Ezio Taddei: differenze tra le versioni

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===Il carcere, il confino e l'antifascismo militante===
===Il carcere, il confino e l'antifascismo militante===
Durante il periodo di detenzione Ezio Taddei conosce un certo Braschi, anarchico pisano collaboratore de «L'Avennire anarchico», e [[Ferruccio Scarselli]], anarchico di Certaldo che doveva scontare 27 anni di [[carcere]] per “tradimento” e diserzione. È soprattutto grazie a quest'ultimo che si forma culturalmente (studia latino, grammatica, [[filosofia]]ecc.), politicamente e ideologicamente: «Quando uscii dalle sue mani e tornai ad esser libero, avevo acquistato una discreta conoscenza dei problemi politici e sociali del mio tempo e mi ero formato un carattere che mi portò lontano». <ref name="scarselli">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 593</ref>
Durante il periodo di detenzione Ezio Taddei conosce un certo Braschi, anarchico pisano collaboratore de «L'Avennire anarchico», e [[Ferruccio Scarselli]], anarchico di Certaldo che doveva scontare 27 anni di [[carcere]] per “tradimento” e diserzione. È soprattutto grazie a quest'ultimo che si forma culturalmente (studia latino, grammatica, [[filosofia]] ecc.), politicamente e ideologicamente: «Quando uscii dalle sue mani e tornai ad esser libero, avevo acquistato una discreta conoscenza dei problemi politici e sociali del mio tempo e mi ero formato un carattere che mi portò lontano». <ref>F. Bucci, G. Piermaria, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14704 ''Ezio Taddei''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, p. 593</ref>


Il [[25 marzo]] [[1919]] il Tribunale di Napoli lo condanna a 2 anni per furto ma viene amnistiato nel settembre seguente. Liberato è per un po'ospite a Certaldo presso la famiglia Scarselli, poi giunge a Genova nel [[1921]] e si lega ad un gruppo anarchico accusato di un attentato dimostrativo contro l'ingiusta detenzione di [[Malatesta]] e [[Armando Borghi]]. Da questo momento Taddei è vittima di un'incredibile e persecutoria sequenza di arresti e condanne soprattutto per motivi politici: il [[24 marzo]] è arrestato per associazione a delinquere e terrorismo insieme a [[Gino Piastra]], [[Melchiorre Vanni]], [[Angelo Porcu]], [[Ettore Brusaioli|Ettore]] e [[Angelo Brusaioli]], [[Carlo Settimio Camisotti]], [[Ferruccio Cucini]] e altre 23 persone, per questo il [[16 febbraio]] [[1922]] gli infliggono una condanna pari a 8 anni di reclusione e uno di vigilanza speciale, mentre quasi tutti i suoi compagni sono assolti. Nel frattempo il Tribunale di Lucca l'aveva condannato il [[14 novembre]] [[1921]] a tre anni di [[carcere]] e ad uno di vigilanza per reati comuni. Il [[10 aprile]] [[1923]] il Tribunale di Genova lo condanna a 5 mesi per incitamento all'odio di classe e alla disobbedienza alle leggi, mentre la Corte di Firenze il [[28 settembre]] lo condanna invece a 5 anni e sei mesi.  
Il [[25 marzo]] [[1919]] il Tribunale di Napoli lo condanna a 2 anni per furto ma viene amnistiato nel settembre seguente. Liberato è per un po'ospite a Certaldo presso la famiglia Scarselli, poi giunge a Genova nel [[1921]] e si lega ad un gruppo anarchico accusato di un attentato dimostrativo contro l'ingiusta detenzione di [[Malatesta]] e [[Armando Borghi]]. Da questo momento Taddei è vittima di un'incredibile e persecutoria sequenza di arresti e condanne soprattutto per motivi politici: il [[24 marzo]] è arrestato per associazione a delinquere e terrorismo insieme a [[Gino Piastra]], [[Melchiorre Vanni]], [[Angelo Porcu]], [[Ettore Brusaioli|Ettore]] e [[Angelo Brusaioli]], [[Carlo Settimio Camisotti]], [[Ferruccio Cucini]] e altre 23 persone, per questo il [[16 febbraio]] [[1922]] gli infliggono una condanna pari a 8 anni di reclusione e uno di vigilanza speciale, mentre quasi tutti i suoi compagni sono assolti. Nel frattempo il Tribunale di Lucca l'aveva condannato il [[14 novembre]] [[1921]] a tre anni di [[carcere]] e ad uno di vigilanza per reati comuni. Il [[10 aprile]] [[1923]] il Tribunale di Genova lo condanna a 5 mesi per incitamento all'odio di classe e alla disobbedienza alle leggi, mentre la Corte di Firenze il [[28 settembre]] lo condanna invece a 5 anni e sei mesi.  
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Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
<ref name="tomo">Dizionario Biografico degli Anarchici italiani, Pag 593, 594</ref>
<ref>F. Bucci, G. Piermaria, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14704 ''Ezio Taddei''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, pp. 593-594</ref>


Nel confino della Basilicata gli era arrivato un pacco dalla [[Spagna]], speditogli da un amico anarchico conosciuto in [[carcere]], avvolto in un giornale che raccontava della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] in atto, dell'[[autogestione]] e della battaglia di Guadalajara e della forza della [[CNT]] che lo aveva indotto a pensare di unirsi agli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli. <ref name="splinder">[https://web.archive.org/web/20050202094747/http://eziotaddei.splinder.com/ da Eziotaddei.splinder.com]</ref>
Nel confino della Basilicata gli era arrivato un pacco dalla [[Spagna]], speditogli da un amico anarchico conosciuto in [[carcere]], avvolto in un giornale che raccontava della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] in atto, dell'[[autogestione]] e della battaglia di Guadalajara e della forza della [[CNT]] che lo aveva indotto a pensare di unirsi agli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli. <ref name="splinder">[https://web.archive.org/web/20050202094747/http://eziotaddei.splinder.com/ da Eziotaddei.splinder.com]</ref>
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Sfuggito ai controlli delle frontiere, raggiunge dopo mille peripezie la [[Svizzera]], grazie all'aiuto dei contrabbandieri della Ligera milanese conosciuti in gioventù, da cui poi si sposta in [[Francia]], a Parigi, dove trova la [[solidarietà]] di altri compagni anarchici, in particolare di [[Adamo Agnoletto]], anarchico padovano combattente nella [[Colonna Ascaso]].
Sfuggito ai controlli delle frontiere, raggiunge dopo mille peripezie la [[Svizzera]], grazie all'aiuto dei contrabbandieri della Ligera milanese conosciuti in gioventù, da cui poi si sposta in [[Francia]], a Parigi, dove trova la [[solidarietà]] di altri compagni anarchici, in particolare di [[Adamo Agnoletto]], anarchico padovano combattente nella [[Colonna Ascaso]].


La sua "proficua frequentazione" delle carceri gli aveva permesso di contrarre legami stabili con anarchici e compagni della sinistra, utilissimi per sopravvivere in clandestinità in diversi luoghi, Parigi per prima, dove il "fuoriuscitismo" era presente in foltissimo gruppo. Oramai l'idea di andare in [[Spagna]] è però tramontata, perché la sconfitta degli antifranchisti è imminente e inevitabile, ma ciò non gli impedisce di proseguire nel suo attivismo anarchico: collabora con «[[L'Adunata dei Refrattari]]», [[stampa anarchica|giornale anarchico]] degli italo-americani di New York, con cui attacca veementemente Mussolini, difende [[Aldo Fiamberri]], anarchico accusato ingiustamente di un attentato all'''Etoile'' di Parigi (maggio [[1937]]), non risparmiando i [[comunismo|comunisti]] e la sinistra moderata. <ref name="dizionario1">Dizionario BIografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 595</ref>
La sua "proficua frequentazione" delle carceri gli aveva permesso di contrarre legami stabili con anarchici e compagni della sinistra, utilissimi per sopravvivere in clandestinità in diversi luoghi, Parigi per prima, dove il "fuoriuscitismo" era presente in foltissimo gruppo. Oramai l'idea di andare in [[Spagna]] è però tramontata, perché la sconfitta degli antifranchisti è imminente e inevitabile, ma ciò non gli impedisce di proseguire nel suo attivismo anarchico: collabora con «[[L'Adunata dei Refrattari]]», [[stampa anarchica|giornale anarchico]] degli italo-americani di New York, con cui attacca veementemente Mussolini, difende [[Aldo Fiamberri]], anarchico accusato ingiustamente di un attentato all'''Etoile'' di Parigi (maggio [[1937]]), non risparmiando i [[comunismo|comunisti]] e la sinistra moderata. <ref name="diz">F. Bucci, G. Piermaria, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14704 ''Ezio Taddei''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, p. 595</ref>


L'esilio non è però facile, poiché questo è un periodo in cui anche in [[Francia]] sono state promulgate leggi speciali sugli stranieri, con conseguenti internamenti presso i campi di concentramento del posto, per arginare gli effetti della ''[[la Retirada|Retirada]]'' dei miliziani [[antifascismo|antifascisti]] dalla [[Spagna]] verso la [[Francia]]: tali regolamenti ''ad hoc'' furono rivolti pure contro i francesi, per cui per chi si trovava nella situazione di Taddei l'unica possibilità di rimanere in [[libertà]] è l'espatrio negli [[USA]]. Ezio Taddei, infatti, pur senza passaporto, sceglie questa strada e si imbarca clandestinamente, e senza bagaglio, sul ''Normandie'' con destinazione  New York.
L'esilio non è però facile, poiché questo è un periodo in cui anche in [[Francia]] sono state promulgate leggi speciali sugli stranieri, con conseguenti internamenti presso i campi di concentramento del posto, per arginare gli effetti della ''[[la Retirada|Retirada]]'' dei miliziani [[antifascismo|antifascisti]] dalla [[Spagna]] verso la [[Francia]]: tali regolamenti ''ad hoc'' furono rivolti pure contro i francesi, per cui per chi si trovava nella situazione di Taddei l'unica possibilità di rimanere in [[libertà]] è l'espatrio negli [[USA]]. Ezio Taddei, infatti, pur senza passaporto, sceglie questa strada e si imbarca clandestinamente, e senza bagaglio, sul ''Normandie'' con destinazione  New York.
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La sua vita cambia quando il suo amico [[Carlo Tresca]] viene ucciso ([[11 gennaio]] [[1943]]), non crede alla versione ufficiale che attribuisce la colpa agli stalinisti e dà vita ad un'inchiesta parallela, che in seguito porterà alla stesura di un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]''</ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermerà senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».
La sua vita cambia quando il suo amico [[Carlo Tresca]] viene ucciso ([[11 gennaio]] [[1943]]), non crede alla versione ufficiale che attribuisce la colpa agli stalinisti e dà vita ad un'inchiesta parallela, che in seguito porterà alla stesura di un libro <ref> [http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 da Recensione del libro di Taddei]''</ref> sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], in cui affermerà senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante Carmine Galante mafioso abbastanza completo]</ref>, latitanti da anni».


Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]] <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm Articolo di Giuseppe D'avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5]</ref>, avrebbero agito su mandato di Vito Genovese <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Genovese Brevi cenni biografici su Vito Genovese]</ref> <ref name="personaggi"> [[Convegno_di_Palermo:_rapporti_tra_istituzioni,_fascismo_e_criminalità #L.27intervento_di_Girolamo_Li_Causi_alla_camera_dei_deputati|Vito Genovese]] e altri mafiosi come lui, li ritroviamo agire impunemente nel primo secondo dopo guerra in Sicilia in stretta collaborazione con angloamericani, fascisti, poliziotti ed ex torturatori al servizio del fascismo nel nord est italiano e nella zona di confine. Mai condannati, agirono in chiave antioproletaria e proprio la [[Mazziny society]], di cui Carlo Tresca era uno degli esponenti più ascoltati, sarebbe stata per loro un buon trampolino di lancio per gli intrecci eversivi antiproletari di cui la Sicilia fu epicentro in quel periodo </ref>, a sua volta ispirato dalle alte sfere [[Fascismo|fasciste]] italiane.  
Galante (successivamente capobastone di [[Joseph Bonanno]] <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Bonanno Bonanno], detto ''Bananas'' per un iniziale errore di trascrizione anagrafica, nelle sue memorie fa notare che lui era contrario all'omicidio di  Carlo Tresca, da lui ritenuto una brava persona, ma non poté impedirlo per "interessi" superiori</ref>) e Garofalo, che nel seguito fece una "onoratissima" carriera di mafioso al ritorno in [[Italia]] nel dopoguerra <ref>Frank Garofalo scrive a Vincenti Martinez di preparare buone accoglienze al sindaco di Palermo, Salvo Lima ''[http://digilander.libero.it/osservatoriobari/f24.htm Articolo di Giuseppe D'avanzo, la Repubblica - Sabato, 28 settembre 1991 - pagina 5]</ref>, avrebbero agito su mandato di Vito Genovese <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Vito_Genovese Brevi cenni biografici su Vito Genovese]</ref> <ref name="personaggi"> [[Convegno_di_Palermo:_rapporti_tra_istituzioni,_fascismo_e_criminalità #L.27intervento_di_Girolamo_Li_Causi_alla_camera_dei_deputati|Vito Genovese]] e altri mafiosi come lui, li ritroviamo agire impunemente nel primo secondo dopoguerra in Sicilia in stretta collaborazione con angloamericani, fascisti, poliziotti ed ex torturatori al servizio del fascismo nel nord est italiano e nella zona di confine. Mai condannati, agirono in chiave antioproletaria e proprio la [[Mazziny society]], di cui Carlo Tresca era uno degli esponenti più ascoltati, sarebbe stata per loro un buon trampolino di lancio per gli intrecci eversivi antiproletari di cui la Sicilia fu epicentro in quel periodo </ref>, a sua volta ispirato dalle alte sfere [[Fascismo|fasciste]] italiane.  


La sua indagine sarà avvalorata dalle successive tesi di Mauro Canali (esperto studioso di fatti storici oscuri), che daranno corpo alle accuse di Ezio Taddei <ref>Vedere: [https://web.archive.org/web/20070927234026/http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm ''Tutta la verità sul caso Tresca'' di Mauro Canali ]</ref> <ref>Opere di Canali:
La sua indagine sarà avvalorata dalle successive tesi di Mauro Canali (esperto studioso di fatti storici oscuri), che daranno corpo alle accuse di Ezio Taddei <ref>Vedere: [https://web.archive.org/web/20070927234026/http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl/numero04/verita.htm ''Tutta la verità sul caso Tresca'' di Mauro Canali ]</ref> <ref>Opere di Canali:
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Inizia in lui un cambiamento ideologico che lo porta ad iscriversi al PCI e a collaborare con «L'Unità» e «Vie nuove», dove pubblica articoli sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], critica la [[democrazia]] americana, difende i coniugi Rosemberg, poi scrive il volumetto ''Vittorio Poccecai (biografia di un evaso dall'inferno di Tito)'', pubblicato dal PCI nella collana "I Titani" con prefazione di [[Vittorio Vidali]].
Inizia in lui un cambiamento ideologico che lo porta ad iscriversi al PCI e a collaborare con «L'Unità» e «Vie nuove», dove pubblica articoli sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]], critica la [[democrazia]] americana, difende i coniugi Rosemberg, poi scrive il volumetto ''Vittorio Poccecai (biografia di un evaso dall'inferno di Tito)'', pubblicato dal PCI nella collana "I Titani" con prefazione di [[Vittorio Vidali]].
L'impegno di Taddei nei confronti del PCI e della Russia di Stalin suscita non poche polemiche negli ambienti anarchici italiani:
L'impegno di Taddei nei confronti del PCI e della Russia di Stalin suscita non poche polemiche negli ambienti anarchici italiani:
:«Ad un certo momento tutto un complesso di gregarismo e di servitù volontaria si è fatto largo in lui, abbattendo le deboli resistenze libertarie, scoprendo, nella medaglia del carattere, dietro la maschera convulsa del rivoltoso, quella pacificata del funzionario di partito [...]Taddei glorifica ostentatamente il PCI come "ente metafisico" e presenta l'abbandono dell'anarchismo quasi come un passaggio dall'infanzia alla giovinezza, come faticoso raggiungimento di una maturità. È la forma peggiore della fobia antianarchica, una fobia avvelenata.» ([[Pier Carlo Masini]], «Il Libertario»,  1951) <ref name="dizionario2">Dizionario Biografico degli Anarchici, Tomo II, pag. 595</ref>
:«Ad un certo momento tutto un complesso di gregarismo e di servitù volontaria si è fatto largo in lui, abbattendo le deboli resistenze libertarie, scoprendo, nella medaglia del carattere, dietro la maschera convulsa del rivoltoso, quella pacificata del funzionario di partito [...]Taddei glorifica ostentatamente il PCI come "ente metafisico" e presenta l'abbandono dell'anarchismo quasi come un passaggio dall'infanzia alla giovinezza, come faticoso raggiungimento di una maturità. È la forma peggiore della fobia anti-anarchica, una fobia avvelenata.» ([[Pier Carlo Masini]], «Il Libertario»,  1951) <ref name="diz"></ref>


Le crtiche però non gli impediscono di proseguire nella sua "nuova" vita. Insieme a [[Corrado Alvaro]], [[Francesco Jovine]] e [[Guido Piovene]], con cui ha stretto amicizia, scrive un lettera indirizzata al presidente Enrico De Nicola e pubblicata anche su molti giornali e non senza destare scandalo, in cui denuncia il comportamento degli statunitensi nei confronti dei "sovversivi" italiani e anche sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]].
Le crtiche però non gli impediscono di proseguire nella sua "nuova" vita. Insieme a [[Corrado Alvaro]], [[Francesco Jovine]] e [[Guido Piovene]], con cui ha stretto amicizia, scrive un lettera indirizzata al presidente Enrico De Nicola e pubblicata anche su molti giornali e non senza destare scandalo, in cui denuncia il comportamento degli statunitensi nei confronti dei "sovversivi" italiani e anche sul [[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|caso Tresca]].
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*Ezio Taddei, ''Il caso "Tresca"'', editore il Grappolo
*Ezio Taddei, ''Il caso "Tresca"'', editore il Grappolo
*Ezio Taddei, ''Il pino e la rufola'', 2004, Spoon River
*Ezio Taddei, ''Il pino e la rufola'', 2004, Spoon River
*Ezio Taddei, ''Lo Sciopero dell'argentiera'',
*Ezio Taddei, ''Lo Sciopero dell'argentiera''
*Ezio Taddei, ''Rotaia'', 1946, Einaudi
*Ezio Taddei, ''Rotaia'', 1946, Einaudi
*Ezio Taddei, ''Alberi e casolari''. 1943, Edizioni in esilio
*Ezio Taddei, ''Alberi e casolari''. 1943, Edizioni in esilio
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*Ezio Taddei, ''Hanno assassinato i Ronseberg'', 1954
*Ezio Taddei, ''Hanno assassinato i Ronseberg'', 1954
*Ezio Taddei, ''De Gasperi consiglia gli italiani ad emigrare'', Supplemento al n. 47 di "Propaganda"
*Ezio Taddei, ''De Gasperi consiglia gli italiani ad emigrare'', Supplemento al n. 47 di "Propaganda"
*Ezio Taddei, ''Parole collettive'', 1941, [[L'Adunata dei Refrattari]] Collection,
*Ezio Taddei, ''Parole collettive'', 1941, [[L'Adunata dei Refrattari]] Collection
*Ezio Taddei, ''La fabbrica parla, romanzo'', 1950, Milano-Sera
*Ezio Taddei, ''La fabbrica parla, romanzo'', 1950, Milano-Sera
*Ezio Taddei, ''Quinto Vangelo'',Roma, Mengarelli, 1950.
*Ezio Taddei, ''Quinto Vangelo'',Roma, Mengarelli, 1950
*Ezio Taddei, ''L'uomo che cammina. Memorie di un anarchico nelle prigioni fasciste'', Edizioni *Ezio Taddei,  ''L'esule'', New York, 1940
*Ezio Taddei, ''L'uomo che cammina. Memorie di un anarchico nelle prigioni fasciste'', Edizioni *Ezio Taddei,  ''L'esule'', New York, 1940
*Ezio Taddei, ''Le porte dell'inferno'', Roma, Mengarelli, 1945
*Ezio Taddei, ''Le porte dell'inferno'', Roma, Mengarelli, 1945
*Ezio Taddei, ''C'è posta per voi, mister Brown!'', Roma, Edizioni di cultura sociale, 1953.
*Ezio Taddei, ''C'è posta per voi, mister Brown!'', Roma, Edizioni di cultura sociale, 1953
*Ezio Taddei, ''Michele Esposito'', Romanzo a puntate pubblicato sulla rivista Raccontanovelle, 1956.
*Ezio Taddei, ''Michele Esposito'', Romanzo a puntate pubblicato sulla rivista Raccontanovelle, 1956


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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*Jean Jacques Marchand, ''La letteratura dell'emigrazione gli scrittori di lingua italiana nel mondo'', 1991, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli
*Jean Jacques Marchand, ''La letteratura dell'emigrazione gli scrittori di lingua italiana nel mondo'', 1991, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli
*Natalino Sapegno, ''Compendio di storia della letteratura italiana'', 1964, La Nuova Italia
*Natalino Sapegno, ''Compendio di storia della letteratura italiana'', 1964, La Nuova Italia
*Emilio Franzina, ''Dall'Arcadia in America: attività letteraria ed emigrazione transoceanica in Italia (1850-1940)'', 1996, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli,
*Emilio Franzina, ''Dall'Arcadia in America: attività letteraria ed emigrazione transoceanica in Italia (1850-1940)'', 1996, Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli
*Carlo Muscetta, ''La Letteratura italiana: Storia e testi'', 1970, [[Laterza]]
*Carlo Muscetta, ''La Letteratura italiana: Storia e testi'', 1970, Laterza
*Pietro Secchia, ''Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza'', Milano, La pietra
*Pietro Secchia, ''Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza'', Milano, La pietra
*Vito Pandolfi, ''Teatro italiano contemporaneo, 1945-1959'', 1959, Schwarz
*Vito Pandolfi, ''Teatro italiano contemporaneo, 1945-1959'', 1959, Schwarz
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Mafia e Fascismo]]
*[[Mafia e fascismo]]
*[[Carlo Tresca]]
*[[Carlo Tresca]]
*[[L'Adunata dei Refrattari]]
*[[L'Adunata dei Refrattari]]
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