Gaetano Bresci: differenze tra le versioni

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[[File:Bresci.jpg|left|thumb|Gaetano Bresci]]
[[File:Bresci.jpg|thumb|Gaetano Bresci]]
[[File:Bresci4.jpg|thumb|220px|Gaetano Bresci visto da Santin e Riccomini]]
'''Gaetano Bresci''' (Prato, [[10 novembre]] [[1869]] - Isola di Santo Stefano, [[22 maggio]] [[1901]]), è stato un anarchico italiano, condannato all'ergastolo per aver messo in atto un'[[azione diretta]] (definito dallo stesso Bresci «'''UN FATTO'''») contro il Re Umberto I, colpito a morte da alcune pistolettate la sera di domenica [[29 luglio]] [[1900]] a Monza.
'''Gaetano Bresci''' (Prato, [[10 novembre]] [[1869]] - Isola di Santo Stefano, [[22 maggio]] [[1901]]), è stato un anarchico italiano, condannato all'ergastolo per aver messo in atto un'[[azione diretta]] (definito dallo stesso Bresci «'''UN FATTO'''») contro il Re Umberto I, colpito a morte da alcune pistolettate la sera di domenica [[29 luglio]] [[1900]] a Monza.


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[[File:B2x.jpg|left|thumb|200px|Dai fumetti di Santin e Riccomini: Bresci uccide Umberto I (clicca sull'immagine per ingrandirla)]]
[[File:B2x.jpg|left|thumb|200px|Dai fumetti di Santin e Riccomini: Bresci uccide Umberto I (clicca sull'immagine per ingrandirla)]]
Gaetano Bresci uccise a Monza, la sera di domenica [[29 luglio]] [[1900]], sparandogli contro tre colpi di pistola (o quattro, le fonti storiche non concordano) re Umberto I di Savoia. Il sovrano stava rientrando in carrozza nella sua residenza monzese dopo una premiazione in una società sportiva. L'omicidio - immortalato in una celebre tavola del pittore Achille Beltrame per la «Domenica del Corriere» - avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca. Bresci si lasciò catturare senza opporre resistenza.  
Gaetano Bresci uccise a Monza, la sera di domenica [[29 luglio]] [[1900]], sparandogli contro tre colpi di pistola (o quattro, le fonti storiche non concordano) re Umberto I di Savoia. Il sovrano stava rientrando in carrozza nella sua residenza monzese dopo una premiazione in una società sportiva. L'omicidio - immortalato in una celebre tavola del pittore Achille Beltrame per la «Domenica del Corriere» - avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca. Bresci si lasciò catturare senza opporre resistenza.  
Immediatamente dopo l'arresto dichiarò:
:«Ho attentato al Capo dello Stato perché è responsabile di tutte le vittime pallide e sanguinanti del sistema che lui rappresenta e fa difendere. Concepii tale disegnamento dopo le sanguinose repressioni avvenute in Sicilia in seguito agli stati d'assedio emanati per decreto reale. E dopo avvenute le altre repressioni del '98 ancora più numerose e più barbare, sempre in seguito agli stati d'assedio emanati con decreto reale». <ref>''[https://web.archive.org/web/20120526144823/http://www.novadelphi.it/media/djcatalog/Estratto%20Bresci.pdf Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di re]'' di Massimo Ortalli</ref>


==== Il processo, la condanna e la morte ====
==== Il processo, la condanna e la morte ====
Il processo contro Bresci fu istruito in brevissimo tempo. Il [[29 agosto]] [[1900]], cioè un mese esatto dopo il delitto, Bresci comparve nella corte d'Assise di Piazza Beccaria a Milano. La sentenza era scontata in partenza. Gaetano Bresci aveva chiesto come difensore il deputato [[socialista]] [[Filippo Turati]], ma questi aveva declinato l'incarico e fu sostituito dall'avvocato anarchico [[Francesco Saverio Merlino]].  
Il processo contro Bresci fu istruito in brevissimo tempo. Il [[29 agosto]] [[1900]], cioè un mese esatto dopo il delitto, Bresci comparve nella corte d'Assise di Piazza Beccaria a Milano. La sentenza era scontata in partenza. Gaetano Bresci aveva chiesto come difensore il deputato [[socialista]] [[Filippo Turati]], ma questi aveva declinato l'incarico e fu sostituito dall'avvocato anarchico [[Francesco Saverio Merlino]].  


L'imputato mantenne un contegno conforme al personaggio che rappresentava. Freddo e distaccato, quasi sereno, ascoltò la lettura del capo d'accusa (per la verità retorico fino all'inverosimile) senza mostrare né pentimento né spavalderia.


L'imputato mantenne un contegno conforme al personaggio che rappresentava. Freddo e distaccato, quasi sereno, ascoltò la lettura del capo d'accusa (per la verità retorico fino all'inverosimile) senza mostrare nè pentimento né spavalderia.
'''Ecco il testo del suo interrogatorio in aula''':
 
'''Ecco il testo del suo interrogatorio in aula''' :


Presidente: «L'imputato ha qualcosa da aggiungere alla sua deposizione testé letta?»<br />
Presidente: «L'imputato ha qualcosa da aggiungere alla sua deposizione testé letta?»<br />
Bresci: «Il fatto l'ho compiuto da me, senza complici. Il pensiero mi venne vedendo tante miserie e tanti perseguitati. Bisogna andare all'estero per vedere come sono considerati gli italiani! Ci hanno soprannominati “maiali“... » <br />
Bresci: «Il fatto l'ho compiuto da me, senza complici. Il pensiero mi venne vedendo tante miserie e tanti perseguitati. Bisogna andare all'estero per vedere come sono considerati gli italiani! Ci hanno soprannominati “maiali“... » <br />
Presidente: «Non divaghi...»<br />
Presidente: «Non divaghi... »<br />
Bresci: «Se non mi fa parlare mi siedo.»<br />
Bresci: «Se non mi fa parlare, mi siedo.»<br />
Presidente: «Resti nel tema.»<br />
Presidente: «Resti nel tema.»<br />
Bresci: «Ebbene, dirò che la condanna mi lascia indifferente, che non mi interessa punto e che sono certo di non essermi sbagliato a fare ciò che ho fatto. Non intendo neppure presentare ricorso. Io mi appello soltanto alla prossima rivoluzione proletaria.»<br />
Bresci: «Ebbene, dirò che la condanna mi lascia indifferente, che non mi interessa punto e che sono certo di non essermi sbagliato a fare ciò che ho fatto. Non intendo neppure presentare ricorso. Io mi appello soltanto alla prossima rivoluzione proletaria.»<br />
Presidente: «Ammettete di avere ucciso il re?»<br />
Presidente: «Ammettete di avere ucciso il re?»<br />
[[Image:B1x.jpg|left|thumb|200px|La vita di Gaetano Bresci nei fumetti di Santin e Riccomini (clicca sull'immagine per ingrandirla)]]
[[Image:B1x.jpg|left|thumb|200px|La vita di Gaetano Bresci nei fumetti di Santin e Riccomini (clicca sull'immagine per ingrandirla)]]
[[File:Bresci_fumetto.jpg|thumb|200px|Copertina del libro di Santin e Riccomini dedicato a Gaetano Bresci]]
Bresci: «Non ammazzai Umberto; ammazzai il Re, ammazzai un principio! E non dite delitto ma fatto!»<br />
Bresci: «Non ammazzai Umberto; ammazzai il Re, ammazzai un principio! E non dite delitto ma fatto!»<br />
Presidente: «Perché lo avete fatto?»<br />
Presidente: «Perché lo avete fatto?»<br />
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==Contesto storico in cui maturò l'uccisione di Umberto I di Savoia==
==Contesto storico in cui maturò l'uccisione di Umberto I di Savoia==
Nel [[1898]], a circa 30 anni dall'annessione della Lombardia al Regno d'Italia, la situazione economica era gravissima. Si ricorda che in questi 30 anni emigrarono circa '''519.000''' lombardi <ref>'''Fonte''': Centro Studi sull'emigrazione, di Roma</ref>.
Nel [[1898]], a circa 30 anni dall'annessione della Lombardia al Regno d'Italia, la situazione economica era gravissima. Si ricorda che in questi 30 anni emigrarono circa '''519.000''' lombardi <ref>'''Fonte''': Centro Studi sull'emigrazione, di Roma</ref>.


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Gaetano Bresci, secondo la [[filosofia]] di un certo [[anarchismo]] militante, intese vendicare l'eccidio e rendere giustizia, perciò uccise il Re Umberto I di Savoia in quanto responsabile in capo di questi tragici avvenimenti.
Gaetano Bresci, secondo la [[filosofia]] di un certo [[anarchismo]] militante, intese vendicare l'eccidio e rendere giustizia, perciò uccise il Re Umberto I di Savoia in quanto responsabile in capo di questi tragici avvenimenti.


==Reazioni==
[[Image:Bresci_monumento2.jpg|left|thumb|Carrara, colonna commemorativa dell'anarchico Bresci]]
[[Image:Bresci_monumento2.jpg|left|thumb|Carrara, colonna commemorativa dell'anarchico Bresci]]
==Reazioni==
Tutti gli amici più stretti e i parenti di Bresci vennero arrestati nel tentativo di dimostrare che Bresci non aveva agito individualmente ma aveva presto parte a un vastissimo complotto anarchico internazionale. Anche la [[polizia]] di Paterson fu mobilitata per dimostrare l'esistenza di tale complotto, ma non trovò assolutamente nessuna prova.
Tutti gli amici più stretti e i parenti di Bresci vennero arrestati nel tentativo di dimostrare che Bresci non aveva agito individualmente ma aveva presto parte a un vastissimo complotto anarchico internazionale. Anche la [[polizia]] di Paterson fu mobilitata per dimostrare l'esistenza di tale complotto, ma non trovò assolutamente nessuna prova.
«L'Avanti», divenuto capro espiatorio nonostante non fosse affatto vicino agli anarchici, subì un'aggressione da parte dei conservatori, in seguito alla quale vennerro arrestati alcuni lavoratori del giornale e nessun aggressore.
«L'Avanti», divenuto capro espiatorio nonostante non fosse affatto vicino agli anarchici, subì un'aggressione da parte dei conservatori, in seguito alla quale vennerro arrestati alcuni lavoratori del giornale e nessun aggressore.
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===Gli intellettuali di fronte al regicidio===
===Gli intellettuali di fronte al regicidio===
Molti intellettuali si mostrarono addolorati per la morte del re. La regina ricevette le “sentite condoglianze” di personalità quali Carducci, De Amicis, Bissolati, Don Albertario, Pascoli (scrisse un ''Inno al re'') e [[Gabriele D'Annunzio]] (anch'egli scrisse un ode al re).
Molti intellettuali si mostrarono addolorati per la morte del re. La regina ricevette le “sentite condoglianze” di personalità quali Carducci, De Amicis, Bissolati, Don Albertario, Pascoli (scrisse un ''Inno al re'') e [[Gabriele D'Annunzio]] (anch'egli scrisse un ode al re).


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