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=== L'antimilitarismo === | === L'antimilitarismo === | ||
A sedici anni, dopo essere stata assunta dalla Pirelli, prende parte a manifestazioni [[femminismo|femministe]] ed allo scoppio della | A sedici anni, dopo essere stata assunta dalla Pirelli, prende parte a manifestazioni [[femminismo|femministe]] ed allo scoppio della Prima guerra mondiale è in prima fila, insieme ad altre donne socialiste ed anarchiche come [[Palmira Corbetta]] e [[Nella Giacomelli]], nelle lotte [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Al termine della manifestazione del [[30 aprile]] [[1916]] Clelia è arrestata insieme alle sorelle e a tanti altri manifestanti. Dopo 8 giorni di detenzione è rilasciata e rinviata a processo nel settembre successivo. | ||
Il processo, che vede imputate anche [[Nella Giacomelli]], [[Palmira Corbetta]] e [[Tarcisio Robbiati]], porta alla sua condanna a 5 giorni di [[carcere]]. Un'esperienza che le consente di approfondire i rapporti con [[Palmira Corbetta]] e [[Nella Giacomelli]], grazie alla quale, una volta scarcerata, conoscerà | Il processo, che vede imputate anche [[Nella Giacomelli]], [[Palmira Corbetta]] e [[Tarcisio Robbiati]], porta alla sua condanna a 5 giorni di [[carcere]]. Un'esperienza che le consente di approfondire i rapporti con [[Palmira Corbetta]] e [[Nella Giacomelli]], grazie alla quale, una volta scarcerata, conoscerà l'uomo a cui rimarrà legata tutta la vita: l'anarchico [[Ugo Fedeli]]. | ||
===L'anarchia e il rapporto con Ugo Fedeli=== | ===L'anarchia e il rapporto con Ugo Fedeli=== | ||
Dopo averla introdotta negli ambienti anarchici, nel [[1917]] [[Ugo Fedeli|Fedeli]] si rifugia in [[Svizzera]] per sfuggire alla leva militare. Nei due anni successivi sarà | Dopo averla introdotta negli ambienti anarchici, nel [[1917]] [[Ugo Fedeli|Fedeli]] si rifugia in [[Svizzera]] per sfuggire alla leva militare. Nei due anni successivi sarà attivo nei circoli anarchici svizzeri di lingua italiana (''[[Il Risveglio Anarchico]]'' di [[Luigi Bertoni]] e la Libreria Internazionale di Zurigo), fino al momento in cui, insieme ad altri compagni, viene arrestato con l'accusa di possesso di esplosivi. | ||
[[Image:Ugo_Fedeli.jpg|thumb|200 px|left|[[Ugo Fedeli]]]] | [[Image:Ugo_Fedeli.jpg|thumb|200 px|left|[[Ugo Fedeli]]]] | ||
Clelia gli fa sentire il suo sostegno e nel gennaio del [[1920]], quando Ugo fa rientro a Milano di soppiatto per partecipare ai moti del [[biennio rosso]], i due sono parte attiva nella lotta collaborando allo sviluppo di riviste come | Clelia gli fa sentire il suo sostegno e nel gennaio del [[1920]], quando Ugo fa rientro a Milano di soppiatto per partecipare ai moti del [[biennio rosso]], i due sono parte attiva nella lotta collaborando allo sviluppo di riviste come «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]», di [[Carlo Molaschi]] e [[Maria Rossi]], e ''[[Umanità Nova]]'', che nasceva proprio in quel periodo. Il [[3 marzo]], dopo uno [[sciopero]] di due giorni e un comizio indetto all'Arena dall'[[USI]] contro l'ennesimo eccidio dei carabinieri, molti sindacalisti ed anarchici, tra cui anche Clelia e le sue sorelle, sono tratti in arresto. Anche dopo il matrimonio civile del [[22 luglio]] [[Ugo Fedeli|Ugo]] e Clelia proseguono nel loro impegno, sostenendo l'agitazione dei metallurgici che sfocerà nell'occupazione delle fabbriche. | ||
Terminato il [[biennio rosso]] per colpa della [[repressione]] e dall'azione nefasta dei riformisti, nel febbraio [[1921]] la coppia fonda il periodico ''L'Individualista'', le cui pubblicazioni sono interrotte dopo la strage del [[Teatro Diana]]. Fedeli, insieme a [[Pietro Bruzzi]] e [[Paolo Schicchi]], è ingiustamente ricercato come persona coinvolta nei fatti. Clelia a Milano invece gode di una relativa libertà , mentre il suo compagno è costretto ad un lungo viaggio che lo porterà | Terminato il [[biennio rosso]] per colpa della [[repressione]] e dall'azione nefasta dei riformisti, nel febbraio [[1921]] la coppia fonda il periodico ''L'Individualista'', le cui pubblicazioni sono interrotte dopo la strage del [[Teatro Diana]]. Fedeli, insieme a [[Pietro Bruzzi]] e [[Paolo Schicchi]], è ingiustamente ricercato come persona coinvolta nei fatti. Clelia a Milano invece gode di una relativa libertà, mentre il suo compagno è costretto ad un lungo viaggio che lo porterà prima a Pietrogrado e poi a Mosca. Durante il soggiorno in [[Russia]], la donna mantiene i contatti epistolari col marito, sino a quando, tra la fine del [[1921]] e l'inizio del [[1922]], i due si ritrovano a Berlino, dove [[Ugo Fedeli|Fedeli]] era riparato per partecipare alla fondazione dell'[[AIT-anarcosindacalista|Internazionale anarcosindacalista]] ([[25 dicembre]] [[1922]]-[[2 gennaio]] [[1923]]). Clelia rimarrà nella città tedesca per circa un anno, sino a quando farà rientro in [[Italia]] a causa di problemi di salute. | ||
===Clelia e l'antifascismo=== | ===Clelia e l'antifascismo=== | ||
L'[[Italia]] ormai è un paese in mano ai [[fascismo|fascisti]] e per questo, una volta rimessasi in salute nell'autunno del [[1923]], si trasferisce clandestinamente a Parigi per ricongiungersi col [[Ugo Fedeli|marito]]. I due vanno ad abitare nella casa di [[Lucien Haussard]], dove instaurano proficui rapporti con altri compagni anarchici che porteranno alla nascita del periodico ''La Lotta Umana''. Alla sua fondazione partecipano anche vari aderenti al gruppo ''[[Pensiero e Volontà ]]'', tra cui [[Felice Vezzani]], [[Torquato Gobbi]], [[Camillo Berneri]], [[Leonida Mastrodicasa]], [[Emilio Spinaci]] e [[Luigi Fabbri]]. In questo periodo Clelia e Ugo raccolgono e conservano molto materiale anarchico, un progetto iniziato sin dal loro primo incontro che in seguito porterà | L'[[Italia]] ormai è un paese in mano ai [[fascismo|fascisti]] e per questo, una volta rimessasi in salute nell'autunno del [[1923]], si trasferisce clandestinamente a Parigi per ricongiungersi col [[Ugo Fedeli|marito]]. I due vanno ad abitare nella casa di [[Lucien Haussard]], dove instaurano proficui rapporti con altri compagni anarchici che porteranno alla nascita del periodico ''La Lotta Umana''. Alla sua fondazione partecipano anche vari aderenti al gruppo ''[[Pensiero e Volontà]]'', tra cui [[Felice Vezzani]], [[Torquato Gobbi]], [[Camillo Berneri]], [[Leonida Mastrodicasa]], [[Emilio Spinaci]] e [[Luigi Fabbri]]. In questo periodo Clelia e Ugo raccolgono e conservano molto materiale anarchico, un progetto iniziato sin dal loro primo incontro che in seguito porterà alla nascita degli ''[[Ugo Fedeli#Ugo Fedeli Papers|Ugo Fedeli Papers]]'', conservati presso l'[[Istituto internazionale di storia sociale]] (IISG) di Amsterdam. | ||
Dopo essere stata assolta dall'imputazione di oltraggio ad agenti italiani nel maggio [[1924]], Clelia inizialmente aderisce all'iniziativa pseudo-antifascista di Ricciotti Garibaldi jr, figlio omonimo del patriota Ricciotti Garibaldi e nipote di Giuseppe Garibaldi, che però si rivelerà | Dopo essere stata assolta dall'imputazione di oltraggio ad agenti italiani nel maggio [[1924]], Clelia inizialmente aderisce all'iniziativa pseudo-antifascista di Ricciotti Garibaldi jr, figlio omonimo del patriota Ricciotti Garibaldi e nipote di Giuseppe Garibaldi, che però si rivelerà una provocazione ordita dai [[fascismo|servizi fascisti]]. Contrariamente ad altri compagni, l'[[anarchica]] non casca però nella trappola ritirando la sua adesione dopo aver fiutato l'inganno. | ||
Nel luglio [[1927]], insieme soprattutto all'anarchica [[Berthe Fabert]], partecipa in [[Francia]] alle tante iniziative pro-[[Sacco e Vanzetti]]. Dopo l'espulsione nel [[1929]] della redazione di ''[[La Lotta Umana]]'', lei inizialmente rimane a Parigi mentre il marito è costretto a varcare il confine franco-belga. Poco dopo lo raggiunge a Bruxelles, dove insieme al compagno pubblicano gli ultimi due numeri de ''[[La Lotta Umana]]'' (marzo e aprile 1929), vista l'espulsione e l'esilio in [[Uruguay]] di [[Luigi Fabbri]], che avrebbe dovuto gestire il periodico in loro vece. | Nel luglio [[1927]], insieme soprattutto all'anarchica [[Berthe Fabert]], partecipa in [[Francia]] alle tante iniziative pro-[[Sacco e Vanzetti]]. Dopo l'espulsione nel [[1929]] della redazione di ''[[La Lotta Umana]]'', lei inizialmente rimane a Parigi mentre il marito è costretto a varcare il confine franco-belga. Poco dopo lo raggiunge a Bruxelles, dove insieme al compagno pubblicano gli ultimi due numeri de ''[[La Lotta Umana]]'' (marzo e aprile 1929), vista l'espulsione e l'esilio in [[Uruguay]] di [[Luigi Fabbri]], che avrebbe dovuto gestire il periodico in loro vece. | ||
===Esilio in Uruguay=== | ===Esilio in Uruguay=== | ||
Essendo l'[[Italia]] [[fascista]] diventato un paese invivibile per gli antifascisti, la coppia in agosto decide di migrare in [[Uruguay]], dove avrebbero trovato nella famiglia Fabbri un importante punto di riferimento. In Sud America vivono un periodo di relativa tranquillità | Essendo l'[[Italia]] [[fascista]] diventato un paese invivibile per gli antifascisti, la coppia in agosto decide di migrare in [[Uruguay]], dove avrebbero trovato nella famiglia Fabbri un importante punto di riferimento. In Sud America vivono un periodo di relativa tranquillità economica e di tenace attivismo, anche grazie alla presenza di una nutrita colonia di anarchici italiani ([[Domenico Aratari]], [[Torquato Gobbi]]...). Nasce così il gruppo ''Volontà '' che ben presto darà alle stampe il periodico dell'[[anarchismo]] organizzatore ''Studi Sociali''. | ||
Dopo la nascita nel giugno del [[1933]] del figlio Hughetto, la coppia vive un momento di grande gioia, destinata però a terminare dopo la salita al potere in [[Uruguay]] dell'autoritario Gabriel Terra, che porterà | Dopo la nascita nel giugno del [[1933]] del figlio Hughetto, la coppia vive un momento di grande gioia, destinata però a terminare dopo la salita al potere in [[Uruguay]] dell'autoritario Gabriel Terra, che porterà all'arresto, all'espulsione e alla deportazione in [[Italia]] di [[Ugo Fedeli]]. | ||
===Rientro in Italia: persecuzioni fasciste=== | ===Rientro in Italia: persecuzioni fasciste=== | ||
Detenuto nel [[carcere]] di Pavia, Clelia decide di raggiungere il marito insieme al figlioletto di pochi mesi nonostante fosse stata sconsigliata dai compagni. | Detenuto nel [[carcere]] di Pavia, Clelia decide di raggiungere il marito insieme al figlioletto di pochi mesi nonostante fosse stata sconsigliata dai compagni. | ||
Dopo la scarcerazione di [[Ugo Fedeli|Fedeli]], i tre si ritrovano finalmente insieme, ma tra febbraio e marzo del [[1935]] egli viene accusato di attività | Dopo la scarcerazione di [[Ugo Fedeli|Fedeli]], i tre si ritrovano finalmente insieme, ma tra febbraio e marzo del [[1935]] egli viene accusato di attività sovversiva ed assegnato al confino a Ponza. Clelia lo segue col figlio, ma le restrizioni sono durissime e la vita assai grama. Terminati di scontare gli ultimi due anni di detenzione a Cerisano (Cosenza), la coppia ed il piccolo Hughetto fanno rientro a Milano, ma poco dopo Fedeli è nuovamente arrestato e trasferito, nel luglio del [[1940]], al campo di concentramento di Colfiorito (qui incontrano anche gli anarchici [[Dario Fieramonti]] e [[Tarcisio Robbiati]]), un freddo altipiano in provincia di Perugia. A dicembre, nel gelo dell'appennino umbro-marchigiano, Clelia ed Hughetto raggiungono [[Ugo Fedeli]] giusto per il tempo di una visita. | ||
Nello stesso mese l'anarchico è trasferito a Monteforte Irpino, dove viene raggiunto anche da Clelia e dal figlioletto, ma alla fine del [[1941]] i tre sono nuovamente costretti su un isola, a Ventotene. I continui trasferimenti e le difficoltà | Nello stesso mese l'anarchico è trasferito a Monteforte Irpino, dove viene raggiunto anche da Clelia e dal figlioletto, ma alla fine del [[1941]] i tre sono nuovamente costretti su un isola, a Ventotene. I continui trasferimenti e le difficoltà delle restrizioni imposte ai confinati causano la morte del piccolo Hughetto, stroncato ad otto anni dalla difterite e dalla mancanza di cure. Per la coppia è un dolore enorme, ma Clelia trova la forza di proseguire nelle discussioni politiche che si riveleranno fondamentali per la ricostruzione del [[movimento anarchico]] dopo la caduta del [[fascismo]]. | ||
Nel corso del [[1942]], la coppia subisce un nuovo trasferimento, questa volta a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], sarà | Nel corso del [[1942]], la coppia subisce un nuovo trasferimento, questa volta a Bucchianico, un paese vicino a Chieti che dopo l'[[8 settembre]] [[1943]], sarà occupato dai nazisti. Clelia, nota [[antifascismo|antifascista]], è arrestata ed internata nel campo di concentramento di Chieti Scalo, da dove però riuscirà fortunatamente a fuggire. Poco dopo i due si ritrovano a Chieti, dove trovano rifugio all'ospedale e danno il loro aiuto alla Croce Rossa nella cura dei feriti. Nel corso del [[1944]] risiedono a Bucchianico, paese del quale Ugo sarà nominato sindaco per circa otto mesi. All'avvenuta liberazione i due raggiungono, in buona parte a piedi, la città di Milano. | ||
=== Il secondo | === Il secondo dopoguerra === | ||
Con grande entusiasmo riallacciano i contatti con i compagni che avevano dato vita alle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] e ad altre brigate anarchiche antifasciste, lavorando alla riorganizzazione del movimento anarchico. Nel giugno [[1945]] la coppia contribuisce alla riuscita del Convegno interregionale della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]] (FCLAI), presieduto da Fedeli e [[Randolfo Vella]], tenutosi a Milano nel giugno [[1945]]. Alla fondazione della [[Federazione Anarchica Italiana]] (Carrara, settembre 1945), la maggior parte delle sezioni della FCLAI vi aderiranno. | Con grande entusiasmo riallacciano i contatti con i compagni che avevano dato vita alle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] e ad altre brigate anarchiche antifasciste, lavorando alla riorganizzazione del movimento anarchico. Nel giugno [[1945]] la coppia contribuisce alla riuscita del Convegno interregionale della [[Federazione Comunista Libertaria Alta Italia]] (FCLAI), presieduto da Fedeli e [[Randolfo Vella]], tenutosi a Milano nel giugno [[1945]]. Alla fondazione della [[Federazione Anarchica Italiana]] (Carrara, settembre 1945), la maggior parte delle sezioni della FCLAI vi aderiranno. | ||
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Negli anni '50, dopo una lunga peregrinazione (Carrara, Ivrea, poi a Borgofranco, infine a San Giorgio Canavese), [[Ugo Fedeli]] viene assunto dalla Olivetti di Ivrea come bibliotecario e organizzatore di corsi per il Centro Culturale Olivetti. Un'occupazione che permette alla coppia di proseguire nel lavoro di ricerca ed archiviazione di materiale anarchico (e non) e di visitare vari istituti di ricerca e di conservazione presenti all'estero. | Negli anni '50, dopo una lunga peregrinazione (Carrara, Ivrea, poi a Borgofranco, infine a San Giorgio Canavese), [[Ugo Fedeli]] viene assunto dalla Olivetti di Ivrea come bibliotecario e organizzatore di corsi per il Centro Culturale Olivetti. Un'occupazione che permette alla coppia di proseguire nel lavoro di ricerca ed archiviazione di materiale anarchico (e non) e di visitare vari istituti di ricerca e di conservazione presenti all'estero. | ||
Alla morte di Ugo nel [[1964]], secondo gli accordi presi in precedenza per la cessione del loro archivio, Clelia firma un contratto con l'IISG di Amsterdam, grazie al quale riuscirà | Alla morte di Ugo nel [[1964]], secondo gli accordi presi in precedenza per la cessione del loro archivio, Clelia firma un contratto con l'IISG di Amsterdam, grazie al quale riuscirà a vivere dignitosamente gli ultimi anni prima della morte nel [[1974]]. | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
*Antonio Senta, ''A testa alta! Ugo Fedeli e l'anarchismo internazionale (1911-1933)'', Milano, Zero in Condotta, 2012 | *Antonio Senta, ''A testa alta! Ugo Fedeli e l'anarchismo internazionale (1911-1933)'', Milano, Zero in Condotta, 2012 | ||
*Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [ | *Antonio Senta, ''Clelia Premoli nell'anarchismo internazionale (1916-1974)'' in [https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_37.pdf Centro Studi Libertari, Bollettino n° 37], pag. 20 | ||
*''Dizionario biografico degli anarchici | *A. Senta, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/15125 ''Clelia Premoli''], in ''Dizionario biografico online degli anarchici italiani'', BFS | ||
== Voci correlate == | == Voci correlate == |