Gaetano Bresci: differenze tra le versioni

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Immediatamente dopo l'arresto dichiarò:
Immediatamente dopo l'arresto dichiarò:
:«Ho attentato al Capo dello Stato perché è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d'assedio emanati per decreto reale. E dopo avvenute le altre repressioni del ‘98 ancora più numerose e più barbare, sempre in seguito agli stati d'assedio emanati con decreto reale». <ref>''[https://web.archive.org/web/20120526144823/http://www.novadelphi.it/media/djcatalog/Estratto%20Bresci.pdf Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di re]'' di Massimo Ortalli</ref>
:«Ho attentato al Capo dello Stato perché è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d'assedio emanati per decreto reale. E dopo avvenute le altre repressioni del '98 ancora più numerose e più barbare, sempre in seguito agli stati d'assedio emanati con decreto reale». <ref>''[https://web.archive.org/web/20120526144823/http://www.novadelphi.it/media/djcatalog/Estratto%20Bresci.pdf Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di re]'' di Massimo Ortalli</ref>


==== Il processo, la condanna e la morte ====
==== Il processo, la condanna e la morte ====
Il processo contro Bresci fu istruito in brevissimo tempo. Il [[29 agosto]] [[1900]], cioè un mese esatto dopo il delitto, Bresci comparve nella corte d'Assise di Piazza Beccaria a Milano. La sentenza era scontata in partenza. Gaetano Bresci aveva chiesto come difensore il deputato [[socialista]] [[Filippo Turati]], ma questi aveva declinato l'incarico e fu sostituito dall'avvocato anarchico [[Francesco Saverio Merlino]].  
Il processo contro Bresci fu istruito in brevissimo tempo. Il [[29 agosto]] [[1900]], cioè un mese esatto dopo il delitto, Bresci comparve nella corte d'Assise di Piazza Beccaria a Milano. La sentenza era scontata in partenza. Gaetano Bresci aveva chiesto come difensore il deputato [[socialista]] [[Filippo Turati]], ma questi aveva declinato l'incarico e fu sostituito dall'avvocato anarchico [[Francesco Saverio Merlino]].  


L'imputato mantenne un contegno conforme al personaggio che rappresentava. Freddo e distaccato, quasi sereno, ascoltò la lettura del capo d'accusa (per la verità retorico fino all'inverosimile) senza mostrare pentimento né spavalderia.
L'imputato mantenne un contegno conforme al personaggio che rappresentava. Freddo e distaccato, quasi sereno, ascoltò la lettura del capo d'accusa (per la verità retorico fino all'inverosimile) senza mostrare pentimento né spavalderia.


'''Ecco il testo del suo interrogatorio in aula''':
'''Ecco il testo del suo interrogatorio in aula''':
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Bresci: «Il fatto l'ho compiuto da me, senza complici. Il pensiero mi venne vedendo tante miserie e tanti perseguitati. Bisogna andare all'estero per vedere come sono considerati gli italiani! Ci hanno soprannominati “maiali“... » <br />
Bresci: «Il fatto l'ho compiuto da me, senza complici. Il pensiero mi venne vedendo tante miserie e tanti perseguitati. Bisogna andare all'estero per vedere come sono considerati gli italiani! Ci hanno soprannominati “maiali“... » <br />
Presidente: «Non divaghi... »<br />
Presidente: «Non divaghi... »<br />
Bresci: «Se non mi fa parlare mi siedo.»<br />
Bresci: «Se non mi fa parlare, mi siedo.»<br />
Presidente: «Resti nel tema.»<br />
Presidente: «Resti nel tema.»<br />
Bresci: «Ebbene, dirò che la condanna mi lascia indifferente, che non mi interessa punto e che sono certo di non essermi sbagliato a fare ciò che ho fatto. Non intendo neppure presentare ricorso. Io mi appello soltanto alla prossima rivoluzione proletaria.»<br />
Bresci: «Ebbene, dirò che la condanna mi lascia indifferente, che non mi interessa punto e che sono certo di non essermi sbagliato a fare ciò che ho fatto. Non intendo neppure presentare ricorso. Io mi appello soltanto alla prossima rivoluzione proletaria.»<br />
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