Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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Il comune di Parma nel periodo era costituito quasi interamente da territorio urbano con una popolazione di 57.000 abitanti (censimento avvenuto attorno al [[1911]]), mentre ne contava circa 10.000 di meno nel [[1901]].
Il comune di Parma nel periodo era costituito quasi interamente da territorio urbano con una popolazione di 57.000 abitanti (censimento avvenuto attorno al [[1911]]), mentre ne contava circa 10.000 di meno nel [[1901]].
Dopo la lunga stasi dell'ottocento, la popolazione aveva subito un notevole incremento avvertendo in generale il periodo di ripresa di stampo giolittiano sommata alla capacità, nello specifico, del sindaco Giovanni Mariotti <ref name="mariotti"> [http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/palatina.htm Biblioteca Palatina]. </ref>.  
Dopo la lunga stasi dell'ottocento, la popolazione aveva subito un notevole incremento avvertendo in generale il periodo di ripresa di stampo giolittiano sommata alla capacità, nello specifico, del sindaco Giovanni Mariotti <ref name="mariotti"> [https://web.archive.org/web/20070927084338/http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/palatina.htm Biblioteca Palatina]. </ref>.  


Alla crescita demografica si era associato uno sviluppo urbano al di fuori dei bastioni del 1500, demoliti per far posto alle nuove costruzioni.
Alla crescita demografica si era associato uno sviluppo urbano al di fuori dei bastioni del 1500, demoliti per far posto alle nuove costruzioni.
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*'''[[Giuseppe Balestrazzi]]''' (Parma, [[1893]] - Roma, [[1983]]); presidente dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Parma, Balestrazzi, sottotenente, venne ricoverato nel [[1917]] nell'Ospedale di Parma per una grave mutilazione al braccio sinistro dovuta ad ferita riportata in guerra e nello stesso anno con Priamo Brunazzi, altro mutilato di guerra ed altri pochi reduci fonda l'Associazione dei Mutilati e Invalidi di guerra a Parma quasi nello stesso periodo in cui nasce l'Associazione Nazionale di Milano. I due reduci si impegnano e sviluppano l'associazione che si mantiene di matrice apolitica, ne consegue che trovano un buon consenso interclassista, facendo ben notare che i reduci parmensi contavano più di 40.000 uomin (altri provincia compresa portano il numero abbondantemente al di sopra di 50.000) ma restando al dato qui riportato si ebbero 1.089 caduti sul campo, 1.718 caduti nel seguito per le ferite, 1.800 caduti per infezioni contratte nel conflitto, 420 internati in campi di detenzione militare degli avversari; ci furono 673 dispersi con oltre diecimila feriti. Parma fu epicentro del [[sindacalismo rivoluzionario]] e, quindi, anche di un non esiguo interventismo di sinistra, ([[Alceste DE Ambris]] ne è eclattante sempio). L'associazione fu subito ben accolta ed in breve tempo contò 2000 iscritti, circa, il foglio che editava si chiamava «la Parola». Nel [[1919]] Brunazzi dovette, avendo perso entrambi i piedi (con conseguenti "disagi"), abbandonare gran parte del suo lavoro e l'impegno fu asssunto quasi del tutto da Balestrazzi per cui nel [[1920]] divenne presidente a tutti gli effetti dell'associazione con Brunazzi nominato presidente onorario. Dopo il secondo conflitto il Balestrazzi diviene promotore dell'Istituto per la rieducazione dei mutilatini di guerra nel [[1947]]. Balestrazzi si trasferisce poi a Roma e si occupa di scritti storici sui suoi trascorsi e sugli avvenimenti collegati.   
*'''[[Giuseppe Balestrazzi]]''' (Parma, [[1893]] - Roma, [[1983]]); presidente dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Parma, Balestrazzi, sottotenente, venne ricoverato nel [[1917]] nell'Ospedale di Parma per una grave mutilazione al braccio sinistro dovuta ad ferita riportata in guerra e nello stesso anno con Priamo Brunazzi, altro mutilato di guerra ed altri pochi reduci fonda l'Associazione dei Mutilati e Invalidi di guerra a Parma quasi nello stesso periodo in cui nasce l'Associazione Nazionale di Milano. I due reduci si impegnano e sviluppano l'associazione che si mantiene di matrice apolitica, ne consegue che trovano un buon consenso interclassista, facendo ben notare che i reduci parmensi contavano più di 40.000 uomin (altri provincia compresa portano il numero abbondantemente al di sopra di 50.000) ma restando al dato qui riportato si ebbero 1.089 caduti sul campo, 1.718 caduti nel seguito per le ferite, 1.800 caduti per infezioni contratte nel conflitto, 420 internati in campi di detenzione militare degli avversari; ci furono 673 dispersi con oltre diecimila feriti. Parma fu epicentro del [[sindacalismo rivoluzionario]] e, quindi, anche di un non esiguo interventismo di sinistra, ([[Alceste DE Ambris]] ne è eclattante sempio). L'associazione fu subito ben accolta ed in breve tempo contò 2000 iscritti, circa, il foglio che editava si chiamava «la Parola». Nel [[1919]] Brunazzi dovette, avendo perso entrambi i piedi (con conseguenti "disagi"), abbandonare gran parte del suo lavoro e l'impegno fu asssunto quasi del tutto da Balestrazzi per cui nel [[1920]] divenne presidente a tutti gli effetti dell'associazione con Brunazzi nominato presidente onorario. Dopo il secondo conflitto il Balestrazzi diviene promotore dell'Istituto per la rieducazione dei mutilatini di guerra nel [[1947]]. Balestrazzi si trasferisce poi a Roma e si occupa di scritti storici sui suoi trascorsi e sugli avvenimenti collegati.   


*'''[[Umberto Balestrazzi]]'''  (Parma, 1885 - 1970) [http://biblioteche2.comune.parma.it/BibParma/bales/ dirigente dell'Unione Sindacale Parmense], sarto, attivo fino da inizio secolo nelle formazioni giovanili dei socialisti. Nel [[1906]] era segretario del circolo di Parma, nel [[1907]], contrapposto alle posizioni ufficiali dei socialisti, passa alla linea sindacalista-rivoluzionaria di [[Alceste De Ambris]], svolge il lavoro politico-sindacale presso la [[Camera del Lavoro]] di borgo delle Grazie e nello stesso anno viene arrestato per i tafferugli che seguono una manifestazione anticlericale. Viene scarcerato in maggio del [[1908]] e partecipa allo sciopero agrario, che subisce la sconfitta anche grazie alla astuta tattica portata avanti dagli agrari. Viene arrestato e condannato per la partecipazione agli incidenti scoppiati dopo una manifestazione [[anticlericalismo|anticlericale]], si trasferisce in [[Francia]], prende contatto con le organizzaione operaie locali e conosce [[Jean Jaur's]], il leader del [[socialismo]] francese. Torna Parma nel [[1914]], è il periodo in cui [[Filippo Corridoni]] fa il noto viaggio in Francia che lo sposta su posizioni interventiste definitivamente, mentre invece Umberto Balestrazzi, all'opposto, entra in conflittto con la direzione sindacalista favorevole all'interventismo: fonda un gruppo di sindacalisti "neutralisti" con Mario Longatti, Casimiro Accini, Lodovico Saccani, Dante Vecchi e Alfredo Veroni. È da questo gruppo che dopo il conflitto può far rinascere l'Unione Sindacale Parmense con un giornale: «Il Proletario». Fu amico sia di [[Giuseppe Di Vittorio]] che di [[Guido Picelli]], e si occupò anche del periodico ''L'Ardito del Popolo''. Nel seguito si avvicinò sempre più al [[Partito Comunista d'Italia]].
*'''[[Umberto Balestrazzi]]'''  (Parma, 1885 - 1970) [https://web.archive.org/web/20140218044529/http://biblioteche2.comune.parma.it/BibParma/bales/ dirigente dell'Unione Sindacale Parmense], sarto, attivo fino da inizio secolo nelle formazioni giovanili dei socialisti. Nel [[1906]] era segretario del circolo di Parma, nel [[1907]], contrapposto alle posizioni ufficiali dei socialisti, passa alla linea sindacalista-rivoluzionaria di [[Alceste De Ambris]], svolge il lavoro politico-sindacale presso la [[Camera del Lavoro]] di borgo delle Grazie e nello stesso anno viene arrestato per i tafferugli che seguono una manifestazione anticlericale. Viene scarcerato in maggio del [[1908]] e partecipa allo sciopero agrario, che subisce la sconfitta anche grazie alla astuta tattica portata avanti dagli agrari. Viene arrestato e condannato per la partecipazione agli incidenti scoppiati dopo una manifestazione [[anticlericalismo|anticlericale]], si trasferisce in [[Francia]], prende contatto con le organizzaione operaie locali e conosce [[Jean Jaur's]], il leader del [[socialismo]] francese. Torna Parma nel [[1914]], è il periodo in cui [[Filippo Corridoni]] fa il noto viaggio in Francia che lo sposta su posizioni interventiste definitivamente, mentre invece Umberto Balestrazzi, all'opposto, entra in conflittto con la direzione sindacalista favorevole all'interventismo: fonda un gruppo di sindacalisti "neutralisti" con Mario Longatti, Casimiro Accini, Lodovico Saccani, Dante Vecchi e Alfredo Veroni. È da questo gruppo che dopo il conflitto può far rinascere l'Unione Sindacale Parmense con un giornale: «Il Proletario». Fu amico sia di [[Giuseppe Di Vittorio]] che di [[Guido Picelli]], e si occupò anche del periodico ''L'Ardito del Popolo''. Nel seguito si avvicinò sempre più al [[Partito Comunista d'Italia]].
*'''[[Alceste De Ambris]]''' esponente del [[sindacalismo rivoluzionario]] e vicino al primo fascismo rivoluzionario poi Ardito del Popolo
*'''[[Alceste De Ambris]]''' esponente del [[sindacalismo rivoluzionario]] e vicino al primo fascismo rivoluzionario poi Ardito del Popolo
*'''[[Amilcare De Ambris]]''', fratello di [[Alceste De Ambris]], sindacalista rivoluzionario, interventista di sinistra, fra i fondatori dei [[Fasci d'Azione Internazionalista]], la cui parte progressista del programma fu veicolata dal Popolo d'Italia di Benito Mussolini come programma di S. Sepolcro, portando all'inizio del [[sansepolcrismo]] ad aderire anche numerosi persone di sinistra che poi passarono all'antifascismo.
*'''[[Amilcare De Ambris]]''', fratello di [[Alceste De Ambris]], sindacalista rivoluzionario, interventista di sinistra, fra i fondatori dei [[Fasci d'Azione Internazionalista]], la cui parte progressista del programma fu veicolata dal Popolo d'Italia di Benito Mussolini come programma di S. Sepolcro, portando all'inizio del [[sansepolcrismo]] ad aderire anche numerosi persone di sinistra che poi passarono all'antifascismo.
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=== Personaggi Istituzionali ===
=== Personaggi Istituzionali ===


*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[https://web.archive.org/web/20070927082522/http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
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* [http://www.deriveapprodi.org/estesa.php?id=117  Romanzo RAI su difesa di Parma]
* [http://www.deriveapprodi.org/estesa.php?id=117  Romanzo RAI su difesa di Parma]
* [http://www.barricateaparma.it/txt/Schede%20periodici.htm Giornali parmensi del periodo]
* [http://www.barricateaparma.it/txt/Schede%20periodici.htm Giornali parmensi del periodo]
* [http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/resistenza.htm Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma]
* [https://web.archive.org/web/20110812103755/http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/resistenza.htm Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Parma]