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Figlio di un postino e di una cuoca, Clifofrd Harper inizia a lavorare all'età di 14 anni, essendo stato espulso da [[scuola]] l'anno precedente. Di carattere ribelle, per un certo periodo vive in una comune di Cumberland, ma durante gli anni settanta si lega alle attività del movimento [[squat]] di Londra. | Figlio di un postino e di una cuoca, Clifofrd Harper inizia a lavorare all'età di 14 anni, essendo stato espulso da [[scuola]] l'anno precedente. Di carattere ribelle, per un certo periodo vive in una comune di Cumberland, ma durante gli anni settanta si lega alle attività del movimento [[squat]] di Londra. | ||
Essendo dotato di una naturale vocazione artistica, da autodidatta apprende l'arte dell'illustrazione, riuscendo a conciliare questa nuova passione con l'impegno sociale, che lo porterà a realizzare diversi disegni che andranno ad illustrare le pagine della stampa radicale inglese e internazionale. Grazie all'influenza esercitata da disegnatori come George Grosz, Eric Gill, [[Félix Vallotton]], Fernand Léger e Frans Masereel, Clifford Harper nel [[1976]] pubblica un'antologia di manifesti e disegni, ''Radical Technology'', in cui vengono illustrate una serie di visioni utopiche post-rivoluzionarie incentrate su temi come l'[[autogestione|autosufficienza]], l'[[autonomia]] e la tecnologia alternativa in contesti urbani e rurali. | Essendo dotato di una naturale vocazione artistica, da autodidatta apprende l'arte dell'illustrazione, riuscendo a conciliare questa nuova passione con l'impegno sociale, che lo porterà a realizzare diversi disegni che andranno ad illustrare le pagine della stampa radicale inglese (da ''Undercurrents'' ad ''Anarchist Review'', edita dalla ''Cienfuegos Press'' di [[Stuart Christie]]) e internazionale. Grazie all'influenza esercitata da disegnatori come George Grosz, Eric Gill, [[Félix Vallotton]], Fernand Léger e Frans Masereel, Clifford Harper nel [[1976]] pubblica un'antologia di manifesti e disegni, ''Radical Technology'', in cui vengono illustrate una serie di visioni utopiche post-rivoluzionarie incentrate su temi come l'[[autogestione|autosufficienza]], l'[[autonomia]] e la tecnologia alternativa in contesti urbani e rurali. | ||
Nel [[1979]] pubblica il libro ''Class Comix War'', mentre nel [[1984]] e nel [[1987]] è la volta rispettivamente di ''The Education of Desire'' ed ''Anarchy: A Graphic Guide''. Lavora anche per l'organizzazione dell'''Anarchist Bookfair'', mostra annuale del libro anarchico. | Nel [[1979]] pubblica il libro ''Class Comix War'', mentre nel [[1984]] e nel [[1987]] è la volta rispettivamente di ''The Education of Desire'' ed ''Anarchy: A Graphic Guide''. Lavora anche per l'organizzazione dell'''Anarchist Bookfair'', mostra annuale del libro anarchico. | ||
Nel [[1994]] pubblica ''Visions of Poesy'', un'antologia di poesia anarchica del XX secolo. Dello stesso anno è ''Anarchists: Thirty Six Picture Cards'', una raccolta di 36 ritratti di personalità anarchiche. Nel [[1997]] esce ''Stamps: Anarchist Postage Stamps for after the Revolution'': una raccolta filatelica anarchica basata sulle opere di Harper ( | Nel [[1994]] pubblica ''Visions of Poesy'', un'antologia di poesia anarchica del XX secolo. Dello stesso anno è ''Anarchists: Thirty Six Picture Cards'', una raccolta di 36 ritratti di personalità anarchiche. Nel [[1997]] esce ''Stamps: Anarchist Postage Stamps for after the Revolution'': una raccolta filatelica anarchica basata sulle opere di Harper (introduzione di [[Colin Ward]]). | ||
La piccola casa di produzione creata da Harper, denominata ''Agraphia Press'', contribuisce a farlo notare per la qualità del suo lavoro e ciò gli permette di collaborare anche per la stampa nazionale, soprattutto per ''The Guardian'': a partire dal [[1996]] fornisce illustrazioni per la rubrica ''Country Diary'' (nel [[2003]] ne pubblicherà un'antologia) e tra il [[1999]] e il [[2002]] illustra la colonna ''Last Word'', scritta dal filosofo Anthony Clifford Grayling. | La piccola casa di produzione creata da Harper, denominata ''Agraphia Press'', contribuisce a farlo notare per la qualità del suo lavoro e ciò gli permette di collaborare anche per la stampa nazionale, soprattutto per ''The Guardian'': a partire dal [[1996]] fornisce illustrazioni per la rubrica ''Country Diary'' (nel [[2003]] ne pubblicherà un'antologia) e tra il [[1999]] e il [[2002]] illustra la colonna ''Last Word'', scritta dal filosofo Anthony Clifford Grayling. | ||
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*''An Alphabet: Twenty Six Drawings'' (Working Press, [[1989]]) | *''An Alphabet: Twenty Six Drawings'' (Working Press, [[1989]]) | ||
*''Visions of Poesy: An Anthology of 20th Century Anarchist Poetry'' (curato con Dennis Gould e Jeff Cloves, [[Freedom Press]], [[1994]]) | *''Visions of Poesy: An Anthology of 20th Century Anarchist Poetry'' (curato con Dennis Gould e Jeff Cloves, [[Freedom Press]], [[1994]]) | ||
*''Anarchists: Thirty Six Picture Cards'' ([[Freedom Press]], [[1994]]) | *''Anarchists: Thirty Six Picture Cards'' (testi di Heiner Becker, [[Freedom Press]], [[1994]]) | ||
*''Prologemena: To a Study of the Return of the Repressed in History'' (con una introduzione di [[Colin Ward]], Rebel Press, [[1994]]) | *''Prologemena: To a Study of the Return of the Repressed in History'' (con una introduzione di [[Colin Ward]], Rebel Press, [[1994]]) | ||
*''Stamps: Anarchist Postage Stamps for after the Revolution'' (Rebel Press, [[1997]]) | *''Stamps: Anarchist Postage Stamps for after the Revolution'' (Rebel Press, [[1997]]) |