Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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La popolazione dell'[[Oltretorrente]] e dei rioni Naviglio e Saffi si prepara, come ormai da storica abitudine, all'aggressione innalzando barricate, inoltre i recenti trascorsi militari di molti hanno insegnato qualcosa e si scavano pure trincee. Si vuole difendere ad oltranza sia le sedi delle organizzazioni proletarie di classe che quelle più centriste, ed anche le case, sapendo già le devastazioni che i fascisti hanno compiuto in altri paesi, ad esempio nel Ravennate, guidati proprio da [[Italo Balbo]]. A livello nazionale lo sciopero si esaurisce, di converso a Parma l'idea di resistere si radica sempre di più. Nei quartieri popolari i poteri istituzionali passano al direttorio degli [[Arditi del Popolo]] comandati da [[Guido Picelli]]; anche lui morirà in combattimento in [[Spagna]], come Cieri, contro i [[Fascismo|fascisti]]: Barcellona, dove è sepolto, lo onorerà con funerali di [[Stato]].
La popolazione dell'[[Oltretorrente]] e dei rioni Naviglio e Saffi si prepara, come ormai da storica abitudine, all'aggressione innalzando barricate, inoltre i recenti trascorsi militari di molti hanno insegnato qualcosa e si scavano pure trincee. Si vuole difendere ad oltranza sia le sedi delle organizzazioni proletarie di classe che quelle più centriste, ed anche le case, sapendo già le devastazioni che i fascisti hanno compiuto in altri paesi, ad esempio nel Ravennate, guidati proprio da [[Italo Balbo]]. A livello nazionale lo sciopero si esaurisce, di converso a Parma l'idea di resistere si radica sempre di più. Nei quartieri popolari i poteri istituzionali passano al direttorio degli [[Arditi del Popolo]] comandati da [[Guido Picelli]]; anche lui morirà in combattimento in [[Spagna]], come Cieri, contro i [[Fascismo|fascisti]]: Barcellona, dove è sepolto, lo onorerà con funerali di [[Stato]].


Tutta la popolazione partecipa attivamente agli scontri, comprese le donne che danno un apporto fondamentale oltre che come combattenti sul campo per l'organizzazione delle retrovie, organizzazione "lodata" da Balbo: vengono superate divisioni politiche anche profonde e radicate e che in certe situazioni precedenti portarono anche allo scontro fisico: [[Arditi del Popolo]], sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici come ([[Antonio Cieri]], [[comunismo|comunisti]], popolari, repubblicani e [[socialismo|socialisti]] delle varie tendenze, combattono fianco a fianco contro gli [[Fascismo|squadristi]].
Tutta la popolazione partecipa attivamente agli scontri, comprese le donne che danno un apporto fondamentale oltre che come combattenti sul campo per l'organizzazione delle retrovie, organizzazione "lodata" da Balbo: vengono superate divisioni politiche anche profonde e radicate e che in certe situazioni precedenti portarono anche allo scontro fisico: [[Arditi del Popolo]], sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici come ([[Antonio Cieri]], [[comunismo|comunisti]], popolari, repubblicani e [[socialismo|socialisti]] delle varie tendenze, combattono fianco a fianco contro gli [[Fascismo|squadristi]].


Gli squadristi tentano di superare le barricate, devastano, nelle zone centrali della città, meno difendibili e difese,il circolo dei ferrovieri, uffici di numerosi professionisti democratici, le sedi del giornale «Il Piccolo», dell'Unione del Lavoro e del Partito Popolare. A questo punto iniziano le trattative, vista la situazione, per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura e Lodomez fa il discorso a Balbo di cui poco sopra: "non può garantire l'incolumità dei fascisti". La notte tra il [[5 agosto|5]] e il [[6 agosto]] le squadre fasciste smobilitano e lasciano velocemente la città: Parma proletaria ha resistito ed ha salvato, in gran parte, l'intera città dalle devastazioni. Due [[Arditi del Popolo]] "salutano" Balbo, che abbandona Parma in automobile, scaricandogli addosso i loro revolvers. Molti anni dopo Balbo torna a Parma, con il [[fascismo]] ormai ben stabilizzato, e lo attende un grosso cartello con la scritta in [[dialetto parmigiano]]: «Balbo, hai attraversato l'oceano ma non il Torrente Parma.»
Gli squadristi tentano di superare le barricate, devastano, nelle zone centrali della città, meno difendibili e difese,il circolo dei ferrovieri, uffici di numerosi professionisti democratici, le sedi del giornale «Il Piccolo», dell'Unione del Lavoro e del Partito Popolare. A questo punto iniziano le trattative, vista la situazione, per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura e Lodomez fa il discorso a Balbo di cui poco sopra: "non può garantire l'incolumità dei fascisti". La notte tra il [[5 agosto|5]] e il [[6 agosto]] le squadre fasciste smobilitano e lasciano velocemente la città: Parma proletaria ha resistito ed ha salvato, in gran parte, l'intera città dalle devastazioni. Due [[Arditi del Popolo]] "salutano" Balbo, che abbandona Parma in automobile, scaricandogli addosso i loro revolvers. Molti anni dopo Balbo torna a Parma, con il [[fascismo]] ormai ben stabilizzato, e lo attende un grosso cartello con la scritta in [[dialetto parmigiano]]: «Balbo, hai attraversato l'oceano ma non il Torrente Parma.»
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*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici  e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici  e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa  una  gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto  all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa  una  gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto  all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma