Enrico Zambonini: differenze tra le versioni

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[[File:Zambonini.jpg|thumb|500 px|Zambonini (da sinistra a destra) in Libia (1913/19) Belgio (1928/32) Barcellona (1934) e sul fronte d'Aragona (1936)]]'''Enrico Zambonini''' (Villa Minozzo, Reggio Emilia, [[28 aprile]] [[1893]] – Reggio Emilia, [[30 gennaio]] [[1944]]), detto ''Fain/Lucifero'', è stato un anarchico e un [[antifascismo|antifascista]] italiano. <ref>[https://issuu.com/afroghit/docs/apr08-monografico Articolo in parte estratto dalla monografia su Zambonini]</ref>  
[[File:Zambonini.jpg|thumb|500 px|Zambonini (da sinistra a destra) in Libia (1913/19) Belgio (1928/32) Barcellona (1934) e sul fronte d'Aragona (1936)]]'''Enrico Zambonini''' (Villa Minozzo, Reggio Emilia, [[28 aprile]] [[1893]] – Reggio Emilia, [[30 gennaio]] [[1944]]), detto ''Fain/Lucifero'', è stato un anarchico e un [[antifascismo|antifascista]] italiano. <ref>[https://issuu.com/afroghit/docs/apr08-monografico Articolo in parte estratto dalla monografia su Zambonini]</ref>  
==Biografia ==
==Biografia ==
'''Enrico Zambonini''' nasce il [[28 aprile]] [[1893]] a Secchio di Villa Minozzo (Reggio Emilia) da Ferdinando e Virginia Comastri, fratello di Cristoforo, Pietro, Argentina e Marianna. Il padre, conduttore di muli, è di orientamento radicale, cosa non comunissima all'epoca nel reggiano dove invece il pensiero indotto dalla [[Chiesa]] è dominante. Pur lavorando con il padre, Enrico frequenta la scuola sino alla 3° elementare con buoni risultati.
'''Enrico Zambonini''' nasce il [[28 aprile]] [[1893]] a Secchio di Villa Minozzo (Reggio Emilia) da Ferdinando e Virginia Comastri, fratello di Cristoforo, Pietro, Argentina e Marianna. Il padre, conduttore di muli, è di orientamento radicale, cosa non comunissima all'epoca nel reggiano dove invece il pensiero indotto dalla [[Chiesa]] è dominante. Pur lavorando con il padre, Enrico frequenta la scuola sino alla 3° elementare con buoni risultati.


=== Il socialismo e l'anarchia ===
=== Il socialismo e l'anarchia ===
Nel [[1906]], quando ha solo 13 anni, va a lavorare dallo zio a Genova, il quale però dopo quattro anni decide di emigrare negli [[USA|Stati Uniti]]. Zambonini prosegue a lavorare da solo nel capoluogo ligure e si avvicina agli ambienti socialisti. Chiamato alle armi sette anni più tardi, è assegnato al 2° Reggimento Artiglieria da montagna ed inviato in Libia, dove il suo reparto si distingue per le azioni di [[repressione]] indigena.  
Nel [[1906]], quando ha solo 13 anni, va a lavorare dallo zio a Genova, il quale però dopo quattro anni decide di emigrare negli [[USA|Stati Uniti]]. Zambonini prosegue a lavorare da solo nel capoluogo ligure e si avvicina agli ambienti socialisti. Chiamato alle armi sette anni più tardi, è assegnato al 2° Reggimento Artiglieria da montagna ed inviato in Libia, dove il suo reparto si distingue per le azioni di [[repressione]] indigena.  


Proprio durante il servizio militare conosce le idee anarchiche e quando il [[7 settembre]] [[1919]] rientra in [[Italia]] inizia la militanza anarchica, pur senza interrompere i rapporti con i socialisti. Nel [[1919]] è infatti militante attivo della CdL sindacalista di Sestri Ponente e partecipa all'assemblea costitutiva della sezione [[socialista]] di Villa Minozzo. Durante gli anni del biennio rosso ([[1919]]-[[1920]]), Zamobonini entra in contatto con [[Armando Borghi]] e partecipa alla costituzione di un sindacato minatori aderente all'[[USI]]. Da rivoluzionario qual è guarda con molto interesse a quanto accade in quel periodo in tutta la penisola: a La Spezia, per esempio, il gruppo di [[Dante Carnesecchi]] e [[Renzo Novatore]] dà l'assalto alla polveriera di Vallegrande, inoltre nelle grandi città del nord si susseguono le [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche]]. L'[[Italia]] intera sembra avviarsi sulla strada della [[rivoluzione sociale]].
Proprio durante il servizio militare conosce le idee anarchiche e quando il [[7 settembre]] [[1919]] rientra in [[Italia]] inizia la militanza anarchica, pur senza interrompere i rapporti con i socialisti. Nel [[1919]] è infatti militante attivo della CdL sindacalista di Sestri Ponente e partecipa all'assemblea costitutiva della sezione [[socialista]] di Villa Minozzo. Durante gli anni del biennio rosso ([[1919]]-[[1920]]), Zamobonini entra in contatto con [[Armando Borghi]] e partecipa alla costituzione di un sindacato minatori aderente all'[[USI]]. Da rivoluzionario qual è guarda con molto interesse a quanto accade in quel periodo in tutta la penisola: alla Spezia, per esempio, il gruppo di [[Dante Carnesecchi]] e [[Renzo Novatore]] dà l'assalto alla polveriera di Vallegrande, inoltre nelle grandi città del nord si susseguono le [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazioni delle fabbriche]]. L'[[Italia]] intera sembra avviarsi sulla strada della [[rivoluzione sociale]].


Tutte le volte che rientra nel suo paese natale, Zambonini non manca mai di far propaganda libertaria. Si ricorda una sua partecipazione come attore ad un "Maggio", una forma di [[teatro]] popolare caratteristica dell'epoca. Proprio durante una di queste celebrazioni, nell'estate del [[1922]] a Gazzano (RE), subisce un aggressione fisica da parte di un gruppo di [[fascismo|fascisti]] al grido di: «A morte l'anarchia».
Tutte le volte che rientra nel suo paese natale, Zambonini non manca mai di far propaganda libertaria. Si ricorda una sua partecipazione come attore ad un "Maggio", una forma di [[teatro]] popolare caratteristica dell'epoca. Proprio durante una di queste celebrazioni, nell'estate del [[1922]] a Gazzano (RE), subisce un aggressione fisica da parte di un gruppo di [[fascismo|fascisti]] al grido di: «A morte l'anarchia».
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Nel [[1923]] si trasferisce a Saint Raphael, lavorando come meccanico prima e come direttore di un'azienda edilizia dopo. Nel [[1928]], accusato ingiustamente di aver attentato alla vita di un agente consolare francese, subisce la perquisizione del suo domicilio, dove gli trovano del piombo e materiale propagandistico, tra cui alcuni manifesti che inneggiano al tirannicidio. Processato, viene assolto da ogni accusa a suo carico.
Nel [[1923]] si trasferisce a Saint Raphael, lavorando come meccanico prima e come direttore di un'azienda edilizia dopo. Nel [[1928]], accusato ingiustamente di aver attentato alla vita di un agente consolare francese, subisce la perquisizione del suo domicilio, dove gli trovano del piombo e materiale propagandistico, tra cui alcuni manifesti che inneggiano al tirannicidio. Processato, viene assolto da ogni accusa a suo carico.
===Periodo pre-rivoluzionario e rivoluzionario spagnolo===
===Periodo pre-rivoluzionario e rivoluzionario spagnolo===
Dopo questa vicenda decide di spostarsi in [[Belgio]] ([[1928]]-[[1932]]), a Liegi, dove lavora come muratore e meccanico. Qui continua la sua attività anarchica (è segnalato alle [[autorità]] come anarchico) entrando in contatto con [[Nicholas Lazarevitch]] <ref>[https://web.archive.org/web/20150910200517/https://recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/LazarevitchNicholas.htm Nicholas Lazarevitch (1895-1975)]</ref>, [[Francisco Ascaso]], [[Buenaventura Durruti]], Dal Col, [[Ernesto Bruna]], [[Giuseppe Pasotti]] e [[Luigi D'Agaro]] <ref>[http://xoomer.virgilio.it/anarchivio/archivio%20testi/020/20_03.htm Anarchici contro il fascismo: La Carnia]</ref>, con i quali apprende dei fermenti rivoluzionari spagnoli. Nel [[1933]] si trasferisce clandestinamente a Barcellona con l'intenzione di soffiare sul fuoco della rivolta e «preparare la Rivoluzione Sociale». A tal proposito s'incontra con [[Ernesto Rossi]] ad Espolla e partecipa alla rivolta delle Asturie <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/Guerraspagna22.htm ''Asturie 1934'', di Maurizio Attanasi (da sito ANPI)]</ref>. Nell'autunno del [[1934]], quando si trova in [[Francia]] con la sua compagna, viene arrestato per non aver rispetatto il decreto di espulsione di tempo prima.
Dopo questa vicenda decide di spostarsi in [[Belgio]] ([[1928]]-[[1932]]), a Liegi, dove lavora come muratore e meccanico. Qui continua la sua attività anarchica (è segnalato alle [[autorità]] come anarchico) entrando in contatto con [[Nicholas Lazarevitch]] <ref>[https://web.archive.org/web/20150910200517/https://recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/LazarevitchNicholas.htm Nicholas Lazarevitch (1895-1975)]</ref>, [[Francisco Ascaso]], [[Buenaventura Durruti]], Dal Col, [[Ernesto Bruna]], [[Giuseppe Pasotti]] e [[Luigi D'Agaro]] <ref>[https://archive.is/QuXC Anarchici contro il fascismo: La Carnia]</ref>, con i quali apprende dei fermenti rivoluzionari spagnoli. Nel [[1933]] si trasferisce clandestinamente a Barcellona con l'intenzione di soffiare sul fuoco della rivolta e «preparare la Rivoluzione Sociale». A tal proposito s'incontra con [[Ernesto Rossi]] ad Espolla e partecipa alla rivolta delle Asturie <ref>[http://www.storiaxxisecolo.it/antifascismo/Guerraspagna22.htm ''Asturie 1934'', di Maurizio Attanasi (da sito ANPI)]</ref>. Nell'autunno del [[1934]], quando si trova in [[Francia]] con la sua compagna, viene arrestato per non aver rispetatto il decreto di espulsione di tempo prima.


Al momento dello scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Zambonini si trova a Barcellona: partecipa ai primi eventi ed inizia la militanza nella [[CNT]]-[[FAI]] ed è tra i primissimi aderenti della sezione italiana della [[Colonna Ascaso]], con i quali partecipa alla battaglia di Almudevar e Huesca:
Al momento dello scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Zambonini si trova a Barcellona: partecipa ai primi eventi ed inizia la militanza nella [[CNT-FAI]] ed è tra i primissimi aderenti della sezione italiana della [[Colonna Ascaso]], con i quali partecipa alla battaglia di Almudevar e Huesca:
:«Alla proclamazione della repubblica in Spagna, alcuni di questi esiliati erano venuti nel nostro paese (...). Gli [[anarchici]], nella loro maggioranza, avevano preferito fermarsi in Catalogna, ben accolti nella organizzazione della [[CNT]]. Tra di essi si era distinto [[Fosco Falaschi]], uomo di 50 anni, di una certa levatura intellettuale esule dal 1925 ed espulso dalla [[Francia]], donde era passato in [[Argentina]], ove aveva pubblicato il giornale «Protesta». Costretto ad uscire anche da quella nazione si era stabilito a Barcellona, pubblicando articoli in «S[[olidariedad Obrera]]» e in «[[Tierra y Libertad]]». Intorno a lui s'era riunita una piccola cellula anarchica nella quale figuravano tra gli altri: [[Gino Baloschi]], [[Lorenzo Giusti]], [[Settimo Guerrini]], [[Maria Margherite]], [[Giuseppe Pessel]] ed Enrico Zambonini (detto Lucifero), mogliato con una catalana. Tutti questi avevano preso parte ai combattimenti in Barcellona quando s'era prodotto l'“alzamiento” (sollevamento, insurrezione...), incorporandosi in seguito alle colonne ch'erano partite per l'Aragona.  Quasi contemporaneamente avevano varcato la frontiera altri anarchici italiani con in testa [[Camillo  Berneri]], i quali avevano organizzato in  Barcellona una ''Sezione  Italiana'' i cui componenti s'erano aggregati alle [[Colonna Buenaventura Durruti|Colonne Durruti]], [[Colonna Ascaso|Ascaso]] ed [[Colonna Ortiz|Ortiz]].  Nella loro bandiera figurava la seguente frase: "'''''Nostra patria è il mondo intiero, nostra legge è la libertà.'''''"» <ref>Tratto da “La colonna italiana sul fronte di Huesca”, di Josè Luis Perez (J. L .Alcofar), in Rivista “Historia Y Vida” ([https://issuu.com/afroghit/docs/apr08-monografico Monografia su Enrico Zambonini])</ref>
:«Alla proclamazione della repubblica in Spagna, alcuni di questi esiliati erano venuti nel nostro paese (...). Gli [[anarchici]], nella loro maggioranza, avevano preferito fermarsi in Catalogna, ben accolti nella organizzazione della [[CNT]]. Tra di essi si era distinto [[Fosco Falaschi]], uomo di 50 anni, di una certa levatura intellettuale esule dal 1925 ed espulso dalla [[Francia]], donde era passato in [[Argentina]], ove aveva pubblicato il giornale «Protesta». Costretto ad uscire anche da quella nazione si era stabilito a Barcellona, pubblicando articoli in «S[[olidariedad Obrera]]» e in «[[Tierra y Libertad]]». Intorno a lui s'era riunita una piccola cellula anarchica nella quale figuravano tra gli altri: [[Gino Baloschi]], [[Lorenzo Giusti]], [[Settimo Guerrini]], [[Maria Margherite]], [[Giuseppe Pessel]] ed Enrico Zambonini (detto Lucifero), mogliato con una catalana. Tutti questi avevano preso parte ai combattimenti in Barcellona quando s'era prodotto l'“alzamiento” (sollevamento, insurrezione...), incorporandosi in seguito alle colonne ch'erano partite per l'Aragona.  Quasi contemporaneamente avevano varcato la frontiera altri anarchici italiani con in testa [[Camillo  Berneri]], i quali avevano organizzato in  Barcellona una ''Sezione  Italiana'' i cui componenti s'erano aggregati alle [[Colonna Buenaventura Durruti|Colonne Durruti]], [[Colonna Ascaso|Ascaso]] ed [[Colonna Ortiz|Ortiz]].  Nella loro bandiera figurava la seguente frase: "'''''Nostra patria è il mondo intiero, nostra legge è la libertà.'''''"» <ref>Tratto da “La colonna italiana sul fronte di Huesca”, di Josè Luis Perez (J. L .Alcofar), in Rivista “Historia Y Vida” ([https://issuu.com/afroghit/docs/apr08-monografico Monografia su Enrico Zambonini])</ref>


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== Le motivazioni della condanna a morte ==
== Le motivazioni della condanna a morte ==
Nella sentenza pubblicata sul «Solco fascista» del [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1944]], si legge che i nove sono stati condannati alla pena di morte per concorso in omicidio di quattro [[fascismo|fascisti]] e, adoperando la solita fraseologia tipica della retorica [[fascismo|fascista]], «per aver nel territorio della provincia di Reggio nell'Emilia, con decisi atteggiamenti, con parole, con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato l'atmosfera dell'anarchia e della ribellione e determinato gli autori materiali degli assassini a compiere i delitti allo scopo di sopprimere nelle persone dei Caduti i difensori dell'indipendenza e dell'unità della Patria». Zamboni venne inoltre incolpato «di aver combattuto contro le truppe fasciste, nelle orde rosse in Ispagna».
Nella sentenza pubblicata sul «Solco fascista» del [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1944]], si legge che i nove sono stati condannati alla pena di morte per concorso in omicidio di quattro [[fascismo|fascisti]] e, adoperando la solita fraseologia tipica della retorica [[fascismo|fascista]], «per aver nel territorio della provincia di Reggio nell'Emilia, con decisi atteggiamenti, con parole, con atti idonei ad eccitare gli animi, alimentato l'atmosfera dell'anarchia e della ribellione e determinato gli autori materiali degli assassini a compiere i delitti allo scopo di sopprimere nelle persone dei Caduti i difensori dell'indipendenza e dell'unità della Patria». Zamboni venne inoltre incolpato «di aver combattuto contro le truppe fasciste, nelle orde rosse in Ispagna».
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Enrico Zambonini, in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS 2003  
*C. Silingardi, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14915'' Enrico Zambonini''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 702-704 
*Antonio Zambonelli, ''Vita battaglie e morte di Enrico Zambonini (1893-1944)'', 2°edizione Febbraio 2008
*Antonio Zambonelli, ''Vita battaglie e morte di Enrico Zambonini (1893-1944)'', 2°edizione Febbraio 2008


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Gli anarchici e la resistenza antifascista]]
*[[Gli anarchici e la resistenza antifascista]]
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2010/2/32-34_BIGI.pdf Enrico Zambonini: quell'anarchico fucilato a Reggio dai repubblichini]
*[https://www.anpi.it/media/uploads/patria/2010/2/32-34_BIGI.pdf Enrico Zambonini: quell'anarchico fucilato a Reggio dai repubblichini]
*[http://www.anarkismo.net/article/11457?userlanguage=it&save_prefs=true Il Circolo culturale Enrico Zambonini presenta: ''OMAGGIO'' - un film un libro - parole e canzoni per Enrico Zambonini.]
*[http://www.anarkismo.net/article/11457?userlanguage=it&save_prefs=true Il Circolo culturale Enrico Zambonini presenta: ''OMAGGIO'' - un film un libro - parole e canzoni per Enrico Zambonini.]
*[http://www.fdca.it/antifa/re-250408.htm Enrico Zambonini, anarchico fucilato dai fascisti]
*[http://www.fdca.it/antifa/re-250408.htm Enrico Zambonini, anarchico fucilato dai fascisti]
*[http://www.arivista.org/?nr=316&pag=dossier35.htm Nel campo di Renicci] di [[Alfonso Failla]]
*[http://www.arivista.org/?nr=316&pag=dossier35.htm Nel campo di Renicci] di [[Alfonso Failla]]
[[Categoria:Anarchici|Zambonini, Enrico]]
[[Categoria:Anarchici|Zambonini, Enrico]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Zambonini, Enrico]]
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[[Categoria:Antifascisti|Zambonini, Enrico]]
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[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Zambonini, Enrico]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Zambonini, Enrico]]
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