Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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Sono quindi riportati sia i centri che utilizzano spazi ottenuti tramite la pratica dell'occupazione che quelli utilizzanti spazi concessi dalle istituzioni, spesso in seguito ad un periodo di occupazione o a trattative per lo sgombero di un altro spazio occupato, oppure affittati. A seconda delle caratteristiche le varie realtà di questo tipo utilizzano in molti casi le sigle '''CSOA''' (Centro sociale occupato autogestito), '''CSA''' (Centro sociale autogestito), '''SPA''' (Spazio pubblico autogestito), '''CCA''' (Circolo culturale autogestito).  
Sono quindi riportati sia i centri che utilizzano spazi ottenuti tramite la pratica dell'occupazione che quelli utilizzanti spazi concessi dalle istituzioni, spesso in seguito ad un periodo di occupazione o a trattative per lo sgombero di un altro spazio occupato, oppure affittati. A seconda delle caratteristiche le varie realtà di questo tipo utilizzano in molti casi le sigle '''CSOA''' (Centro sociale occupato autogestito), '''CSA''' (Centro sociale autogestito), '''SPA''' (Spazio pubblico autogestito), '''CCA''' (Circolo culturale autogestito).  
:'''P.S''' '''''Se sei al corrente di nuove occupazioni o di sgomberi o comunque di modifiche dello status di alcuni di questi centri puoi intervenire tu stesso nell'articolo per modificarlo e aggiornarlo.'''''


==Bologna==
==Bologna==
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===A.U.L.A.===
===A.U.L.A.===
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza un((i))b00m]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA un((i))b00m]</ref>.


===Aula C===
===Aula C===
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===Community Center Santa Insolvenza===
===Community Center Santa Insolvenza===
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://archive.is/T3yj5 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://archive.is/T3yj5 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook]</ref> dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano]</ref>


===Covo delle guerriere===
===Covo delle guerriere===
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===Circolo anarchico Berneri===
===Circolo anarchico Berneri===
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame <ref>[http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame <ref>[https://web.archive.org/web/20210920230105/http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]] <ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]] <ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>Repubblica on-line del 13-1-2002<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>Repubblica on-line del 13-1-2002<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.
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Gli occupanti hanno motivato l'azione come una risposta diretta all'emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Gli occupanti hanno motivato l'azione come una risposta diretta all'emergenza casa, di fronte alla latitanza del Comune di Bologna: “Gli spazi pubblici non devono essere venduti, ma riutilizzati a fini sociali”.
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l'occupazione con modi già ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l'ex clinica odontoiatrica rimarrà chiusa e abbandonata? L'esperienza di un'altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Pur con questi presupposti, la risposta repressiva non si è fatta attendere a lungo. Il 19 dicembre 2012 polizia e carabinieri si sono presentati e hanno chiuso l'occupazione con modi già ampiamente conosciuti. Per quanto tempo l'ex clinica odontoiatrica rimarrà chiusa e abbandonata? L'esperienza di un'altra ex struttura ospedaliera come Villa Salus sta a testimoniare che le nostre preoccupazioni non sono infondate."
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l'Occupazione” CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA”. Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.
Da Zic del marzo 2014: "Oggi 1 marzo Giornata Mondiale del Rifugiato e del Richiedente Asilo abbiamo occupato lo stabile, vuoto, di via XXI Aprile di proprietà dell'azienda sanitaria locale, quindi pubblico meglio conosciuto, da molti cittadini bolognesi che li si curavano i denti, come “il Beretta”. La giornata mondiale dei migranti viene ancora celebrata tra crisi economica, dignità e diritti calpestati alla luce di quanto visto nel Centro di Identificazione ed Espulsione di Lampedusa e dei morti nel mare mediterraneo ormai diventato un vero cimitero umano. Per questo abbiamo deciso di nominare l'Occupazione "CENTRO DI ACCOGLIENZA AUTOGESTITO LAMPEDUSA". Questa nostra azione è la risposta concreta e reale ad una esigenza reale e concreta cioè quella che vede centinaia di profughi, richiedenti asilo e migranti defraudati del diritto alla casa e del diritto ad una vita dignitosa sul territorio italiano ed europeo.


Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti, dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fa cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.
Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli ipocriti piagnistei di istituzioni e associazioni sui morti di Lampedusa. Queste istituzioni e queste lobby di giorno piangono e di notte, quando tutto torna nel dimenticatoio, speculano sulla pelle dei migranti e di coloro che scappano da guerre e fame molte volte generate da gli stessi Stati che dovrebbero accoglierli e renderli cittadini. Noi non stiamo con le mani aperte a chiedere carità o a spartirci le briciole che vengono da gli appalti, dai fondi europei e dagli sprar che lo stato fa cadere dal tavolo, noi rispondiamo ad un'esigenza primaria come quella della casa che è la base per la dignita di ogni persona.
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La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.  
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT]</ref>.  
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
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Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito dall'inchiesta Outlaw, per poi muoversi dopo l'assoluzione, ex imputati e solidali, in via Paglietta, occupando uno stabile. Intorno alle otto di stamattina si sono tuttavia presentati polizia e digos, forzando la catena all'ingresso. Dentro hanno trovato tre persone, denunciate per invasione.
Aprile 2014 - da Zic.it "Avevano aspettato in presidio in piazza Maggiore, lunedì pomeriggio, la sentenza del processo scaturito dall'inchiesta Outlaw, per poi muoversi dopo l'assoluzione, ex imputati e solidali, in via Paglietta, occupando uno stabile. Intorno alle otto di stamattina si sono tuttavia presentati polizia e digos, forzando la catena all'ingresso. Dentro hanno trovato tre persone, denunciate per invasione.


“Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni '60 – continua la nota – fu preso in affitto da Libero Fantazzini [partigiano anarchico bolognese, N.d.R] con alcuni compagni. Il comune di Bologna lo concesse a un costo simbolico per sostituire la sede storica di Porta Galliera chiusa durante il ventennio fascista. Nel giugno del 1999 fu messo sotto sequestro e poi chiuso con mattoni e cemento a seguito di un'inchiesta che aveva condotto in carcere una compagne e un compagno.”
“Si tratta della sede di un circolo anarchico intitolato a Carlo Cafiero che ospitava la Libreria Circolante”, spiegava un comunicato a firma Anarchiche e anarchici arrivato in redazione poche ore prima dello sgombero. “A metà degli anni '60 – continua la nota – fu preso in affitto da Libero Fantazzini [partigiano anarchico bolognese] con alcuni compagni. Il comune di Bologna lo concesse a un costo simbolico per sostituire la sede storica di Porta Galliera chiusa durante il ventennio fascista. Nel giugno del 1999 fu messo sotto sequestro e poi chiuso con mattoni e cemento a seguito di un'inchiesta che aveva condotto in carcere una compagne e un compagno.”


Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con l'evidente e dichiarato tentativo di toglierci ogni spazio di agibilità”, scrivevano gli occupanti, “ci siamo ripresi uno spazio sottratto al piacere e all'esigenza di utilizzarlo. Uno spazio per confrontarci, discutere e trovare il modo di opporci con efficacia a un sistema che opprime, affama, devasta e avvilisce la vita”. Attualmente sgomberato.
Dopo il processo e “3 anni di accanimento sbirresco, con l'evidente e dichiarato tentativo di toglierci ogni spazio di agibilità”, scrivevano gli occupanti, “ci siamo ripresi uno spazio sottratto al piacere e all'esigenza di utilizzarlo. Uno spazio per confrontarci, discutere e trovare il modo di opporci con efficacia a un sistema che opprime, affama, devasta e avvilisce la vita”. Attualmente sgomberato.
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===Rage===
===Rage===
Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" L'esistente cova nella sua schizofrenia intasando le strade della città. Alla cinghia neoliberista entro cui è stato stretto, al panico autoritario che lo sottomette, noi rispondiamo liberando questo edificio dalla tristezza disperata della speculazione divorante. Diamo vita ad uno stabile inabitato sottraendolo dalla logica del potere, rivendicando un ruolo, una voce ed una presenza nel battuto tessuto urbano di Bologna. Mentre il processo di Gentrificazione si abbatte sul corpo di una società sempre più sradicata, disumanizzata e vulnerabile, mentre il circolo del lavorare-per-vivere e del vivere-per lavorare dipinge il disegno di vita capitalista, un contagio di idee getta luce tra le crepe delle mura di via Emilio Zago 1. Il desiderio che alimenta quest'azione, è il bisogno di sentirci, come individui e come collettività, parte di un intreccio di progetti politici, artistici, pratici che possano ridare senso al buio vivere quotidiano. L'istinto che muove questa decisione è la necessità di riprenderci un tempo ormai reificato dai meccanismi segmentari della società del consumo-produco-mi annullo. Il nostro intento è quello di dare forma e contenuto al vuoto post-industriale, costituire, autogestire, e plasmare una posizione, intellettuale e concreta, di critica e resistenza.
Centro sociale occupato in via Zago, dal volantino dell'occupazione:" L'esistente cova nella sua schizofrenia intasando le strade della città. Alla cinghia [[neoliberismo]] entro cui è stato stretto, al panico autoritario che lo sottomette, noi rispondiamo liberando questo edificio dalla tristezza disperata della speculazione divorante. Diamo vita ad uno stabile inabitato sottraendolo dalla logica del potere, rivendicando un ruolo, una voce ed una presenza nel battuto tessuto urbano di Bologna. Mentre il processo di Gentrificazione si abbatte sul corpo di una società sempre più sradicata, disumanizzata e vulnerabile, mentre il circolo del lavorare-per-vivere e del vivere-per lavorare dipinge il disegno di vita capitalista, un contagio di idee getta luce tra le crepe delle mura di via Emilio Zago 1. Il desiderio che alimenta quest'azione, è il bisogno di sentirci, come individui e come collettività, parte di un intreccio di progetti politici, artistici, pratici che possano ridare senso al buio vivere quotidiano. L'istinto che muove questa decisione è la necessità di riprenderci un tempo ormai reificato dai meccanismi segmentari della società del consumo-produco-mi annullo. Il nostro intento è quello di dare forma e contenuto al vuoto post-industriale, costituire, autogestire, e plasmare una posizione, intellettuale e concreta, di critica e resistenza.


Dare vita sull'asfalto a situazioni di piacere, creatività e socialità. Riappropriarsi dell'esistente, dilagando nelle vie, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l'identità. Da oggi, La Rage apre le porte a tutte le soggettività nomadiche, compagni e compagne, che condividono i principi di anti-militarismo, anti-capitalismo, anti-fascismo, anti-sessismo, anti-specismo ed anti-autoritarismo. Occupiamo questo spazio nel tentativo di accendere un focolaio di idee che divampi nella selva moderna. Rivendichiamo il tempo che ci è stato sequestrato. Liberiamo La Rage."
Dare vita sull'asfalto a situazioni di piacere, creatività e socialità. Riappropriarsi dell'esistente, dilagando nelle vie, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l'identità. Da oggi, La Rage apre le porte a tutte le soggettività nomadiche, compagni e compagne, che condividono i principi di anti-militarismo, anti-capitalismo, anti-fascismo, anti-sessismo, anti-specismo ed anti-autoritarismo. Occupiamo questo spazio nel tentativo di accendere un focolaio di idee che divampi nella selva moderna. Rivendichiamo il tempo che ci è stato sequestrato. Liberiamo La Rage."
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario]</ref>.


===Villa Serena Occupata===
===Villa Serena Occupata===
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===Dazdramir===
===Dazdramir===
Centro sociale occupato in viale Alfonso I° d'Este a partire dal [[1994]] da gruppi facenti riferimento a diverse aree ideologiche: [[anarchici]], antiimperialisti, [[Zapatismo|zapatisti]], ecc.  Nel [[2002]] vennero arrestati alcuni migranti clandestini ospitati dentro al [[centro sociale]] per spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni successivi le diverse anime presenti nel centro sociale andarono incontro a spaccature sempre più profonde, con la fuoriuscita di molti militanti nel [[2004]]-[[2005]] ed una progressiva diminuzione dell'attività politica. Il Dazdamir venne definitivamente sgomberato il [[25 luglio]] [[2007]], per riaprire nel [[2008]] con una gestione affidata ad un'associazione culturale dall'amministrazione comunale.
Centro sociale occupato in viale Alfonso I° d'Este a partire dal [[1994]] da gruppi facenti riferimento a diverse aree ideologiche: [[anarchici]], antiimperialisti, [[Zapatismo|zapatisti]] ecc.  Nel [[2002]] vennero arrestati alcuni migranti clandestini ospitati dentro al [[centro sociale]] per spaccio di sostanze stupefacenti. Negli anni successivi le diverse anime presenti nel centro sociale andarono incontro a spaccature sempre più profonde, con la fuoriuscita di molti militanti nel [[2004]]-[[2005]] ed una progressiva diminuzione dell'attività politica. Il Dazdamir venne definitivamente sgomberato il [[25 luglio]] [[2007]], per riaprire nel [[2008]] con una gestione affidata ad un'associazione culturale dall'amministrazione comunale.


===CSA R34 La Resistenza===
===CSA R34 La Resistenza===
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Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
Viene violentemente sgomberato dalle forze dell'ordine l'[[8 agosto]] [[2008]](8/8/8), dopo diverse ore di resistenza da parte degli occupanti e di un centinaio di solidali e demolito la sera stessa.
Viene violentemente sgomberato dalle forze dell'ordine l'[[8 agosto]] [[2008]], dopo diverse ore di resistenza da parte degli occupanti e di un centinaio di solidali e demolito la sera stessa.


Una nuova occupazione viene fatta nell'aprile [[2009]] tra Modena e Montale Rangone (MO) in Via S.Martino di Mugnano 7.
Una nuova occupazione viene fatta nell'aprile [[2009]] tra Modena e Montale Rangone (MO) in Via S.Martino di Mugnano 7.
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In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione dell'esistente
In 5 anni di attività la Cantoniera ha ospitato corsi di italiano per migranti, cineforum, mostre fotografiche, esposizioni artistiche, [[teatro|spettacoli teatrali]], laboratori di [[musica]] hip-hop, domeniche in festa, assemblee pubbliche, serate musicali, ha organizzato raccolte fondi, presentazione di libri, ma soprattutto ha visto la partecipazione di tante persone che hanno contribuito, da protagoniste, a far vivere uno spazio che si configura come laboratorio di costruzione dal basso diidee e di una socialità fondata su un vero pluralismo culturale, fortemente critica verso le logiche dominanti di mercificazione e omologazione dell'esistente
Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone d'ingresso che hanno reso lo spazio sociale ancora più fruibile. Si sono inoltre conclusi i lavori di messa a norma degli impianti del gas per la parte abitativa e sono state realizzate opere di manutenzione del tetto.
Nel 2008 sono stati realizzati importanti lavori di ristrutturazione, tra cui la pavimentazione e il nuovo portone d'ingresso che hanno reso lo spazio sociale ancora più fruibile. Si sono inoltre conclusi i lavori di messa a norma degli impianti del gas per la parte abitativa e sono state realizzate opere di manutenzione del tetto.
''' All'interno dello spazio sono aperti numerosi progetti dai collettivi che si ritrovano, cittadini e studenteschi, Il gruppo di acquisto solidale "gasoniera" ed il mercato delle autoproduzioni "mercatiniera", il progetto di riconversione ecologico-alimentare "biosteria", il laboratorio teatrale "la crepa", la "rete diritti in casa" collettivo per il diritto alla casa ed autore di numerose occupazioni attive nella città, il collettivo di studenti e precari S.P.A.M. collettivo politico che spesso anima le mobilitazioni cittadine"''
All'interno dello spazio sono aperti numerosi progetti dai collettivi che si ritrovano, cittadini e studenteschi, il gruppo di acquisto solidale "gasoniera" ed il mercato delle autoproduzioni "mercatiniera", il progetto di riconversione ecologico-alimentare "biosteria", il laboratorio teatrale "la crepa", la "rete diritti in casa", collettivo per il diritto alla casa ed autore di numerose occupazioni attive nella città, il collettivo di studenti e precari S.P.A.M., collettivo politico che spesso anima le mobilitazioni cittadine.


===ART LAB===
===ART LAB===
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Centro Sociale Occupato Autogestito|Centro sociale autogestito]]
* [[Centro Sociale Occupato Autogestito|Centro sociale autogestito]]
* [[Sinistra extraparlamentare]]
* [[Anarchia]]


==Note==
==Note==
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