immediatamente dopo il primo dopoguerra. È stato il fondatore dell'[[Unione Comunista Anarchica]], sezione di Piacenza, e anche un esponente della Camera del lavoro. Espatria a causa dell'avvento del regime fascista e lavora all'organizzazione dei libertari contribuendo, a Parigi, alla formazione del comitato pro-Spagna. Dopo varie vicissitudini viene confinato a Ventotene, dopo l'[[8 settembre]] riesce a tornare a Piacenza ma non prende parte alla Resistenza armata dato che ormai è ultrasettantenne e non in buona salute ma partecipa attivamente alla riorganizzazione del movimento libertario locale e muore a Piacenza investito da un automezzo degli alleati come [[Emilio Canzi]] dopo la [[Liberazione]]. [http://www.arivista.org/?nr=316&pag=dossier35.htm  Dossier Savino Fornasari]</ref> e [[Emilio Canzi]]. Quest'ultimo divenne comandante di tre divisioni e di 22 brigate, per un totale di 11.000 uomini. Partecipò attivamente alla ricostruzione del movimento [[anarco-comunismo|comunista anarchico]] fino alla sua morte, in un incidente alquanto strano, nel novembre [[1945]].


===Marche===
===Marche===
Nelle Marche operarono alcune formazioni anarchiche non autonome, che tuttavia confluirono in diverse Brigate Partigiane ad Ancona, Fermo e Sassoferrato. A Macerata morì [[Alfonso Pettinari]], vittima della [[repressione]] [[Fascismo|fascista]] (aveva subito molti anni di confino) e commissario politico di una brigata Garibaldi.
Nelle Marche operarono alcune formazioni anarchiche non autonome, che tuttavia confluirono in diverse Brigate Partigiane ad Ancona, Fermo e Sassoferrato. A Macerata morì [[Alfonso Pettinari]], vittima della [[repressione]] [[Fascismo|fascista]] (aveva subito molti anni di confino) e commissario politico di una brigata Garibaldi.
===Lazio===
===Lazio===
È da segnalare la presenza di bande partigiane libertarie a Roma, delle quali facevano parte tre militanti libertari che furono uccisi nell'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]]. A Roma gli anarchici operarono in diverse formazioni partigiane, a parte il gruppo autonomo di operai a comando di [[Riziero Fantini]] <ref>Fantini, inizialmente comunista, nel [[1910]] emigrò negli [[USA]], divenne [[Personalità anarchiche|anarchico]] e conobbe [[Sacco e Vanzetti]]; nel [[1921]] fu in [[Italia]] per costituire comitati in favore di [[Sacco e Vanzetti]]. Si veda [https://www.anpi.it/donne-e-uomini/2464/riziero-fantini Biografia ANPI di Riziero Fantini]</ref>.  
È da segnalare la presenza di bande partigiane libertarie a Roma, delle quali facevano parte tre militanti libertari che furono uccisi nell'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]]. A Roma gli anarchici operarono in diverse formazioni partigiane, a parte il gruppo autonomo di operai a comando di [[Riziero Fantini]] <ref>Fantini, inizialmente comunista, nel [[1910]] emigrò negli [[USA]], divenne [[Personalità anarchiche|anarchico]] e conobbe [[Sacco e Vanzetti]]; nel [[1921]] fu in [[Italia]] per costituire comitati in favore di [[Sacco e Vanzetti]]. Si veda [https://www.anpi.it/donne-e-uomini/2464/riziero-fantini Biografia ANPI di Riziero Fantini]</ref>.  


Le formazioni partigiane in cui erano presenti anarchici furono: [[Bandiera Rossa Roma]], in cui militarono [[Raffaele De Luca]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1541/raffaele-de-luca Biografia ANPI di Raffaele De Luca]</ref> ed [[Umberto Scattoni]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/665/umberto-scattoni Biografia ANPI di Umberto Scattoni]</ref>, ma principalmente nelle formazioni di [[Giustizia e Libertà]] comandate da [[Vincenzo Baldazzi]], amico di [[Aldo Eluisi]] <ref>[http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/antifascismo15a1.html Storia del Circolo Giustizia e Libertà di Roma]</ref>, azionista ma molto vicino ideologicamente al movimento anarchico. I due legati da antica e profonda amicizia furono fra i fondatori degli [[Arditi del Popolo]], provenendo entrambi dalle fila degli [[Arditi]], Baldazzi aveva avuto come maestro [[Errico Malatesta]]. Altro partigiano anarchico molto conosciuto fu [[Ettore Dore]] [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|miliziano antifascista in Spagna]] nella [[Francisco_Ascaso|Colonna Ascaso]].
Le formazioni partigiane in cui erano presenti anarchici furono: [[Bandiera Rossa Roma]], in cui militarono [[Raffaele De Luca]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/1541/raffaele-de-luca Biografia ANPI di Raffaele De Luca]</ref> ed [[Umberto Scattoni]] <ref>[https://www.anpi.it/donne-e-uomini/665/umberto-scattoni Biografia ANPI di Umberto Scattoni]</ref>, ma principalmente nelle formazioni di [[Giustizia e Libertà]] comandate da [[Vincenzo Baldazzi]], amico di [[Aldo Eluisi]] <ref>[https://web.archive.org/web/20080719163718/http://www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/antifascismo15a1.html Storia del Circolo Giustizia e Libertà di Roma]</ref>, azionista ma molto vicino ideologicamente al movimento anarchico. I due legati da antica e profonda amicizia furono fra i fondatori degli [[Arditi del Popolo]], provenendo entrambi dalle fila degli [[Arditi]], Baldazzi aveva avuto come maestro [[Errico Malatesta]]. Altro partigiano anarchico molto conosciuto fu [[Ettore Dore]] [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|miliziano antifascista in Spagna]] nella [[Francisco_Ascaso|Colonna Ascaso]].


=== Sud Italia ===
=== Sud Italia ===
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== Cercando di concludere... ==
== Cercando di concludere... ==


I fatti sopra esposti, pur mancando di un necessario approfondimento, danno però la possibilità di comprendere come la nostra partecipazione alla resistenza non fu "irrilevante".
I fatti sopra esposti, pur mancando di un necessario approfondimento, danno però la possibilità di comprendere come la nostra partecipazione alla resistenza non fu "irrilevante".


Una partecipazione però limitata, con un'incidenza nelle lotte proletarie "limitata" rispetto alle possibilità e poco produttiva nei termini di organizzazione e di coscienza.
Una partecipazione però limitata, con un'incidenza nelle lotte proletarie "limitata" rispetto alle possibilità e poco produttiva nei termini di organizzazione e di coscienza.


Questo per numerosi fattori, sia interni che esterni al movimento anarchico. Rispetto ai fattori interni, incise molto la mancanza di un partito che raccogliesse i compagni su posizione di classe e che riuscisse a darsi un minimo di strategia adeguata al momento, e l'operato di "forze" che lavoravano in senso opposto, cercando di trasformare il Movimento Anarchico in un movimento di opinione, isolato dalle lotte proletarie: cioè gli "americani" ([[L'Adunata dei Refrattari]]" e gli individualisti e antiorganizzatori vari).
Questo per numerosi fattori, sia interni che esterni al movimento anarchico. Rispetto ai fattori interni, incise molto la mancanza di un partito che raccogliesse i compagni su posizione di classe e che riuscisse a darsi un minimo di strategia adeguata al momento, e l'operato di "forze" che lavoravano in senso opposto, cercando di trasformare il Movimento Anarchico in un movimento di opinione, isolato dalle lotte proletarie: cioè gli "americani" ([[L'Adunata dei Refrattari]]" e gli [[anarco-individualismo|individualisti]] e [[antiorganizzatori]] vari).


Nonostante questo, in alcune realtà il movimento riuscì a darsi un minimo di organizzazione. A Milano operava la [[Federazione Comunista Libertaria]] milanese (4000 iscritti) che fu promotrice di quel convegno delle [[federazioni comuniste libertarie alta Italia]] che si tenne a Milano nel [[1945]].
Nonostante questo, in alcune realtà il movimento riuscì a darsi un minimo di organizzazione. A Milano operava la [[Federazione Comunista Libertaria]] milanese (4000 iscritti) che fu promotrice di quel convegno delle [[federazioni comuniste libertarie alta Italia]] che si tenne a Milano nel [[1945]].


'''Ecco alcuni punti dall'ordine del giorno''':
'''Ecco alcuni punti dall'ordine del giorno''':
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::3) rapporto con i partiti sul terreno politico, sindacale e militare"
::3) rapporto con i partiti sul terreno politico, sindacale e militare"


Per dare la dimensione di questa maturità politica raggiunta e dell'articolazione tattica e strategica delle mozioni conclusive, ecco alcune conclusioni:
Per dare la dimensione di questa maturità politica raggiunta e dell'articolazione tattica e strategica delle mozioni conclusive, ecco alcune conclusioni:


::'''Organizzazione sindacale''':
::'''Organizzazione sindacale''':


: «Il convegno delle federazioni comuniste libertarie dell'alta Italia, riconosciuta la necessità contingente dell'unità sindacale;riconosciuta pure la necessità della nostra partecipazione al movimento sindacale; invita tutti i compagni d'Italia ad interessarsi attivamente al movimento stesso, partecipando ai consigli di fabbrica, alle commissioni interne, ecc. allo scopo di poter imprimere alle masse operaie le nostre direttive e di divulgare tra le stesse i nostri principi libertari.»
: «Il convegno delle federazioni comuniste libertarie dell'alta Italia, riconosciuta la necessità contingente dell'unità sindacale;riconosciuta pure la necessità della nostra partecipazione al movimento sindacale; invita tutti i compagni d'Italia ad interessarsi attivamente al movimento stesso, partecipando ai consigli di fabbrica, alle commissioni interne ecc. allo scopo di poter imprimere alle masse operaie le nostre direttive e di divulgare tra le stesse i nostri principi libertari.»


::'''Rapporti col [[Comitato di Liberazione Nazionale]]''' ('''CLN''')
::'''Rapporti col [[Comitato di Liberazione Nazionale]]''' ('''CLN''')


: «Il convegno (...) considerando che nel periodo cospirativo la presenza dei comunisti libertari, sia nelle formazioni partigiane di montagna che di città che al CLN, ha impresso all'opera degli stessi un andamento più democratico e rivoluzionario... Incarica il consiglio della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia|FCL Alta Italia]] di entrare in contatto con CLN Alta Italia, affinché sia assicurato il diritto ai nostri compagni di entrare in tutti quei comitati ove il nostro impresso sia ritenuto necessario ed utile ai fini del controllo e della preparazione rivoluzionaria".» <ref>Conclusioni interamente estratte dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>
: «Il convegno (...) considerando che nel periodo cospirativo la presenza dei comunisti libertari, sia nelle formazioni partigiane di montagna che di città che al CLN, ha impresso all'opera degli stessi un andamento più democratico e rivoluzionario... Incarica il consiglio della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia|FCL Alta Italia]] di entrare in contatto con CLN Alta Italia, affinché sia assicurato il diritto ai nostri compagni di entrare in tutti quei comitati ove il nostro impresso sia ritenuto necessario ed utile ai fini del controllo e della preparazione rivoluzionaria".» <ref>Conclusioni interamente estratte dal foglio della sezione della [[Federazione dei Comunisti Anarchici|FdCA]] di Fano/Pesaro</ref>
 
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
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* ''La resistenza sconosciuta'', [[Zero in Condotta]], Milano, 1995
* ''La resistenza sconosciuta'', [[Zero in Condotta]], Milano, 1995
* [[Pietro Bianconi]], ''La resistenza libertaria'', [[TraccEdizioni]], [[Piombino]], 1984
* [[Pietro Bianconi]], ''La resistenza libertaria'', [[TraccEdizioni]], [[Piombino]], 1984
* Paola Feri, ''Il movimento anarchico in Italia (1944-1950), dalla resistenza alla ricostruzione'', [[Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane|FIAP]], [[Roma]], 1978
* Paola Feri, ''Il movimento anarchico in Italia (1944-1950), dalla resistenza alla ricostruzione'', [[Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane|FIAP]], Roma, 1978
*Gaetano Manfredonia, ''La Resistenza sconosciuta: gli anarchici e la lotta contro il fascismo'', 1995
*Gaetano Manfredonia, ''La Resistenza sconosciuta: gli anarchici e la lotta contro il fascismo'', 1995
*Roberto Gremmo, ''L'ultima Resistenza: le ribellioni partigiane in Piemonte''
*Roberto Gremmo, ''L'ultima Resistenza: le ribellioni partigiane in Piemonte''
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*I. Rossi, ''La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950'', [[RL]], Pistoia, 1981
*I. Rossi, ''La ripresa del movimento anarchico italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950'', [[RL]], Pistoia, 1981
*Pietro Bianconi, ''Gli anarchici nella lotta contro il fascismo'', Ediz. Archivio Famiglia [[Camillo Berneri]], Pistoia, 1988
*Pietro Bianconi, ''Gli anarchici nella lotta contro il fascismo'', Ediz. Archivio Famiglia [[Camillo Berneri]], Pistoia, 1988
*[[Gino Cerrito|G. Cerrito]], con Adriana Dadà e Maria Pacini, ''Gli anarchici nella resistenza apuana'', Fazzi Editore, Lucca, 1984
*[[Gino Cerrito|G. Cerrito]], con Adriana Dadà e Maria Pacini, ''Gli anarchici nella resistenza apuana'', Fazzi Editore, Lucca, 1984
*M. Rossi, ''Avanti siam ribelli..." Appunti per una storia del movimento anarchico nella Resistenza'', [[Biblioteca Franco Serantini|BFS]], Pisa, 1985
*M. Rossi, ''Avanti siam ribelli..." Appunti per una storia del movimento anarchico nella Resistenza'', [[Biblioteca Franco Serantini|BFS]], Pisa, 1985
*M. Lampronti, [[L'Altra Resistenza. L'Altra Opposizione (comunisti dissidenti dal 1943 al 1951)]], [[Antonio Lalli]], Firenze, 1984
*M. Lampronti, [[L'Altra Resistenza. L'Altra Opposizione (comunisti dissidenti dal 1943 al 1951)]], [[Antonio Lalli]], Firenze, 1984
*C. Venza, ''Umberto Tommasini. L'anarchico triestino'', ediz. Antistato, Milano, 1984
*C. Venza, ''Umberto Tommasini. L'anarchico triestino'', edizioni Antistato, Milano, 1984
*L. Cavalli, C. Strada, ''Nel nome di Matteotti. Materiali per una storia delle [[Brigate Matteotti]] in Lombardia, 1943-1945'', [[FrancoAngeli]], [[Milano]], 1982
*L. Cavalli, C. Strada, ''Nel nome di Matteotti. Materiali per una storia delle [[Brigate Matteotti]] in Lombardia, 1943-1945'', [[FrancoAngeli]], [[Milano]], 1982
*G. Manfredonia, ''Les Anarchistes italiens en France dans la lutte antifasciste'', in "Collection de l'Ecole francaise de Rome", Roma, n. 94/1986
*G. Manfredonia, ''Les Anarchistes italiens en France dans la lutte antifasciste'', in "Collection de l'Ecole francaise de Rome", Roma, n. 94/1986
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*L. Bettini, Bibliografia dell'anarchismo, vol. 1, tomi I e II, C. P. editrice, Firenze, 1972-1976
*L. Bettini, Bibliografia dell'anarchismo, vol. 1, tomi I e II, C. P. editrice, Firenze, 1972-1976
*[[Giorgio Sacchetti]], '' Resistenza e guerra sociale. Il movimento anarchico e la lotta di liberazione 1943-1945'', in «Rivista Storica dell'Anarchismo», Pisa, a. II, n. 1/1995
*[[Giorgio Sacchetti]], '' Resistenza e guerra sociale. Il movimento anarchico e la lotta di liberazione 1943-1945'', in «Rivista Storica dell'Anarchismo», Pisa, a. II, n. 1/1995
*[[Giorgio Sacchetti]], ''Gli anarchici contro il fascismo'', '[[Sempre Avanti]]', Livorno, 1995 in "Almanacco Socialista", Milano, ed. Avanti! 1962, "[[A/Rivista Anarchica]]", Milano, n. 4/1973 [http://xoomer.virgilio.it/anarchivio/archivio%20testi/020/20_03.htm ''Gli anarchici contro il fascismo'']
*[[Giorgio Sacchetti]], ''Gli anarchici contro il fascismo'', '[[Sempre Avanti]]', Livorno, 1995 in "Almanacco Socialista", Milano, ed. Avanti! 1962, "[[A - Rivista Anarchica]]", Milano, n. 4/1973 [https://archive.is/QuXC ''Gli anarchici contro il fascismo'']
*[[Gaetano Perillo]], Gibelli Camillo ''Storia della Camera del lavoro di Genova: Dalle origini alla seconda guerra mondiale'', 1980
*[[Gaetano Perillo]], Gibelli Camillo ''Storia della Camera del lavoro di Genova: Dalle origini alla Seconda guerra mondiale'', 1980
* [[Cesare Bermani]] ''[[anarchici]] e [[socialismo|socialisti]] a Milano'' nº2 del dicembre 2009 di ''L'impegno'' Rivista di Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle provincie di Biella e Vercelli ''[[Cino Moscatelli]]''
* [[Cesare Bermani]] ''[[anarchici]] e [[socialismo|socialisti]] a Milano'' nº2 del dicembre 2009 di ''L'impegno'' Rivista di Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle provincie di Biella e Vercelli ''[[Cino Moscatelli]]''


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
===Articoli===
===Articoli===
*[http://isole.ecn.org/uenne/archivio/archivio2005/un14/art3698.html Gli anarchici contro il fascismo: 1943 - 45Achtung Banditen!], articolo tratto da «[[Umanità Nova]]»
*[http://isole.ecn.org/uenne/archivio/archivio2005/un14/art3698.html Gli anarchici contro il fascismo: 1943 - 45Achtung Banditen!], articolo tratto da «[[Umanità Nova]]»
*[http://www.socialismolibertario.it/Gli_anarchici_e_la_resistenza_al_fascismo.zip Gli anarchici e la resistenza al fascismo]
*[http://www.socialismolibertario.it/Gli_anarchici_e_la_resistenza_al_fascismo.zip Gli anarchici e la resistenza al fascismo]
*[http://stragedistato.wordpress.com/2011/10/22/a-rivista-anarchica-n20-aprile-1973-gli-anarchici-contro-il-fascismo-di-a-a-v-v/ Gli anarchici contro il fascismo di A.A.V.V. (20 aprile 1973)], articolo tratto da [[A-Rivista Anarchica]]
*[http://stragedistato.wordpress.com/2011/10/22/a-rivista-anarchica-n20-aprile-1973-gli-anarchici-contro-il-fascismo-di-a-a-v-v/ Gli anarchici contro il fascismo di A.A.V.V. (20 aprile 1973)], articolo tratto da [[A-Rivista Anarchica]]
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=== Video ===
=== Video ===
*[http://www.ngvision.org/mediabase/453 Gli anarchici nella resistenza (NGV video)] oppure  
*[http://www.ngvision.org/mediabase/453 Gli anarchici nella resistenza (NGV video)] oppure  
*[http://it.youtube.com/watch?v=qC84YxPyP1M Gli anarchici nella resistenza, I parte], [http://it.youtube.com/watch?v=ixyziIU7PPI&feature=related II parte], [http://it.youtube.com/watch?v=UBNLkFp0P0Y&feature=related III parte], [http://it.youtube.com/watch?v=tVB2FHA7uQw&feature=related IV parte], [http://it.youtube.com/watch?v=YXY2H8la4V4&feature=related V parte]
*Gli anarchici nella resistenza: [https://www.youtube.com/watch?v=jJPTC-lWP30 I parte], [https://www.youtube.com/watch?v=saLbASk0ot8 II parte], [https://www.youtube.com/watch?v=mm5mszTVC98 III parte]
 


[[Categoria:Storia|Gli anarchici nella resistenza]]
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